Oggi viaggeremo al centro del mar Mediterraneo e precisamente nell’incontaminata Sardegna, antico centro di scambi culturali, commerciali, militari e strategici. Culla dell’antica civiltà nuragica di guerrieri e naviganti, pastori e contadini è un territorio ricchissimo di bellezze sia naturali che culturali.
Il paesaggio si sviluppa prevalentemente su colline e montagne, non mancano grotte naturali, cale e scogliere scoscese. Anche la fauna è variegatissima e ospita esemplari in estinzione. E’ questa la Sardegna che sono andati a visitare Renzo e Vittoria, la Sardegna nei suoi bellissimi colori della natura e nelle vestigia del passato.
Sardegna, che terra stupenda. In ogni mese dell’anno riesce a regalare sensazioni ed emozioni che pochi luoghi al mondo riescono a dare!
Grazie Sardegna!
Giorno 2 ottobre
E’ il grande giorno stabilito per la partenza, equipaggio Renzo pilota e Vittoria copilota e navigatore.
Il mezzo ….. il nostro “vecchietto”
camper Rimor Sailer 670 meccanica Mercedes del ’99
Programma : da Scivu seguire la costa dell’Iglesiente, visitare le isole minori San Pietro e Sant’Antioco e proseguire sulla costa sud sino a Cagliari. Termine del giro a Cala Pira dopo Villasimius.
…
Le previsioni del tempo sono pessime, minaccia pioggia…… ma le ferie devono iniziare, e allora visto che i programmi sono fatti per non essere rispettati al posto di dirigerci verso Scivu decidiamo di dirigerci verso le Terme di Fordongianus.
Bosa >Terme Fordongianus Km. 60
A Fordongianus, appena fuori dal centro abitato, in collina esiste uno splendido Centro termale con un albergo a quattro stelle. E’ possibile anche usufruire delle strutture termali dell’albergo oltre al classico pernottamento (da sottolineare il ristorante veramente ottimo!) pagando un ingresso giornaliero di 18 euro a persona, che comprende l’ingresso alle due piscine (una interna ed una esterna in foto), l’ingresso alle sale dell’ozio (grotta sudatoria, sauna, bagno turco, lama gelata e pozza gelata) lettino, ombrellone, idromassaggi.
La giornata è un po’ nuvolosa con un po’ di maestrale, ma non piove.
Il caldo delle acque termali ci ritempra e riusciamo a rilassarci ed a pigrottare per l’intera giornata.
Pernottiamo in uno dei parcheggi dell’albergo senza problemi, di notte si alternano le stelle a brevi acquazzoni, domani mattina partenza per Scivu!
Giorno 3 ottobre
Terme di Fordongianus > Scivu Km.102
Sotto un temporale esagerato partenza per Scivu, avvicinandoci a Guspini per fortuna il tempo cambia e si vedono ampie schiarite. (nota: all’ingresso di Guspini distributore Q8 con servizi esterni, grande cordialità dei gestori, è possibile scaricare la cassetta wc).
Inizia la salita verso Arbus seguono tornanti ed un susseguirsi di saliscendi, ma la strada è agevole senza problemi.
Bivio per Scivu, il panorama che ci appare appena si abbandona la provinciale è veramente stupendo si viaggia su crinali ed ampie vallate si aprono a destra e sinistra. Ci fermiamo incantati e Vittoria ne approfitta per raccogliere alcuni corbezzoli maturi.
Arriviamo al parcheggio di Scivu, molto ampio e ci sono alcuni camperisti tedeschi che presidiano il posto, per qualcuno di loro “la messa in bolla del mezzo” qualche volta è problematica!…….. Forse troppe birre?????
La spiaggia sotto di noi è stupenda, è uscito il sole e ne approfittiamo per scendere per prendere un po’ di tintarella.
Soffia ancora il maestrale e in lontananza si sente il brontolio di un temporale in avvicinamento.
Grande temporale, guardiamo affascinati i fulmini che cadono in mare, ma contemporaneamente siamo anche un po’ preoccupati, ci chiediamo non sarà così tutto il mese?
Appena smette di piovere, ne approfittiamo per fare una passeggiata ma il maestrale è sempre più forte e di nuovo alcune gocce di pioggia ci fanno rintanare nel camper.
La giornata finisce con cena e tv, mentre il maestrale fa dondolare il camper ……. Tutto ok………. concilia il sonno…….zzzzzZzzzzzZzzzzzzZZzzzz
Giorno 4 ottobre
Scivu > Grotta De Su Mannau (Fluminimaggiore) Km. 26,8
Ci svegliamo presto e decidiamo di proseguire, il tempo è un po’ imbronciato (come noi) ma ci sono ampie schiarite.
Ripercorriamo la strada per tornare sulla provinciale fermandoci ancora in punti dove il panorama ci lascia ancora senza fiato!
Giunti a Fluminimaggiore all’ingresso ne approfittiamo per caricare acqua da una bella fontana con abbeveratoio, l’acqua è freschissima e ottima!
Arriviamo al parcheggio delle Grotte de su Mannau, è ancora presto, temendo che siano chiuse telefoniamo al gestore del bar e biglietteria che ci conferma che entro poco sarebbe arrivato.
Il posto è bellissimo, il parcheggio è attrezzato con fontanelle, tavoli e zone picnic, è ottimo anche per la sosta notturna. Dal parcheggio partono itinerari trekking sia verso il Tempio di Antas, sia verso splendidi boschi.
Ne approfittiamo dopo un buon caffè per fare una passeggiata nel bosco vicino.
