Per il “camper fai da te” l’intervento di Mauro Bellotti (Momo) sulla mansarda del suo camper.
Il problema è sempre il solito: la condensa in mansarda. Anche su un mezzo di un buon livello il problema esiste. Ho cercato quindi di prendere i cosiddetti “due piccioni con una fava” e già che c’ero ho voluto migliorare anche la comodità dei letti in mansarda. Ho preso spunto da un lavoro svolto da Silvano Sonetti trovato nelle rubriche del “fai da te” su alcuni siti di camperisti, dai nuovi modelli Laika e da qualche idea mia per eseguire il lavoro. Come prima fase ho acquistato una derivazione Truma e qualche metro di relativo tubo (diametro 32 mm). Ho intercettato all’interno di un pensile la canalizzazione che porta l’aria calda alla bocchetta della mansarda, che terrò rigorosamente chiusa d’ora in poi anche per evitare la fastidiosa aria vicino alla testa di chi dorme, per inserire la derivazione ho forato con una mola a tazza la paretina ed ho inserito il tubo.
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Dopo aver smontato la testata ho eseguito un altro foro nella testata stessa e portato il tubo nella parte anteriore della mansarda Quindi ho rimontato il tutto.
Chiaramente il lavoro che sto descrivendo è stato fatto su un Laika Ecovip e può essere fatto nello stesso modo solo su mezzi identici. Ciò non toglie però che ognuno lo possa adattare alle proprie esigenze con gli adattamenti del caso.
A questo punto mi sono dedicato alla modifica dei letti. Come si può vedere le doghe originali sono rigide ed avvitate direttamente sulla base della mansarda. Ho deciso di lasciarle sia per utilizzarle come base per avvitare le nuove sia, e soprattutto, per favorire la circolazione d’aria sotto il materasso in modo da evitare ristagni e conseguente formazione di condensa. Ho realizzato con dei listelli 55 x 25 una solida base d’appoggio unendo tra loro i listelli con delle squadrette di metallo avvitate.
Consiglio di non inserire le viti direttamente nel legno per evitare fessurazioni dello stesso. Per evitare ciò prima di inserire le viti da legno diametro 4 mm. ho eseguito dei fori con una punta da 3 mm. e successivamente inserito le viti.
Tutta la struttura è stata quindi avvitata alle doghe esistenti.
A questo punto facciamo una capatina all’IKEA e acquistiamo delle splendide doghe. Queste sono caratterizzate dall’avere doghe strette e di larghezza differenziata, montate elasticamente su dei supporti in gomma ammortizzanti e addirittura con quattro doghe con rigidità regolabile.
Il costo è abbastanza ridotto (poco più di trenta euro cadauna). Purtroppo nell’IKEA visitata c’erano disponibili solo doghe di 90 cm. di larghezza. Sono ovviamente molto più larghe di quello che è necessario, ma ho deciso comunque di acquistarle e provvedere ad accorciare doga per doga. Per evitare di modificare la corretta curvatura ho deciso di tagliare metà della lunghezza eccedente da una parte e metà dall’altra. Va bene, sono 31 doghe per rete, tagliate da due parti per due reti….: sono SOLO 124 tagli da fare. Per fortuna tempo fa ho acquistato per pochi euro in un centro commerciale una sega a disco da banco che mi ha dato una mano enorme.
A questo punto ho inserito tutte le doghe nelle apposite sedi dei supporti di gomma, “et voilà”, le reti sono pronte per essere posizionate e avvitate alla base utilizzando viti 4 x 25 per legno dopo avervi interposto una bella rondella per non sollecitare troppo la gomma.
Prima di fissare il lato delle doghe con le viti ho provveduto a stendere il tubo lungo il lato della doga stessa e utilizzando le apposite fascette fissarlo assieme alle doghe alla base.
