Alla scoperta della Guadalupa con Stefano Mappa, un viaggiatore che ha composto per noi questo bellissimo diario di viaggio.
Qualora vi foste persi le puntate precedenti, vi consigliamo di andarle a leggere qua:
Diario di viaggio: alla scoperta della Guadalupa – Prima parte
Diario di viaggio: alla scoperta della Guadalupa – Seconda parte
Ed ecco a voi la terza parte. Buona lettura!
26 gennaio 2020
Alla scoperta di Marie-Galante – 1^p.
E mentre alla Marina di Civitavecchia, nonostante la pioggia, il sole è già alto e fa un gran freddo, da queste parti invece sta facendo lentamente capolino, illuminando di un arancione intenso l’orizzonte. A detta dei locali, un colore così forte è sinonimo di gran caldo.
Ore 06,15 sono già in piedi per partire in un tour che mi vedrà toccare tutti i punti più caratteristici dell’isola, ma prima una bella corsa lungo la strada litoranea che porta a Ground Borg, quindi una sostanziosa colazione, ed infine una accurata lettura della mappa di Marie-Galante per ripassare itinerari e siti da visitare.
Marie-Galante tra poco sarai mia.
26 gennaio 2020
Marie-Galante, sognare a 360° 1^ p.
Con qualche rammarico ma con il desiderio di scoprire sempre nuove mete, oggi si chiude l’esperienza Grande Terre – St. Anne, e se ne apre un’altra chiamata Marie-Galante, l’isola più grande dell’arcipelago e, forse anche la più bella. Avrò comunque modo di verificarlo in questi tre giorni di permanenza.
Marie-Galante, denominata dai locali terra dei cento mulini e terra della canna da zucchero, oltre che di turismo, vive di agricoltura finalizzata alla produzione di rum. Numerose sono infatti le distillerie sparse in ogni angolo dell’isola.
Tre le città più importanti. Grand-Bourg situata a sud, è il principale porto di imbarco e sbarco per Point-a-Pitre, sulla Grande Terre; Capesterre a sud-est, è una città caratterizzata dalla presenza di una sottile barriera corallina che fa da protezione ad una grande e favolosa ansa, direi mega piscina, frontale alla cittadina, nonché il posto che ho scelto per il mio soggiorno; infine Saint-Louis situata a nord-ovest dell’isola, è un piccolo porto per le tratte da/per St. Francoise e Les Saintes e a quanto sembra dalle spiagge idilliache.
Più che una città è un borgo, accogliente, con un bosco adiacente e in questi giorni location di una competizione internazionale di moto d’acqua (Alla faccia dell’inquinamento!).
Come da programma ritiro l’auto a St-Louis e via per Capesterre per prendere possesso dell’appartamento.
Le bellezze delle acque che ho intravisto scendendo per Capesterre mi hanno portato a deviare la direzione di marcia verso il mare, e portarmi sulla spiaggia cittadina della Feullière.
Posto incantevole, acqua dai colori smeraldo e celeste che brillavano come pietre preziose al sole, una spiaggia d’incanto, con le immancabili palme di cocco. Sulla base delle mie precedenti ricerche già sapevo che lo scenario naturale di questa piccola città, simile a tutte quelle visitate nei giorni scorsi, mi avrebbe restituito un panorama favoloso, ma vederlo dal vivo vi posso assicurare che è tutto un’altra cosa.
Visto l’orario, ne approfittato allora per godermi lo spettacolo da un bungalow posto sulle bianche sabbie e riflettere sul fascino che questi angoli di paradiso sanno infondermi. La natura da queste parti è stata veramente generosa, e trovarsi qui ad ammirare così tanto splendore paesaggistico sembra di vivere in un sogno.