Le grotte sono un’esperienza unica, con laghetti e cascate sotterranee.
I numerosi gradini, sia per raggiungere l’ingresso, sia all’interno per scendere all’interno nella profondità della grotta per poi risalire ci mettono a dura prova, ma ne vale assolutamente la pena. (ingresso € 8 a persona)
IL RAMO DI DESTRA. La grotta di Su Mannau è un’ ampio complesso carsico originatosi nei calcari cambrici. Essa si è sviluppata a diversi livelli, da quelli alti, oggi fossili, a quelli inferiori assai attivi e principalmente occupati dai fiumi. Due fiumi hanno originato gli oltre 8 km di gallerie oggi note. Il Ramo di Destra è originato dal Fiume Rapido, esso è percorribile per oltre 5 km, ampi condotti intercalati da imponenti Sale tra cui : la sala del Sonno adiacente il Lago Pensile, adorna di grandi colonne. Il Salone Ribaldone con oltre 150 mt d’altezza e 100 mt di lunghezza.
La sala Bianca ricca di aragoniti e grandi colonne stalagmitiche. La Sala Vergine, bianchissima, con lo scenario del fiume sottostante, grandi cortine stalattitiche e stupende aragoniti. Oltre il Sifone, i condotti si fanno più angusti, spesso semi sommersi, dopo qualche chilometro si incontra la Sala Bizzarra ricca di aragoniti coralloidi e stupende cannule.
Ancora più a monte il Salone degli Abeti adorno di grandi stalagmiti e stupendi cristalli di calcite. Da qui la cavità si atteggia a lunghissime strettoie semi sommerse, da qui i nomi: Cunicolo della Fatica, Cunicolo dei Disperati, Cunicolo degli Zombie.
IL RAMO DI SINISTRA. Il ramo di Sinistra è invece originato dal tranquillo Fiume Placido, rami antichi si sovrappongono a rami fortemente attivi, il salone Rodriguez (ultimo punto del tratto turistico) imponente e adorno da imponenti colate calcitiche. Rami assai più contorti e verticali portano verso la Sala Serra e da qui al Ramo dell’Infinito.
A monte del fiume, i sifoni che solo in particolari momenti siccitosi possono essere temporaneamente vuotati e superati. Il Ramo Giuseppe Sardu con un lago di oltre 20 mt e i Rami superiori con perle di grotta e stupendi cristalli.
Pranziamo per poi spostarci verso il Tempio di Antas
Grotta De Su Mannau > Tempio di Antas km. 8
Visita al Tempio, il tempo è molto variabile ma in netto miglioramento, ancora molto vento.(ingresso € 3 a persona)
TEMPIO DI ANTAS – FLUMINIMAGGIORE
La valle di Antas fu abitata fin dal periodo nuragico, poi attirò l’interesse dei Cartaginesi (Punici) e successivamente dei romani per la ricchezza dei giacimenti di piombo e ferro. Il periodo di interesse va dal Bronzo finale (1200-900 a.C.) al terzo secolo d.C.. Qui si possono osservare le maestose rovine del Tempio Punico-Romano dedicato all’adorazione del Dio eponimo dei sardi SARDUS PATER BABAI.
TEMPIO PUNICO: il primo tempio dedicato al Sid Addir Babai, rappresentava la continuazione del culto nuragico del Dio Sid Addir. La sua costruzione si divide in due fasi: la prima risale al 500 a.C., successivamente (300 a.C.) avvennero una serie di trasformazioni in particolar modo riguardanti le decorazioni esterne.
TEMPIO ROMANO: il tempio fu scoperto nel 1836, il prospetto è tetrastilo e si presenta con quattro colonne frontali e due laterali. Le colonne, alte circa 8 metri, sono sormontate da capitelli in stile ionico. Tra i ritrovamenti più significativi nell’area del tempio ricordiamo: doni votivi come statue in bronzo, lance in ferro e circa 1000 monete.
Alcune immagini e descrizione della Grotta di Su Mannau e del Tempio di Antas sono tratte da www.mondosardegna.net
Dopo la visita al Tempio ci dirigiamo verso Buggerru
Tempio Antas > Buggerru Km. 25
Ci dirigiamo verso l’area di sosta in riva al mare di fianco al campo sportivo, il mare in burrasca alza onde altissime che scavalcano la diga del porticciolo, prendiamo posizione in prima fila nell’area di sosta per goderci lo spettacolo. Le nubi sono ormai quasi scomparse il sole tramonta e il vento finalmente si placa.
Dopo cena facciamo una passeggiata al porto la temperatura si sta alzando velocemente insieme al vento di scirocco che più o meno intenso ci accompagnerà per tutto il resto delle vacanze regalandoci bel tempo e giornate calde.
Giorno 5 ottobre
Sveglia di buon mattino, la giornata è splendida. Dopo essere passati alla pasticceria di Licia e Roberta di fronte alla caserma dei carabinieri e fatta scorta di vari tipi di focaccia e pizza, ci dirigiamo verso la Galleria Henry per la visita guidata sul caratteristico trenino dei minatori.( ingresso € 8 a persona)
La visita si svolge con un percorso iniziale in treno all’interno della galleria, per poi proseguire a piedi per tornare al punto di partenza lungo camminamenti esterni a picco sul mare, con panorami splendidi
La galleria Henry è la più importante struttura della miniera di Planu Sartu (1865). Consentiva il trasporto dei minerali su rotaia dalle fronti di produzione alle laverie.
