Dal Friuli alla Puglia, dalla Toscana alla Sicilia le politiche turistiche si evolvono per rispondere a un’offerta internazionale sempre più competitiva e variegata e alle esigenze di un turismo in cui la motivazione sta divenendo primaria rispetto alla destinazione
Probabilmente nessun settore dell’economia è dinamico come il turismo costretto a essere sempre in sintonia con l’epoca in cui opera, anzi una politica del turismo, se vuol essere efficace e raggiungere lo scopo di mantenere e incrementare i flussi, deve saper leggere i trend in atto e in divenire a breve termine e a volte crearli.
Tornato dopo un anno d’assenza a seguire in Bit molte presentazioni di programmi e proposte di strutture pubbliche e private – da anni uniche realtà che elaborano e svolgono una politica del turismo, anche se ovviamente spesso frammentaria e frammentata – ho avuto la netta sensazione di un mutamento nella filosofia verso il consumatore passando dal territorio agli eventi come motivazione primaria del viaggio e interfacciandosi con temi fondamentali quali rispettare l’ambiente, rivalutare intere fasce territoriali, rendere protagoniste nicchie (spesso tali solo per definizione) di mercato o far uscire il turismo culturale dagli stretti confini della cultura accademica.
Regione Toscana
Le linee guida del programma di promozione turistica della Regione Toscana offrono una visione progettuale imperniata su un giusto mix tra marketing di destinazione e motivazionale. La finalità è operare per destagionalizzare l’offerta e i flussi turistici creando nuovi mercati mediante l’integrazione delle eccellenze toscane (culturale, agroalimentare, artigianale e programma degli eventi) in un sistema molto agile immediatamente percepibile dal turista e basato su innovazione, sostenibilità e qualità.
La Regione ha, quindi, affiancato specifici progetti pluriennali dedicati a sviluppare gli arrivi da bacini d’utenza di grande potenzialità (Brasile, Cina e India) ad attività mirate a soddisfare la tendenza in atto nei Paesi europei per vacanze brevi, ma più frequenti e con un attento rapporto qualità/prezzo. Filo conduttore del programma 2012 è puntare su immagini o avvenimenti che creino negli utenti il desiderio di vivere esperienze in Toscana: formidabile si sta rivelando lo strumento ‘cinema’ – con il derivato ‘fiction’ – che suscita nell’inconscio dello spettatore il desiderio di conoscere dal vivo i luoghi in cui i filmati sono ambientati, o di tornare a vederli nell’ottica suggerita dall’opera vista.
Dai paesaggi collinari dell’entroterra alle spiagge tirreniche e agli antichi borghi la Toscana ha portato e porta alla notorietà del pubblico nuove località, creando alternative alle classiche città d’arte e facendo conoscere aspetti più genuini e a volte poco noti. Chi avendo visto ‘Cavalli’ (il bel film di Michele Rho) non ha provato il desiderio di recarsi in Val d’Elsa? Regione Puglia Nella Regione Puglia da qualche anno si respira l’aria nuova di un impegno culturale accessibile a tutti, frutto di una politica turistica ben diversa dalle proposte che privilegiavano le già famose e forse troppo frequentate ‘note’ spiagge, e che pone l’accento sulle molte realtà sconosciute di un territorio che può vantare splendide zone rurali e incredibili aspetti culturali.
Il progetto Turismo Rurale sostenibile in Puglia è esemplificativo di questa diversa concezione che mira a creare un riequilibrio tra costa e zone rurali, fondamentale – e non solo in Puglia – per preservare il territorio dalle nefaste conseguenze dell’abbandono. Con il Progetto sul turismo rurale la Regione Puglia stimolando la propensione a una vacanza ‘diversa’ è all’avanguardia per l’attenzione rivolta alla sostenibilità ambientale, alla qualità dell’offerta territoriale e alla valorizzazione dei prodotti tipici e di qualità.
Un’altra iniziativa nella stessa direzione è Puglia Imperiale imperniata su Federico II – che in quell’area ha lasciato tracce imperiture – quale figura identitaria dello spirito del luogo. Intorno ai due cardini di Trani e di Castel del Monte è stato creato un territorio più vasto in cui sono stati recuperatiotto castelli federiciani e le belle cattedrali romaniche diffuse sul territorio Barletta – Trani – Andria.
Intorno a questi capisaldi ‘storico-emozionali’, simboli tangibili della grandezza di un’epoca, è stata sviluppata una valorizzazione delle produzioni tipiche in ‘masseria’ (oltre al recupero in chiave ricettiva di molte di queste caratteristiche strutture della campagna pugliese), delle zone rurali dell’Alta Murgia, e sotto l’aspetto paesaggistico e naturalistico di alcune unicità del territorio: le Saline, le zone carsiche e il fiume Ofanto. Il programma 2012 ha la memoria come filo conduttore e si dipana tra castelli e cattedrali con protagonisti gli antichi mestieri, i sapori, i riti religiosi e avvenimenti letterari e teatrali.
