Vi presentiamo il diario di viaggio di un gruppo di amici di Turismo Itinerante che hanno girato Albania e Grecia in camper e catamarano per festeggiare il primo anniversario di una coppia di giovani sposi americani. Buona lettura!!!
Raggiungiamo gli sposi in camper partendo da Bari : io, Menica, Angela ed Enio, sbarchiamo a Igoumenitsa, poi,dopo la frontiera albanese raggiungiamo Saranda, dove ci imbarchiamo sul Catamarano LeOne di Norma, con Jim, Tessa e suo marito Pono .
Venerdì 21 settembre:
Partenza ore 20.00 da BARI, con Camper (open dek) su Superfast I
Arrivo Sabato 22 settembre: IGOUMENITZA-SARANDA-CALETTA NORD di CORFU’
IGOUMENITZA ore 5,30 (ora greca) si va verso Sagiada: documenti alla dogana greca, stessa cosa a quella albanese. Questa volta rispetto a quattro anni fa, l’assicurazione copre anche l’Albania con un risparmio di circa 50 euro. La strada è buona, è stata completata, arriviamo al porto di Saranda verso le 8.00. Attesa del catamarano fino ore 10.00. Ci contatta l’agenzia marittima albanese del porto per disbrigo pratiche, cambusa presso supermercato, parcheggio del camper presso un garage vicino al porto . Attendiamo il traghetto da Corfù da cui scende Jim, Tessa, Pono. Passaggio in dogana, documenti e valigie, e trasbordo sul catamarano di Norma. Prima di imbarcarci Passeggiata a Saranda “la città bianca”, ristorante sul lungomare da “Limani” .
Imbarco ore 15,30 briefing col “capitano” Norma per assegnazione delle quattro cabine matrimoniali con bagno e doccia.
Partenza verso una caletta a nord di Corfù, se non erro in località “Agios Stefanos” , è il primo bagno. Si tuffa Pono, poi Tessa, prendono ognuno il sup e perlustrano la caletta con le pagode poi tocca a me provarci mentre Jim “assapora” entusiasticamente le acque greche, certamente diverse da quelle di Panama City.
Domenica 23 settembre: Caletta a sud di Corfù
Prima colazione a bordo dopo la prima notte in catamarano; troviamo tutto perfettamente apparecchiato da Simona, dal caffè alla frutta, non manca niente. “Le sorelle” volevano cimentarsi ai fornelli, ma il loro “istinto culinario” viene ben presto represso , la competizione è cosa seria e Simona accetta da buon napoletana la sfida, la vedo dura….
Disperate, Angela e Menica, si danno alla pesca, per esca utilizzano di tutto, anche pezzi di ventresca, comunque “l’onore è salvo” pescano verdesche e perchie per la zuppa e piccoli sparaglioni comunemente detti “sbarrette” per l’arrosto. Per me, non va molto bene, niente polpi o tartufi di mare solo una decina di ricci femmine, gli altri sono tutti da scartare.
Caletta a sud di corfù
Si tira su l’ancora e via, il mare lo permette e raggiungiamo una caletta nei pressi di Kavos da dove, durante il tragitto, riusciamo a intravedere, ben riparato, il porticciolo di Sivota. Enio, nel frattempo ha fatto la traina con poco successo, mentre io mi ostino anche questa volta a trovare ricci, ma ohimè, sono quasi tutti “Ricci della Morte, così comunemente chiamati da noi baresi perché totalmente neri, con le spine lunghe e completamente vuoti. L’unico telefonino, che sembra funzionare per ora, è quello di Angela. Se non erro, in questa baia avvenne la famosa battaglia navale “ donne contro Bono” per disarcionarlo dal suo sup. Alla fine della caletta, s’intravede una striscia di sabbia e ghiaia che collega due isolotti che proteggono la baia. Durante la navigazione da Corfù, abbiamo incontrato i delfini che ci hanno accompagnato per un breve tragitto.
VERSO PAXOS: PORTO LAKKA
Pranzo in catamarano, Simona, mentre noi ci divertivamo nella baia, ci ha preparato gustose pietanze. Nel pomeriggio, ripresa la navigazione per Paxos entriamo a “Porto LaKKa”. Dopo esserci ancorati, prendiamo il tender e scendiamo per una breve visita alla ricerca della trattoria greca, dove gli sposi offriranno la cena per il loro primo anniversario. Gelato al rientro e poi ritorno con Norma e il suo tender.
Lunedì 24 settembre: Paxos (porto Gaios)
Si parte, da porto Lakka in direzione porto Gaios, a sud di Paxos: caratteristico il porticciolo, pieno di catamarani e barche di ogni genere, tutte ormeggiate a ridosso del marciapiede del lungomare. Visita del paese al tramonto, Jim, Tessa, e Pono si fermano in un ristorante tipico, noi preferiamo ritornare a bordo dove ci aspettano gli spaghetti di Simona conditi con il sugo e il pesce da zuppa pescato dalle “sorelline” Menica e Angela. Con tanta pazienza Simona e Norma lo hanno spinato all’infinito, credetemi una “crema di pesce” dal sapore unico; mentre gli sparaglioni finiscono arrostiti. Brava Simona!!!!
