Cipro, dove cultura Greca e Turca dividono il paese in due, ma che proprio per questo motivo rendono lo stesso unico. Storia, antiche tradizioni, spiagge e molto altro.
L’intenzione di tornare su Cipro per visitare anche la parte Turca, preclusa nel primo viaggio nel 1996, ci ha fatto rispolverare la guida dell’epoca e con l’aggiunta della nuova Loney Planet studiamo il possibile itinerario.
Verificato che dall’Italia è pressoché impossibile prenotare per un camper, sia dal Pireo che da Tasucu, per Cipro, acquisto via internet solo il passaggio Bari-Igoumenitza con la Anek Line per il 14 luglio 2015 (503.00 € A/R in open deck).
Sbarcati a Igoumenitza attraversiamo in quindici giorni Grecia e Turchia visitando molti luoghi, (ma questo è un viaggio nel viaggio e merita un resoconto a parte) giunti nella minuscola cittadina di Tasucu vicino a Silifke acquistiamo il biglietto per Cipro dall’agenzia Filo Denizcilik a 555 TL = 185 € più tasse portuali, l’imbarco è fissato per domenica 2 agosto alle ore 23.00.
Nell’attesa visitiamo alcuni siti con ritrovamenti Romani, le due fortezze di Kizikalesi e nel vicino campeggio di Akçakil trascorriamo due giorni di relax al mare. ( GPS= N: 36°17.813 # O: 033°50.837) . Nel tardo pomeriggio raggiungiamo il porto e dopo alcuni acquisti ceniamo in un ristorantino tipico. Alle 22.00 inizia il controllo dei passaporti da parte della polizia in un affollato e caldissimo stanzone.
Adele già potrebbe salire a bordo, ma mi segue nell’ufficio della dogana dove mostrando il libretto del camper viene registrato il mezzo con rilascio del documento di esportazione (55 TL) e un codice attestante l’ispezione doganale.
Sono le 23.00 e accedo al grande piazzale in attesa di salire a bordo. Prima nella stiva vengono caricati numerosi TIR, altri vengono fatti salire sul ponte superiore con auto e furgoni, il mio motorhome è l’ultimo ad essere imbarcato, sono vicino ai grandi condizionatori con un rumore infernale, ma fortunatamente all’aperto; chiedo e ottengo di allacciarmi alla luce, così posso usare il condizionatore.
Si parte alle 1.30 con notevole ritardo, speriamo di trovare un mare calmo, la nave è un po’ datata e non è certamente lo specchio dell’efficienza; comunque andiamo subito nel nostro letto e non nelle scomode poltrone di bordo. Alle 8.00 per altoparlante e in varie lingue ci avvertono che siamo prossimi all’arrivo a Girne (Kyrenia), città che già intravvedo dai finestrini del VAS bagnati dalla salsedine marina.
Lo sbarco è caotico, tutti corrono a registrarsi e apporre il timbro di ingresso presso la polizia portuale; gli autisti di auto e TIR devono sdoganare il mezzo e dopo una breve ispezione lasciano il porto. Il camper per circolare nella zona Turco-Cipriota deve avere un’assicurazione con una compagnia locale in quanto la “Carta Verde” è valida solo nella parte Greca, (purché non sia barrata).
Fortunatamente nel porto c’è l’ufficio della stessa compagnia di navigazione che con 120 TL stipula una polizza di responsabilità civile valida trenta giorni. Dalla dogana esco senza nessun controllo e inizio a destreggiarmi nel caotico traffico della cittadina guidando “all’inglese”. Per prima cosa acquisto una carta stradale aggiornata, il navigatore Garmin non dispone della cartografia dell’isola, e dopo le prime incertezze ci dirigiamo a Nicosia con una moderna autostrada.
Trovato l’hotel Ledra Palace al posto di blocco mi viene consegnata una mappa con le indicazioni per poter entrare con il camper nella parte Greca. (N35°10916#E033°19395) A Metehan usciamo dalla zona Turca senza problemi, e tra reti di filo spinato in circa 200 metri arriviamo al posto di blocco Greco-Cipriota; controllo dei passaporti, rilascio del documento di importazione temporanea del VAS poi iniziamo la visita di Nicosia.
Parcheggiamo il camper presso porta Pafos una delle tre porte delle mura Veneziane; a piedi raggiungiamo il centro e il check-point unico passaggio pedonale tra le due Nicosia, esibendo il passaporto entriamo nella zona Turca vediamo, il bazar, il caravanserraglio, la grande moschea e ci aggiriamo negli animati vicoletti; tralasciamo gli altri monumenti e la zona Greca in quanto alla fine del viaggio torneremo a Nicosia.
