Riceviamo e pubblichiamo con grande piacere questo bel diario di viaggio composto nel 2016 dai nostri amici Maurizio Moroni e Stefania Dantini (che ringraziamo anche per le bellissime fotografie!!!). Buona lettura!
Equipaggio:
Maurizio – 69 anni, guida, addetto ai lavaggi panni, alle foto ed estensore di questo diario.
Stefania – 64 anni, guida e navigatore, addetta alla cucina, alla gestione economica, alle tecnologie e agli appunti di viaggio.
Autocaravan: Aiesistem Projet 100 su Opel Movano 2500 TD
PREMESSA
È da 25 anni, cioè da quando acquistammo il nostro primo camper, che desideravamo fare questo viaggio. Capo Nord, il sole di mezzanotte, i fantastici fiordi, le balene, tutto concorreva a farlo diventare non “un viaggio” ma “il viaggio”, quello che ogni camperista che si rispetti deve fare almeno una volta nella vita. Ma è anche un viaggio che, per le distanze, per le caratteristiche della viabilità (molti traghetti) e per la quantità di cose da ammirare, non si può fare con i giorni contati, non con le 4 settimane che, al massimo, Stefania poteva prendersi consecutivamente. Pertanto abbiamo dovuto rimandare al momento di essere entrambi in pensione per poter affrontare viaggi lunghi con calma e senza affanno; lo scorso anno gli USA, quest’anno la Scandinavia. Dopo tanti anni di viaggi auto-progettati abbiamo, per la seconda volta (la prima è stata per la Grecia), adottato, come base, l’itinerario proposto nel comodo road book “Norvegia”, dove erano segnalati, oltre ai posti degni di visita, le criticità, le strutture e le possibilità per la sosta diurna e notturna, tutto con relative coordinate GPS. Ho detto come base perché, avendo noi molto più tempo delle 4 settimane su cui era impostato l’itinerario, abbiamo aggiunto delle modifiche che ci hanno permesso di vedere altre bellezze di questi affascinanti luoghi (Ålesund, la Atlantic Road, la, purtroppo abortita, salita al Preikestolen, …) non contemplate nel suddetto road book. Si tratta, comunque, di un itinerario ormai classico: attraversamento della Germania, traghettamento a Puttgarden e poi percorrendo, da Malmö, parzialmente lungo la costa, la parte est della Svezia e dopo un breve percorso in Finlandia (Rovaniemi) arrivo a Capo Nord per poi ridiscendere, con zig e zag vari (dovuti sia alle cose da vedere sia alla peculiare morfologia del territorio) lungo tutta la costa norvegese fino al Lysefjorden (Preikestolen); da qui a Oslo e Göteborg.
Per la preparazione ci siamo avvalsi, oltre che del citato road book, anche delle guide Lonely Planet di Norvegia e Svezia, dell’indispensabile Cartoville del TCI per Stoccolma (quella di Oslo ancora non è stata prodotta), del materiale inviatoci, su nostra richiesta, dagli Uffici del Turismo dei due paesi, di riviste turistiche e di alcuni diari di viaggio scaricati da siti di settore come Turismoitinerante.com. L’elenco completo delle fonti, citate e non, è in calce a questo diario.
Come in nostri precedenti appunti di viaggio (pubblicati su vari siti, in particolare su quelli per camperisti) ci siamo proposti il fine di fornire quelle informazioni che riteniamo utili, soprattutto sulle possibilità di sosta e di carico/scarico che sono le principali problematiche per chi viaggia in camper, poi anche su percorsi, situazione delle strade, trasporti delle città; info spesso non reperibili sulle guide, nonché giudizi (ovviamente sempre soggettivi) su città, attrazioni varie, parchi e quant’altro. Alcune info, come le tabelle degli orari dei traghetti che abbiamo preso e le cartine dei percorsi giornalieri (fatte con Google Maps), non le alleghiamo al presente diario (per ragioni di “peso”) ma rimaniamo disponibili a fornirle a chi le richiedesse. Per info storiche e descrizione approfondita di luoghi e monumenti fanno più testo le guide turistiche sopra menzionate.
DIARIO
19 giugno 1a tappa di trasferimento: da Roma a Vipiteno km 755
Come facciamo sempre in caso di viaggi nell’Europa centrale, sosta nel comodo Autocamp Sadorbe, alle porte di Vipiteno (si entra direttamente dalla A22).
20 giugno 2a tappa di trasferimento: da Vipiteno a Hann. Munden (D) km 686
Passati Brennero e Innsbruck (vignette e Brennero: 17,8 €), il TomTom ci dà come percorso più veloce quello che passa per Hannover (e non quello passante per Berlino). Seguiamo le indicazioni del navigatore e, poco dopo Kassel, sulla A7, usciamo per Hann. Munden (10 km), per pernottare nell’area indicata dal TomTom. L’AA è di fronte al paese, su di un fiume dove c’è un battello che effettua gite. Il posto è tranquillo e il paese molto grazioso con le caratteristiche case a graticcio. C’è anche un campeggio sul fiume.
Nota: al Brennero sino a almeno tre anni fa, presso un negozio lungo l’autostrada, poco prima del confine austriaco, si poteva acquistare, oltre alla vignette per le autostrade austriache (8,80 €/10 giorni), anche il passaggio per il Brennero. In pratica il sistema acquisiva il pagamento legato alla targa del mezzo, la telecamera al Brennero registrava il passaggio abbinandolo al pagamento effettuato. Adesso al posto di quel negozio c’è un museo con annesso bar e tale servizio non esiste più (da non confondere con i caselli GO, simile al nostro Telepass, che sono solo per camion e pulmann).
Percorso: Brennero, Innsbruck poi la A12 (direzione Bregenz) fino a Motz (Fernpass) poi Reutte, quindi la A7 (direzione Hannover) passando per Fussen e Kassel.
21 giugno 3a tappa di trasferimento: da Hann. Munden (D) a Farø (DK) km 604
Ripresa la A7, proseguiamo verso Hannover dove prendiamo la A1 che arriva diritta all’imbarcadero di Puttgarden per l’imbarco (101,5 €) sul traghetto che ci porterà in Danimarca (a Rødbyhavn, cioè al porto di Rødby). Una volta sbarcati puntiamo sull’AA di Farø (di cui abbiamo letto in alcuni diari), ma è ancora presto e, perciò, decidiamo di andare verso Stage da dove si prende la strada per le scogliere di Møns (Møns Klint). Sono 10 km fino a Stage e poi altri 20, di cui gli ultimi 2,5 di strada sterrata ma buona, per le scogliere. Si arriva ad un parcheggio con sbarra; si pagano 7 € (anche con carta di credito). Visto che ci sono dei sentieri da percorrere e che si è fatto tardi (sono le 20) decidiamo di soprassedere e di passarci al ritorno dalla Norvegia o il prossimo viaggio quando visiteremo la Danimarca. Torniamo all’area di Farø. L’AA, sul mare, gratuita, è dotata di acqua e scarico per wc a cassetta ma non di pozzetto per lo scarico dei serbatoi.
22 giugno da Farø (DK) a Kalmar (S) km 448
Traversato il lunghissimo ponte di Øresund (390 DKK – 54 €), deviamo per Kristiandstadt per acquistare una presa a 12 V (in un negozio di una catena che vende di tutto (Clas Ohlson). La E22 per Kalmar, dove abbiamo intenzione di visitare il castello, non è trafficata ed è un tipo di strada (è comunque considerata autostrada?) che incontreremo spesso in Svezia: una corsia per senso di marcia con corsia di sorpasso alternata con il senso opposto, le due carreggiate sono separate da un guardrail “leggero” (spesso un semplice cavo di acciaio). È troppo tardi per visitare il castello (chiude alle 17) pertanto facciamo un giro per la parte vecchia della città (Gamla Stan), graziosa ma niente di più. L’AA è al porto turistico, vicino alla stazione e abbastanza vicina al castello; come servizio c’è solo l’elettricità e il wi-fi (password da richiedere, assieme al pagamento del pernottamento, all’ufficio del turismo, di fronte alla AA).
Nota1: sul ponte di Øresund, come in tutti gli altri e come per i traghetti, i camper over 6 metri pagano più del doppio rispetto a quelli, come il nostro, inferiori ai 6 metri. Il Pagamento avviene a caselli posti solo sull’ingresso svedese, pertanto all’andata si paga all’uscita del ponte, con carta di credito in caselli automatici o in valuta sia danese (DKK) sia svedese (SEK)
Nota2: a Kristiandstadt wi-fi libero in tutta la città
23 giugno Castello di Kalmar e isola di Öland km 180
Interessante la visita (200 NOK – 21,6 €) al castello di Kalmar (circa 300 metri dall’AA passando per il parcheggio del castello, di fronte alla stazione). Riprendiamo il camper e ci dirigiamo verso l’isola di Öland; alla fine del ponte che conduce all’isola, c’è l’ufficio del turismo con vari depliant tra cui quello su campeggi e AA. Decidiamo di girare la parte centro sud dell’isola e imbocchiamo la 136 in direzione Ottenby con sosta pranzo in un’area pic-nic con vista su Kalmar, tavoli coperti da tettoia in legno e l’immancabile mulino a vento (simbolo dell’isola). A Gettlinge incontriamo, sempre lungo la 136, il sito cimiteriale vikingo con i caratteristici megaliti di granito che costituiscono le steli funerarie. Lungo la strada il paesaggio è caratterizzato da altre steli funerarie (più piccole di quelle di Gettlinge) e mulini a vento, alcuni perfettamente restaurati. A Ottenby inizia la strada che percorre la riserva naturale e che termina in due parcheggi prima del faro (il 1° è riservato ai camper ma è vietata la sosta notturna). Il paesaggio è piatto e verde con rari alberi e molti animali al pascolo.