E’ ubicata alla quota di m.50 slm, appena al di sopra dell’abitato di Buggerru e attraversa per circa un km l’altopiano di Planu Sartu. Le sue imponenti dimensioni furono determinate dall’impiego (1892) di una locomotiva a vapore che, grazie ad una avveniristica rete ferroviaria, soppiantò in breve tempo i lenti ed onerosi trasporti con i muli.
La sua unicità è costituita dal ripetuto rapporto con la falesia sul mare, attraverso piccole gallerie e camminamenti scolpiti nella roccia che consentono viste suggestive della costa a strapiombo e panorami mozzafiato.
Piccola nota fuori tema, in queste cale è stato girato lo spot pubblicitario di Amaro Montenegro idrovolante.
A pranzo andiamo alla Baia di Tore, al termine della scalinata che porta da Buggerru alla galleria. Come al solito l’amico Tore riesce anche lui a stupirci con i numerosi antipasti e piatti di pesce sempre freschissimo!( 45 euro x 2 persone spesi bene!)
Nel pomeriggio satolli e anche un po’ brilli, pigrottiamo in spiaggia davanti all’area di sosta rosolandoci finalmente ad un sole caldo e temperatura in netto rialzo.
Giorno 6 ottobre
Dopo le operazioni di rito….. CS all’area di sosta di Buggerru, torniamo dalle amiche Roberta e Licia per fare scorta di focacce e pizze e ci dirigiamo verso Cala Domestica
Buggerru >Cala Domestica Km 8,5
Arriviamo a Cala Domestica mentre un camper di tedeschi sta lasciando il parcheggio, l’area di sosta è chiusa e ci parcheggiamo su un lato del grande parcheggio auto.
Rimaniamo soli…… in paradiso!
Il posto è splendido, lasciato il parcheggio ci incamminiamo sulla spiaggia e raggiungiamo la riva del mare.
Sulla destra passando sugli scogli si intravede una piccola galleria che porta in un’altra spiaggia più piccola, ma simile e……… di una bellezza sconvolgente.
Il tempo passa e man mano arrivano altri camperisti la spiaggia si popola e facciamo un lungo bagno in un’acqua tiepida ed accogliente.
Durante il giorno raccogliamo legna lungo l’arenile e nei dintorni, a sera accendiamo il fuoco e assieme ad altri camperisti svizzeri cuciniamo un po’ di carne alla brace.
Dopo cena ci godiamo la calma assoluta del luogo intorno al fuoco contemplando il cielo stellato. Sono momenti unici.
Il gruppetto si è fatto numeroso e il “finocchietto” di Vittoria ( liquore che si produce con un procedimento simile al mirto, ma con semi di finocchio selvatico) scorre a fiumi, prosciugandoci tutta la riserva.
Giorno 7 ottobre
A malincuore lasciamo Cala Domestica decidendo di dirigerci direttamente verso l’Isola di San Pietro
Cala Domestica > Portovesme km 36
La strada verso Masua rimane comunque uno dei tratti più incredibili per il paesaggio e anche impegnativi, la discesa che si incontra negli ultimi km è veramente molto ripida e bisogna affrontarla in prima e usando anche i freni!
Decidiamo di saltare Masua e il Pan di Zucchero, luogo che abbiamo già visto molte volte e ci dirigiamo direttamente all’imbarco di Portovesme.
(Nella stazione marittima ne approfitto per scaricare la cassetta wc nei bagni pubblici)
Fatto il biglietto (abbastanza caro, € 36!!!!) ci imbarchiamo quasi subito, il mare è calmo e dopo mezzora circa sbarchiamo a Carloforte. La cittadina è molto animata, grande viavai di Carlofortini, ma anche, ancora parecchi turisti.
Per l’intera permanenza a San Pietro abbiamo percorso circa km 100.
Non segnalo i vari spostamenti da una spiaggia all’altra, perché si tratta sempre di pochi km. L’isola è abbastanza piccola.
Nota importante: non esistono fontanelle e possibilità di scarico e scarico fuori stagione (esiste un solo campeggio abbastanza brutto e lontano dalla spiaggia a La Caletta aperto solo d’estate) L’acqua è un bene raro, noi siamo riusciti a caricare e scaricare presso un privato che molto gentile ha messo a disposizione una struttura commerciale chiusa nel periodo invernale, caricato acqua una volta al porto grazie ad un pescatore che ci ha collegato alla sua manichetta e scarico wc presso la stazione marittima.
Dipende molto da quanto riuscite a risultare simpatici e cordiali verso il prossimo.
Ci dirigiamo subito verso Punta Colonne – la Bobba spiaggia che conosco molto bene e dove proprio sulla spiaggia esiste un bar- ristorante con un ampio parcheggio sterrato nel retro dove pensavo di fare sosta per l’intero periodo…….. pensavo! La struttura è inesorabilmente chiusa!!!!!!
Per fortuna nel piccolo parcheggio a fianco del cancello riusciamo a trovare un posticino abbastanza in piano che utilizzeremo per alcune notti.
Piccolo consiglio, per arrivare bisogna percorrere una stradina molto stretta ( larga quanto il camper) ed il parcheggio è molto piccolo come potete vedere dalla foto. Arrivate e ripartite solo al mattino presto o dopo le 18 alla sera se no rischiate di non potere fare manovra, per il resto è comodo, tranquillo e in posizione strategica. Punta estremo sud dell’isola.
Siamo fortunati e riusciamo a parcheggiare e indossato il costume ci dirigiamo subito alla spiaggia ad un centinaio di metri di distanza. Qualche nuvola all’orizzonte e qualche medusa in acqua, per il resto fa caldo e l’acqua è deliziosa. Ci concediamo un lungo bagno prima di pranzo.