Ripartiamo e troviamo un luogo tranquillo per passare la notte vicino alla stupenda chiesetta Bizantina di Asinou patrimonio dell’UNESCO. Proseguiamo verso i monti Troodos, le strade sono generalmente buone, un po’ difficoltosi gli attraversamenti dei paesini, visitiamo la chiesa di Arraka e di S. Nicola dei tetti, imperdibile monastero di Kykkos; con il mausoleo e la grande statua dell’arcivescovo Makarios III°.
Lungo la valle dei cedri vediamo la più grande miniera a cielo aperto di amianto e saliamo sulla più alta vetta dell’isola: monte Olimpo 1952 metri. Passando per Kakopetria, Kyperounta, Palaichori, paesini adagiati sul pendio delle colline coltivate a vigneti, ci soffermiamo a vedere altri monasteri, importante quello di Stavros tou Agiasmati; arriviamo in serata a Limassol.
La città non ci pare molto interessante e dopo una rapida visita puntiamo verso la penisola di Akrotiri, base militare Britannica e nota per il monastero di San Nicola dei gatti. Merita una visita il sito archeologico di Kourion, (si accede al sito con il camper) per ammirare i pregevoli mosaici e un grande teatro con vista mare.
Lungo la B6 sostiamo al castello di Kolossi e al tempio di Apollo, poi ammiriamo le rocce di Afrodite bagnate da un mare cristallino. In autostrada arriviamo a Pafos, molto bella e invasa dai turisti; dedichiamo una intera giornata per visitare le rovine della basilica di Crisopolitissa e la chiesa medievale paleocristiana; poi i famosi mosaici Romani e le tombe dei re. Andiamo a Polis, villaggio che si affaccia sulla baia di Chrysochou con un susseguirsi di numerose belle spiagge in primis i”bagni di Afrodite”. Noi preferiamo luoghi meno affollati e ci spingiamo sino a Pomos, e in un minuscolo porto di pescatori sostiamo per la notte; ottimo anche il ristorante attiguo.
Ripercorriamo la B7, a Stroumpi deviamo per Pano Panagia città natale di Makarios nel cui monastero ha studiato; nelle vicinanze sosta presso un cantina con vari assaggi, acquisto di vino locale, olio di oliva e prodotti tipici e all’ombra del parco sosta pranzo e acqua a volontà per ripulire e rifornire il motorhome.
Percorrendo stradine di montagna visitiamo tre villaggi tipici: Vouni, Vasa e Omodos; quest’ultimo è molto turistico e tra le specialità locali acquistiamo le famose noci alla “Krisula”. Ripassando da Limassol cerchiamo un posto per la notte e uscendo dalla B1 lo troviamo a San Giorgio; la stradina finisce nel piazzale di un grande ristorante con i tavoli anche sulla spiaggia ne approfittiamo per una “luculliana” cena a base di pesci e crostacei ad un prezzo irrisorio; soddisfatti della scelta dormiamo nel VAS parcheggiato sulla battigia. (N 34°42441#E033°14124).
La mattina visitiamo il monastero femminile di San Giorgio; percorrendo la strada costiera a Kiti vediamo la torre faro e la chiesetta Angeloktistos; prima di Larnaka ammiriamo la moschea Hala Sultan Tekkesi che si rispecchia nella laguna; in città vediamo la bella chiesa di San Lazzaro e l’animato centro cittadino. La strada costiera che va ad Agia Napa è disseminata di villaggi turistici e belle spiaggette; a capo Greko arriviamo sino al faro tra spettacolari rocce ed archi naturali a picco sul mare.
Deryneia è l’ultimo paesino di Cipro Greca, da una torretta sul confine si può vedere Famagosta; interessante è il piccolo museo fotografico sull’invasione Turca. Con l’autostrada A3 ripassiamo per Larnaka e prima di tornare a Nicosia saliamo al monastero di Stavrovouni edificato su uno sperone roccioso di quasi 700 metri, bello il panorama, ma accesso consentito solo agli uomini. A Nicosia parcheggio il VAS ancora a porta Pafos e a piedi visitiamo per bene la città. Trascorriamo tutto il giorno a zonzo per i quartieri divisi da reticolati, sacchi di sabbia, macerie varie e guardie armate; una grande manifestazione commemorativa ci blocca proprio nella zona del Check-Point per oltre un’ora.
