Nell’ambito di “ASIA TOUR 2012-2013” dopo il primo viaggio del nostro amico Dario Brignole alla riscoperta della Via della Seta sino a Samarkanda, Asia Tour riprende con il viaggio attraverso l’Europa centro-orientale , La Russia Europea e quella asiatica lungo la strada Transiberiana sino a raggiungere la Mongolia: meta finale della spedizione ASIA TOUR 2013.
Il Resoconto del viaggio in Mongolia
Affronto questa nuova avventura da solo sul mio camper Iveco Daily 4×4 in quanto mia moglie per questioni di salute questa volta a malincuore non sarà con me – mio compagno di viaggio, con un LandRover Defender munito di tenda a tetto, è Gianni Capoferri di Bergamo. (In fondo tutte le foto)
Partiamo da Bergamo il giorno 7 di giugno 2013 alla volta dell’Austria, Repubblica Slovacca, Polonia, Ucraina entrando in Russia attraverso il confine distante pochi chilometri dalla città di Charkiv.
Il tempo è sempre ottimo per cui arriviamo alla confluenza della Transiberiana proveniente da Mosca, ed esattamente nella città di Samara dopo 8 giorni dalla partenza- abbiamo senza dubbio tenuto una ottima media giornaliera .
Nelle vicinanze della città facciamo un’escursione per visitare il mausoleo russo di NIKOLAJEVSKA riguardante i caduti russi ed italiani (alpini) dell’ultima guerra .
Dopo la città di Ufa incontriamo molti insediamenti di pozzi petroliferi, la strada si snoda anche attraverso grandi foreste di betulle; il traffico non è per niente intenso ed il fondo stradale è abbastanza buono: asfalto a tratti un poco deteriorato con buche ma tutto sommato non crea disagi alla guida.
Ai bordi della carreggiata si nota però una notevole fanghiglia, retaggio di un inverno siberiano appena passato, il chè ci obbliga eventualmente a non fermarci fuori strada evitando sicuramente di affondare.
Procediamo sempre sulla Transiberiana verso Celiabinsk, la strada a tratti è molto sconnessa e qualche cantiere che ci obbliga a rallentamenti ed escursioni in tratti di sterrato fangoso in quanto purtroppo siamo incappati in una giornata piovosa. Il paesaggio è molto interessante, vaste foreste di betulle contornate da laghetti. La strada comincia a salire, siamo sulla catena degli Urali e ad un certo punto incontriamo una stele che indica la fine della Russia Europea con l’inizio di quella Asiatica – Foto e filmati di rito.
La nostra prima grande città in attraversamento Omsk ed in seguito Novosibirsk che però riusciamo ad aggirarla con una grande circonvallazione che ci condurrà direttamente nella città di Kemerovo dove saremo ospiti per un paio di giornate nell’ambito del parco circostante la Cattedrale della città ospiti del Patriarca ortodosso.
Dopo questa prima cavalcata di una ventina di giorni, ed oltre settemila chilometri impegnativi, sono salutari questi giorni di relax e riposo dalla guida.
La sera ci fermavamo a pernottare nei vari recinti per i TIR e qualche volta in prossimità di qualche centro abitato contadino incontrando anche notevole ospitalità da parte dei residenti addirittura con l’invito a pranzo.
Lasciamo Kemerovo iniziando una strada piacevolissima verso la zona montuosa russa degli Altaj. La zona è molto turistica con parecchi insediamenti caratteristici ma purtroppo non possiamo goderci appieno il panorama in quanto incontriamo maltempo e pioggia che ci seguirà sino ed oltre il confine con la Mongolia.
La strada che corre fra le montagne Altaj è un continuo saliscendi con tratti a notevole pendenza 12 a 15% curve strette; la strada piuttosto angusta è in continua ascesa e si sale sino a circa 2.000 metri di altitudine, un altopiano che comprenderà gran parte della stessa Mongolia.