Dopo pranzo decidiamo di fare un po’ di trekking e ci dirigiamo verso punta Le Colonne, la stessa strada per andare in spiaggia solo che si gira a dx. Il sentiero è molto bello e in ordine, la prima parte è addirittura pavimentato con pietre, si possono ammirare calette a strapiombo sul mare e dopo qualche centinaio di metri si arriva alle Colonne, monumento naturale della Sardegna .
Il sentiero prosegue e si raggiungono le spiagge di Lucaise e Geniò con scogliere di incredibile bellezza!
Giorno 8 ottobre
Giornata di pieno relax sulla spiaggia della Bobba.
Sole, bagni, relax e il dolce pigrottare sulla sabbia.
Giorno 9 ottobre
Decidiamo di muoverci e visto il leggero scirocco che non ci abbandona, risaliamo la costa occidentale e ci rechiamo a La Caletta spiaggia che rimane riparata dai venti da sud.
Nulla da invidiare ad una spiaggia tropicale!
Altra giornata di assoluto relax su questa splendida spiaggia.
Pernottiamo nel parcheggio adiacente in assoluta tranquillità.
Giorno 10 ottobre
Di buon mattino ci spostiamo ancora più a nord dell’isola nella splendida ed incontaminata Cala Fico. Appena arriviamo parcheggiamo in alto sullo spiazzo adiacente alla strada, ma scendendo verso la cala notiamo uno spiazzo libero di fianco alla capanna della Lipu.
Decidiamo di scendere con il camper. Grande decisione! Siamo a due passi dalla spiaggia e con degli alberi che ci fanno ombra, un altro angolo di paradiso.
Il colpo d’occhio avvicinandosi alla riva è unico.
Decidiamo di fare subito un bagno, l’acqua è molto invitante……. e deliziosamente tiepida……… un bagno molto lungo in mezzo a centinaia di pesci. Siamo soli o quasi, numerosi Falchi della Regina roteano nel cielo lanciando ogni tanto richiami che echeggiano tra le pareti del fiordo.
IMMERSI NELLA NATURA !!!!
Dopo pranzo, opportunamente attrezzati con scarpe, zainetto e bastone, decidiamo di seguire il percorso verde segnalato dalla Lipu che parte proprio dove abbiamo parcheggiato.
Quello che scopriamo man mano che saliamo ci lascia senza fiato, terrazze sabbiose, paesaggi lunari con rocce erose in modo incredibile dal vento, e ……..anche una sirena che fa il bagno nuda nel fiordo.
La salita è abbastanza faticosa, e ogni tanto i segnali dipinti sulle rocce non sono sempre visibili, ma ogni cento metri percorsi troviamo paesaggi sempre più affascinanti e i falchi stanno di nuovo ricominciando a roteare nel cielo.
Rientriamo esausti e felici, l’escursione è stata veramente esaltante.
Visto che non è troppo tardi ne approfitto per fare un altro bagno in mare, l’acqua tiepida mi rilassa dopo la fatica dell’escursione.
Cena e piccola passeggiata al chiar di luna e poi a nanna.
Anche qui, come in altre località, non funzionano ne cellulari, né tv, né radio.
Nota: ricordatevi di installare un ricevitore con parabola satellitare prima di ripetere questo nostro itinerario, se volete almeno vedere un telegiornale …… se no….. mazzo di carte e …….giocate a scopa!
Giorno 11 ottobre
E’ l’alba e decidiamo di muoverci a malincuore, trovo che Cala Fico sia veramente magica!
Colazione e via, all’incrocio proseguiamo a dx , pochi km e arriviamo Capo Sandalo. Una decina di Falchi della Regina stanno volteggiando nel cielo. Il vento di scirocco ha rinforzato parecchio ,mentre a Cala Fico molto riparata, non si sentiva.
Il faro si erge imponente , il panorama è veramente ipnotizzante . L’isola di San Pietro è hai nostri piedi, in lontananza le scogliere di Mezzaluna e ancora più in là l’isola di Sant’Antioco.
Non ci fermiamo molto, avremmo voluto percorrere il secondo percorso della Lipu, che parte proprio dal piazzale dove termina la strada a fianco della seconda capanna di legno, ma il vento è fastidioso e rinunciamo decidendo di andare a cercare una spiaggia riparata dal vento a rosolarci ancora al sole!
Cercando una spiaggia ancora non vista ci dirigiamo a La Punta – Tonnare….mare mosso e vento forte, proviamo a Punta Nera peggio ancora!
E rieccoci a La Caletta mare calmo riparati dal promontorio, qui si sta veramente bene anche il gabbiano che ci viene a trovare è d’accordo con noi, facendosi fotografare da vero attore professionista!
Facciamo un lungo bagno nell’acqua tiepida dalle mille sfumature. Dopo pranzo ci rechiamo alle scogliere La Conca e Mezzaluna seguendo la strada si arriva a delle fortificazioni risalenti alla seconda guerra mondiale dove erano posizionati dei grandi cannoni marini. Il panorama ancora una volta ti rapisce.
Per la notte torniamo al parcheggio La Bobba – Le Colonne si sta troppo bene e tranquilli. Anche li un bagno anche se il mare è un po’ mosso e passiamo l’ultima serata a San Pietro, domani isola di Sant’Antioco!