Purtroppo non ci eravamo informati degli orari del villaggio fortificato vikingo di Eketorp e del Museo di Vita Contadina di Himmelsberga (successivamente, visti i corti orari di apertura dei siti, provvederemo ad informarci preventivamente) e così li perdiamo entrambi: arriviamo a Eketorp che sono le 17,30 e chiudeva alle 17; idem per il Museo (orario 11-17). Strani orari così corti in un periodo con giornate lunghissime (il sole è ancora altissimo). A Borgholm, non avendo trovato posto nell’AA, ci sistemiamo, assieme ad altri camper, in un parcheggio gratuito a 200 metri dalla stessa AA, sempre lungo il porto, di fronte al supermercato Coop (6-23).
Nota: l’AA di Borgholm è adiacente al porto turistico. Contrariamente a quanto scritto sul depliant, preso all’ufficio turistico, non c’è traccia di scarico di acque grigie e docce; il carico di acqua e lo scarico del wc a cassetta (gratuiti) si possono agevolmente fare, unitamente al pagamento della sosta (140 SEK/24 h poco più di 15 €) nell’adiacente porto.
24 giugno Örebro – Mariefred km 562
Per raggiungere Stoccolma non percorriamo la litoranea ma ci addentriamo all’interno per vedere il castello di Örebro (Örebro Slott) e visitare quello di Mariefred (Gripsholm Slott). Percorriamo la 34 e la 23 verso Vimmerby (città dell’autrice del personaggio di Pippi Calzelunghe) attraversando una bella foresta di abeti. La strada è ad una corsia per senso di marcia ma con fondo ottimo, poco trafficata, con velocità max a 90 km/h regolata da frequenti autovelox ben segnalati. Un paesaggio sempre verde con numerosi laghetti ci accompagna fino ad Örebro. Una passeggiata attorno al castello e riprendiamo la marcia verso Mariefred. Le coordinate del campeggio di Mariefred (trovate sul depliant dei campeggi inviatoci dall’ufficio del turismo svedese) sono errate e finiamo sulla riva opposta del lago su cui sorge il castello. Ci dirigiamo verso la cittadina e, poco prima, vediamo vari camper in un parcheggio che è proprio quello del castello di Gripsholm. Ovviamente pernottiamo qui.
Nota: l’indomani, visitando la cittadina, vediamo un’AA con carico acqua (con tubo) e wc, ma è di soli 4 posti. Essendo tale AA vicina al parcheggio del castello, si può tranquillamente caricare/scaricare lì per poi spostarsi a pernottare al suddetto parcheggio, molto grande, che ha 5 posti riservati ai camper (Husmobil), ma abbiamo constatato che camper e macchine si mettevano dove capitava in barba ai cartelli.
25 giugno Castello di Gripsholm e Stoccolma km 61
Visitato (270 SEK – 29,51 €) l’interessante castello di Gripsholm (stupenda la location sul lago) ci dirigiamo verso Stoccolma, al campeggio Bredang, che avevamo individuato come la soluzione più comoda per visitare con calma la città (quando restiamo per più di un giorno, specie nelle città, preferiamo i campeggi alle AA). Arriviamo all’ora di pranzo ma, dopo tanti km e ore di guida abbiamo bisogno di riposare (e fare bucato e pulizia camper) e rimaniamo nel campeggio (è una bellissima giornata di sole) rimandando a domani l’inizio della visita della città
Nota1: abbiamo scelto questa sistemazione, invece di quella che compare di più sui diari (Långholmens Husbilscamping, per soli camper, nell’Isola di Långholmens (Skutskepparvägen 1), per due motivi: primo perché, anche se è vero che quest’ultima è più vicina al centro città, bisognava comunque prendere mezzi pubblici; secondo perché la posizione (sotto un cavalcavia) e i servizi (inferiori a quelli del campeggio) non erano un gran che (con costi quasi eguali).
Nota2: Il campeggio si paga solo con CC – dal campeggio alla metro 10′ a piedi (metro contrassegnata dalla T di Tunelbana) – in 20′ si è al centro città.
26 giugno Stoccolma (Museo di Storia – Museo Vasa)
Il sole di ieri ha lasciato il posto a nubi gonfie di pioggia e, infatti, appena arrivati in città ci accoglie un violento temporale. Il Museo di Storia (Historiska Museet) è gratuito, si paga solo l’audioguida (30 SEK se si prende l’apparecchietto, 15 SEK per scaricarla sul proprio smartphone o tablet). Il museo, la storia e l’arte della Svezia, dall’Età del Ferro al Rinascimento, è imperdibile come anche il Museo Vasa (Vasamuseet – Galärvarvsägen – 260 SEK – 27,45 €) con l’enorme galeone che troneggia al centro della grande costruzione. Prima del rientro al campeggio passeggiata per Gamla Stan, la Città Vecchia con le sue stradine acciottolate, gli edifici medievali e barocchi, i localini e i graziosi negozi di artigianato (traghetto dal Museo Vasa).
Nota: esistono travel card da 24 h o 72 h. Noi abbiamo comperato quella cartacea da 72 h (230+140 SEK) che non si compera ai ticket office della metro (forse in quelli del centro si?) ma nei negozi. A Bredang si acquista al Pressbyran proprio fuori della metro. A conti fatti non abbiamo ritenuto conveniente lo Stockholm Pass.
27 giugno Stoccolma (Skansen)
Skansen (36,32 € – 180+160 SEK) è un museo etnografico all’aperto (dal campeggio: metro fino a T-Centralen poi tram 7, fermata davanti all’ingresso). Su un’ampia collina sono state portate o ricostruite antiche abitazioni nelle quali figuranti in abiti d’epoca (generalmente fine ottocento, ma anche precedenti) sono impegnati in attività (fare il burro o il pane, filare tessuti, suonare antichi strumenti, …) con attrezzi dell’epoca: insomma una rappresentazione della società svedese quando era ancora una società contadina. Ma Skansen è anche un parco adatto ai bambini: vari piccoli zoo (grazioso quello con i lemuri che giocano con i piccoli visitatori), allevamenti di animali e altre attrazioni permettono anche ai più piccoli di non annoiarsi con una visita solo culturale. Ristoranti e chioschi con hot dog permettono il ristoro perché il parco è grande e impegna un’intera giornata.
28 giugno Stoccolma (Municipio – Nordiska Museet)
Molto bella la Sala d’Oro del Municipio (Stadshuset), ma tutto l’edificio merita una visita (19,22 € – 100+80 SEK – solo visite guidate). Avevamo letto in vari posti della bontà del ristorante Lisa Elmquist, all’interno del vecchio mercato coperto di Stoccolma (Östermalm Saluhall). Lo storico edificio era in restauro e perciò banchi e ristoranti sono stati alloggiati in un edificio provvisorio in legno situato di fronte. Molti i banchi di vendita (pesce, carni, …) che, oltre a vendere le loro mercanzie, le cucinavano (anche in Italia sta prendendo piede questo tipo di esercizi commerciali). Quello di Lisa Elmquist è uno di questi e, senza dubbio, gode di fama non usurpata: cucina eccellente, vini (al bicchiere) adeguati, con un buon rapporto qualità/prezzo (68 € – 630 SEK per filetto di persico + Salmone + 2 calici di bianco). Anche il Museo Etnografico (Nordiska Museet, vicinissimo al Museo Vasa) è molto interessante (design, tradizioni popolari, artigianato dal 1500 ai giorni nostri – 21,36 € – 200 SEK)
Nota: Nel Municipio visite guidate in italiano alle 10,30 e 11,30; in inglese ogni 30′ dalle 9 alle 15.
29 giugno Verso Capo Nord: da Stoccolma a Mosjons km 595
Ripartiamo da Stoccolma in direzione di Sundvall. La E4 dopo un lungo tratto a tre corsie diventa la tipica strada (o autostrada?) svedese già descritta; il fondo è sempre ottimo e il traffico sempre scarso. Non ci fermiamo a Sundvall, città industriale con molte fabbriche per la lavorazione del legno, e puntiamo in direzione di Haparanda, al confine con la Finlandia, e, subito dopo Sundvall, un cartello ci rammenta che Haparanda dista ben 645 km. Come letto sul road book ora si susseguono, nelle rientranze del mare (ma sembra un lago perché non si vede il mare aperto), diverse aree di sosta, campeggi ed esercizi commerciali con possibilità di sosta notturna nei loro parcheggi (abbiamo visto varie deviazioni con un cartello con il simbolo di bar/ristorante e quello della tenda e/o roulotte). La costa è molto frastagliata e la strada a volte taglia all’interno. Pernottamento nell’area di sosta autostradale di Mosjons.
Nota: all’estremità dell’area di sosta c’è l’ingresso dell’omonimo campeggio.
30 giugno Verso Capo Nord: da Mosjons a Gammelstad km 438
Ripresa l’autostrada E4, un bivio ben indicato, all’altezza di Lövånger, porta, con una strada rattoppata, alla Riserva Naturale di Bjuröklubb (parcheggio per il faro alla fine della strada). A Skellefteå arriviamo, con un po’ di difficoltà, all’interessante Bonnstan dove, al parcheggio, troviamo un rubinetto pubblico per caricare acqua. Il Bonnstan (borgo antico) è un villaggio/chiesa, cioè insediamento costruito attorno ad una chiesa per ospitare i fedeli provenienti da lontano; alcuni sono tuttora abitati anche se privi di comodità, come l’elettricità (sono edifici storici e non possono essere alterati). Proseguiamo, sempre sulla E4 e, a Jävre passiamo vicino ad una AA molto bella, sul mare (c’è un faro) con tavoli da pic-nic e servizi (wc, svuotatoio wc chimici, acqua) supermarket dall’altra parte della strada (N 65°08’36” – E 21°30’29”). Luogo piacevole, peccato che é presto e la strada per Capo Nord ancora molto lunga. Proseguiamo per Gammelstad arrivando al parcheggio indicato da alcuni diari come adatto alla sosta notturna e, infatti, alle 18 ci sono già quattro camper e nugoli di zanzare (si vede che siamo in Lapponia!). Fa caldo e le giornate tendono a farsi ancora più lunghe.
Nota1: un paio di km prima della Riserva Naturale di Bjuröklubb c’è un parcheggio sul mare che molti siti per camperisti indicano come possibile sosta notturna (tavoli, barbecue,ma nessun servizio).
