Pietrarubbia, Sassocorvaro, Macerata Feltria, Mercatale, Casinina di Auditore, Carpegna, Montegrimano sono le mete di questo interessante itinerario alla scoperta di perle culturali e gastronomiche inserite in ambienti naturali intatti, impreziositi dai caldi colori dell’autunno
Arte in pericolo, nascosta, e tornata nelle sue antiche sedi. Paesaggi toscoromagnoli e marchigiani, borghi e città ricchi di monumenti, università e palazzi principeschi, ambienti naturali di una volta, impreziositi dai caldi colori dell’autunno, come nel Parco del Sasso Simone e Simoncello, gusti di una terra antica che ama il passato, sapori di funghi, tartufi, prosciutti e culatelli made in Carpegna, e altri prodotti del “divin porcello”, ma anche formaggi prelibati, olio extravergine, vini e distillati di visciole, pani, biscotti e birre artigianali.
Si entra in Montefeltro lasciando la Valmarecchia imboccata a Rimini, fino a raggiungere Pennabilli, l’ultima meta sentimentale di Tonino Guerra, cui è dedicato l’imperdibile Museo divenuto anche un vivace centro culturale e cinematografico e arricchito dalle immagini del Mondo di Tonino, come “I luoghi dell’anima”, “L’orto dei frutti dimenticati”, il “Rifugio delle Madonne abbandonate”, la “Strada delle meridiane”, l’”Angelo coi baffi”, il “Santuario dei pensieri” e il “Giardino pietrificato”.
A est, fra le dolci colline che scendono verso Pesaro e Urbino, il nostro itinerario scopre Sassocorvaro, con i ricordi del più grande salvataggio di mirabili opere d’arte italiane sottratte alle distruzioni della guerra e alle razzie tedesche, ed arriva a Pietrarubbia, sovrastata da una concrezione di alti pinnacoli rocciosi e rosseggianti e dai resti del castello dei conti di Carpegna citato da Dante come culla dei Montefeltro.
Il borgo è oggi noto per ospitare il Centro TAM, per il Trattamento artistico dei metalli, e una rassegna di sculture, fra cui primeggiano quelle di Arnaldo Pomodoro, che di Pietrarubbia è cittadino onorario. Borgo Castello, fatto di “pietre morbide che accarezzano gli occhi” secondo Tonino Guerra, il poetasceneggiatore e collaboratore di Federico Fellini, ospita interessanti Musei e l’accogliente Locanda “Il Vicariato” (Castello di Pietrarubbia, tel 0722.750031, mail: il vicariato@libero.it), silenziosa, antica e severa residenza cinquecentesca.
Il ristorante, curato dalla signora Michela con la sua giovane figlia ai tavoli, assicura piatti del territorio, paste casalinghe, funghi e tartufi, porchette e agnello, erbe di campo e buoni vini. In autunno, nel menu compaiono i succulenti prodotti del sottobosco e, durante la settimana, si fanno degustazioni di oli extra vergini del territorio. Il 31 ottobre, Michela festeggia il suo genetliaco e tutte le streghe in arrivo per il fatidico appuntamento con le zucche di Halloween. E’ zona di buoni vini e, quindi, anche di buone acque, come quelle di Montegrimano Terme, un centro benessere dalla vasta gamma di trattamenti e prodotti cosmetici naturali. Infine, sul Monte Copiolo, d’inverno si scia grazie ai nuovi impianti di risalita ed ai prati d’alta quota.
Nel panorama di questo angolo del Montefeltro, entra di diritto, oltre ai citati Sasso Simone e Simoncello, l’antica Rocca feretrana di San Leo, passata sotto la provincia di Rimini con i suoi misteri legati al conte di Cagliostro e a Felice Orsini, qui imprigionati fino alla morte. Ma questo è un altro itinerario! Il nostro prosegue per Carpegna, capitale dei prosciutti e culatelli dai sapori di montagna e di erbe di campagna, ma anche luogo di meditazione, all’Eremo, e di sosta, all’Ostello della Gioventù, ed all’antica Stamperia, e di incontri ravvicinati con un ben rispettato ambiente naturale. Si sale sul monte Carpegna, ci si perde nel Parco naturale, si ritorna nel Borgo il cui centro è dominato dal Palazzo dei Principi, in restauro sui suoi quattro livelli, e i cui Giardini sono pieni di ricordi di briganti, cacce e feste. Nelle cantine principesche furono custodite, coperte da cartacce e documenti indecifrabili, centinaia di opere d’arte altrimenti destinate alle bombe e ai tedeschi occupanti.