Giorno 12 ottobre
Sveglia presto colazione e siamo già a Carloforte, nello stagno all’ingresso della cittadina una numerosa colonia di fenicotteri rosa sta passeggiando nell’acqua. Prendiamo al volo il traghetto per Calasetta, il mare è calmo e in una ventina di minuti stiamo già sbarcando ( il traghetto mi pare sempre troppo caro, 2 persone+ camper 670 – € 36,00 !!!!)
Finalmente i telefoni hanno campo, ma nota dolente Vittoria riceve la conferma per una visita specialistica per il giorno 21 ottobre. Questo significa che dovremo modificare il programma saltando a malincuore alcune soste preventivate.
Calasetta > Le saline > Spiaggia Grande > Scogliera Mangia Barche> Cala Lunga Km 15,6
Sbarcati a Calasetta continuiamo la nostra esplorazione delle spiagge, La prima che visitiamo è quella delle Saline, la strada costeggia il Camping omonimo (rigorosamente chiuso!) e termina in un parcheggio.
Pochi passi e si è in spiaggia, è molto sporca e, ormai viziati, non ci entusiasma molto.
E’ ancora presto e decidiamo di proseguire per Spiaggia Grande. E’ la spiaggia più lunga dell’ isola di Sant’Antioco, circa 1 km, la migliore per la pratica del windsurf, grazie alla sua esposizione ai forti venti occidentali e alle sue acque basse. Nella zona nord vi sono ampi parcheggi sterrati sia a lato della spiaggia, sia dietro sull’altro lato della strada.
Proseguendo si raggiunge il Faro e la Scogliera Mangiabarche. Il paradiso dei subacquei! (Le immagini di Spiaggia Grande, il Faro e la Scogliera Mangiabarche sono tratte da “Sardegna tutte le spiagge – Biblioteca dell’ Unione Sarda)
Decidiamo di proseguire ancora, la strada bianca confluisce nella strada costiera e dirigiamo verso sud incontrando bellissimi panorami in un continuo saliscendi tra altipiani e vallate. Percorsi pochi km dopo un piccolo guado troviamo il bivio per Cala Lunga.
E’ bellissima, assomiglia un po’ a Cala Domestica più in piccolo. La strada finisce in uno sterrato agevole dove si può anche pernottare (nella foto in basso a dx) e dopo un piccolo bar (chiuso) troviamo la spiaggia.
E’ domenica, per tutto il giorno c’è stato un via vai continuo di subacquei e tutti hanno portato a casa un buon pescato.
La spiaggia è veramente bella, spaziosa e accogliente. Con scogliere ai lati e rocce erose in modo curioso dal vento creando forme simili ad animali preistorici.
Ne approfittiamo per fare lunghi bagni in un’acqua tiepida con fondali bassi e sabbiosi. Dopo pranzo decidiamo di fare una passeggiata seguendo un sentiero /stradina sterrata che parte dal parcheggio, ci attrezziamo con scarpe da trekking borraccia e bastone e ci incamminiamo. Man mano che la strada sale il panorama è sempre più intrigante.
Raggiungiamo la cima del crinale e con sorpresa troviamo un intreccio di stradine sterrate che portano a diverse calette (solo scogli) molto belle. Il mare all’interno della cala assume colori fantastici e al rientro non possiamo resistere dal fare un altro lungo bagno. Verso sera decidiamo di proseguire e di raggiungere Cala Sapone.
Cala Lunga > Cala Sapone km 2,8
A Cala sapone , nell’insenatura non esistono parcheggi, un centinaio di metri prima si trova un grande parcheggio tenuto molto bene, ma non con vista sul mare e allora decidiamo di aspettare che si liberi uno spazio, proprio sulla spiaggia dove nel periodo estivo sosta l’autobus.
Arriviamo proprio per goderci il tramonto in questa splendida insenatura bevendo un ‘aperitivo nel chiosco bar ristorante che si trova su un lato della baia, con un altro equipaggio di Biella, con il quale facciamo subito amicizia.
Nota piacevole, il chiosco serve ottimi piatti di pesce fresco e gustose fritture miste di gamberi rossi di scoglio e calamari ad un prezzo molto contenuto circa 20 euri a testa!
Passiamo una piacevole serata con un sottofondo di musica brasiliana diffusa dal chiosco, perdendo ogni riferimento spazio temporale. Colpa del vermentino fresco?!?
Una passeggiata al chiar di luna per digerire le libagioni e a nanna. La notte passa tranquilla, il traffico in questo periodo è quasi inesistente.
Giorno 13 ottobre
Cala sapone è un’ ampia e bella cala rivolta a meridione, una delle più rinomate dell’isola, un vero e proprio spettacolo della natura, con una spiaggia di medie proporzioni, abbracciata da grandi scogliere piatte e praticabili che le hanno dato il nome. Da non perdere una passeggiata all’isolotto, a cui si accede dalla sinistra della cala, con bellissimi fondali.
Dopo un buon caffè assaporato in riva al mare con gli amici di Biella, noi ci rechiamo sulla scogliera, mentre loro continuano l’esplorazione dell’isola.
La giornata è calda e senza vento. Cominciamo, tra un bagno e l’altro, a raccogliere patelle e bocconi tra gli scogli.
A pranzo grande spaghettata con un sughetto splendido preparato da Vittoria.
Dopo pranzo ripartiamo alla volta di Maladroxia.
Cala Sapone > Maladroxia > Coaquaddus > Sant’Antioco km 42,4
L’arrivo a Maladroxia risulta un po’ turbolento, nonostante il divieto decido di arrivare sino alla spiaggia con il camper, al termine del parcheggio mi rendo conto del perché di quel divieto, per tornare indietro la strada a senso unico segue un percorso tra alcune stradine interne nel paese.
