A cura di Tommaso Fabretti
Montagnana è un sensazionale borgo medievale veneto della provincia di Padova perfettamente conservato, giunto ai nostri tempi per raccontarci un passato glorioso. Arrivando dalla campagna circostante, si resta a bocca aperta nel trovarselo innanzi! Una dama elegante che affiora tra verdi prati circostanti. La sensazione è quella di piombare in un’altra epoca in un istante, e torna la voglia di sognare… un richiamo a dame, vassalli e cavalieri in una delle città meglio conservate d’Europa! Il nome potrebbe far sorridere se si pensa che questa cittadina, protetta da una cinta di mura tardo-medievali tra le più spettacolari d’Europa, si trova in una zona pianeggiante. Essendo attestato un fundus enianus, il nome deriverebbe dal diffusissimo nome locale Motta aggiunto a Eniana. Racchiusa in una cinta medievale intatta che si staglia imponente per circa 2 km, meravigliosamente decorate da 24 torri di guardia, il borgo di Montagnana è molto suggestivo, caratterizzato da portici, casette colorate e stradine acciottolate che si snodano fra piazze, monumenti e negozietti di vario genere. Non visitare Montagnana è come perdersi una delle gemme più belle d’Italia! Nessun invasore all’orizzonte… Soltanto turisti e visitatori alla ricerca di torri, castelli e ricordi medievali.
UN BORGO RICCHISSIMO DI STORIA
Un tuffo nel passato, un viaggio nel tempo tornando a oltre 10 secoli fa… Immaginatevi di essere nel X secolo, in un piccolo villaggio sorto in una posizione geografica strategica come quella in cui si trova Montagnana, importante crocevia fin dall’epoca romana. In una zona così cruciale, i saccheggi e le scorrerie degli Ungari erano all’ordine del giorno ed è facile capire come mai Montagnana fu dotata di fortificazioni già al tempo, divenendo poi centro feudale della nota famiglia dei Marchesi d’Este. Nel XII secolo il piccolo borgo ebbe un ruolo primario come piazzaforte militare nel più ampio contesto della lotta tra Papato e Impero; in particolare fu teatro di scontri fra Ezzelino III da Romano, potente feudatario e rappresentante dell’Imperatore Federico II nel Nord Italia, e la Lega Guelfa capeggiata proprio dai Marchesi Estensi. Nel 1242 Ezzelino diede alle fiamme la città con l’intento di conquistarla, e ne avviò poi la ricostruzione a partire dall’innalzamento del potente Mastio, la torre più alta e antica della città che ne porta ancora il nome.
Nel 1275, sconfitto il tiranno, la città tornò nelle mani degli Estensi, entrando così fra i domini del Comune di Padova: ancor oggi possiamo ammirare nel lato occidentale le mura in laterizio adiacenti le due porte fortificate di Castel San Zeno e della Rocca degli Alberi a ricordo dell’epoca comunale. Nel XIV secolo la città passò sotto il controllo dei signori di Padova, i Da Carrara, che la dotarono di due cortine murarie in laterizio e trachite, pietra tipica dei vicini Colli Euganei, di 24 torri di guardia e della imponente Rocca degli Alberi. A loro, infatti, si deve il maggior ampliamento del muro di cinta, che nei lati Nord e Sud risulta peraltro essere il tratto più solido.
Nel 1405, dopo anni di guerre contro Venezia, Montagnana si consegnò alla Serenissima, perdendo importanza militare, ma accrescendo il suo potere economico. Esclusa la parentesi della guerra di Cambrai, per qualche centinaio d’anni la “Pax” veneziana favorì il commercio, l’arrivo di artisti e di nobili che qui scelsero di abitare in bellissime residenze. Grazie agli investimenti della nobiltà veneziana che si stabilì in terraferma, Montagnana si arricchì di bellezze artistiche e fastosi palazzi.
A SPASSO TRA TANTE BELLEZZE STORICHE E ARCHITETTONICHE
Le mura medievali
Le mura medievali, che circondano il centro storico seguendo lo snodarsi di un fossato, sono considerate tra le meglio conservate al mondo e si possono percorrere lungo il perimetro di quasi 2 km. Elevandosi per circa 6-8 mt, oltre il parapetto e la merlatura, presentano in media 1 mt di spessore e 4 porte che ne consentono l’accesso in corrispondenza dei punti cardinali. Sporgenti di circa 3 mt dalla linea delle mura, si stagliano ben 24 torri di guardia alte oltre 17 mt, che conferiscono un’indiscutibile bellezza architettonica all’efficacia difensiva. Il grande effetto scenografico viene ulteriormente marcato dalle luci che le illuminano la sera.