Nota2: per arrivare al Bonnstan di Skellefteå mettere l’indirizzo “Brannavagen, 23” sul TomTom: porterà alla grande chiesa, da qui una via sulla sx porta al villaggio.
1 luglio Verso Capo Nord: da Gammelstad a Peurasuvanto (FIN) km 438
Diversamente da Skellefteå, i cottage rossi della città-chiesa di Gammelstad sono stati ristrutturati e farci due passi è interessante; pertanto prendiamo una cartina al Visitor Center (apre alle 9 come la chiesa) e visitiamo il vecchio villaggio da soli in quanto le visite guidate iniziano alle 11 (poi alle 13-15-19).
Conclusa la visita partiamo per Haparanda; quando la strada attraversa dei tratti di mare, l’acqua e sempre calmissima, con l’erba che arriva a toccarla, sembra un lago più che un mare. Arrivati ad Haparanda passiamo il confine (solo un cartello con il simbolo UE) tra rotatorie e supermercati dall’una e l’altra parte. Dopo poco più di 10 km di autostrada si esce per prendere la strada per Rovaniemi. Andiamo subito al distributore Shell, di fronte all’ingresso del villaggio di Babbo Natale, indicato per la sosta (ci sono posti camper con attacco per elettricità) ma soprattutto (per noi che eravamo a secco) perché ha l’acqua. Chiediamo ad un addetto che ci indica una specie di armadio metallico, a lato della zona carburanti, con dentro un rubinetto filettato (da ¾”). Ci spostiamo di fronte, al villaggio di Babbo Natale, che non è altro che un insieme di edifici tutti di souvenir oltre al post office di Babbo Natale, dove far spedire le lettere ai bambini (cosa che si può fare anche in alcuni negozi). Di fronte c’è la linea bianca del Circolo Polare Artico. Mezz’ora è il tempo sufficiente da dedicare a questo posto (non comprendiamo le entusiaste descrizioni lette in molti diari) e proseguiamo verso Inari, con l’intenzione di guidare almeno un paio d’ore. La E75/4 per Inari, nonostante la E che la classificherebbe come autostrada, è ad un’unica corsia per senso di marcia, con limiti 80/60 km/h. Ci fermiamo per la sosta notturna in un’area indicata, un paio di km dopo Peurasuvanto, verso le 20,15 (ora locale perché in Finlandia non c’è ora legale, pertanto lancette avanti di un’ora). Il sole è ancora altissimo e, nonostante la latitudine, fa caldo (anche di notte) e la parabola prende ancora benissimo. L’area è su un lago, i camper sono molti ma distanti l’uno dall’altro, viste le ampie dimensioni del luogo. Non ci sono servizi, ma in compenso ci sono tantissime zanzare molto grosse, ma, per questo, lente e visibili, quindi facilmente eliminabili. Il problema zanzare non è caratteristica solo di questa zona (anche se un lago è un ambiente favorevole) è proprio tutta la Lapponia che è afflitta da questa non gradita presenza.
Nota: I cottage rossi di Gammelstadt erano molto usati per scopi religiosi fino agli anni ’50, mentre ora il villaggio è una comunità attiva e un museo all’aperto. Alcuni cottage vengono ancora usati dai fedeli per le principali celebrazioni religiose stagionali.
2 luglio Verso Capo Nord: Peurasuvanto (FIN) a Karasjok (N) km 269
La E75 (siamo a 140 km da Inari) seguita ad essere ad una corsia (per senso di marcia) ma il fondo è ottimo e il traffico praticamente inesistente. La vegetazione comincia a diradarsi e a farsi più bassa rispetto ai paesaggi della Svezia; inoltre ci sono ancora meno villaggi rispetto ai già rari incontrati più a sud. Ad Ivalo, spesa in un bel supermercato, con prezzi più o meno “italiani” (tranne la birra che costa il doppio). La strada da Ivalo a Inari è molto bella, tra boschi (di nuovo vegetazione più alta) e laghi. A circa 15 km da Inari, ampio parcheggio sul lago con negozio di souvenir e piccolo ristorante che propone salmone affumicato e renna stufata a 10 €. Ad Inari assai interessante il Museo Siida (il museo della cultura Sami – orario 9-17 – costo 10+8 €). Consta di una parte al chiuso e una all’aperto, dove sono stati trasportati o ricostruiti diversi tipi di abitazioni lapponi e trappole per animali; purtroppo ci sono anche nugoli di voraci zanzare per cui è necessario usare repellenti (anche per il viso) o, meglio ancora usare un cappello con zanzariera (vedi NOTE – VARIE). In giro parecchi camper norvegesi e tedeschi ma pochissimi italiani (incontriamo qui un camper di veneziani, il primo dopo i due incontrati nel campeggio a Stoccolma). Dopo una ventina di km s’imbocca la 92 che porta a Capo Nord; la strada si restringe ed è un continuo saliscendi con in più tratti sterrati perché interessati da lavori stradali. Le giornate sono lunghissime, la notte sembra, più che altro, un lungo tramonto. Passiamo il confine senza accorgercene e pernottiamo a Karasjok, nell’omonimo campeggio.
3 luglio Capo Nord km 285
Non pensavamo che a queste latitudini potesse fare così caldo: alle 8 del mattino fa 18°C, alle 9 sono già 20°C! Il sole picchia forte (vedremo, in seguito, che lungo la costa norvegese, alle stesse latitudini, le temperature saranno sensibilmente più basse). Prima di lasciare Karasjok cerchiamo di visitare il Samedigi, cioè il Parlamento delle popolazioni Sami, ma è chiuso, perché aperto dalle 8,30 alle 15,30 solo nei giorni feriali (e oggi è domenica). Ancora tante zanzare. Peniamo un po’ per trovare un bancomat e lo troviamo entrando in paese tra la Coop e un distributore di carburanti (l’unico esercizio aperto, qui la domenica è tutto chiuso). Proseguiamo, sulla E6, con tratti di strada in rifacimento e si viaggia sul brecciolino. Il paesaggio comincia ad essere meno piatto, le strade hanno più curve e, quindi, la guida richiede maggior attenzione anche perché la strada presenta tratti ondulati e tratti rattoppati (in genere abbiamo constatato che le strade norvegesi non sono buone come quelle finlandesi e svedesi). Le piazzole di sosta sono abbastanza rare e, prevalentemente, sterrate, senza servizi se non il bidone per i rifiuti. Dopo Lakselv la strada comincia a correre sulla costa del Porsangerfijord; il panorama cambia decisamente, gli alberi quasi spariscono, il vento si fa sferzante e la foresta cede il posto alla tundra e, sulle coste, a distese di licheni. Pranzo in un ampio parcheggio, sulla strada, dove sono già molti camper (N 70°06’13” – 24°55’06”), accompagnati da un violento acquazzone con l’acqua che scendeva, a causa del forte vento, praticamente orizzontale. Ripreso il cammino, troviamo, sulla dx, l’indicazione per le Trollolmsund (formazioni rocciose bianche); sono 5 km di strada abbastanza dissestata che portano ad un parcheggio (N 70°17’57” – E 25°09’44”) dal quale, con 10 minuti di cammino si arriva alle curiose formazioni rocciose. Per arrivarci proseguire, a piedi, dal parcheggio fino alla prima casa sulla dx: una vistosa freccia rossa indica l’inizio del sentiero (seguire i paletti con la testa verniciata di rosso, passare un cancelletto e proseguire sempre seguendo gli stessi paletti).
Riprendiamo la E6 (che poco dopo diventa E69); la strada costeggia quasi sempre il fiordo e ci sono 3 o 4 tunnel di parecchi km lungo il tratto costiero, il penultimo dei quali è quello sottomarino di 6,870 km, con una pendenza del 10%, tramite il quale si raggiunge l’isola sulla quale è Capo Nord (l’ultimo, di 4,4 km è quello di Honningsvåg). 25 km prima di Capo Nord ci sono 5 km di salita (pendenza 9%) al termine della quale un susseguirsi di saliscendi ci accompagnerà sino al famoso capo. Arriviamo alle 19 ed il piazzale, seppur grande, è già strapieno di camper. Il sole è ancora molto alto e la temperatura non eccessivamente fredda, anche se il vento è sferzante. Si paga l’ingresso/parcheggio (56,73 € – 520 NOK per 24 h – tagliando con orario da esporre); sul piazzale nessun servizio, nell’adiacente Visitor Center bar/ristorante e l’immancabile negozio di souvenir. Per la prima (e unica volta) la parabola non prende il segnale (siamo troppo a nord).
Il cielo è solo parzialmente nuvoloso e ci permette di assistere allo spettacolo del sole di mezzanotte (che in realtà è all’1 del mattino, essendoci l’ora legale), di vedere, cioè, il sole che “fa la finta”: arrivato sulla fine dell’orizzonte, invece di tramontare, inizia a risalire.
Nota: a Karasjok, dall’altro lato della strada rispetto alla citata Coop, un cartello indica un camper-service (forse anche sosta perché molto spesso, non solo in Norvegia, abbiamo visto indicare camper-service e AA con lo stesso cartello)
4 luglio BirdSafari a Gjesvær km 231
Stamattina, sul piazzale del Capo, alle 9,30 c’erano 7°C, ma la percezione era inferiore a causa del forte vento; per la prima volta, da quando siamo partiti, accendiamo la stufa e indossiamo vestiti più pesanti. Arriviamo a Gjesvær alle 13,15, (con la E69 poi la FV156 – siamo partiti da Capo Nord alle 12,30) e acquistiamo subito i biglietti per il BirdSafari (con la compagnia BirdSafari AS) delle 15 (orari sul sito anche in italiano: http://birdsafari.no/velkommen/?lang=it). Il safari dura poco meno di due ore (141,84 € – 1300 NOK) e vale veramente la pena, anche se per fotografare bene le numerose specie di uccelli occorre un buon teleobiettivo. Per Alta dobbiamo tornare indietro fino all’Olderfjord rifacendo quasi tutta la strada costiera fatta ieri (la E69). Piove, sulla E6 per Alta, e si è fatto tardi (sono le 20) quando vediamo un camperino francese imboccare in un’area di parcheggio con wc; gli andiamo dietro e intravediamo altri camper e roulotte; ovviamente ci fermiamo anche noi. La parabola ha ricominciato a prendere il segnale.
