In viaggio con il motoclub “P. Tampieri” di Falconara (AN)
Dopo aver fallito l’appuntamento con Solla nel 2019 causa condizioni meteo avverse che ci confinarono al Brennero per un giorno intero, quest’anno si decide di riprovarci.
Ad una settimana dalla partenza il meteo sembra accorgersi che è inverno ed inizia a fare sul serio ma non ci lasciamo impressionare.
La partenza è fissata per giovedì 26 ore 13.30 al casello di Ancona Nord, siamo in tre, il quarto ci attende a Rimini Sud. La bussola punta Innsbruck dove passeremo la notte.
Il viaggio scivola liscio, a Rimini prima tappa come da programma, benzina saluti e via, tappa successiva in A22.
La noia della guida autostradale viene allietata da un clima mite arricchito in Romagna da un pallido sole invernale.
Al calar delle tenebre siamo al confine tra Trentino e Sud Tirol ed ancora la temperatura è mite. Arrivati alla barriera di Vipiteno si inizia a fare sul serio: sono le 19 circa ed il termometro segna un inequivocabile -0,5. Lungo i 20 km che ci separano dal passo del Brennero ogni volta che appoggio gli occhi sul cruscotto trovo un grado in meno, Arrivati all’area di servizio in cima al passo, siamo a -7!!! Ma fortunatamente non c’è neve e la strada è percorribile pur con le dovute cautele. The caldo e Vignette per il proseguo autostradale e sono già le 20 e a quel punto decidiamo di chiudere il primo gg a Steimach piuttosto che arrivare a Innsbruck; giunti in albergo dobbiamo a malincuore lasciare le moto all’addiaccio. Ci consola una bella struttura calda ed accogliente ed un pizzaiolo genovese che ci prepara 5 belle pizze….anche se siamo in 4.
Durante la notte scende un velo bianco a ricordarci che siamo in Austria a gennaio. Dopo una ricca colazione ci si rimette in marcia non prima delle 9.30 attendendo i favori del giorno per viaggiare tranquilli. Le moto partono senza esitazioni, siamo ancora a -5. Arrivati a Innsbruck il termometro torna verso lo zero e così resterà per tutto il resto del viaggio. L’abbinamento benzina-the caldo è una routine che ci porta alla meta verso le 15 senza grande sforzo. Il panorama che ci si para davanti gli occhi è medievale……una valle tinteggiata di bianco punteggiata a perdita d’occhio da tende, fuochi e moto. Chiedo allo Sherpa Daniele: Dany dove dobbiamo andare? E lui: cerca Samantha Fox………….
Ad attenderci dentro “la buca” c’è Giorgio il milanese, 35 Elefanti consecutivi all’attivo, oramai in pensione passa una settimana intera a Solla posizionando la sua tenda enorme, riscaldata da una stufa a legna sempre nello stesso posto, all’ingresso a destra. A troneggiare sul suo territorio la bandiera di Samantha Fox!!!!!!!
Sono già in loco altri 3 amici dello Sherpa anche loro abituè con 10-11 Elefanti sul groppone. Montiamo la tenda e si parte per il primo giro sul campo; c’è di tutto, sembra di essere sulla linea di arrivo della corsa più pazza del mondo: moto di ogni genere, stradali con le tassellate, stradali trasformate in 3 ruote, motorini di marca sconosciuta e soprattutto una marea di sidecar con targhe provenienti da mezza Europa con base BMW, Jawa, Suzuki, insomma tutto lo scibile pre anni 90 è presente. Rientrando alla tenda passiamo a prendere la legna che assieme alla paglia sono le uniche due cose che l’organizzazione vende. Ci sono poi alcuni punti ristoro ma qui tutti fanno da soli con la brace e la griglia, e così facciamo anche noi che ci siamo premurati di arrivare con bistecche, mortadella da fare alla brace, spiedoni, porchetta, pecorino, salame, piadine e ciambellò alla nutella fatti in casa, e una cassa di vino!!!