L’accesso alla città era inizialmente controllato a oriente dalla porta fortificata di Castel San Zeno che conduce verso Padova (denominata, per l’appunto, Porta Padova) e ad occidente, verso il veronese, dalla Rocca degli Alberi (cd. Porta Legnago). Per agevolare le comunicazioni con il porticciolo fluviale del Frassine e sulla via per il vicentino, nel 1504 venne aperto un terzo varco a nord con il nome di Porta Nova, ora Porta Vicenza; mentre Porta XX Settembre fu aperta a fine ’800 per facilitare l’accesso alla stazione ferroviaria, inaugurata nel 1885. Una passeggiata lungo le maestose mura di cinta vi consentirà di apprezzare un alternarsi di materiali e tecniche di costruzioni diverse (ad esempio il tratto carrarese alterna strati di laterizi a blocchi di trachite), a testimonianza della storia della città. I vistosi rappezzi in mattone sul lato Ovest testimoniano i danni subiti con l’assedio durante la Guerra dei Cambrai del 1509, quando Montagnana, entrata nell’orbita della Serenissima, aveva ormai perso importanza come piazzaforte militare. Qua e là si intravedono residui di intonaco: pare infatti che nel medioevo le mura, coronate da merli di tipo guelfo, fossero state intonacate per renderle lisce e scivolose al nemico. A metà cortina, si nota come manchi il parapetto, spazio argutamente lasciato quale postazione di macchine da guerra, forse una bombardella o una balista.
Dal lato interno, anche il camminamento di ronda risulta di ampiezze diverse, tanto che in alcuni tratti se ne rendeva necessario l’allargamento con tavole in legno, purtroppo facili da bruciare. A pittoresche casine colorate addossate alle mura, si alternano tratti in cui risulta apprezzabile immaginare i grandi armadi a muro (cd. canipe) che venivano utilizzati come imponenti magazzini per salvaguardare raccolti e beni da eventuali saccheggi e per avere di che sopravvivere in periodi belligeranti. Le mura della città sono disposte in modo tale da consentire che a mezzodì le 7 torri del lato sud coprano con la loro ombra l’intervallo esatto di parapetto fra la torre stessa e il primo merlo alla sua sinistra. Il pittoresco vallo attorno alla cinta si potrebbe definire come un “fossato record” variando dai 20 agli oltre 40 mt nel lato Sud, anziché i classici 10 mt.
Il Castello di San Zeno
Il Castello di San Zeno rappresenta la prima struttura militare. Il toponimo del castello derivante dalla vicina chiesa di San Zeno richiama una fase di espansione della diocesi veronese. Utilizzato fino alla seconda guerra mondiale come caserma militare, il castello era stato prima adibito dalla Serenissima a deposito per la canapa, materiale da sempre importante per l’economia del borgo e le cui fibre erano necessarie per le corde e le vele dell’arsenale veneziano. Composto da quattro ambienti attorno ad un suggestivo cortile interno e due torri minori piantate di sghembo, il nucleo più antico della città ospita oggi l’Ufficio Turistico, il Centro Studi sui Castelli, la Biblioteca, l’Archivio Storico Comunale ed il Museo Civico “A. Giacomelli”.
Pur nella difficoltà di ricostruire con precisione il sistema di congegni di sollevamento delle saracinesche, l’androne di passaggio rende facile immaginarne la maestosità ed è ancora visibile il foro per la carrucola della catena che abbassava la passerella pedonale. A inizio del XVIII secolo, i ponti levatoi in legno furono sostituiti da ponti in cotto e, anche se ad oggi non è più rilevabile, è certa la presenza di un fossato interno scavalcato da ponti le cui arcate sono ancora visibili sotto il manto stradale.
La Rocca degli Alberi
Nel biennio 1360-1362, i Carraresi fecero erigere questa fortificazione militare perfetta lungo il lato occidentale della città, visibilmente più debole. Circondata d’acqua sia esternamente che internamente, appariva originariamente come una vera e propria isola con un fitto bosco dalla quale s’innalzava maestosa una roccaforte composta dall’alto mastio centrale, un torrione e un androne, a cui si accedeva solo tramite un complesso sistema difensivo costituito da quattro ponti levatoi a bilanciere, due saracinesche, barbacani e quattro portoni a battenti. I due piazzali adattati a parco, quello dell’ex Ostello della Gioventù ospitato dal 1964 per tantissimi anni e quello dell’attuale Piazza Martiri della Libertà, erano al tempo due ampie fosse d’acqua che formavano un piccolo lago.
Degli stemmi del Comune di Padova, di Francesco il Vecchio Da Carrara (a cui si deve l’opera) e dei Carraresi resta oggi visibile solo la croce antoniana del Comune di Padova, in quanto gli altri sono stati appositamente rovinati da Venezia quando conquistò la città nel 1405 per cancellare ogni ricordo della vecchia dominazione.