Nota: a Skaidi, distributore carburanti Best (70°25’54”- E 24°30’21”), molto disordinato, con acqua (gratuita) e scarico (20 NOK al gestore); per il rifornimento carburanti non funzionano le CC.
5 luglio Alta km 299
Proseguiamo sulla E6, notando altri parcheggi con camper in sosta (vista l’ora è ovvio che vi hanno pernottato); il tempo continua ad essere brutto con pioggia, a tratti intensa, e fa freddo. Arriviamo sulla costa a 10 km da Alta: la strada costeggia acque basse che lasciano, a causa delle maree, scoperte chiazze di vegetazione. Il Museo di Alta (22,68 € – 210 NOK – patrimonio mondiale dell’UNESCO) è il più importante sito di incisioni rupestri (unitamente a quello di Tanum, in Svezia); i petroglifi sono affascinanti, dei veri e propri “fumetti” dell’età del bronzo. Purtroppo piove abbastanza forte e la visita è, necessariamente, affrettata. Da più parti è stato criticato il fatto che li abbiano colorati in rosso per renderli più visibili; è vero che è una manomissione, ma è altrettanto vero che altrimenti non sarebbero stati visibili se non avvicinandosi o, addirittura, salendo sopra le pietre. È l’eterno dibattito tra conservazione e fruizione di un bene artistico.
Usciamo da Alta mentre continua a piovere e, a volte, non si vedono i contorni delle montagne fra i fiordi; la tundra ha ormai lasciato il posto a foreste di betulle e abeti. Arriviamo a Sørstraumen dove abbiamo una segnalazione di una buona AA, ma è troppo presto e proseguiamo per Olderdalen arrivando al piazzale del traghetto per Tromsø. A dx dell’imbarcadero c’è un’area di sosta segnalata dal TomTom e dall’app “Aree di sosta” come a pagamento e fornita di acqua; in realtà è gratuita ma senz’acqua; ci fermiamo in compagnia di molti altri camper. Ormai il giorno dura 24 ore e il problema è riuscire ad oscurare bene il camper per poter dormire. Le temperature, specialmente al mattino, sono abbastanza rigide (serve la stufa).
Nota1: se si ha necessità di articoli da campeggio/ricambi segnaliamo, all’ingresso di Alta, tra la Coop e il distributore carburanti Circle K, un grosso rivenditore di camper e caravan (Adria e Kabe) con shop di accessori.
Nota2: la zona per i camper del parcheggio del museo di Alta è abbastanza inclinata, quindi sconsigliabile per la notte. Quello per i pullman è più in piano però la mattina occorre spostarsi nell’area riservata a camper e roulotte.
Nota3: secondo la segnalazione l’AA di Sørstraumen dovrebbe avere, oltre al camper-service, anche docce calde ed elettricità.
6 luglio Tromsø km 167
Decidiamo di arrivare a Tromsø senza usare traghetti, anche perché per il primo (da Olderdalen) c’era da attendere parecchio visto che l’imbarcazione era ancora sulla sponda opposta. Il tempo è nuvoloso e la temperatura (alle 9) è di 8°C. Lungo il percorso cascatelle che diventano molto alte quando si costeggia la montagna, un po’ alimentate dalla neve non ancora sciolta, in alto sulle montagne, un po’, probabilmente, dalla pioggia di questi giorni. Anche su questo tratto di strada parcheggi utilizzati per sosta notturna da camper e roulotte. Arrivati a Tromsø (con la E6 per poi prendere, a Nordkjosboth, la E8) ci dirigiamo, non senza difficoltà, verso una delle due aree indicate. Passato il ponte sul fiordo si imbocca quasi subito un tunnel che porta a vie sotterranee con tanto di rotatorie e, ovviamente, il TomTom perde il segnale: per fortuna Stefania aveva memorizzato prima la direzione da prendere. L’area indicata è dietro al birrificio e a fianco del Polaria, ma, dovendo fare acqua, seguiamo l’indicazione di un camper-service lì vicino, dietro il Polaria e di fronte al porto turistico. A 100 m da tale camper service notiamo un parcheggio con molti camper e, visto che è in piano, asfaltato e tranquillo (mentre quello precedente era sterrato) decidiamo di fermarci qui. Visitiamo il vicino birrificio Mack (36,59 € – 340 NOK), in compagnia di un altro italiano, con un’accompagnatrice che parlava un inglese comprensibile (come spesso capita con chi non è di madrelingua) e facciamo un giro per la città.
Nota1: in alternativa al percorso tutto stradale da noi seguito, occorerebbe, per Tromsø, prendere due traghetti: prima quello da Olderdalen a Lyngseidet (sulla RV91) e poi quello da Svensby a Breivikeidet (sulla RV9)
Nota2: la guida utilizzata segnala anche un parcheggio con tavoli da pic-nic a circa 5 km dal centro città, prima del ponte sul fiordo, ma constatiamo che non c’è più, sostituita da un fabbricato di uffici e una rimessa per macchine con piattaforma aerea.
Nota3: Il camper service di Tromsø è, cosa curiosa, posizionato nel vialetto d’ingresso di un piccolo edificio (forse un magazzino al servizio del porticciolo turistico), il rubinetto dell’acqua è proprio accanto alla saracinesca d’ingresso.
Nota4: le norme per il pagamento della sosta, nel parcheggio da noi utilizzato, non sono facilmente comprensibili essendo esse scritte esclusivamente in norvegese. Ci riusciamo con l’aiuto di una ragazza che le traduce in inglese; si pagano 20 NOK/h fino alle 17, poi 12 NOK/h fino alle 21 ma non è chiaro quanto si paga dopo le 21 ovvero per la sosta di 24 ore; inseriamo 20 NOK alla volta e, arrivati a 80 NOK il display salta fino alle 12,57 del giorno successivo quindi esattamente 24 ore (fino alla terza moneta da 20 NOK aveva dato validità fino alle 15,57 dello stesso giorno). La tariffa h24 è pertanto 80 NOK.
7 luglio Tromsø – Husøy (isola di Senja) Km 80
Il vicinissimo museo Polaria (apre alle 10 – costo 19, 37 € – 180 NOK) è abbastanza piccolo ma interessante e si visita in un’ora (mezz’ora in più se si vedono entrambi i filmati, quello sulle Svalbard e quello sull’aurora boreale). Graziosa la piccola Cattedrale Artica (8,61 € – 80 NOK), per visitare la quale dobbiamo tornare indietro e riattraversare il ponte d’ingresso alla città. Ritornati di nuovo a Tromsø imbocchiamo il tunnel delle strade sotterranee (alla rotonda sotterranea prendere la direzione aereoporto) per arrivare, con la 862, a Brennsholmen (con strada molto stretta) per il traghetto (36,26 € – 337 NOK) che ci porterà a Botnhamn, sull’isola di Senja. Il traghetto parte ogni 3 ore, noi arriviamo alle 15 e il traghetto era partito alle 14 perciò abbiamo aspettato fino alle 17 (a saperlo non ci fermavamo per pranzo). Durata della traversata 45′ (il percorso stradale per evitare il traghetto sarebbe durato oltre 3 ore). La FV 277 per Husøy è stretta e rattoppata, con dei “passing place” come in Scozia (qui indicati da cartelli con una M su fondo azzurro). I panorami sono da cartolina e ripagano delle asperità della strada. Pernottamento nell’AA immediatamente prima del molo che unisce Husøy alla terraferma (cioè all’isola di Senja), in corrispondenza del porticciolo turistico.
Nota: l’AA di Husøy è formata da due piazzali: uno a livello strada e uno, più ampio, in basso, dove c’è un casotto bianco con tubo per carico acqua, svuotatoio per wc chimici (sul retro); le indicazioni per il pagamento e le prese di corrente sono su entrambi i piazzali. Come quasi dappertutto in Scandinavia non c’è scarico acque grigie. Per pagare occorre prendere una busta dall’apposita cassetta sul casotto, scrivere il proprio nome, la targa, la data di arrivo e quella di partenza (da …a … in norvegese è fra … til …) e l’importo pagato per la permanenza che è di 100NOK/24 h. La busta, inseriti i soldi, va imbucata nell’apposita fessura sul casotto.
8 luglio Andenes (isola di Andøy – Arcipelago delle Vesterålen) km 125
Si riparte (con la 862 e poi la 86) alla volta di Gryllefjord dove prenderemo il traghetto per Andenes (72,81 € – 681 NOK). Pertanto, lasciata Husøy, prendiamo l a FV227, poi la 862 per un breve tratto e la 861 fino a poco prima di Finnsnes e poi la 86 fino a Gryllefjord. Il paesaggio è sempre affascinante anche per il colore delle rocce (granito rosa). Gli ultimi 35 km sono con fondo sconnesso e molte curve e, avvicinandosi a Gryllefjord, la strada si restringe notevolmente. A circa 16 km dall’imbarco, vicino al Senjatrollet (attrazione per bambini con trolls giganti), parcheggio con acqua e scarico wc. Arriviamo all’imbarco alle 10,30, 4 delle 5 corsie d’imbarco sono piene (siamo i terzi della 5a) e non riusciamo ad entrare, per un pelo (ma d’altronde, il percorso tutto stradale per Andenes, evitando il traghetto, sarebbe di ben 447 km). Ne approfittiamo per pranzare e riposarci. Imbarco alle 15 (stavolta siamo i primi) e, appena sbarcati (la traversata dura circa 2 ore), ci rechiamo immediatamente a fare la prenotazione per il WhaleSafari (con la compagnia Hvalsafari AS – sede vicino al rosso faro – www.whalesafari.no – 202 € – 1890 NOK) per l’indomani; poi passeggiata sulla scogliera attorno al faro e sistemazione, per la notte, in un piazzale sterrato vicino al porto. Arriviamo appena in tempo, era già pieno di camper (specialmente i tedeschi usano fermarsi molto presto, non oltre le 17/18) e occupiamo l’ultimo posto libero.