Prima di fare ciò però è necessario tappare il tubo stesso con un tappo. Per fare ciò ho realizzato con la punta a tazza un tappo in legno. Su questo ho inserito due O-Ring della misura adeguata e fissato il tutto nel tubo utilizzando un po’ di silicone che mi ha garantito anche una corretta tenuta dell’aria stessa. Se però trovate un tappo delle dimensioni adeguante, meglio per voi.
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Prima di fissare il lato delle doghe con le viti ho provveduto a stendere il tubo lungo il lato della doga stessa e utilizzando le apposite fascette fissarlo assieme alle doghe alla base.
Prima di fare ciò però è necessario tappare il tubo stesso con un tappo. Per fare ciò ho realizzato con la punta a tazza un tappo in legno. Su questo ho inserito due O-Ring della misura adeguata e fissato il tutto nel tubo utilizzando un po’ di silicone che mi ha garantito anche una corretta tenuta dell’aria stessa. Se però trovate un tappo delle dimensioni adeguante, meglio per voi.
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Fissato doghe e tubo è arrivato il momento di realizzare i fori di uscita dell’aria. Per fare ciò ho realizzato dei piccoli tagli in direzione della mansarda con un cutter che ho poi allargato con la punta di un cacciavite avendo cura di creare dei fori “inclinati” nella direzione del flusso d’aria per favorirne l’uscita.
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Ecco il risultato finale del tubo forato e avvitato con le doghe Provvediamo ora a creare un piano di finitura e di sostegno dell’ultima parte del materasso(quella inclinata che i possessori di Laika conoscono).
Quest’ultima deve essere montata utilizzando dei supporti in legno realizzati in modo tale da lasciare una fessura di qualche millimetro con la parete anteriore della mansarda. Così facendo si darà la possibilità all’aria calda di formare una lama che andrà a lambire la superficie della mansarda stessa evitando la formazione di condensa.
A questo punto del lavoro “camper fai da te” si comincia il lavoro di finitura. Ho avuto un po’ di problemi nel reperire il pannello di finitura poiché presso i negozi di bricolage non ho trovato un “asse” dello spessore di 5 mm. rifinito con un’essenza assomigliante ai mobili Laika. Avendone trovato solo uno spessore di 3 mm. ho deciso, per avere una maggiore consistenza (in fondo un pezzo di materasso ci appoggia sopra) di prenderne due: uno largo 26 cm. e un altro di larghezza 20 cm. da mettere sotto, solo con lo scopo di rinforzo. Passo quindi a preparare dei cunei di legno che faranno da base di appoggio ai pannelli.
Per compensare una non perfetta planarità della superficie d’appoggio (tagliando a mano non è che si riesce sempre ad andare diritti) e per evitare punti di sforzo sulla base della mans arda, ho applicato una striscia di spugna adesiva sul lato di appoggio.
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Nel calcolare le misure di questi appoggi si deve misurare l’altezza delle doghe dal piano della mansarda e ricordarsi che si deve lasciare la fessura di qualche millimetro affinché l’aria calda possa fuoriuscire.
Chiaramente tutte le misure si fanno “in opera”.
Passiamo a fissare due cunei a destra e a sinistra del mobile laterale. Ricordo, anche se non ce n’è bisogno, che per fissare correttamente due pezzi di legno, la vite deve avvitarsi solo sul secondo pezzo e non in tutte e due; per ottenere ciò il primo pezzo deve essere forato con una punta leggermente superiore di diametro in modo che il filetto non lavori.
Ho fatto un totale di cinque appoggi. I tre centrali che si vedono nella foto sono solo appoggiati poiché ho preferito evitare di forare la parete della mansarda.
Verranno fissati al pannello con due viti ciascuno poiché in fondo il loro scopo è solo quello di sostenere il pannello. E ora viene la parte finale: avvitare i due pannelli, uno sopra l’altro, a tutti i supporti. Segnate la posizione dei fori ed eseguiteli.
Una volta fatti fissateli con due viti per ogni appoggio il lavoro è terminato. Qui termina la descrizione del lavoro per il camper fa da te di Momo.
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