A Tasama, ultima cittadina russa che incontriamo, facciamo il pieno di gasolio in quanto dopo il confine i distributori sono rarissimi lungo la ……strada!!! Strada si fa per dire in quanto saranno solo piste sterrate ed il nulla.
Il giorno 22 giugno 2013 varchiamo la frontiera Russia/Mongolia sotto un diluvio di pioggia battente.
Per fortuna le operazioni doganali per noi e per le importazione dei mezzi sono abbastanza veloci: ci siamo solo noi ed i funzionari di frontiera. Subito dopo ci fermiamo in un piccolo piazzaletto in mezzo a capanne dei locali per passarvi la notte.
I residenti evidentemente non sono abituati a vedere turisti e men che meno con camper, per cui in un battibaleno, nonostante la pioggia, siamo contornati da mamme e bambini vocianti e sbigottiti. Regaliamo loro cioccolatini e caramelle e qualche giochino che avevamo portato dall’Italia.
Il nostro programma di viaggio in Mongolia viene necessariamente modificato in quanto le piogge hanno fatto straripare alcuni corsi d’acqua per cui la pista è completamente sommersa. Ci confrontiamo con il capo tribù di una piccola comunità di nomadi residenti in una gher, il quale ci esorta a continuare lungo la pista principale verso la cittàdina di Olgj e quindi arrivare nella città più grande di Altai.
Nei giorni seguenti il tempo migliora, non piove più e la pista manmano migliora permettendoci di arrivare in città senza ulteriori disagi.
Il panorama è molto interessante, montagne di media altezza, qualche lago e tantissima steppa alquanto monotona. Frequenti sono i corsi d’acqua che si intersecano con la pista obbligandoci a frequenti guadi a volte anche impegnativi obbligandoci a scendere dal mezzo onde constatare la reale profondità dell’acqua ed a scegliere la zona migliore onde attraversare.
Nel migliaio di chilometri che ci separano dalla capitale UlaanBator incontriamo molte gher di nomadi dediti alla pastorizia, all’agricoltura e alla caccia; sono molto ospitali invitandoci all’interno delle loro tende – ne visitiamo alcune notando che non si fanno mancare nulla compreso la Tv con l’ausilio dell’antenna parabolica, con tanto di gruppo elettrogeno per l’energia elettrica magari a fianco anche una motocicletta assai vecchia.
Allevano capre, pecore, cavalli, buoi muschiati e tanti cammelli tutti vaganti per la steppa.
Le donne confezionano formaggi con il latte degli animali, curano i bambini e la casa. Hanno tutti una semplicità ed una gentilezza disarmanti per noi abituati alla nostra vita in Europa; la cosa ti segna dentro in quanto ti viene istintivamente da pensare se abbiano ragione loro…….
Proseguendo nel nostro avvicinamento alla capitale notiamo frequenti cantieri muniti di ruspe e tanti camion da movimento terra intenti a costruire una grande strada che fra qualche anno collegherà Altai al resto della Mongolia verso la capitale.
Veniamo a sapere da un locale che parla pochissimo inglese, che il governo ha fatto un accordo con la Cina, che in cambio di risorse minerarie, di cui la Mongolia è ricca, provvedono a costruire loro questa grande arteria; subito a noi viene da pensare che finirà senza dubbio gran parte del fascino di questa terra ancora primitiva e quasi selvaggia. Questo è il progresso……
Da li a poco, purtroppo, il mio Daily ha dei problemi meccanici alla frizione per cui sono costretto a farmi imbarcare da un camion per UlaanBator onde fare le riparazioni del caso.
In seguito non avrò la possibilità di proseguire verso il deserto del Gobi in quanto la riparazione è andata per metà a buon fine; abbiamo infatti usato pezzi non propriamente idonei per lungo termine ed il viaggio verso l’Italia è ancora molto lungo.