Nota1: la guida utilizzata consiglia, una volta lasciata Husøy di non prendere la deviazione per Gryllefjord con la 229 perché stretta e dissestata, anche se più breve. Noi seguiamo il loro consiglio.
Nota2: fino al 15 giugno, il traghetto Gryllefjord–Andenes effettua due corse, alle 11 e alle 19, successivamente, per l’estate, anche un’altra alle 15.
Nota3: di fronte alle corsie d’imbarco ci sono tubo per rifornimento d’acqua e wc, accanto ad un parrucchiere (frisor) e, di lato, un supermercato.
9 luglio WhaleSafari ad Andenes (isola di Andøy – Arcipelago delle Vesterålen) km 21
Cheek in alle 8,45 e imbarco alle 11, dopo aver visitato il museo (così è organizzato il tour). Alle 9,30 visita al museo con ampie spiegazioni sulle varie specie di balene, soprattutto sul capodoglio (Spermwhale) che è di più facile avvistamento in queste acque, sull’evoluzione, cibo, comportamento e incidenti (come le collisioni con navi). Alle 11 imbarco al porto che si raggiunge da soli. In barca fino alle 15,30; si balla assai anche se, secondo loro, è un mare calmo! Non osiamo pensare cosa sarà un mare, a detta loro, mosso. Sull’albero più alto un marinaio scruta l’orizzonte e avverte (equipaggio e passeggeri) quando vede qualcosa, indirizzando il percorso della barca. Si avvista un capodoglio, poi un gruppo di orche poi di nuovo un capodoglio e altre orche sparse. Sulla nave c’è caffè, the, biscotti e, verso l’ora di pranzo, un brodo e un panino per mantenersi caldi; fa freddo, il vento è sferzante e, a volte, piove anche se non con violenza. Ripartiamo, costeggiando una bella costa di sabbia bianca, verso il campeggio di Stave, abbastanza provati per la faticosa (ma entusiasmante) esperienza. Bella la location del campeggio: un grande prato a sx della strada, con tutti i servizi, compresi lavatrice e asciugatrice (ma senza scarico acque grigie) e uno, più piccolo, proprio sulla spiaggia. All’interno del campeggio, delle hot pools a 38°C (250 NOK a persona per 90′) e una sauna (250 NOK a persona) ci attirerebbero, ma ci spaventa il ritorno al camper (fa molto freddo e minaccia pioggia). Alle 19,30 la temperatura esterna è di 7°C, ma qui, almeno da Capo Nord in giù è sempre stata tra i 7°C e gli 8°C e si mantiene costante nelle 24 ore (visto che non fa mai notte) a meno che non esca il sole (cosa che è successa solo per un breve periodo).
Nota1: il parcheggio dove avevamo sostato è vicinissimo sia alla sede della Hvalsafari AS che al punto di imbarco, per cui, se si è sostato li, conviene lasciare il camper e fare tutto a piedi (se noi lo avessimo saputo avremmo evitato di fare continui spostamenti).
Nota2: indispensabili le pasticche per il mal di mare; noi non lo soffriamo ma il forte rollio della barca ci ha messo a dura prova.
Nota3: la Hvalsafari AS utilizza una barca (tipo peschereccio); ci sono altre compagnie che utilizzano barche simili e altre che utilizzano gommoni; le sedi sono più o meno, tutte vicine. Se non vi è avvistamento è prevista la ripetizione del safari o la restituzione dell’importo.
10 luglio Sosta forzata nel Camping Stave (isola di Andøy – Arcipelago delle Vesterålen)
Il camper non parte per un problema all’impianto elettrico (risolto nel tardo pomeriggio) e rimaniamo, sotto una pioggia continua, nel campeggio. Ma non tutto il male viene per nuocere: oggi c’è pioggia anche sulle Lofoten e, se fossimo partiti, non ci saremo gustati gli stupendi panorami che, invece, ci gusteremo l’11 e il 12, con uno splendido sole
11 luglio Il sole di mezzanotte alle Isole Lofoten km 337
Dal camping Stave seguiamo la strada costiera FV 976 per Nordmela (con bellissimi panorami e lunghe spiagge a tratti scoperte dalla marea) poi Nøss, Bø, fino a Risøyhamn dove traversiamo il ponte che collega l’isola di Andøy con quella di Hinnøy e continuiamo sulla strada costiera 82. L’Hurtigruten viaggia, lungo il fiordo, nella nostra stessa direzione. È una splendida giornata di sole, le temperature cominciano a farsi miti e seguitiamo a viaggiare costeggiando, sulla 85, il Gullesfjord (dove, alla fine del fiordo, c’è anche il campeggio Gullesfjordbotn). I panorami sono meravigliosi e verrebbe la voglia di fermarsi in continuazione nelle numerose aree pic-nic. La 85 si innesta sulla E10 e percorrendo questa autostrada (?) entriamo, con un ponte, nell’isola di Austvågoy. Siamo ora nell’arcipelago delle Lofoten. Passiamo per Svolvær e, al porto, controlliamo gli orari del traghetto che avevamo intenzione di prendere il 13 per il ritorno sul continente, poi ci dirigiamo a Henningsvær, prima con la E10, poi con la 816 (circa 6 km) che è una strada molto stretta dotata di passing places con, verso il grazioso paesino, due ponti regolati da semafori. Tornati indietro riprendiamo la E10 e poi la 815 (in direzione Valberg) fino a Mortsund (isola di Vestågøy). Anche la 815 è una strada molto stretta ma molto panoramica (dopo Valberg, alla fine del fiordo, il campeggio Brustranda è situato in un posto incantevole). Con il sole la temperatura è risalita sui 15°C, ma è sempre ventilato e serve una felpa. Lungo la strada varie indicazioni di rorbuer, le tipiche casette rosse su palafitte, un tempo abitate dai pescatori e, oggi, trasformate in strutture alberghiere (con adiacente reception) e affittate ai turisti. Riprendiamo la E10 a Leknes e, poco dopo, attraversiamo un tunnel sottomarino di 2 km per l’isola di Flakstedøy, raggiungendo, in località Flakstad, un km prima di Ramberg, il parcheggio “Lofoten”, sulla spiaggia. Il posto è splendido (non a caso è pieno di camper) adiacente ad una ampia e lunga spiaggia di sabbia bianca (Skagsanden Beach); il cielo è assolutamente sgombro di nubi (per la Norvegia è un miracolo) è alle 1 del mattino siamo un centinaio a gustare (e fotografare) un fantastico sole di mezzanotte.
Nota1: arrivare con il pieno perché nelle Lofoten il gasolio è piuttosto caro (sui 13,75 NOK).
Nota2: per chi lo preferisse (o per chi trovasse pieno il parcheggio Lofoten) 100 m prima c’è un campeggio (Skagen Camping) e, oltre, verso Ramberg, tante altre possibilità di sosta (certo non così belle).
12 luglio Isole Lofoten (Sakrisøy – Å – Nusfjord – Eggun) km 142
Passiamo Ramberg con la sua bellissima spiaggia bianca (e campeggio sulla spiaggia) e, poco prima di Hamnøy (isola Moskenesøy), notiamo un’indicazione di camper-service; il servizio è momentaneamente sospeso ma il piazzale è un ottimo posto per fare foto alla graziosa cittadina. Sull’isola Sakrisøy ci fermiamo ad uno shop con vari prodotti ittici (grande parcheggio) e la possibilità di mangiare panini con salmone, balena e altro, seduti su di una veranda, coperta da un tetto in legno con appesi vari pesci essiccati, che da sul fiordo. A Reine (siamo tornati sull’isola di Moskenesøy; tutte le Lofoten sono collegate tra loro da ponti) facciamo le foto dal parcheggio sulla E10, a sx poco prima della strada di ingresso al paese. Arrivati ad Å (si legge O) c’è un ampio parcheggio a sx immediatamente dopo il tunnel; inutile entrare in paese (grazioso), che dista dal parcheggio non più di 100 m, come abbiamo visto fare ad alcuni camper. Ritorniamo indietro con la E10, ripassando davanti al parcheggio Lofoten e, dopo qualche km prendiamo il bivio per la FV807 per Nusfjord, percorrendo 6 km di strada, inizialmente abbastanza diritta, poi comincia a diventare più tortuosa e stretta. In paese c’è un parcheggio per auto, camper e caravan che si raggiunge con una salita breve ma assai ripida; l’ingresso al paese è a pagamento, gratis dopo le 18 ma, nel nostro caso, il casotto per il pagamento era chiuso ed erano le 17,30. Davanti alla quasi totalità delle case (come in tutta la Norvegia) l’immancabile tappeto elastico. Arriviamo a Borg (isola di Vestågøy), dove c’è il museo vikingo (Vikingmuseum) alle 18,30 e il museo chiude alle 19: pazienza lo vedremo domani, al ritorno da Eggum. Davanti al museo ampio parcheggio (ma abbastanza scosceso) con molti camper già posizionati per la notte. Per noi è presto per fermarci e ci dirigiamo verso Eggum (il bivio dista poco più di 1 km) per pernottare vicino alla spiaggia con gli enormi massi neri di cui abbiamo letto in varie pubblicazioni. Procediamo, avvolti da una fitta nebbia (il tempo cambia, da un fiordo all’atro in modo notevole). In fondo alla strada c’è l’ingresso della Riserva Naturale; si pagano 20 NOK, mettendoli in una cassetta e, se si vuole passare la notte, occorre pagare 100 NOK al bar all’interno, dove c’è l’area di sosta. Dopo il bar (orario 8/20) c’è, sulla sx, un rubinetto con lungo tubo per fare acqua, ma, come al solito, niente scarico e divieto di svuotare wc a cassetta nei wc accanto al bar. La “spiaggia” è formata da grossi massi neri e, dall’area di sosta parte un sentiero che, in 6,5 km, porta a Unstad, dove dovrebbero trovarsi i massi molto più grandi, ma è tardi e rinunciamo, anche perché il percorso è troppo lungo.