Bene, mi risveglio e via per l’appartamento Gites aux Mengueres. Risalgo la strada e inizio a vagare come uno scemo per lungo e largo alla ricerca di una segnaletica che mi indicasse la casa. Nulla e ancora nulla e intanto la temperatura interna aumentava. La prenotazione non riportava un civico, e l’impossibilità di trovare l’appartamento, in quel momento m ha riportato alla famosa pubblicità che diceva: “No Alpitour?? Ahia, iahi”. Mi faccio coraggio entro in una macelleria, (uno dei tre negozi presenti sulla strada) e chiedo informazioni. Niente, il proprietario mi dice che non conosce il residence. Gli mostro la prenotazione e nel leggerla, d’iniziativa compone il numero di telefono che era riportato sul foglio. Riceve indicazioni dal proprietario e prontamente me le rigira.
La casa era a 100 metri dentro la natura ma le chiavi dovevo ritirarle da altra persona, abitante lì vicino. Lo ringrazio e vado a cercarla. Giro un po’ fino a che busso ad un alloggio. La fortuna vuole che la persona che cercavo era quella giusta. Prende le chiavi e mi accompagna. L’appartamento riportato in bella mostra sulla foto non era più disponibile, quindi me ne proponeva un altro adiacente, grezzo e per giunta senza internet.
Squallidino! Rappresento il disappunto, e le dico di darsi da fare per trovarmene un altro, consono, con internet, e soprattutto senza alcun pagamento di extra. La trattativa diventa dura, il caldo aumenta e la pazienza piano piano inizia scemare. 35 gradi all’ombra si facevano sentire, eccome, come anche la fame e la sete.
Finalmente la situazione si sblocca. Dalla proprietaria arrivano buone notizie: “Pour vous, monsieur Stefano” (con l’accento sulla o!) è disponibile un certo hotel, vada che la riceveranno. Le rispondo: “Tres bien madame, merci becoupe”.
Tutto e bene è quello che finisce bene, ripagato con un Resort Spa, il cui alloggio era un appartamento dalle dimensioni allucinanti con vista mare dei Caraibi, e non aggiungo altro. Ne prendo possesso e mi rilasso, l’ho vista veramente brutta!
Ora il meritato riposo, domani Marie Galante avrà molto da offrirmi e per questo devo organizzarmi per bene. Voglio ringraziare la signora che oggi mi ha risolto il problema con pazienza, e la proprietaria che su mio pressing mi ha trovato un’alternativa da favola.
Devo ammettere che qui le persone sono gentili ed educate e sanno riconoscere gli errori.
26 gennaio 2020
Marie-Galante, sognare a 360° 2^ p.
Come da previsione, quest’oggi Marie-Galante mi ha regalato emozioni a non finire. Considerato le sue modeste dimensioni, girarla tutta in tondo non è che richieda molto tempo, però se dovessimo fermarci a contemplare ogni singola bellezza naturale presente sull’isola, sono convinto che ci vorrebbero giorni e giorni.
Giù dal letto di buon ora, l’itinerario vedeva, in successione, la visita delle spiagge più belle (qui lo sono tutte!), la visita della punta più a nord, denominata Geule Grand Gouffre (paesaggio mozzafiato a picco sul mare), l’antico mulino de Bezard, la tipica distilleria locale, Bellevue, ed infine la città di Grand Bourg.
Parlando di spiagge, la caratteristica che ho notato che dal versante est dell’isola le acque sono cristalline, verdi e celesti, trasparenti e con sabbia chiarissima farinosa, coperte da palme di cocco, tipo quelle viste ieri a Capesterre, (la Feulliere e la Petite Anse), mentre quelle poste sul lato ovest, nel comune di St. Louis, essendo collocate in aree protette hanno una vegetazione variegata.
Esse, infatti, pur essendo coperte da sabbia chiarissima, ed avere acque è di color turchese denso, sono invece prive di palme. Entrambe le tipologie comunque ti lasciano senza fiato.
Cinque le spiagge sulle quali mi sono soffermato per ammirarne le bellezze. La prima, ancora nel comune di Capesterre, è stata la lunga Anse Fuillard. Selvaggia, raggiungibile dopo aver percorso un sentiero di circa 1 chilometro a piedi sotto il sole cocente e brevi tratti di vegetazione. La spiaggia, poco frequentata, si estende per circa 500 metri con molti tratti di bagnasciuga coperto da rocce piatte, alghe e piccole baracchette dove credo trovino ristoro i naturisti.