Allora decido di fare manovra per ritornare sui miei passi e in retromarcia distruggo un fanalino posteriore in una barriera tubolare alta circa un metro. Le circa sette persone che erano in spiaggia si girano contemporaneamente al “crash” e al quel punto decido di non fermarmi per la vergogna e imbufalito proseguo per Coaquaddos!
La spiaggia di Coaquadddos, che deve il suo nome “ Coda di cavallo” all’andamento sinuoso della costa, è formata da due arenili divisi da scogli. E’ ampia, comoda e ben attrezzata con un mare turchese.
Alle spalle della spiaggia troviamo una costruzione (penso comunale) con docce wc e rubinetti. All’interno non c’è nessuno ma il cancello è spalancato.
Ne approfittiamo per caricare acqua, scaricare la cassetta wc e lavare dei panni, per le acque grigie ormai sta diventando una consuetudine scaricare in una grossa bacinella e poi ….nei water o nei lavabi bassi o docce, Bisogna avere pazienza con un po’ di viaggi si può fare anche questo.
Un bagno veloce in mare, una doccia e ripartiamo per Capo Sperone. La strada è sempre agevole e si incontrano scorci panoramici molto interessanti, da sottolineare la Torre Cannai con le spiagge di Turri proprio sotto la torre con degli sterrati idonei anche alla sosta notturna (abbiamo ritrovato li i nostri nuovi amici di Biella) al termine della strada si arriva a Capo Sperone siamo all’estremo sud dell’isola.
Il paesaggio è caratterizzato dai colori intensi del mare, dal blu all’azzurro e dalla vegetazione spontanea sulle rocce. Dal promontorio, su cui si estende la stupenda pineta di Peonia Rosa, meta ambita per i picnic domenicali, si individua il profilo di tre isolette: La Vacca e il Vitello più ravvicinate, e il Toro, più alta e isolata che costituisce l’estremità meridionale della Sardegna! Nelle giornate più limpide si può anche scorgere il profilo delle coste africane.
Sulle montagna che sovrasta Capo Sperone sorgono i resti del “Semaforo”, un’importante e particolare punto di osservazione usato durante la seconda guerra mondiale; merita una visita per il magnifico panorama.
Torniamo indietro e ci dirigiamo a Sant’Antioco, verso l’istmo, alla trattoria da Silvana circa 3 km fuori città, già pregustando gli spaghettoni ai frutti di mare e le stupende grigliate.
Grande delusione è lunedì turno di chiusura! Rientriamo mesti in centro e ci sistemiamo in un bel parcheggio nel lungomare di fronte ad una pizzeria….. la pizza era buona, ma…… gli spaghettoni sarebbero stati……
Mi scuso per la mancanza di mie immagini, anche questa volta sono state erroneamente cancellate pensando di averle già scaricate nel pc (Le immagini di Torre Cannai ,spiaggia di Turri e Capo Sperone sono tratte da “Sardegna tutte le spiagge – Biblioteca dell’ Unione Sarda)
Giorno 14 ottobre
Sant’Antioco > Porto Pino Scogliera di Candiani km 28
La notte è passata tranquilla, dopo colazione e una veloce spesa al supermarket, ci dirigiamo verso Porto Pino, al termine della strada asfaltata di fianco al porto si trova una strada lastricata a pietre che sale immersa in una fitta pineta sino a Cala Menga belvedere, da visitare, il panorama è esaltante, si trovano anche i ruderi delle casematte e dei rifugi della batteria antiaerea e antinave Candiani, utilizzati nella seconda guerra insieme a quelli di Capo Sperone per difendere il Golfo di Palmas e il vicino porto di Sant’Antioco.
Tornando indietro, sempre immersi nella pineta di Candiani, costituita dai famosi e rari pini d’Aleppo che hanno dato il nome a questa località, giriamo a destra seguendo un percorso di trekking e raggiungiamo la Scogliera . Ci fermiamo sotto i pini a due passi da bellissime calette.
Sul posto una famiglia Svizzera sta campeggiando li da tre gg, e non vorrebbe più ripartire! Sotto i nostri piedi centinaia di fiori lilla (non identificati, sembrano genziane?) .Ne approfittiamo per stendere i panni lavati la sera prima e andiamo a fare il bagno, l’acqua è caldissime e il sole cocente, proprio una bellissima giornata.
Dopo pranzo ci cambiamo e seguiamo il percorso trekking che costeggia la riva del mare in un continuo saliscendi incontrando incredibili calette. In una di queste ci sono anche i resti di una barca in legno con il nome in Arabo?!?! Sicuramente i resti di uno sbarco di clandestini, infatti tutto intorno ai rottami vi sono maglioni, jeans e altri vestiti abbandonati.
A est dopo Punta Tonnara , detta anche Punta della Grotta dei Baci, dove tuffatori provetti possono lanciarsi dallo sperone roccioso sopra la grotta, grazie alla profondità del mare, il percorso si addentra nella splendida fitta pineta e dopo un lungo giro ad anello rientriamo al punto di partenza. Un piccolo bagno ristoratore , una doccia e a malincuore prima che faccia buio decidiamo di ripartire.
Aver ridotto i giorni di vacanza, purtroppo ci costringe a rinunciare a qualche sosta, come gli amici svizzeri anch’io mi sarei fermato per qualche giorno in questa rilassante pineta.