Siamo alla fine di giugno quando entriamo ad UlaanBator, una capitale modernissima, con bei palazzi moderni nel centro la grande piazza “ GENGISKHAN” con la sua statua giganteggiante al centro.
Di fronte il grande teatro dove si svolgono i più importanti avvenimenti teatrali e folcloristico/musicali.
Interessantissimo il grande tempio buddistico situato al culmine di una piccola collina che sovrasta la città; è frequentato da moltissimi monaci giovanissimi guidati dagli anziani. Assistiamo ad una messa molto interessante, purtroppo è vietato tassativamente per gli stranieri filmare e fotografare.
Rimaniamo in città per una decina di giorni, piacevolmente passati a visitarne ogni dove, a frequentare qualche ottimo ristorante mentre io proseguo la mia ricerca nel reperire i pezzi di ricambio per far riparare il camper.
In seguito, utilizzando l’unica strada asfaltata mongola esistente, inizio il viaggio di rientro toccando la città russa di UlaanUde, sulla transiberiana che proviene dalla lontana Vladivostok, verso il Lago Bajkal.
Doverosa sosta nelle prossimità del Lago in un grazioso villaggio sulla riva; questo lago è il più vasto bacino di acqua dolce al mondo.
Subito dopo via per la transiberiana verso la conclusione di questa ennesima fantastica avventura itinerante.
La conclusione di “ASIATOUR2012/13” con appunto questo ultimo viaggio in Mongolia, è stata molto interessante, sebbene per molti chilometri assai monotona: tanta la steppa da percorrere senza nulla, le piste sono assai mal conce e tantissimo tolee ondulè che sfianca i mezzi meccanici ma anche noi stessi, nonostante tutto è stata una ennesima esperienza che mi ha notevolmente arricchito nonostante tutto.
NOTE SUL VIAGGIO in MONGOLIA:
Paesi attraversati: Austria, Repubblica Slovacca, Polonia, Ucraina, Russia Europea ed Asiatica, tre quarti di strada Transiberiana – MONGOLIA da Ovest verso Est.
Totali Km.20.000 in due mesi di viaggio, su 3.400 litri di gasolio totali che ammontano a circa 2.550 Euro.
In tutti i paesi attraversati l’approvvigionamento di generi alimentari locali mediamente inferiori del 40% rispetto all’Italia ed Austria.
Pranzi e posteggi in Transiberiana circa 3-4 Euro. In Mongolia si compra molto bene l’artigianato e soprattutto l’abbigliamento in lana cashmere a prezzi veramente ottimi e lavori moderni ed alla moda europea. I ristoranti sono a prezzi modici – Circa 7 Euro a pasto.
Visti obbligatori per Russia e Mongolia preferibilmente per due mesi e ad entrata multipla.
Importazione camper direttamente in frontiere – abbastanza velocemente.
Carte di credito accettate ovunque – meno che ai distributori carburante in Mongolia ed in alcuni lungo la Transiberiana.
Sicurezza- direi ovunque ottima- noi spesso ci fermavamo a pernottare nelle piazze dei villaggi e blungo la Transiberiana nei posteggi per TIR 2 Euro!! C’è anche la possibilità di mangiare e farsi una doccia calda.
Moneta ACCETTATA ovunque sia Euro che Dollari . in Mongolia preferibilmente Dollari.
Attenzione ovunque ai segnali e limiti velocità stradali: in Polonia, Ucraina e Russia sono poliziotti duri e severi e qualche volta anche disonesti (in Ucraina a volte taglieggiano con richiesta di soldi) MAI DARNE !!!!
Ti fermano , ti fanno perdere un poco di tempo sperando e dopo si stufano e ti lasciano andare.
Consiglio da mia esperienza personale: Viaggiare sempre di giorno e fermarsi prima di sera scegliendo la zona migliore nel caso non ci siano parcheggi custoditi.
Alla prossimo itinerario
Dario
Testo e Foto di Dario Brignole