Friuli Venezia Giulia
Le suggestioni e i programmi interessanti della Regione Friuli Venezia Giulia sono così numerosi da richiedere solo per loro una pubblicazione. Come altre aree a ‘turismo avanzato’ l’asticella dell’impegno è posto a un livello più alto: rivolgersi a un turista non da ‘convincere’, ma da ‘coinvolgere’, quindi come sagacemente indica Edi Sommariva (direttore dell’Agenzia Turismo Fvg) “entrare nelle motivazioni del turista e indicare una ragione per cui venire a trovarci”.
Un esempio per completezza e varietà dei temi è quello dell’Antica Contea, denominazione che identifica il territorio di Cormòns, Gorizia e Gradisca d’Isonzo, tre città con una millenaria storia comune. Si tratta di una terra ricca di tipicità come la famosa Rosa di Gorizia (rarissimo e pregiato radicchio prodotto da pochissimi contadini dell’Isonzo) e di una cucina sintesi di diverse tradizioni amalgamatesi nel tempo: le antiche radici friulane, austriache e slovene si sono fuse con gli influssi tedeschi, ungheresi e infine italiani.
Per non parlare dei vini di cui il Collio è una delle aree cult: nulla di più emozionante dell’usufruire della rete di piste ciclabili appositamente predisposte con il progetto Slow Collio che prevede – nei 25 km di piste su sede riservata e nei più di 65 su strada asfaltata promiscua con la viabilità normale – punti di sosta e panoramici e anche tre aree parcheggio per camper. Colline da sorseggiare con lentezza per assaporare la bellezza dei filari alternati ad alberi da frutto tra cui di tanto intanto svettano fortificazioni e castelli, testimonianze indelebili di una storia millenaria di scontri.
Nel vicino Carso grazie agli interventi della Provincia di Gorizia è possibile emozionarsi percorrendo tratti delle trincee che circa un secolo fa i sodati italiani e austriaci – vittime della stessa violenza – scavarono nei monti con fatica e sacrificio: incomparabile monumento alla follia della guerra. L’offerta del progetto Antica Contea è ampia e articolata: accanto alla storia, alla natura e all’enogastronomia, un ruolo importante è riservato agli sport all’aria aperta come la canoa e il kayak, ai tesori d’arte e di architettura, agli splendidi e poco conosciuti centri storici impregnati di quella cultura mitteleuropea che tuttora si respira in queste terre.
La provincia di Trapani
La Sicilia – che unisce il fascino del mare a quello dell’Etna le cui eruzioni hanno creato un territorio unico incredibilmente bello quando sul nero della ‘sciara’ si poggia il bianco della neve – per storia, cultura, enogastronomia e paesaggio è la meta dove ognuno almeno una volta nella vita vorrebbe andare.
La politica turistica è quindi finalizzata a creare occasioni per un nuovo incontro da parte di chi già vi è stato e per far decidere chi ancora non conosce l’isola e la sua cultura sintesi di molte matrici da quella classica della Magna Grecia, a quelle normanna, araba e spagnola, senza dimenticare la dominazione romana: una sovrabbondanza di input che dà origine a eventi profondamente diversi, ma tutti orientati a far conoscere e apprezzare aspetti particolari di una realtà unica in Italia e in Europa.
Esemplari al riguardo i programmi della Provincia di Trapani che – valorizzando le diverse realtà e tradizioni – è in grado di veicolare differenti forme di turismo e offrire risposte valide a ogni esigenza, come confermano i dati statistici con incrementi notevoli (percentuali anche a due cifre per gli stranieri) in controtendenza rispetto al resto dell’isola. Offerta composita che vede accanto al turismo naturalistico-balneare nella Riserva dello Zingaro, la cui bellezza per essere descritta richiede le parole di un poeta, quello sportivo (che può usufruire di una situazione climatica privilegiata), archeologico, culturale ed enogastronomico che ha a Trapani una delle sue capitali.
L’ottica della diversificazione motivazionale è quindi alla base dei principali eventi previsti: dalle suggestive cerimonie della Settimana Santa a Trapaniai molti eventi culturali di Gibellina – in cui esiste un Museod’Arte Contemporanea tra i più importanti del mondo – alle Orestiadi, rassegna di teatro, musica e arti visive.
E poiché anche la gola ha i suoi diritti ecco Gelarte in cui è protagonista il gelato ottenuto con il ‘melone giallo’ di Gibellina: dolce, succoso e dal profumo intenso. Infine il Cous Cous Fest a San Vito Lo Cascio che non è solo un momento di gastronomia internazionale, ma che attraverso questo (apparentemente) semplice piatto esprime una sintesi culturale del Mediterraneo con la creatività, la cultura, le tradizioni (anche religiose) dei popoli che da questo mare traggono vita e speranza.
Testo di Salvatore Longo