Di Barbara Barichello e Luigi Battistella
Se vi capitasse un giro in Valle d’Aosta, non mancate di soffermarvi nella parte iniziale di questa regione: la prima Valle che si incontra sulla destra orografica del fiume Dora vicinissimo al Forte di Bard è proprio quella di Champorcher.
Con la nostra moto lasciamo la strada principale quella che porta ad Aosta ed entriamo nel villaggio di Hone: subito il percorso si arrampica con larghi tornanti che offrono splendide viste sulla valle e sul forte di Bard che da qui sembra ancora più imponente.
Risalendo si incontrano altri villaggi caratteristici: i primi fanno parte del comune di Pontboset e poi di quello di Champorcher. Nonostante siamo ancora nel fondovalle e il sole ormai arrivi solo per poche ore, il panorama è decisamente interessante: praticamente stiamo risalendo il torrente Ayasse che ha scavato delle profonde gole nella roccia grigia e, qua e là possiamo notare anche delle belle cascate.
Arrivati a Champorcher, proseguiamo fino a quando la strada finisce: praticamente un “cul de sac” ma… proprio in questo piccolo borgo incontriamo un delizioso, quanto gradito minimarket dove si trovano riunite tutte le bontà culinarie della Valle.
Partiamo dal pane, di segale o ai cereali, ai torcetti al burro e le “tegole” ai formaggi, fontina e toma la fanno da padrone con i diversi momenti di stagionatura, e poi la motzetta o il lardo fino ai dolci a base di mele o noci e l’immancabile genepy.
Dopo una bella scorta, ritorniamo sui nostri passi dove, avendo come riferimento la farmacia avevamo già notato il bivio per il Rifugio Dondennaz.
Da alcune informazioni raccolte al minimarket sappiamo che la strada è sterrata ma ben percorribile: certo bisogna tener presente che si condivide con gli escursionisti e dunque occorre avere una maggior attenzione.
Superato il bivio, la strada è asfaltata ma subito ripida con alcuni tornanti: dapprima incontriamo altri nuclei di abitazioni ormai destinati solo alle vacanze e finalmente un gran portale in legno che ci avverte che stiamo per entrare nel Parco Naturale del Monte Avic.
Quasi subito il fondo diventa sterrato ma fatto di sassolini non troppo appuntiti e soprattutto di piccole dimensioni, insomma non è così difficile come avevamo pensato.
Dato che stiamo salendo anche l’apertura nella valle diventa sempre più ampia e il panorama sempre più bello.
Sappiamo che questa parte della Valle di Dondennaz fu una della mete preferite dal Re Vittorio Emanuele II per le sue battute di caccia, tanto da far costruire alcune residenze per la caccia e, ovviamente, la strada, ancor oggi chiamata “strada reale”. Noi non amiamo la caccia ma non possiamo che ringraziare il Re per la sua scelta: effettivamente è un luogo straordinario con un panorama incredibile. Sarà stato il momento magico dell’autunno oppure il cielo terso che contrasta con la nebbiolina nel fondovalle, di cui sinceramente non c’eravamo accorti, la verità è che siamo proprio contenti della scelta.
Proseguiamo tranquilli fino a quando incontriamo un divieto di transito, c’è un parcheggio dove altri escursionisti hanno lasciato le loro auto. Decidiamo anche noi di compiere la breve e facile escursione al Rifugio Dondena, anche se le indicazioni ci informano che proseguendo si arriva al Rifugio Miserin a quota 2580 m, con il suo laghetto alpino che è la sorgente del Torrente Ayasse.
Ringraziamo i nostri amici Barbara e Luigi per questo bellissimo racconto!