Porto Gaios, lo preferisco a Porto Lakka, ha degli scorci particolari l’atmosfera che si respira sul lungomare, è tipicamente greca, che unisce e accoglie nel suo Egeo tutti i navigatori indipendentemente dalle bandiere issate.
Martedì 25 settembre: Antipaxos (caletta)
Al mattino, partenza per antipaxos: il vento si alza, l’isola è quasi disabitata, ci fermiamo in una caletta per pranzare, questa volta in compagnia delle api, che hanno capito che si cucina bene. Non c’è più storia le “sorelline”, si sono arrese. Nel pomeriggio Norma salpa l’ancora, è preoccupata per le condizioni meteo che non sono promettenti per i prossimi giorni, cerca di anticipare vento e mare, riparando verso Parga e poi verso Sivota. Il vento e le onde si fanno minacciose, è pacchia per Norma abituata a ben altro, governa a vela spiegata il suo catamarano che “approda” nel tardo pomeriggio a Parga. la baia è affollata di barche e catamarani, hanno pensato tutti la stessa cosa: ripararsi per la notte. Viene a prenderci in serata Johanis, con il suo “barcone greco” e ci accompagna in Paese.
Parga è bella, forse troppo turistica per i miei gusti, ci sono già stato altre due volte; non ha un porto di attracco per barche, ci si serve di questi barconi per il trasporto turisti, è l’economia del posto. Dopo aver fatto un giro tra i negozietti, ci avviamo verso il castello, per godere del panorama notturno. Cena presso il caratteristico ristorante veneziano del castello, sosta per il solito gelato e poi da Johanis per il rientro: il mare è agitato il barcone pieno, il mare mosso non promette niente di buono. Angela “rischia molto” per trasbordare sul catamarano. Dormiremo tutti con difficoltà per il mare inquieto.
Mercoledì 26 settembre: Sivota
Il meteo non ci rassicura, abbiamo notizie che sulla costa greca- libica si sta formando un sistema di nuvole che poi darà origine al primo ciclone del mediterraneo “Medicane”, che colpirà in particolare, Creta e parte della Sicilia orientale. Al mattino Norma toglie gli ormeggi, e si dirige verso Sivota, dove ci ripareremo dal vento nel porticciolo. Sivota è una caratteristica cittadina turistica sulla costa greca, a sud di Igumenizza e a nord di Parga; il paese risente ormai del fine stagione, alcuni locali chiusi e i turisti rimasti, sono quelli settembrini che come noi scendono dai catamarani e dalle barche a vela. Questa volta, il gruppo si divide in due: quello italiano alla ricerca della Gyros pita greca, farcita con Tzatziki, carne di maiale verdure e patatine, e quello americano vuole la “pizza”: è troppa la nostalgia per i panzerotti e le focacce Baresi . Norma ci viene a riprendere con il tender verso le 24 e ritorniamo nelle cabine per cercare di dormire.
Giovedi 27 settembre: Corfù
Dopo la colazione, si parte per fare una sosta dietro il porto di Sivota la stessa caletta del viaggio di andata, ma dal lato opposto alla fettuccia di collegamento dei due isolotti. Il mare lo permette e nella baia si fa scuola di wind surf . Bagno nelle acque azzurre e poi pranzo sul catamarano.
Nel pomeriggio lasciamo la baia, direzione Corfù (città veneziana), l’aria si fa più frizzante i venti di nord e di levante si fanno sentire, l’atmosfera cambia , le nuvole all’orizzonte ci lasciano un senso di “melanconia” che si accompagna felicemente ai maglioncini e e giubottini che nel frattempo abbiamo indossato. Approfitto per riflettere “ma non troppo”. Nel pomeriggio lasciamo la baia, direzione Corfù (città veneziana), l’aria si fa più frizzante i venti di nord e di levante si fanno sentire, l’atmosfera cambia , le nuvole all’orizzonte ci lasciano un senso di “melanconia” che si accompagna Arrivati al porto vecchio di Corfù, sotto le mura vecchie castello, attracchiamo. Norma, da il meglio di se incastrandosi tra altri due catamarani e rinforzando gli ormeggi.
Corfù, che dire….si conosce tutto di questa isola e quindi della sua città, un misto di arte bizantina e veneziana, la sua fortezza, fa da cornice al porticciolo vecchio che attraversato da due moli stretti minacciati dalle onde turbolente mette a dura prova il nostro instabile equilibrio nonché i nostri abiti. Il Vulcanico ed efficientissimo Enio, ha prenotato la cena in un ristorante caratteristico di Corfù “ Taverna TRIPA” dove ha già degustato in passato le tipicità greche e dove si balla il Sirtaki. Abbiamo invitato anche Norma e Simona, ma non se la sentono di lasciare “in balia delle onde” il loro catamarano, mi pare ovvio. La sera prendiamo due taxi e ceniamo in questo Tipico locale, un gruppo folcloristico ci allieterà con il sirtaki. Ritorniamo sul tardi, dormirò poco a causa del mare e della cena pesante. Norma, veglierà in cucina, per sorvegliare meglio gli ormeggi.