Attorno al fuoco come da consuetudine si parla, ci si racconta e così scopro che i Pesaresi e lo Sherpa hanno fatto Elefanti anche a -17 con neve ovunque, sono stati bloccati a Innsbruck, hanno lasciato la moto a Rimini per troppa neve in A14, incredibile ma nel 2009 è successo anche questo. Il lento fluire della cena ben si sposa con il clima rilassato della buca che canta, sbuffa, sgomma ma in maniera gioiosa e pacifica.
Dopo il caffè si parte di nuovo per un giro questa volta verso la parte alta della Buca, quella di solito a presidio dei Tedeschi. Qui ci sono praticamente solo Sidecar, tutti targati e regolarmente marcianti, roba che in Italia non potremmo esporre nemmeno in un museo……strada facendo incontriamo una coppia di Agugliano al secondo Elefante. Ci colpisce il fatto che abbiano montato la tenda in discesa……dopo la gioventù in moto è arrivato il tempo dei figli, una volta cresciuti è stato tempo di ripartire con il loro XT dell’86.
Nei punti ristoro impazza la musica, è pieno di gente che balla, chiacchiera e soprattutto beve ma senza alcuna animosità. In Buca si è tutti amici e non c’è spazio per azioni o altre forme di distanza.
Lungo i sentieri bisogna solo fare attenzione a non essere investiti da alcuni “agitati” che con i loro ferri sgommano avanti e indietro come se non ci fosse un domani.
Tornati alla tenda ci riuniamo attorno al fuoco. Siamo a -2 e nevica un granello che rimbalza a terra tanto è secco ma il meteo locale dice che durerà fin verso le 3 poi nulla.
E’ ora di prendere la via del sacco a pelo; importante è spogliarsi il più possibile per avere degli strati da rimettere il giorno dopo ed indossare calze asciutte per scaldare i piedi.
Il tempo di coricarsi e trovare il giusto incastro nell’angusto spazio della tenda e vicino a noi parte un allegro uculele mentre in lontananza si susseguono canti, e motori a perdi vita.
Il ticchettio della neve sulla tenda ci culla fin verso le 2 di notte mentre nel frattempo anche la Buca si arrende alla notte.
Il mattino dopo verso le 7 ricominciano i primi segnali di vita. Il sabato è giorno di check in – check out. Gli equipaggi iniziano a sbaraccare per lasciare spazio a nuovi arrivi. Andiamo a controllare le moto che avevamo lasciato fuori la Buca e al ritorno facciamo colazione con the e bretzel. Iniziamo anche noi a sbaraccare, carichiamo tutto, salutiamo Samantha Fox e ringraziamo Giorgio per l’ospitalità. Alle 10.30 siamo in marcia. Il tempo è grigio e sempre attorno a zero. Ricomincia la routine benzina – the. Le strade umide e ricolme di sale ci obbligano a pulizia periodica delle visiere pesantemente imbrattate. Arriviamo al Ponte sull’Europa che sono le 16 circa e fa -1, piste da sci costeggiano l’autostrada ed il traffico è scorrevole. Il Brennero ci accoglie con un bel -3 ma un altrettanto bel sole. Una volta scesi a valle torniamo sopra lo zero. Da lì in poi sarà solo noia per colmare la distanza rettilinea che ci separa da casa. Alle 22.30 passaggio obbligato al lavaggio per togliere via un po’ di sale dalla moto che il giorno successivo pulirò con cura.
Dicono che se non fai almeno una volta l’Elefante non sei un vero motociclista, a mio avviso è la classica trovata degli organizzatori! Il Moto Club Tampieri di Falconara Marittima è nato prima dell’Elefantentreffen alla sua 65esima edizione ma credo noi siamo stati i primi a partecipare all’evento e ciò ci inorgoglisce. E’ stata una bella esperienza solcare mezza Europa in moto e calarsi in una dimensione di motociclismo molto diversa da quella a cui siamo abituati a casa dove se non hai un 1200 non puoi viaggiare!!! E invece basta un po’ di fantasia e coraggio e si può ancora viaggiare divertendosi e ritrovando i valori fondanti del moto turismo ovvero l’amicizia, la scoperta, la condivisione, la solidarietà. Al prossimo giro, flash flash.