Il tempo di documentare il posto, scambiare qualche bonjour ai pochi frequentatori, e via sulla mia Toyota per andare a visitare il mulino Bezard ed a seguire la distilleria Bellevue.
Lascio l’ansa Feuillard e facendo del leggero fuoristrada, imbocco un sentiero che mi permette di guadagnare del tempo prezioso. La maestosità del mulino risalente ai secoli scorsi mi lascia esterrefatto per l’ingegneria utilizzata nella costruzione. Grandi ingranaggi messi in funzione da enormi pale poste su una struttura di oltre 15 metri di altezza, danno l’esatta dimensione di quanto poteva essere potente questo mulino quando era in piena attività. Una visione nuova per me, e nel contempo molto affascinante.
Dopo averlo osservato tutto in tondo, decido di avviarmi verso la distilleria Bellavue, un’azienda florida come tutte quelle esistenti sull’isola, che ricordo essere tra le principali fonti di guadagno degli abitanti di Marie. Pochi chilometri e arrivo. Un’accogliente ingresso dal quale svetta un altro imponente mulino perfettamente ristrutturato, da già la sensazione di essere entrati in mondo dove però la tecnologia ha preso il posto delle antiche strutture utilizzate nella lavorazione della canna da zucchero.
Parcheggio e via alla scoperta della distilleria e relativa conoscenza della filiera produttiva, che dalla coltivazione ed alla lavorazione della canna, arriva ai tanti shops disseminati sull’isola.
Il tour tra gli enormi contenitori si dimostra interessante come anche le spiegazioni fornite ai turisti da un operaio del posto. Sono le 13,00 ed è ora di velocizzare il tour per pranzare e dirigersi sulle splendide spiagge di St. Louis, quindi visitare il Ground Bourg ed infine portarmi in riva al mare, distendermi, ed organizzare l’escursione di domani sulle isole di Les Saintes, ultima tappa del mio viaggio.
Per fortuna, la macchina aveva delle buone sospensioni, e dopo aver fatto del fuoristrada, anticipo la visita al Greule Grand Gouffre, un enorme cratere scavato nella roccia che si lancia per circa 60 metri a picco nel mare e che nella parte bassa si apre con un maestoso arco. Uno spettacolo della natura. Preciso che mi trovavo sulla punta più a nord dell’isola, quindi a mare aperto con la stupenda visione in lontananza della Dèsirade e di Grande Terre (per capirci St. Anne e St. Francoise). Mi soffermo anche qui ad ammirare il paesaggio e penso che questa esperienza sta andando oltre più la impensabile previsione.
A plus tard.
27 gennaio 2020
Marie-Galante, sognare a 360° 3^ p.
Ed anche questa giornata è giunta lentamente al termine, e come promesso, il mio racconto evidenzierà tutti i passaggi escursionistici che hanno contraddistinto questa secondo giorno di permanenza sull’isola di Marie-Galante.
Prima di iniziare il tour delle spiagge di St. Louis si è reso però necessario un break presso un ristorantino ubicato sulla spiaggia della città tra le tipiche palme con una veduta romantica dell’azzurro mare. Al pranzetto ha fatto seguito una breve siesta sulla stessa spiaggia, quindi il via lungo la statale 9, alla scoperta delle bellezze marine di St. Louis.
Purtroppo, la mancanza di tempo, distratto dalla visita non pianificata dei resti dell’abitazione di Roussel-Trianon, non mi hanno consentito di scoprire la città di Grand Bourg. Spero comunque di farlo tra martedì sera o al massimo mercoledì prima di imbarcarmi per Point-a-Pitre.
Ma torniamo a noi. Al termine della visita al Greule Grand Gouffre, come accennato, ho consumato un pasto tipico del posto. Un giro perlustratore della zona, e ne ho scelto uno caratteristico, abbordabile come prezzi, e molto trend! Senza indugi ho preso posto e mi sono fatto servire del pesce grigliato con insalata e una porzione di riso, il tutto accompagnato da una birretta. Eccezionale! Mi sento rinato e anche un po’ assonnato, il caldo della giornata si è fatto sentire, si è quindi resa necessaria una siesta rigenerante.