Venerdì 28 settembre: caletta a nord di Corfù – Saranda
Lasciamo Corfù e ci dirigiamo verso una caletta a nord dell’isola, credo la stessa del primo giorno di navigazione. Ci ancoriamo vicino allo scoglio dei nudisti (sono solo in due che presto vanno via fa freddo). Gli sposini, nonostante la temperatura, si tuffano per gli ultimi bagni greci , Menica e Angela alle canne, io al cruciverba, Jim alla cuffia con il suo computer ed Ennio da supervisore, attento ai bisogni di tutto l’equipaggio. Simona, ha preparato dei piatti coreografici a base d’insalate miste, ha definitivamente sconfitto Angela e Menica che sperano ancora di rifarsi pescando . La vacanza, purtroppo, volge al termine: in ognuno di noi si mescolano immagini, ricordi, momenti di questo viaggio vissuto sul mare greco albanese, tra le baie settembrine. Una settimana intensa, dove il tempo si dilata e il mare ti ritempra. Saranda è vicina, da qui siamo partiti, e qui ritorniamo. Ultimo ormeggio, ultima notte in catamarano. Simona ha pronto il suo bagaglio, è la prima che ci lascia per ragioni di lavoro. Ancora una passeggiata sul porto, dove festeggeremo in anticipo il mio onomastico “San Michele”, cenando al Limani lo stesso ristorante del primo giorno .
Sabato 29: Saranda – Occhio blu- Igoumenitza
Ultimo giorno: c’è sole a Saranda, le nuvole sparite e il tutto serve a eliminare la nostalgia che aleggia a ogni arrivederci. Riprendiamo il camper dal Garage, carichiamo bagagli e souvenir, lasciamo con un caloroso abbraccio Norma, Tessa Jim e Pono. La nostra skipper continuerà per un’altra settimana e poi finalmente farà ritorno a Bari e a Fiumicino dove abita, per Pono la vacanza si conclude ad Atene per altri due giorni poi ritornerà ad Atlanta per ragioni di lavoro, mentre Tessa e Jim ne avranno ancora da raccontare, prenderanno l’aereo per andare a Santorini e poi a Marachech. Noi quattro dovremo prendere il traghetto per Bari all’una di notte, perciò si decide di fare un salto a Syri Kalter (l’occhio azzurro) una località a circa 25 km da Saranda prima di imbarcarci a igoumenitza e ritornare dai nostri nipotini che si fanno sentire. Molto suggestivo il posto, una sorgente carsica si raccoglie in un laghetto con colori e vegetazione uniche tanto da creare l’effetto che prende il nome di occhio blu. Sono già stato a Saranda con il camper più di quattro anni fa, questo luogo non l’avevo visto, mi fermai a Ksaimil che ormai fa parte di Saranda ed ebbi occasione di visitare nelle vicinanze Butrinto e Girocastro siti patrimonio dell’umanità, per poi ritornare in Grecia dove ormai non si contano i posti e i luoghi che ho visto, devo dire comunque che viverli sulla barca in catamarano è un’altra cosa.
Ripartiamo dunque col camper verso il confine albanese, per acquistare qualcosa nella zona franca, e poi a Igoumenitza alla ricerca di un nuovo open dek che purtroppo non ci sarà. Niente di grave, dormiremo al bar della superfast sui divani a nostra disposizione. Ritorno a Bari al mattino verso le 10.00 per riprendere a pieno ritmo l’attività di nonni al servizio della prole.
Equipaggio Camper: Miller Arizona
Michele-Menica; Enio-Angela.
Igoumenitza-Saranda-Sry Kalter (occhio blu) – Igoumenitza Km 200
Carburante + parcheggi 40 euro
Passaggio traghetto A/R 490 euro
Parcheggio garage Saranda: 7 giorni 70 euro.
Totale A: 600 euro (solo per quattro persone)
Equipaggio Catamarano: Loogan 450
Norma Skipper -Capitano
Simona- Aiuto Skipper/Chef + Tessa, Pono, Jim, Angela, Enio, Menica Michele
Rotta: Saranda- baia nord e baia sud di Corfù- Paxos (porto Lakka)- (porto Gaios) –Antipaxos (baia)- Parga (baia)- Sivota (porto)- caletta dietro Sivota Corfù (porto) Corfù (baia nord)-Saranda (porto) miglia totali circa 130.
Carburante :(costo orario Euro 18x ore 20) 360
Cambusa : 800 (escluso ristoranti)
Attracco ai porti: 100 (-portoGaios- Corfù)
Skipper: 150×7= 1050 + Chef: 120×7= 840
Nolo catamarano: 3500+pulizia finale= 200
trenino/taxi 80/barcone = 160
Totale B= 7000 euro circa ( per sette persone)
N.B. i prezzi per il catamarano sono orientativi e conteggiati sulla base del listino della società che gestisce il nolo: “trattamenti individuali” possono essere soggetti a sconti, in funzione dei viaggi prima effettuati e in funzione ai periodi scelti.