Porto Pino > Teulada Porto Tramatzu km 25,5
Verso il tramonto raggiungiamo il porto di Teulada e ci dirigiamo direttamente al Camping comunale di Porto Tramatzu che, stranamente per il periodo, troviamo aperto ( in caso contrario avremmo sostato in nello sterrato al termine della strada a due passi dalla spiaggia).Le piazzole sono molto ampie, ben delimitate da terrazze e ben ombreggiate.
Merita decisamente un buon voto, costo € 19 tutto compreso luce, CS. Il market è ancora aperto. Ci sono una decina di camper, quasi tutti tedeschi o svizzeri. La notte passa tranquilla.
Giorno 15 ottobre
Ci alziamo presto per fare una passeggiata, il cancello del camping si apre proprio sulla spiaggia. Il colpo d’occhio è veramente unico, di fronte a noi si staglia il profilo roccioso dell’Isola Rossa a poche centinaia di metri dalla riva. La spiaggia di sabbia bianca è rivolta a sud ed il mare è calmo.
Un altro angolo di paradiso. L’acqua trasparentissima è poco profonda, pertanto tiepida e ne approfittiamo per fare una lunga nuotata, mattinata di assoluto relax. Anche oggi a malincuore decidiamo di spostarci dopo pranzo.
Porto Tramatzu > Capo Malfatano km 18
Seguendo le indicazioni Costa del Sud, percorriamo la strada panoramica incontrando spiagge e scogliere di incredibile bellezza. La strada sovrasta Capo Malfatano, e dall’alto scorgiamo in una cala alcuni camper in sosta e li decidiamo di pernottare .
Seguendo la strada sp 71 , a est nella profonda cala abbiamo seguito le indicazioni Malfatano e dopo circa 1 km di strada sterrata raggiungiamo la spiaggia vista dall’alto.
Siamo proprio in riva al mare, opportunamente attrezzati decidiamo di fare una passeggiata e di raggiungere la torre del capo che si vede in lontananza.
Seguendo la strada sterrata la passeggiata si dimostra più lunga e impegnativa di quanto sembrasse all’inizio, ma non ci scoraggiamo il panorama è splendido.
Man mano che si sale la strada si trasforma quasi in un sentiero per capre, finalmente in cima si può spaziare a 360° da Teulada e ancora più dietro si scorge Sant’Antioco.
Al lato opposto si intravede la bianca spiaggia di Tuaredda sino ad arrivare a Cala Cipolla e Capo Spartivento, con il suo faro, mentre il nostro camper è un puntino piccolissimo in fondo.
Si potrebbero passare delle ore ad ammirare il panorama, ma è quasi il tramonto e decidiamo di rientrare.
Nel frattempo al gruppetto si è aggiunto un vero camper d’epoca, due ragazzi svizzeri si stanno preparando la cena. Ci chiediamo chissà in quanti posti meravigliosi sarà mai stato questo glorioso WW!
Esausti ci facciamo una doccia calda. Dopo cena, cerchiamo di fare due passi la luna, è ancora piena e illumina a giorno l’intera cala, ma le zanzare ci fanno desistere.
Giorno 16 ottobre
Vediamo sorgere sole svegliati dai due ragazzi in partenza. Si prospetta un’altra bella giornata, dopo colazione facciamo una passeggiata in riva al mare e vediamo a poca distanza dalla riva quattro enormi meduse con una forma strana simile ad una testa con sopra un sombrero marrone, i tentacoli molto corti terminano con un pallino di un azzurro/blu molto intenso e fluorescente.
Alcuni pesciolini nuotano tranquilli in mezzo ai tentacoli, rimaniamo a lungo ad ammirare affascinati queste strane creature.
Lungo bagno di rito, pranzo e ripartiamo alla volta di Capo Spartivento.
Capo Malfatano > Chia – Campana Dune km 11
Dopo pochi km arriviamo a Cala Cipolla, parcheggiamo di fronte all’area di sosta di Marco, ormai chiusa per sempre e ci incamminiamo dalla cima della stradina si spazia verso la spiaggia di Su Giudeo. Un centinaio di metri e si arriva a questa splendida cala C’è parecchia gente, dopo un bagno veloce decidiamo di proseguire verso l’area di sosta di Su Giudeo.
Arrivati in zona, scorgiamo alcuni camper parcheggiati in una salina poche centinaia di metri prima dell’incrocio per l’area di sosta. Andiamo a fare un sopralluogo, la zona è tranquilla, la località si chiama Spiaggia Campana Dune suddivisa da un promontorio.
Nel frattempo si è alzato il vento e surf a vela sfrecciano veloci sull’acqua. La spiaggia verso l’area di sosta si collega a quella di Su Giudeo, mentre la parte opposta, riparata dal vento, dietro il promontorio prosegue sino alla Torre di Chia. Molto belle tutte e due. Decido di fare delle foto il mattino seguente …… ignaro di quello che sarebbe successo.
E’ il tramonto, ceniamo e dopo un po’ di televisione andiamo a nanna.
Giorno 17 ottobre
Chia – Campana Dune > Pula – Nora km.22,4
Venerdi 17 !!?!! Intorno alle 5 del mattino ci svegliano due violenti acquazzoni, non ci facciamo troppo caso e ci riaddormentiamo. Verso le otto ci alziamo e facendo colazione guardando fuori dalla finestra, vediamo il nostro vicino tirarsi delle sonore sberle, contemporaneamente interi stormi di uccelli fare cabrate nelle vicinanze dei camper e ………. milioni di zanzare, (molto probabilmente l’acquazzone e la temperatura alta hanno facilitato la schiusa delle uova) non ci fidiamo neanche ad uscire all’aperto.