Mi sono infatti bastati una ventina di minuti ed eccomi pronto per iniziare l’escursione tra le favolose anse di St. Louis.
Lungo la strada che si allunga verso il nord dell’isola, ho visto una spiaggia più bella dell’altra. Mare celeste denso, sabbia chiarissima, e tanta vegetazione. La grande sorpresa è stata quella di non vedere le classiche palme, però lo spettacolo è stato comunque eccezionale. La prima ansa sulla quale mi sono fermato è stata quella di Canot.
La spiaggia, immersa in una folta vegetazione, si raggiunge dopo aver percorso un breve sentiero che porta ad un ampio parcheggio e ad una adiacente area attrezzata con tavoli da pic nic e barbecue. Qui, infatti, molte le famiglie erano presenti per consumare il pranzo. La spiaggia si allunga per molte centinaia di metri con la splendida veduta frontale delle due isole di Guadalupa, Grande Terre e Basse Terre, dal quale svetta imponente il vulcano Soufriere. Qualche minuto di contemplazione, quindi il trasferimento alla spiaggia successiva, situata nel comune di Vieux-Fort.
Questa location oltre ad attirare molti bagnanti, ospita un piccolo porto fluviale. Dal lato opposto alla spiaggia infatti, c’è un grande parcheggio con un area attrezzata all’imbarco sul fiume che prende il nome dall’omonimo comune, con tanto di pedalò e canoe da prendere a noleggio.
Il tempo di fare qualche foto e video, darmi una rinfrescata nello splendido specchio d’acqua, quindi il via alla ricerca dell’ultima meraviglia della giornata. Pochi chilometri, e in uno spazio raccolto di una cinquantina metri, trova posto la piccola ansa di Bambou, una cartolina dai colori pastello, tale da sembrare un quadro d’autore. Il mare è stupendo, un celeste così denso lo avevo visto soltanto in un viaggio croceristico ad Antigua.
Questa me la godo un po’ di più, tanto da concedermi un altro bagno rigenerante. Qui l’indice di gradimento ha toccato l’apice, anche perché al bagno, ho abbinato una bella nuotatina sul ritmo. Con questa spiaggia chiudo la prima parte del tour pomeridiano ed inizio quello programmato a Grand Bourg.
Lungo la strada che porta a questa cittadina, un’eccezionale manifattura d’altri tempi si apre alla mia visione, una grande area all’interno della quale un prato curato ospita un antico zuccherificio appartenente nei primi anni del 1800 alla famiglia Roussel-Trianon. La struttura è troppo bella e interessante per non essere visitata, ed allora in barba dell’escursione a Grand Bourg, riprogrammabile in altro momento, decido di dedicarmi a questo gioiello d’altri tempi risalente al XVII secolo.
Dai cartelli informativi apprendo che l’antico zuccherificio, nel periodo 1720-1740 fu di proprietà di Nicola Bonhomme, un creolo di Marie-Galante, poi della famiglia Fossecave, e prima di passare definitivamente nelle mani di Roussel-Trianon, appartenne a Botreau-Roussel. Si narra infine che il mulino fatto ergere da Trianon sarebbe uno dei più belli dell’intera isola, e ciò grazie anche alla sua maestosa solidità, eretto con tecniche di costruzione e tecnologie di funzionamento, innovative per quei tempi. In sintesi, un complesso architettonico interessante da visitare senza esitazioni.
Con questa interessante scoperta chiudo la seconda giornata di permanenza sull’isola di Marie-Galante, una giornata ricca di emozioni e conoscenze che hanno fatto di questo viaggio un’indimenticabile esperienza culturale e professionale.
Ore 21,34 locali, 2,34 da voi, passo e chiudo.
In attesa della quarta parte del diario, vi invitiamo a seguire il nostro amico Stefano Mappa sulle sue pagine:
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