A cura di Tania Turnaturi
Dal 27 al 28 settembre si è svolta a Roma la seconda edizione del Festival del Turismo Esperienziale, organizzato da PromoNU e Promozione Italia Turismo e diretto da Nicola Ucci, in coincidenza con la “42° Giornata Mondiale del Turismo” proclamata dalla Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO).
Nelle due giornate di workshop si sono incontrati espositori accreditati e oltre 100 buyers mentre a latere si svolgevano convegni, tavole rotonde, seminari e open meeting.
Ha aperto i lavori il Forum “Dal turismo di destinazione a quello esperienziale. L’importanza dell’economia delle relazioni” i cui relatori hanno evidenziato le criticità ancora presenti come frammentazione legislativa in capo alle regioni, abusivismo che danneggia imprese e turisti, scarsa fruibilità e accessibilità dei borghi delle aree interne per carenza di adeguate infrastrutture e hanno suggerito di semplificare le procedure, sostenere la ripartenza, attrarre risorse e sviluppare talenti a livello scolastico, destagionalizzare, modificare il concetto di marketing territoriale, armonizzare la catalogazione, riqualificare le città termali, potenziare la rilevazione statistica dei dati e accessibilità (conoscere per decidere) e avviare la transizione digitale del sistema.
Il Seminario Artes “Progetti di Destinazione e nuove attrattività con il disciplinare Storyliving Experience” ha messo in luce le metodologie utilizzate nel turismo esperienziale di storytelling e storyliving per raccontare storie attraverso la capacità di emozionare e coinvolgere, alle quali il turista possa prendere parte direttamente per assaporare esperienze formidabili.
La Tavola rotonda “Ritorno alle radici-L’esperienza che ferma il tempo e ti trasforma” ha evidenziato le suggestioni di chi va alla scoperta dei luoghi di provenienza dei familiari emigrati.
Di inclusività ha trattato il Seminario Fiptes “Nuove prospettive sul Turismo Esperienziale per le guide Diversamente Abili“.
Mosso dal desiderio di svolgere un ruolo attivo nella fruizione di un viaggio la cui esperienza gli susciti emozioni, il turista contemporaneo non vuole più usufruire soltanto di beni culturali materiali (chiese castelli musei siti archeologici) o immateriali da fotografare, ma intende connettersi all’identità del posto attraverso le relazioni umane, per diventare protagonista della propria vacanza e godere di un’esperienza intima e profonda generatrice di emozioni fisiche ed emotive personali e uniche. Questa modalità individuale, e nel contempo condivisa con i compagni di avventura, oltre che esperienziale è responsabile e consapevole poiché mette il visitatore in contatto con la cultura e la storia del luogo e gli lascia un’impronta indelebile risvegliandogli una più viva attenzione verso l’ambiente.
Molteplici sono le tipologie. Per il turismo naturalistico, trekking nella natura e nei centri storici urbani o nei borghi, rafting, canoa, arrampicata sportiva, parapendio, cicloturismo, escursioni in barca, pescaturismo in compagnia dei pescatori; per il turismo enogastronomico avvicinarsi al territorio con degustazioni di vini e prodotti tipici e visita in cantine o vigneti, o partecipare a cooking class per raccogliere gli ingredienti e cucinarli. E poi, ancora, i viaggi religiosi, archeologici, culturali, folkloristici, di wellness e benessere psicofisico.
![](https://www.turismoitinerante.com/site/wp-content/uploads/2022/10/cassata-siciliana-1024x768.jpg)
Molto coinvolgenti le esperienze immersive nelle tradizioni locali come la mietitura, la vendemmia, la raccolta delle olive, la transumanza, seguire la preparazione di un piatto regionale, assistere alla mungitura del latte e alla realizzazione del formaggio, partecipare a laboratori, escursioni, corsi e attività sportive o ricreative di gruppo.
Albergatori, ristoratori e promoter si organizzano per coinvolgere le persone e farle sentire parte di un luogo, di una storia, di un’esperienza e di una tradizione, anche se solo per qualche giorno. Ed ecco, allora, visite teatralizzate a musei o siti storici, proposte “alternative” di uscire dalla propria zona di confort per sperimentare come cenare a casa della gente del luogo o dormire in conventi, monasteri, santuari, un trullo, un antico mulino, un albergo diffuso, una casa sull’albero o addirittura una bubble room nella natura sotto le stelle.
In espansione il turismo dei cammini, che attrae particolarmente l’interesse femminile: la Via Francigena, la suggestiva Via degli Dei tra Bologna e Firenze, il Cammino dei Briganti tra Abruzzo e Lazio, il Cammino di Celestino in Abruzzo sulle orme di Pietro da Morrone, il Cammino Materano tra Puglia e Basilicata, il Cammino di Dante ad anello tra Toscana e Romagna sulle orme del padre della lingua italiana.
A concludere la kermesse, dopo aver gustato l’enorme cassata siciliana preparata da una pasticceria di Erice, la premiazione dei cortometraggi esperienziali, tra i quali particolarmente suggestivo per le immagini e le musiche il corto delle Marche, il cui premio è stato ritirato dall’esperto di marketing territoriale Angelo Serri.