Nota: nel parcheggio di Nusfjord, dalle 8 alle 18, le prime 2,5 ore di permanenza sono gratuite poi scatta la tariffa di 150 NOK per 24 h.
13 luglio Museo Vikingo di Borg e addio alle Lofoten km 218
In 20 minuti siamo a Borg, al parcheggio del Vikingmuseum, ancora pieno di camper che vi hanno pernottato (nonostante la pendenza); in realtà, vedendo con più calma, notiamo in fondo al parcheggio (a sx entrando) un’indicazione di parcheggio per caravan e, dopo una breve salitella, c’è un piazzale abbastanza ampio (ovviamente pieno). Il museo (280 NOK, senior > over 60), assai interessante, oltre a ritrovamenti archeologici e un filmato sulla vita dei vikinghi, presenta, ed è il suo pezzo forte, la ricostruzione della casa del capo vikingo; oltre ad assistere all’opera di artigiani che lavorano, con arnesi dell’epoca, informando, con dovizia di particolari, i visitatori, è possibile mangiare piatti tipici. È anche possibile (tempo permettendo) effettuare una gita su una nave a remi vikinga. Il tempo si è fatto di nuovo nuvoloso e le nuvole, molto basse, hanno di fatto “decapitato” le montagne. È, purtroppo, giunta l’ora di lasciare le splendide Lofoten, un posto meraviglioso, nonostante che gli inevitabili cambiamenti sociali ed economici gli abbiano ridotto il fascino che dovevano avere fino a qualche decennio fa (vedi CONCLUSIONI) Purtroppo al porto di Svolvær non riusciamo ad entrare nel traghetto per Skutvik (come due camper davanti a noi) e, quindi, decidiamo di proseguire via terra. Arriviamo a Lødingen (lungo la E10 molte aree pic-nic) per tentare di prendere il traghetto per Bognes; arrivati, alle 17,40, all’imbarcadero, gli addetti ci garantiscono che riusciremo ad entrare, cosa che infatti avviene regolarmente alle 18,30 (30,86 € – 286NOK). Traghetto molto grande, bello e veloce nelle operazioni di scarico e carico. Ci fermiamo per la notte, alle 20,30, in un’AA presso il distributore di carburanti Shell di Innhavet; buona AA a terrazze con tutti i servizi (persino, rarità in Norvegia, la griglia di scarico per acque grigie e nere); si paga, solo con CC, al distributore.
Nota1: per regolarsi, al porto di Svolvær, le corsie per Skutvik sono dalla 3 alla 10 (le prime due sono per un’isola intermedia); noi eravamo a metà della fila 3.
Nota2: Per tornare dalle Lofoten alla terraferma ci sono anche, oltre a quella da noi scelta, altre 4 alternative; le segnalo, a partire da quella con più tragitto marino e meno tragitto stradale, per arrivare a quella con tragitto tutto stradale:
- da Moskenes a Bodø: in vari diari e pubblicazioni abbiamo letto di durate diverse della traversata: da 3,5 a 5 ore, ma tutti hanno detto che spesso, questo tratto di mare è agitato.
- da Svolvær a Skutvik
- da Lødigen a Borgnes
- fare il percorso tutto stradale fino a Bodø passando per Narvik
14 luglio Saltstraumen e la FV17 verso Mosjøen km 374
Fa ancora freddo (alle 7,30 ci sono 10°C e forte vento) e nubi basse coprono le cime delle montagne. Arriviamo, con la E6, a Saltstraumen all’ora di pranzo. Il gorgo avrà la sua massima potenza alle 13,55; la tabella delle maree è reperibile cercando su Google (www.visitbodo.com) ed è anche appesa all’esterno della baracchetta del wc lungo il sentiero che dal parcheggio porta al punto di osservazione del gorgo (o meglio: dei gorghi). La nostra prossima tappa è Mosjøen e per arrivarci percorreremo un buon tratto della FV17, la Strada dei Fiordi (Kystriksveien), è più tortuosa e lunga (previsti 3 traghetti) della E6 ma considerata una delle vie di percorrenza più belle della Norvegia e, infatti, proseguiamo tra bei paesaggi e un mare dai colori sempre diversi, peccato che le nubi basse e una pioggerella fina limitano la percezione di queste bellezze. Passiamo sotto il tunnel dello Svartisen, lungo 7,6 km, ma, usciti, riusciamo solo ad intuire che sulla nostra sinistra c’è il ghiacciaio (che si dovrebbe vedere dalla strada) da alcuni tratti innevati (sempre a causa delle nubi molto basse); l’acqua, al di sotto nel fiordo è di un azzurro acceso. Un primo traghetto ci porta da da Forøy a Ågskardet (103 NOK) e, per arrivare a Jektvik a prendere il secondo che ci porterà a Kilboghavn (26,29 € – 243 NOK), dobbiamo oltrepassare (assieme a molti altri camper e auto che stanno facendo la nostra stessa strada) i limiti di velocità, riuscendo ad imbarcarci letteralmente “al volo” per ultimi. Ci dirigiamo verso Mosjøen, ma ci fermiamo, per pernottare, al punto panoramico di Grønsvik. Le temperature cominciano a risalire e anche le giornate, seppur lunghe, hanno ore di oscurità.
Nota: Sui traghetti e presso gli uffici turistici della zona è reperibile un opuscolo con gli orari di tutti i traghetti lungo la Strada dei Fiordi ( da Bodø a Steinkjer) oltre a info su strutture recettive, musei e molto altro.
15 luglio da Mosjøen al Torghatten km 375
Ripresa la strada, passiamo davanti a cime innevate e a rilievi rocciosi che digradano verso il fiordo. Lasciamo la FV17 per andare a Mosjøen e alle cascate di Laksforsen, quindi ci dirigiamo a Mo I Rana per poi raggiungere Mosjøen con la E6. Anche qui, addentrandoci verso l’interno, il panorama è molto bello. Il Circolo Polare Artico è a circa 70 km a nord di Mo I Rana; noi lo abbiamo passato in traghetto, quando tutti fotografavano e noi ci chiedevamo il perché. Dopo qualche km si passa la telecamera del pedaggio (vedi NOTE – PREPARAZIONE DEL VIAGGIO). Circa 30 km dopo Mosjøen ci sono le cascate di Laksforsen. La strada per le cascate, la E6, è bella ma meno della FV17 e più trafficata. Si parcheggia in un piazzale (N 65,62527° – E 13,29183°) in cui c’è anche un ristorante e un negozio di souvenir, da cui si può accedere ad una terrazza panoramica per 35 NOK; non ci andiamo anche perché si vedono benissimo dalla stradina che parte dal parcheggio e, poi, non ci sembrano gran che, più che cascate sono delle rapide che sollevano molta acqua e gli spruzzi arrivano fino a noi che siamo affacciati; in definitiva non valgono la deviazione. Tornati a Mosjøen, imbocchiamo la 78 (con tunnel di 10,8 km) che si congiunge alla FV17; poco prima di Sandnessjøen un ponte che scende improvvisamente a livello acqua e sembra immergersi. Proseguiamo sulla FV17 controllando gli orari dei traghetti e regolandoci di conseguenza per fare la spesa o altre fermate. Arrivati a Tjøtta ci imbarchiamo (23,26 € – 216NOK) per Forvik (supermercato sul piazzale). La nave fa una sosta intermedia e arriva in ritardo a Forvik (19,07); il traghetto che dobbiamo prendere dall’altra parte dell’isola, in località Andalsvåg (a 17 km) e che deve portarci a Horn (11,21 € – 104 NOK), dovrebbe partire alle 19,10, ma quando arriviamo (19,20) è ancora lì: ha aspettato a causa del ritardo dell’altro? Se così fosse tanto di cappello al concetto norvegese di servizio pubblico! Passata Brønnøysund arriviamo al Torghatten, sostando nell’omonimo campeggio.
Nota: Lungo il percorso odierno molte possibilità di sosta notturna e/o rifornimento:
– dopo pochi km da Grønsvik, parcheggio con scarico nautico per acque grigie e nere, scarico wc a cassetta, acqua e wc (N 66°18’49” – 13°17’03”); dopo un paio di km, area pic-nic molto ampia ma senza servizi.
– all’ingresso di Brønnøysund, presso distributore carburanti Stat Oil, parcheggio con sanitary station, tutto a pagamento e in centro, in un piazzale dietro alla chiesa, di fianco ad un grande edificio pubblico (municipio?), molti camper fermi per la notte.
16 luglio Dal Torghatten a Trondheim km 418
Il sentiero per la “montagna con il buco” (o “il buco con la montagna intorno”) inizia a 300 m dall’ingresso del campeggio. Il sentiero, breve (20′), non presenta nessun pericolo, però è accidentato, pieno di massi e necessita , perciò, di scarpe da trekking o, almeno, da ginnastica robuste e con suola scolpita. È adatto a tutti (chi scrive ha quasi 70 anni e lo ha fatto senza problemi) e vale senz’altro la pena perché è uno spettacolo insolito. Rapida doccia per la sudata (fa caldo) e, alle 12, partenza. Ripassata Brønnøysund, arriviamo a Vennesund appena in tempo per il traghetto delle 14 per Holm (12,17 € – 113 NOK). Arrivati, percorriamo la FV17, poi la 775 e, infine, con la E6 arriviamo a Trondheim. All’AA presso il parcheggio Stadion non c’è posto e, non trovando altro di alternativo, andiamo al Camping Flakk.
