Marco ci racconta la sua esperienza del viaggio in camper fatto a giugno in Croazia e Bosnia-Herzegovina.
Era da un po’ di tempo che miravamo a questo viaggio e quest’anno, bisogna proprio dire che è giunta l’ora quindi partenza da Pescantina (VR) il 15 giugno la sera equipaggio di n° 2 adulti Marco e Miriam e al seguito ragazzo di 15 anni Mirco, con il nostro fedele camper Elnagh Doral 115, tempo a disposizione i canonici 15 giorni, prima tappa al confine con la Slovenia intorno a mezzanotte e l’indomani mattina alle 08,30 partenza direzione Medjugorje arrivo nel tardo pomeriggio e sistemazione nel campeggio Zemo, molto vicino al centro grazie ad un passaggio pedonale.
La stessa sera ci siamo incontrati con un gruppo di parrocchiani di un paese vicino al nostro che erano venuti al pellegrinaggio, ci siamo accodati a loro e vi assicuro che è stata una tre giorni memorabile, monte delle apparizioni, monte della croce ed altri incontri toccanti da vivere e provare.
Il quarto giorno ci siamo lasciati con il gruppo e siamo partiti alla volta di Mostar, parcheggiamo nel settore croato vicino alla chiesa di San Francesco il cui campanile è di lunga superiore ai minareti delle moschee, senza contare l’iponenza della croce innalzata sulla collina che sembra voler dire attenzione siete sempre sotto controllo.
E’ stato un peccato non averlo visto prima, ma comunque il ponte anche se rifatto dopo l’ultimo conflitto è veramente molto bello ed unisce di fatto due mondi quello cattolico e quello islamico visitiamo la moschea del pascià Koskin Mehmed siamo saliti fino sul minareto dove si può ammirare il panorama della città ed il fiume Neretva che passa proprio sotto.
Lasciata Mostar, partiamo seguendo la Neretva alla volta della Croazia e più precisamente Makarska, dove da lì ci imbarchiamo alla volta dell’isola di Brac,; dopo quasi un’ora di navigazione siamo finalmente arrivati e subito ripartiti in direzione Bol e tappa di 4 giorni al camping Kito (ci voleva proprio) per riprenderci dalle fatiche precedenti.
Ma come si sa un camperista non si ferma in un solo posto, pertanto partenza da Supetar esattamente dall’altra parte dell’isolacon un grande traghetto e meno di un’ora arrivo a Split, dove pranziamo e visita al Palazzo di Diocleziano e dintorni e per sera ci portiamo a Trogir città meravigliosa il centro storico è un’isola collegata alla terra ferma con un ponte e a sua volta collegata con un altro ponte all’isola del Ciovo, in tutto il centro una pulizia maniacale non si trovava a terra un foglietto di carta, al porto erano ormeggiati dei catamarani e yacht da urlo (beati loro).
Qui tappa obbligata di due giorni e poi partenza per il parco naturale della Krka seguendo la costa con dei scorci di mare da far girare la testa, arrivati a Skradin ci siamo accampati all’auto-camp Skradin-Skorici fuori dal centro quasi 2 km ma con servizio navetta, nel porto sono ormeggiate le barche navetta del parco che risalgono il fiume fino a portarci gratuitamente all’ingresso del parco vero e proprio, visita a Skradinski Buk dove le acque del fiume Krka formano cascate e laghetti, con visita al museo etnografico. Decidiamo di proseguire con la gita in barca dapprima con tappa all’isola di Visovac occupata da un convento di frati, dove tutto è curato nei minimi particolari; da li ripartiamo alla volta di Roski Slap dove ci si ferma per il pranzo e dove si può ammirare degli antichi mulini con le mole in pietra macinano con la forza dell’acqua.
Per le 16 e 30 siamo ritornati al nostro campeggio e dopo una bella doccia ripartiamo in direzione Senj dove arriviamo per le ventuno, troviamo posto proprio al campeggio litoraneo e ci fermiamo due notti e sabato mattina partenza direzione Rijeka giunti al confine con la Slovenia troviamo quasi increduli circa dieci km di coda in entrata, per noi che siamo affezionati ai luoghi è impensabile tornare a Verona senza prima passare da Koper anche se è un po’ fuori mano per noi è una tappa obbligata, pomeriggio di shoping ed in serata ritorno alla nostra cara Pescantina (VR), stanchi delle fatiche, ma felici e carichi di entusiasmo interiore.
Questa è la mia breve e succinta esperienza di un viaggio sicuramente secondo a nessuno, con la speranza che possa esservi di aiuto.