Oggi vi suggeriamo due ricette per mettervi ai fornelli in questo fine settimana e passare un po’ di tempo dentro casa. Preparatevi allor! E… buon appetito!
A cura di Isotta Bartoletti
Se il 99 % degli italiani ama la pasta, e quasi quotidianamente a pranzo o a cena la consuma, un motivo sicuramente ci sarà… Il primo è la varietà: non basterebbe una vita per apprezzarla in tutte le sue varianti! Il secondo è l’aver sfatato il mito che fa ingrassare, ben sapendo che fra una lasagna al forno e un piatto di spaghetti al pomodoro la differenza esiste, per non parlare della quantità: i canonici 70 grammi (meglio, non oltre i 90) consigliati dai nutrizionisti sono ormai un faro della dieta mediterranea… Mangiare pasta fa bene alla salute, così che l’Unesco la iscrive fra i Patrimoni dell’Umanità. Abbiamo convertito al consumo di pasta mezzo mondo, forse tutto, ma incredibilmente chi ne consuma sempre meno sono gli italiani che nel dopoguerra si abbuffavano: negli anni del boom economico la snobbavano (pasta = povertà) e attualmente, soprattutto i giovani, rincorrono piatti di cucine straniere. Anche il consumo di pane si è dimezzato in questi ultimi decenni.
La cucina regionale italiana è un inno alla pasta e alla sua diversità. Grandi e piccoli non resistono davanti a quelle “a sfoglia”, impastate con uova, con ripieni vari come i ravioli o quelle di semola di grano duro, composte solo d’acqua e da farina, che contano oltre 100 formati, dove su tutte prevalgono comunque gli spaghetti. Sono sublimi anche solo con aglio, olio e peperoncino o le mitiche carbonare. Tutto fatto al momento (ma anche riscaldato) purché abbia il sapore della casa e della famiglia. Persino gli americani (Stati Uniti) che non amano perdere tempo col cibo, hanno capito che un piatto di pasta, non condita col ketchup, risolve velocemente una cena. Il loro stile di vita non prevede un pranzo a mezzogiorno, seduti a tavola insieme, come la maggior parte di noi latini. Alcuni studi paiono dimostrare come la convivialità sia sinonimo di lunga vita…
Ho scelto due ricette di pasta con sugo di pesce. Nella prima gli gnocchi di patate sono conditi con un sugo bianco particolarmente delicato, un connubio fra asparagi e vongole. Nella seconda è un tocco di rosso dato dalla passata di pomodoro non guasta affatto!
Gnocchi con vongole e asparagi: 800 gr. di gnocchi di patate, un mazzo di asparagi, 500 gr. di vongole, olio, prezzemolo, aglio, scalogno. Si trovano ottime confezioni di gnocchi già pronti. Se invece si ha tempo e voglia di farseli in casa, ecco la ricetta: si cuociono le patate nel microonde (circa 5/6 minuti), si passano nel passatutto e si impastano con una manciata di farina e un uovo. Si prendono piccoli pezzi dell’impasto, si rullano ottenendo dei bastoncini dai quali si tagliano gli gnocchi. Gli asparagi vanno puliti togliendo la parte più dura e cotti in padella con uno scalogno tritato e poca acqua. In un’altra casseruola, con aglio e prezzemolo aromatizzato nell’olio d’oliva, si fanno aprire le vongole dopo averle spurgate per mezz’ora nell’acqua salata. Si frullano gli asparagi nel mixer con poco olio. Gli gnocchi vanno cotti nell’acqua salata e tolti appena vengono a galla per essere insaporiti nel sugo di vongole. Vanno sistemati in un piatto caldo dove nel fondo è stata messa la crema di asparagi. Si decora il tutto con prezzemolo tritato.
![pesce](https://www.turismoitinerante.com/site/wp-content/uploads/2020/03/food-1291909_1280-1024x576.jpg)
Garganelli al sugo di pesce. Per condire 400 gr. di garganelli si usano pesci di stagione, dai calamari al palombo…ma fondamentali sono le vongole, le cozze e i gamberetti (più scenografici i gamberoni). E poi pomodori, prezzemolo, aglio, cipolla, olio (a piacere il peperoncino). Va precisato che questo tipo di pasta all’uovo si trova normalmente in commercio, esattamente come gli gnocchi, ma fatti a mano sono un’altra cosa. Lo stesso vale per il pesce, il congelato non ha lo stesso sapore del fresco. Il sugo di pesce si sposa benissimo anche coi maccheroncini, se i garganelli (una specialità romagnola) non fossero a portata di mano. La pasta fatta con le uova (un etto di farina, un uovo) va tirata con la macchinetta apposita, se non si vuole stenderla a mano col mattarello, va suddivisa in quadretti per poi arrotolarli attorno ad un bastoncino sopra uno strumento particolare, una specie di pettine di legno, che riga la pasta per trattenere il sugo. Si puliscono le cozze dai filamenti, si lasciano spurgare per mezz’ora le vongole in acqua salata. Tagliare il resto del pesce in piccoli pezzi. I pomodori freschi vanno lavati e tagliati finemente per essere cotti con uno spicchio d’aglio, foglie di basilico e poco sale. Le cozze e le vongole vanno aperte in due contenitori separati. In una terza padella si rosola la cipolla tritata col pesce (peperoncino a piacere) per poi aggiungere cozze e vongole e il giusto liquido di cottura filtrato. Si fa evaporare il tutto col vino bianco e qualche goccia di limone. Qualcuno a questo punto aggiunge latte o panna. Da ultimo la salsa di pomodoro passata nel mixer. Dopo avere cotto la pasta – se è fresca, pochissimo – in una pentola con acqua salata bollente, dopo averla scolata, va padellata nel sugo, con alla fine una spolverata di prezzemolo. Va da sé che col sugo di pesce si fanno risotti strepitosi…e tanto altro!
![pesce](https://www.turismoitinerante.com/site/wp-content/uploads/2020/03/spaghetti-927476_1920-1024x686.jpg)
Per chi non ha mai tempo, i garganelli (o maccheroncini) sono buoni anche col tonno, sminuzzato e insaporito con uno scalogno, aromatizzato col prezzemolo o basilico e resi speciali con tanto peperoncino. I cultori sostengono che la pasta è buona sempre, anche se condita con burro (e salvia) o solo olio extravergine e formaggio grattugiato. Il cacio e pepe, lo sa chi l’ha provato, è da urlo!!!
Il presente articolo è tratto dall’inserto Gli Itinerari Gustosi della nostra rivista GRATUITA Turismo all’Aria Aperta del Luglio e Agosto 2017.