Decidiamo di ripartire per altri lidi, meno pungenti! Ma le sorprese non sono finite, la salina è diventata un pantano. Decido di muovermi lo stesso e di attraversarla, le ruote affondano per circa 15 cm, con la prima inserita e senza mai fermarmi a passo d’uomo e sudando freddo riesco a raggiungere la strada sterrata, mentre gli altri camperisti usciti dai mezzi intonano una OLA!
Meno male che ho montate le ruote adatte al fango e alla neve e forse qualche Santo è dalla mia parte.
Decidiamo di dirigerci a Pula per visitare i famosi siti archeologici. Arriviamo giusto in tempo per unirci ad un gruppo e fare la visita con una guida che riesce con la sua bravura a farci rivivere lo sfarzo della antica Città di Nora.
Nora fu fondata dai fenici probabilmente tra il VII e l’VIII secolo a.C. sul promontorio del Capo di Pula, un’ottima posizione geografica che consentiva un sicuro approdo con qualsiasi vento.
Sotto la dominazione romana, Nora ebbe un intenso sviluppo e diventò la prima città della Sardegna per la sua posizione privilegiata, a soli 180 km dalla costa africana. Di notevole interesse troviamo il teatro romano, i mosaici, i resti dell’impianto urbanistico, i templi e le terme.
Il mio telefono che sto usando come macchina fotografica si mette a fare i capricci e le fotografie vengono scure o con colori strani, alcune riesco a salvarle, altre no, pertanto alcune foto sono tratte da pubblicazioni del Ministero per i Beni culturali – Soprintendenza per i Beni Archeologici di Cagliari.
Dopo pranzo, ne approfittiamo per fare un lungo bagno dietro il promontorio nella spiaggia adiacente alla chiesa di S. Efisio, chiesetta che poi visiteremo nel tardo pomeriggio.
Verso sera un temporale si preannuncia all’orizzonte, decidiamo di dirigerci a S. Margherita di Pula e ci fermiamo presso il camping Cala D’Ostia, un campeggio che conosco in riva al mare, d’inverno rimane aperto per manutenzioni e da volentieri ospitalità a camper di passaggio. Costo tutto compreso € 15,00
Giorno 18 ottobre
S. Margherita di Pula > Villasimius – Cala Pira km 122
Ci alziamo molto presto, abbiamo deciso di spostarci come ultima tappa a Cala Pira, saltando completamente il resto del programma. Mancano solo due giorni al rientro e decidiamo di passarli in quella splendida insenatura, anche l’anno scorso l’ultimo bagno a novembre lo abbiamo fatto in quelle acque cristalline.
E’ sabato, lo spostamento risulta lungo con abbastanza traffico, in tarda mattinata arriviamo finalmente a Cala Pira, non c’è molta gente e parcheggiamo sotto la torre. Accaldati andiamo subito a fare un lungo bagno. Pranziamo e torniamo in spiaggia a rilassarci la giornata è splendida!
Verso sera arriva una comitiva di quattro camper e tipo carovana di pionieri formano un quadrato. Dalle porte escono bambini di ogni età ed assieme ai genitori prendono possesso della zona.
Addio quiete! Ci spostiamo di un centinaio di metri e riusciamo a stare più tranquilli.
Giorno 19 ottobre
La notte è passata serena. Al mattino, dopo colazione facciamo una passeggiata seguendo il sentiero che porta alla torre e, una volta superata, raggiungiamo la vetta di una collina alle spalle dell’insenatura. Riusciamo a raccogliere un bel mazzo di asparagi selvatici che all’ora di pranzo si trasformeranno in un delizioso risotto.
Al ritorno facciamo un lungo bagno, è incredibile quanto sia trasparente l’acqua in questa baia. E’ domenica e la spiaggia si anima di bagnanti e pescatori, ma riusciamo a rilassarci lo stesso e goderci l’ultimo giorno di vacanza . All’imbrunire rimaniamo solo noi e un camper di svizzeri, interamente padroni della cala, la tranquillità regna sovrana.
Giorno 20 ottobre
Cala Pira > Bosa km 245
Facciamo colazione in silenzio, siamo tristi, è il giorno del rientro. Un’ultima passeggiata sulla spiaggia e poi raggruppate le cose e chiusi gli armadietti decidiamo di partire. Accendo il motore e premo sul display del navigatore “Home”.
Inizia il viaggio di rientro dalla Sardegna. Sosta sulla statale 131 all’altezza di Oristano in una stazione di servizio per fare carburante e pranzare e nelle prime ore del pomeriggio siamo a casa.
Percorsi in totale km 891
Grazie Sardegna per la splendida vacanza. Una tremenda alluvione ha colpito il sud della Sardegna un paio di giorni dopo il nostro rientro e vogliamo rivolgere un pensiero alle persone che hanno perso tutto, alcune anche la vita, a Capoterra, a Frutti d’oro e zone limitrofe. Non sta a noi giudicare se la colpa sia della cementificazione assurda delle coste, o delle amministrazioni comunali.
L’unica cosa certa è che la natura tende a riprendersi sempre quello che le è stato tolto, dal corso dei fiumi ai crinali selvaggiamente disboscati . Purtroppo ne vanno di mezzo persone innocenti, che hanno acquistato in buona fede abitazioni in zone non adatte a quello scopo. Vittime di costruttori senza scrupoli e di amministratori compiacenti.
Altre parole sono inutili, se non un affettuoso augurio a queste persone, che possano presto rientrare nelle loro abitazioni e continuare a vivere.