Vi portiamo alla scoperta di un folkloristico borgo del Lazio, immerso nella variopinta natura della Tuscia. Buona lettura!
A cura di Laura Luminita Stolnicu
E’ uno dei borghi più belli della Tuscia autentica, che presenta un pittoresco borgo di pescatori che però è collocato non direttamente sulla sponda meridionale del lago di Bolsena in provincia di Viterbo. ma 315 metri s.l.m.! E’ facilmente raggiungibile dalla superstrada Orte Viterbo (da Sud) o da Orvieto (da Nord). Il paese è situato alle pendici del Monte di Marta (alto 424 metri sul livello del mare e di origine vulcanica), sotto il quale sorge il Santuario della Madonna del Monte. Il territorio è generalmente ricco di vegetazione, con dei boschi estesi, ove si possono incontrare istrici, ricci, volpi, tassi e talpe, non escludendo l’incontro pure con qualche cinghiale, scoiattolo o faina. Fanno parte del territorio comunale l’isola Martana, sul lago di Bolsena, che dista dal centro abitato circa 2 km, e il tratto iniziale del fiume Marta. Alcuni studiosi le attribuiscono origini storiche antichissime, facendola risalire al periodo fenicio, dal quale avrebbe derivato anche il nome di Marath. Altri sostengono che abbia anche avuto origini etrusche e numerosi sono stati in zona i ritrovamenti di oggetti e reperti custoditi in un Museo molto curato ospitato nell’ex palazzo vescovile. Dal XIII secolo sino alla sua annessione al regno d’Italia, Marta ebbe una storia travagliata: contesa fra Stati limitrofi e famiglie potenti, passò da una dominazione all’altra subendo le immancabili e dolorose traversie. Fu posseduta dalle famiglie Orsini e Farnese, che si alternarono nel governo del Paese, finché, nel 1537, Marta fu inclusa nel Ducato di Castro, costituito da papa Paolo III per il figlio Pierluigi, e vi rimase fino alla distruzione dello stesso, nel 1649, ad opera delle truppe pontificie di papa Innocenzo X Pamphili. Tornata sotto la giurisdizione della Camera Apostolica, Marta restò in possesso della Santa Sede fino all’unità d’Italia, tranne che per due brevi periodi, in cui fu concessa in enfiteusi al marchese Pietro della Fargna (1788) e al principe polacco Stanislao Poniatowsky.
Nel 1927 venne distaccata dalla provincia di Roma e assegnata alla costituenda provincia di Viterbo. Il borgo medievale è arroccato su un colle dal quale si domina la vista sul lago e le case realizzate con il tufo, con le caratteristiche viuzze, scalinate, stretti passaggi ed angoli suggestivi: il tutto è dominato dalla possente Torre dell’Orologio di forma ottagonale costruita su un basamento tronco-piramidale e dai resti della Rocca che Papa Urbano IV fece costruire intorno al 1260. Notevole è anche la presenza di architettura religiosa tra cui meritano una visita la Chiesa Collegiata dei SS. Marta e Biagio, la Chiesa del Crocifisso, la Chiesa della Madonna del Castagno, il Santuario della Madonna del Monte molto cara ai Martani, la Chiesa Templare di Santa Maria delle Grazie, la “Madonna della Grotta” (o Grotta delle apparizioni), una piccola Lourdes ove notevole è la presenza di exvoto e di testimonianze di persone che attribuiscono all’intercessione della Madonna l’intervento divino miracoloso. In cima al paese si erge maestosa la Torre dell’Orologio è posta nel centro storico del paese, alta circa 21 metri. Il monumento è stato restaurato negli ultimi anni, dove è possibile entrarvi e godere del meraviglioso panorama del Lago di Bolsena da quel punto di vista privilegiato. All’interno è stato allestito un interessante museo didattico con molti pannelli esplicati sugli usi e tradizioni del luogo. La torre, simbolo di Marta, è antichissima e potrebbe ben risalire ad epoca anteriore al XII secolo: ne abbiamo conferma dalle fonti storiche e in particolare dal Bussi che racconta che i viterbesi se ne impadronirono nel 1197, dopo averla espugnata uccidendo in battaglia Janni Macaro, che ne era il signore. Dalle vicende belliche la torre uscì probabilmente distrutta o alquanto malconcia: abbiamo infatti notizia dall’Annibali di una sua ricostruzione avvenuta nel 1323, sotto papa Giovanni XXII. Non trascorse un decennio che la torre fu nuovamente riedificata, nell’ambito dei lavori di ristrutturazione e consolidamento difensivo della rocca: dal che si deduce che nel frattempo era rovinata o era stata demolita. Quando in questa zona arrivarono i Farnese, nel quindicesimo secolo, la torre fu quasi certamente restaurata. Ciò è testimoniato dal fatto che Pierluigi Farnese vi appose il suo stemma: il liocorno sovrastante un cimiero piumato e uno scudo con gigli seminati. Il Borgo dei Pescatori è situato sulla sponda meridionale del lago di Bolsena e a ridosso del centro storico del paese. E’ sicuramente il Borgo più caratteristico di tutto il periplo del lago, molto pittoresco e dove si respira l’atmosfera tipica di un tempo ormai andato. Lungo la sponda del fiume si vedono ancora vecchi pescatori e donne che riparano le reti da pesca e si prodigano ad effettuare i lavori artigianali tipici di ogni attività ittica.
Molto pittoresche e particolari le barche dei pescatori ancora realizzate come negli anni cinquanta e condotte da un rematore che molto ricordano le gondole veneziane, soprattutto nella stessa impostazione stilistica e costruttiva. Molto suggestivo l’arrivo dei pescatori al mattino con il pescato composto da latterini, coregoni, persico ed altri pesci di lago. Marta merita una visita di almeno un’intera giornata per poterne apprezzare le tante suggestioni visive. Molto interessante è un’escursione in barca per un giro turistico attorno all’isola Martana e Bidentina, ricche di storia. Le isole non sono visitabili, ma generalmente durante il giro perimetrale una guida a bordo della barca illustra molto dettagliatamente le caratteristiche delle isole e la presenza di edifici e chiese e la loro descrizione. L’imbarco avviene dal molo del porticciolo della vicina Capodimonte. A Marta o a Capodimonte si può sostare liberamente con il camper.
Il presente articolo è tratto dalla nostra rivista GRATUITA Turismo all’Aria Aperta dell’Ottobre 2017.