17 luglio Trondheim – Atlantic Road km 254
Ha piovuto tutta la notte. Ritornati a Trondheim parcheggiamo in una via vicino al centro (Kirkegarda nel quartiere di Møllemberg – gratis oggi perche è domenica). In pochi minuti arriviamo al canale dove ci sono i vecchi e caratteristici magazzini in legno, oggi restaurati e adibiti ad attività commerciali. Per alcuni tratti si può passeggiare lungo il canale, in sottopassi lungo i magazzini, poi ci addentriamo in Bakklandet, vecchio quartiere ora riqualificato, fino al vecchio ponte Gamle Bybro che traversiamo trovandoci quasi subito alla cattedrale. Nei parcheggi limitrofi alla cattedrale molti camper parcheggiati: noi preferiamo parcheggiare in periferia o nelle AA e girare le città a piedi in quanto troviamo invasiva questa abitudine di invadere con mezzi ingombranti le città, specie quelle piccole, sconvolgendo la loro tranquillità e alterando, inoltre, la bellezza dei luoghi. Risaliamo Munkegata ma oggi è una desolazione, è tutto chiuso. Mentre comincia a piovere più intensamente, arriviamo fino alla darsena piena di locali che ieri sera, al nostro arrivo, passandoci per cercare l’AA, abbiamo visto stracolmi e che oggi sono desolatamente chiusi. Proviamo ad andare al museo del folklore a Sverremborg (una collina sopra Trondheim) ma seguita a piovere e, essendo un museo all’aperto, desistiamo. Purtroppo, sia per la pioggia, sia per la giornata festiva, non possiamo dire di aver gustato Trondheim. La prossima tappa è Kristiansund, che raggiungeremo con la E39. Il tempo è estremamente variabile: si passa dal sole a veri e propri acquazzoni con estrema facilità. A Halsa ci imbarchiamo sul traghetto per Kanestraum (18 € – 167 NOK) prendendolo, come al solito, al volo (entrati noi hanno chiuso e sono partiti). Una volta sbarcati, dopo qualche km, si lascia la E39 per la 70 e poi per la 39 che raggiunge l’isola dov’è Kristiansund con tunnel sottomarino di 5 km. È a Kristiansund che inizia la Atlantic Road (Atlanterhavssveien – RV64 – circa 8 km da Kristiansund a Molde). Inizia immediatamente con un tunnel (Atlanterhavstunnelen) di 5 km (pagamento all’uscita – 130 NOK); all’uscita dal tunnel l’ambiente cambia completamente, quasi senza alberi, sembra un paesaggio lunare. Poco dopo torna quello classico dei fiordi con boschi e specchi d’acqua; peccato per quell’enorme piattaforma petrolifera che ci ricorda che siamo in un paese tra i maggiori produttori mondiali di petrolio. Arriviamo rapidamente al tratto più caratteristico, con i ponti che congiungono le isolette (alcune poco più che scogli) e, nei numerosi parcheggi ai lati, molti camper parcheggiati per la sosta notturna. Anche noi ci fermiamo in uno di essi.
Nota: il pedaggio dell’Atlanterhavstunnelen non è compreso nella registrazione EPCplc.
18 luglio Ad Ålesund con la Atlantic Road km 145
Proseguiamo sull’Atlantic Road. A Vevang, dove termina il tratto caratterizzato da ponti e isolette (ma il panorama resterà sempre bello) prendiamo per Bud (con la 663), poi per Molde (con la 664) per imbarcarci sul traghetto (17,17 € – 159 NOK) per Furneset (sempre al volo, ma ormai è un’abitudine). Arriviamo a Ålesund, con la E39, dirigendoci verso il ben indicato parcheggio per camper ma che, in realtà, è una vera e propria AA, sul mare, con elettricità, CS, bagni e docce calde (e tanti camperisti che pescavano). Sono le 14 e, dopo aver occupato il penultimo posto disponibile e pranzato, visitiamo la cittadina. Ålesund è una deliziosa bomboniera, imperdibile per chi, come noi, è amante dell’Art Nouveau (o Liberty o Secession o Jugendstil che dir si voglia). Prima tappa il bel Centro dell’Art Nouveau (15,66 € – 145 NOK), ospitato nell’antica farmacia, dove prendiamo anche una brochure in italiano (“Per le vie di Ålesund” – 30 NOK) con la
piantina della città con indicate le architetture Art Nouveau, descrizioni e foto. Guidati dalla brochure visitiamo la cittadina passando un piacevolissimo pomeriggio (e c’è anche il sole).
Nota1: a Vevang al parcheggio del Supermercato Coop (9-21), comodo CS con scarico grigie e nautico e 2 prese acqua con tubo (N 63°00’13” – E 7°17’39”).
Nota2: a Bud ben indicato ampio parcheggio per camper in terra battuta prima del porticciolo.
19 luglio Strada dei Trolls – Strada delle Aquile – Geiranger km 211
Verso il Passo dei Trolls. Da Andalsnes (che raggiungiamo con la E39 e la E16) la Strada dei Trolls (la 63) si fa salendo e per i mezzi pesanti come i camper è meglio perché prendendola al contrario, da Valldal, in discesa, avremmo messo a dura prova i freni (la discesa verso Valldal è senza tornanti e con meno pendenza). I tornanti sono strettissimi, come d’altronde la strada, ma la presenza di passing places rende la salita meno difficile di quello che ci si potrebbe aspettare dalle foto. Arrivati all’ampio piazzale panoramico con passerelle e balconi ci accoglie un panorama da favola. Il piazzale è, come detto, ampio, ma noi, alle 11,30, abbiamo stentato a trovare posto pur avendo un mezzo di 5,50 m. Dal piazzale suddetto e da altri parcheggi lungo la strada per Valldal partono diversi sentieri per trekking. A circa 8 km prima di Valldal si cominciano a vedere i banchetti di vendita delle fragole e le estese coltivazioni delle stesse; ne comperiamo un paio di cestini a 35 NOK l’uno che non è proprio un prezzo economico, ma allineato agli standard norvegesi. Seguitiamo sempre con la 63 e, a Linge, prendiamo il traghetto (9,5 € – 88 NOK) per Eidsdal (purtroppo non entriamo in quello per cui siamo in fila e siamo i primi per il succesivo che parte dopo circa 10′, sono frequentissimi) e poi (sempre con la 63 che ora è denominata 63 Strada delle Aquile) per Geiranger. La cittadina è iper-affollata, si fatica a camminare tra la folla, le navi da crociera occupano tutto lo spazio del bacino alla fine del fiordo in cui sorge la cittadina; peccato, il posto è splendido ma non vediamo l’ora di andar via. Anche i campeggi sono stracolmi per cui dobbiamo salire verso il Flydalsjuvet e superarlo di qualche km per trovare un piccolo campeggio familiare quasi vuoto.
Nota: 1 km prima di Valldal, camper service di fronte al campeggio Elvebakken.
20 luglio Il Briksdalsbreen km 162
A Geiranger per prendere il traghetto per Hellesylt (81,5 € – 755 NOK), cittadina molto più tranquilla di Geiranger; riusciamo a prendere quello delle 9,30 pur arrivando alle 9,10. Il percorso, molto simile a quello che effettuano le mini-crociere con partenza e ritorno a Geiranger, si snoda nel magnifico fiordo, passando vicino a numerose cascate. Una volta sbarcati, con la 60 e la 15 passiamo per Stryn, (camper service alla Esso) e, a Olden, imbocchiamo la strada FV724 per il ghiacciaio di Briksdal (Briksdalsbreen). La strada costeggia un lago e il panorama e sempre bellissimo, complice anche la bella giornata di sole, con le cime innevate che si specchiano nel lago. La strada, verso la fine del lago, si va restringendo, diventando a corsia singola con passing places, con tunnel bui e stretti. Lungo la strada campeggi in posizioni panoramicissime e tante cascate (verrebbe voglia di fermarsi ogni 100 m). Il Parcheggio del ghiacciaio (50 NOK solo diurno, gratis se si pernotta al campeggio) è collegato all’adiacente campeggio Malkevoll Bretun (N 61°39’47” – E 6°48’56”) dove si possono prenotare escursioni guidate sul ghiacciaio o in barca fin sotto di esso. La salita al ghiacciaio è facile (andata e ritorno in un paio d’ore) e il panorama è, come al solito, splendido. Rifacciamo la stretta strada per Olden dietro ad un camion che la occupa interamente, così tutte le macchine, che arrivano in senso contrario (poche in verità) si fermano per farci passare e, arrivati in città, prendiamo la 60, tutta saliscendi, per Byrkielo, fermandoci all’omonimo campeggio. Posto carinissimo con piazzola in asfalto con adiacente prato per tavolo, piscina (11-19), cucina con fornelli e lavandini pulitissimi, bagni idem, prato, sole e una corona di montagne: un posto incantevole. A 400 m supermercato Coop (8-22), il campeggio è ai margini del paese.
21 luglio Kaupanger e Borgund km 205
Stamattina ci svegliamo con un bel sole. Tipica aria di montagna: al sole fa caldo ma l’aria è frizzante (alle 9 ci sono 12,5°C). La E39 (che collega Ålesund a Bergen) fino a Klakegg costeggia un impetuoso torrente alimentato anche dalle numerose cascatelle che scendono dalle montagne. Molti distributori di carburanti (ad esempio a Skei) hanno indicato, tra i servizi, lo scarico per camper, anche se, a volte, tale scarico consiste solo in un letto di brecciolino. A Skei prendiamo la 5 e poi la 16 per andare verso la stavkirke di Borgund; lungo la strada piccola deviazione per visitare anche la stavkirke di Kaupanger: biglietti (10,79 € – 100 NOK) alla caffetteria di fronte e visita accompagnati dal loro personale; l’impressione è che non ci siano orari prestabiliti per le visite se non quelli di apertura 10-16 e che dipende dalla quantità di persone che arrivano. Tornati indietro sulla strada principale (la 5) in 8 km c’è il traghetto Mannheller – Fodnes (11,5 € – 107 NOK – imbarco alla fine di una galleria) e poi, in 30′ si arriva a Borgund con la chiesa in legno (Stavkirke) più famosa della Norvegia (15 € – 140 NOK). La chiesa, molto bella, venne costruita tra il 1130 e il 1350 (depliant in italiano con molte informazioni). Lasciamo Borgund per Flåm, che dista, con la E16, 56 km dei quali 24,5 sono rappresentati dal tunnel più lungo del mondo. Il campeggio e la stazione della ferrovia Flåmsbana dove, l’indomani, prenderemo lo scenografico trenino di alta montagna che da Flåm porta a Myrdal, distano circa 200 m. Prenotiamo due posti per la prima corsa di domani (94,6 € – 880 NOK), ma, arrivati in campeggio ci accorgiamo di un errore nell’emissione (erano per una corsa di questa sera che era già partita al momento della stampa dei biglietti).