La Piazza Maggiore
La Piazza Maggiore, delimitata e lastricata in laterizio sin dal XIII secolo, venne sostituita soltanto a metà ‘700 con l’attuale in pietra. Il cd. “liston”, termine veneto, è realizzato in trachite grigia proveniente dai vicini Colli Euganei e arricchito da inserti in pietra bianca ad evidente imitazione della veneziana Piazza S. Marco. L’attuale figura di Vittorio Emanuele II Re d’Italia è un monumento del 1881 che ha preso il posto della colonna in pietra con il Leone di San Marco, eretta nel 1751 come ambito privilegio e a testimonianza dell’affetto che i montagnanesi nutrivano per Venezia.
Oltre alla mole del Duomo, diversi i palazzi che meritano uno sguardo, quasi tutti del periodo sette-ottocentesco. Provenendo da Porta Vicenza, all’imbocco della piazza vi è il quattrocentesco Palazzo Pomello-Chinaglia, probabile dimora dei Gatteschi da Narni, ma da alcuni ritenuto residenza dei Pisani. Poco oltre, l’ottocentesco Palazzo Santini celebra il Risorgimento e l’Unità d’Italia con le sue curiose decorazioni patriottiche e i suoi colori.
Accanto all’elegante Palazzo Valeri di gusto settecentesco, si possono ammirare i raffinati camini a corolla di Palazzo Zanella; al lato contiguo della piazza spicca un edificio in cotto dall’apparenza medievale che costituisce un falso storico essendo stato costruito nel 1924 dopo un devastante incendio dell’area circostante.
Il Palazzo della Loggia sorge al posto dell’antica chiesa di S. Giovanni Battista che aveva annesso un ospizio per i pellegrini diretti in Terra Santa. Dopo aver ospitato le suore francescane dette Pizzocchere, la loggia venne adibita a mercato coperto per grani e proprio in funzione del commercio del frumento (ma anche di pollame, frutta e verdura) fu sistemata anche l’attigua Piazzetta Grani. Nel 1497 venne istituito il monte di credito su pegno con depositi e prestiti, uno dei più antichi d’Italia, poi trasferito quale Monte di Pietà in uno dei più bei palazzi settecenteschi della piazza.
Montagnana è ricca di portici che rendono ancora più piacevole una passeggiata per il borgo.. Così al tempo, oltre a giovare all’economia della zona, i possidenti signori che nel ‘400 iniziarono a far costruire i loro palazzi nel cuore del borgo potevano sfoggiare le loro vesti senza dover preoccuparsi di schivare i carri e senza aver a che fare con il fango a terra o lo sterco degli animali da tiro.
Montagnana è un piccolo borgo che vi sorprenderà in ogni suo angolo, un territorio ricco di magia che vi invitiamo a visitare e a scoprire in tutto il suo splendore.
Camper Raduno CAMPER IN CACCIA
Il 27 e 28 giugno Montagnana ospiterà il Camper Raduno “Camper in caccia”, con un frizzante programma che si articolerà su una caccia al tesoro medioevale
Di seguito le informazioni per partecipare.
Partecipanti: Equipaggi dei camper iscritti alla caccia al tesoro
Iscrizioni: fino ad un esaurimento prenotazioni (max di 30 camper) inviare messaggio whatsapp al 335-7982865 con nome cognome e foto targa del vostro Camper
Quota di iscrizione:
€ 5 ad equipaggio (la quota sarà versata all’arrivo nella sede di gara)
Gadget:
ad ogni equipaggio partecipante saranno offerti gadget ed assaggi di prodotti tipici dagli esercizi commerciali di Montagnana
Per tutti i partecipanti alla Caccia la sosta del camper è gratuita
Lo Svolgimento sarà nel rispetto delle norme di prevenzione da contagio 😷
Sabato 27 GIUGNO dalle ore 9 alle 13 Piazza Vittorio Emanuele II:
arrivo dei partecipanti,
pagamento quota iscrizione,
consegna numero identificativo, foglio istruzioni
e buoni consumazione e omaggio
Inizio caccia al tesoro:
Ore 14,30 dai luoghi di partenza previsti ed indicati nel foglio delle istruzioni.
Vince l’equipaggio che trova il Tesoro nel rispetto delle prescrizioni e delle regole stabilite su giudizio insindacabile della Giuria.
Premiazioni:
domenica 28 GIUGNO ore 10 Piazza Vittorio Emanuele.
All’equipaggio vincitore e ad altri 5 equipaggi classificati in una speciale graduatoria saranno consegnati premi messi a disposizione dagli esercenti di Montagnana.
Per altre info: https://www.visitmontagnana.it/
Il presente articolo è tratto dalla nostra rivista GRATUITA Turismo all’Aria Aperta di questo mese.