Tornati a Pietrarubbia, si prosegue per Macerata Feltria e Mercatale, ci si ferma a Casinina di Auditore per l’originale e unico Museo della Linea gotica, e si giunge a Sassocorvaro per un suo appuntamento storico, artistico e culturale da non perdere. Nella Rocca Ubaldinesca viene ricordata e celebrata, annualmente in giugno, la straordinaria avventura delle opere di Raffaello, Tiziano, Leonardo, Caravaggio e altre diecimila (sì, sì, furono proprio diecimila!!), salvate dai disastri dell’ultima guerra e dalle spogliazione dei nostri musei da parte dei tedeschi, prima occupanti poi in fuga. Capolavori che, per iniziativa dell’allora sovraintendente alle opere d’arte marchigiane, Pasquale Rotondi, furono tolti, uno ad uno, da musei e gallerie del Regno e nascosti in palazzi e castelli cadenti, e apparentemente abbandonati, del Montefeltro, a Carpegna, Urbino e, qui, a Sassocorvaro, fino al dopoguerra, quando, a migliaia, tornarono nelle loro sedi istituzionali, senza tanto clamore, feste e espressioni di riconoscenza.
Ma, negli ultimi 15 anni, il Premio internazionale Rotondi vuole ricordare a tutti la vicenda montefeltrina e rendere omaggio allo straordinario impegno del Sovraintendente e, annualmente, all’italiano resosi protagonista di esemplari azioni di salvataggio del patrimonio artistico in ogni angolo del mondo. Tale premio è stato consegnato, nel giugno scorso, a Paolo Matthie, archeologo, scrittore e orientalista, che, oltre ad insegnare l’arte mediorientale alla Sapienza di Roma, dirige gli scavi a Ebla, antichissima città siriana della quale è lo scopritore. Il professore da quasi mezzo secolo lavora per riportare in vita, pietra dopo pietra, la mitica Ebla, rimasta nascosta al mondo fino agli anni ’60, e definita “la più importante scoperta archeologica del secondo Novecento”.
Gli altri premi nel nome di Rotondi sono andati a personalità distintesi nel salvataggio di opere d’arte a livello europeo e italiano. Per quest’ultimo settore, al prof. Marco Ciatti, direttore del Laboratorio di restauro dei dipinti mobili nell’Opificio di pietre dure di Firenze; per la sezione Europa alla città francese di Montpellier che “ha valorizzato i suoi piccoli tesori culturali urbani, generando turismo e posti di lavoro e diventando il volano dell’economia del territorio”. Fra gli altri, è stato premiato il principe Francesco di Carpegna che “una volta liberato dalla prigionia dei tedeschi, per 8 giorni a Forlì, divenne tra i protagonisti dell’ “Operazione salvataggio” di Pasquale Rotondi, ricordato, per l’occasione, dalla figlia Giovanna, presidente della giuria del Premio stesso.
Allo stesso “Salvatore dei capolavori italiani” è dedicata l’”Arca dell’arte” che conserva le riproduzioni delle massime opere pittoriche qui custodite durante il conflitto mondiale. I “salvatori” dell’arte in pericolo ieri, oggi e domani hanno aperto a Sassocorvaro il “Turist Arth”, Festival dell’arte, della cultura e delle nuove tecnologie giunto alla terza edizione e conclusosi, dopo tre giorni, a Urbino, nella sede dell’Università dedicata al suo primo Magnifico Rettore, prof. Carlo Bo, con il convegno “Comunicare bene, comunicare i beni” in cui si è parlato delle “nuove frontiere per il viaggiatore” e della “tecnologia al servizio del turista”.
Poi, tutti a spasso nelle strette ed irte stradine della capitale del Montefeltro, culla del sommo artista Raffaello Sanzio, alla scoperta degli Oratori di San Giuseppe e S. Giovanni, e, a sera, a godersi lo spettacolo di suoni e luci proiettato sul fantastico Palazzo Ducale, dove di giorno era stato possibile perdersi in uno dei percorsi museali più belli d’Italia. Lo Studiolo ligneo del Duca, ad esempio, è stato premiato nel 2010 come “Luogo d’arte più visto dai turisti nel mondo”. Nello stesso anno passato, l’Osservatorio nazionale della spesa pubblica e turismo sostenibile, in cima alla graduatoria dei comuni più turisticamente sostenibili, ha posto Urbino, seguito da Ravenna, Rimini, Massa, Milano e Firenze.
Informazioni utili
Nel Montefeltro. L’accesso al Montefeltro è dai 4 punti cardinali: dalla costa riminese lungo la Valmarecchia fino a San Leo e Pennabilli; da Riccione e Cattolica per Mercatino Conca; da Pesaro fino ma Cà Gallo: da sud-ovest, sulla Superstrada E45 fino a Badia Tedalda o sulla statale da Arezzo a S. Angelo in Vado. Per sapere dove sostare consulta www.turismoitinerante.com nella sezione “Aree di sosta”. Indirizzi: Comunità montana del Montefeltro: 0722.727003, mail: uff.turismo@cm.carpegna.ps.it e info@museimontefeltro.it. Parco faunistico di Monte Simone e Simoncello, Pian di Meleto- Frontino: tel. 3398523356, info@parcosimone.it. Premio e Festival “Turist Arth”: info@turistarth.com
Testo di Riccardo Rolfini