Ripreso il camper ci dirigiamo verso la “frontiera” controllo dei passaporti, del documento di importazione, assicurazione e dopo l’ispezione del nostro mini-hotel siamo nella zona Turca. Bella l’autostrada che ci porta a Famagosta, il traffico è sostenuto ma scorrevole, nei campi circostanti, tra le stoppie, pascolano numerose greggi di pecore.
In città cerchiamo la cittadella, i suoi possenti bastioni Veneziani racchiudono tutto il centro storico; entriamo da porta marina e lasciamo il camper nel grande piazzale della cattedrale, oggi trasformata in moschea; a piedi giriamo tra le rovine di numerose chiese e antichi edifici, la gente del posto saluta e ci guarda incuriosita, non c’è molto turismo. Scegliamo un ristorante in un parco e dopo aver fatto acqua gustiamo le specialità del luogo. Dormiamo indisturbati sul posto; la mattina giro per fotografare monumenti, chiese e palazzi con le prime luci dell’alba; lasciando la città ci incuriosisce una chiesetta nella cui cripta c’è il sepolcro Santa Barbara. A Salamina, pagato l’ingresso, entriamo con il camper: le rovine della città sono disseminate su un vastissimo territorio, ma solo la prima parte è discretamente conservata.
Puntiamo sulla penisola di S. Andrea, la strada un po’ accidentata attraversa minuscoli paesini, piccole insenature, boschi, praterie con asini selvatici, noi ci soffermiamo a visitare numerose chiesette e siti archeologici, mentre la chiesa di S. Andrea, a picco sul mare, è in restauro ed è chiusa.
In un antico porto Romano sostiamo per un bagno nel mare cristallino e per pranzare. Una stradina da incubo ci porta alla chiesetta di Antifonitis, ma sono le 18.15 e la troviamo chiusa: il custode, che probabilmente ci ha incrociato, torna sul posto e senza farci pagare ci apre questo “gioiellino”.
Raggiunto il parcheggio dell’Abazia di Belapais sostiamo per la notte; dopo la visita mattutina del sito andiamo a Morfou con la famosa chiesa di San Mamas, protettore degli esattori, dalla cui tomba esce un liquido miracoloso per guarire il male alle orecchie.
A Soloi c’è un bellissimo mosaico e un grande teatro ancora in uso; mentre a Vouni i ritrovamenti sono disseminati su una impervia collina. A Girne, presso la cittadella Veneziana ,lasciamo il VAS e giriamo tra animati viali e il grande bazar; nel tardo pomeriggio entriamo nel porto per riconfermare l’imbarco programmato per questa sera; paghiamo per tasse portuali, 5 TL a persona, 12 TL per il camper e 55 TL per il nuovo documento di esportazione.
Nell’attesa dell’apertura della dogana per il controllo passaporti, ceniamo e conversiamo con una famiglia di camperisti Francesi che dopo cinque anni lasciano Cipro.
Alle 23.00 siamo davanti alla rampa del traghetto e attendiamo di essere imbarcati in open-deck con allaccio elettrico, alle 0,30 si parte. Arriviamo a Tasucu alle 8.30, controllo dei passaporti e ispezione doganale del mezzo, complice un blak-out dei computer, solo alle 11,00 usciamo dal porto; spesa nel mercato cittadino e raggiunto il campeggio Akçakil ci concediamo un rigenerante bagno e dopo pranzo un riposo al fresco del condizionatore. Dopo dieci giorni trascorsi sull’isola di Cipro riprendiamo la via del ritorno ,ma ancora molte località sia in Turchia che in Grecia verranno viste.
Su Cipro abbiamo percorso 1872 chilometri in dieci giorni.Il passaggio A/R su Cipro in open-deck è costato 555 TL.Per tasse portuali e tassa importazione camper 22 TL + 110 TL. Speso 120 TL l’assicurazione RC camper valida trenta e per la sola Cipro Turca.Il gasolio costa mediamente da 0,85 a 1,10 € al litro; si trova anche il GPL. Ottime le strade, anche se in montagna spesso sono strette.Le autostrade sono gratuite, ma non hanno aree di servizio.Sufficienti le indicazioni turistiche e stradali, spesso solo in Greco o Turco.C’è un discreto numero di fontanelle per approvvigionarsi d’acqua.
Su Cipro non siamo mai andati in campeggio, sempre sosta libera senza problemi. Gli ingressi ai siti archeologici, alle chiese e ai monasteri costano dai 3.50 ai 6 €.I parcheggi sono a pagamento, anche sulle spiagge, e si paga per le 24 ore: circa 5-8 €. Noi abbiamo trovato temperature elevate, spesso anche oltre i 40°.
Adele & Andrea Parma