22 luglio Flåm – Altopiano dell’Hardangervidda km 298
Alle 7,10 siamo al ticket office dove ci cambiano i biglietti; ci sono ancora 42 posti sul treno delle 8,35 (qui non si svegliano presto) ma le due corse successive sono piene (forse gruppi organizzati). Abbiamo scelto la prima corsa così da poter venire a piedi lasciando il camper nel campeggio visto che il chek-out è alle 12. Il percorso dura, tra andata e ritorno, circa 2 ore (con una fermata di 5′ al capolinea di Myrdal). Non sapendo dove è meglio sedersi optiamo per i posti, ovviamente vicini al finestrino, dallo stesso lato della banchina d’ingresso, e facciamo bene perché si rivelerà il lato con i panorami migliori. Il percorso si snoda con salite ripide e curve strettissime, un capolavoro d’ingegneria civile, mostrando bei panorami. Veniamo via dal campeggio alle 11,45 dopo le consuete operazioni di carico e scarico (finalmente una vera ampia griglia). Ora la meta è il punto panoramico di Stegastein per il quale occorre dirigersi verso Aurland (con la E16) e imboccare, prima dell’abitato, una strettissima strada (Bjøgavegen) che si inerpica sulla montagna. La strada è talmente stretta che le compagnie che a Flåm organizzano gite al punto panoramico (durata 1,5 h – 275 NOK) le effettuano con minivan; fortuna che il traffico è scarso assai. Se si ha un camper grosso consigliamo di usufruire di tali servizi (acquistabili alla stazione di Flåm) perché salire quassù vale veramente la pena. Torniamo giù, sperando di non incontrare un altro camper in senso inverso, e ci dirigiamo, dapprima con la E16, passando per la bella cascata di Tvindefossen (Tvindefossen Waterfall), poi con la 13 infine con la 7, verso l’altopiano dell’Hardangervidda. La 7 si prende da un tunnel di 8 km che presenta, prima della fine, una rotatoria e, dopo poco, si esce direttamente su un ponte lungo circa 3 km dal quale si entra in un altro tunnel con rotatoria usciti dal quale si scende al livello del fiordo fino a Eidfjord (luogo molto bello e poco frequentato). In questi ultimi due giorni abbiamo notato come la sosta notturna nei parcheggi (ad esempio: a Flåm) sia sempre meno consentita; nel nord è sempre stata facile, qui al sud, nei luoghi più antropizzati e turisticamente frequentati, è un po’ più difficile. Poco dopo Eidfjord la strada comincia a salire in tornanti prevalentemente in galleria; le gallerie, in Norvegia, non sono mai diritte: all’inizio e alla fine curvano sempre (forse per non consentire al vento e alla neve di incanalarsi?). Arrivati sull’altopiano lo sguardo spazia a 360°, in un silenzio irreale. Arriviamo ad un punto panoramico indicato in un diario di viaggio (N 60°22’38” – E 7°33’55”), dove due camper sono già pronti per la sosta notturna: la vista dei ghiacciai e dell’altopiano è eccezionale. Riscendiamo dall’altopiano rifacendo parzialmente la strada fatta all’andata, avendo l’impressione che le gallerie scendano a spirale dentro la montagna. Ci fermiamo in un parcheggio vicino Voss, dopo aver fatto rifornimento di squisite ciliegie (moreller).
Nota: Sull’altopiano altre possibilità si sosta: 200 m prima del citato punto panoramico nell’albergo Dyranut con area sosta per camper e in molti parcheggi come, ad esempio, quello delle cascate di Vøringsfossen.
23 luglio Bergen km 143
Arriviamo a Bergen (con la E16, tutta gallerie buie e curve) direttamente all’area del palazzetto del ghiaccio e, sistematici, prendiamo il tram che porta al centro (biglietti alla fermata con CC). Bergen è una città deliziosa, viva e solare e non solo per l’affascinante quartiere di Bryggen con le sue antiche e coloratissime case in legno (Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’UNESCO), seppur con gli inevitabili problemi portati dal turismo di massa (vedi CONCLUSIONI). Avevamo letto da più parti che a Bergen piove sempre ma oggi c’è uno splendido sole. Visitiamo il Museo di Bryggen (Bryggenmuseet – museo archeologico – 160 NOK). Vivace e tentatore è il mercato del pesce (Fiske Torget); oltre ai banchi di vendita, ci sono gazebo-cucina con, nel retro, banconi per la degustazione; noi ci facciamo tentare, nonostante che i prezzi siano francamente eccessivi. Infatti, per un piatto di pesce arrosto e una di paella con un piccolo spiedino di pesce, due birre da 33 cl, tutto fresco, ma niente di eccezionale, spendiamo ben 98,38 €! Neanche a dire che il servizio era costoso (tavolone senza tovaglia e posate di plastica); a Roma o Fiumicino (dove si mangia ottimo pesce) con tale cifra si faceva una cena completa con un buon Vermentino. Dopo pranzo, con un biglietto cumulativo (32 € – 300 NOK), vediamo il Museo Anseatico (Det Hanseatiske Museum), il Museo della Pesca, e lo Schøtstuene (sale per riunioni dei mercanti anseatici); compreso nel biglietto uno shuttle che fa la spola tra i tre siti. Fa caldo (alle 19 erano 31°C). Bryggen e i suoi affollati vicoletti sono pieni di negozi di artigianato (per una volta di qualità) e souvenir. Splendido il panorama della città che si ammira salendo con la funivia (Ulriken643 – A/R: 19,36 € – 180 NOK) alla torre della radio (con caffè e terrazza) sul monte Ulriken.
Nota1: l’AA nel parcheggio del palazzetto del ghiaccio (che sembra dismesso) è con posti delimitati con spazio a lato per tendalino e/o tavolino (e multa per chi occupa con il camper tali spazi) e, gratuiti, elettricità, carico e scarico (però rialzato di circa 30 cm e troppo vicino al muro: buono solo per mezzi con scarico laterale) e lavandino con acqua potabile e calda; accanto c’è un parcheggio con divieto per camper, dove però si erano sistemati una decina di equipaggi che non avevano trovato posto nell’AA.
Nota2: convenienti i biglietti giornalieri: 45 NOK (36 NOK per over 65)
24 luglio Verso Stavanger km 209
Al sole fa caldo ma l’aria è sempre fresca e la strada, la E39, ci fa ammirare splendidi paesaggi. Oltre a due traghetti: Halhjem–Sandvikåg (31 € – 287 NOK) e Arsvågen-Mortavika (20,65 € – 192 NOK), si passa su ponti e un tunnel sottomarino di 7,8 km che raggiunge una profondità di 264 m sotto il livello del mare. Parcheggiati al porto turistico di Stavanger, dietro al museo del petrolio, facciamo un giro per la città vecchia, poi (prima con la E39, poi la 13) a Lauvvik per prendere il traghetto (11 € – 103 NOK) che porta a Oanes; di qui al campeggio Preikestolen con l’intenzione, l’indomani, di fare il percorso verso il “Pulpito”. Il campeggio è molto disordinato, con un solo blocco servizi (in compenso le docce sono abbondanti e gratuite).
25 luglio Verso Heddal km 418
Purtroppo piove (e le previsioni danno pioggia anche nei due giorni successivi) e dobbiamo rinunciare all’attesa salita al Preikestolen. Avevamo una serie di foto del percorso e la presenza di grossi massi che, con la pioggia diventano scivolosi, ci aveva preoccupato (soprattutto per la discesa); ma è stata la previsione di un temporale in arrivo che ci ha fatto rompere gli indugi: niente Preikestolen (alla nostra età sarebbe stato un rischio). Se lo avessimo saputo prima (il meteo, quando eravamo a Bergen non prevedeva una situazione così critica) avremmo tagliato direttamente da Bergen a Oslo, passando per la zona delle stavkirke. Ripartiamo sulla 13, per raggiungere la zona delle antiche chiese di legno, passando per Ardal per poi arrivare a Hjelmland a prendere il traghetto per Nesvik (9,5 € – 88 NOK). La 13 è una strada con bei panorami ma molto stretta; usciti dal traghetto siamo dietro ad un camion che trasporta un pilone di cemento e che ci farà da apripista senza rallentare la nostra corsa perché, a parte qualche salita, va abbastanza veloce. La strada si snoda a bordo costa passando da un lato all’altro dei fiordi e traversando le montagne anche con gallerie (che sono frequenti anche sulla costa) scarsamente illuminate quando non completamente prive d’illuminazione. A Røldal prendiamo la E134, leggermente più ampia, e dopo poco cominciano le salite e ci ritroviamo di nuovo sull’Hardangervidda (ma sul lato sud). Il panorama è sempre bellissimo e ci sono ampie chiazze di neve fin quasi a bordo strada. Proseguiamo fino al bivio con la 45 (siamo sul Telemark) dove deviamo verso Dalen per vedere la stavekirke di Eidsborg. La chiesa è nello stesso sito del museo del Telemark ed è visitabile con visite guidate (ore 10-12-16). La guardiamo dall’esterno e poi torniamo sulla E134 per Heddal (che dista circa 100 km). La strada è (come quasi tutte le strade norvegesi) ad una corsia per senso di marcia abbastanza ampia anche se nel passaggio per i (rari) paesi si restringe notevolmente; lungo la strada piccoli granai dalla strana forma pentagonale, spesso molto lavorati. Il TomTom ci segnala una AA (Kvale-Din Gard – N 59°33’47” – E 8°34’112) ma sembra dismessa, non c’è neppure un camper. Arriviamo a Heddal, dove c’è una delle più interessanti stavkirke norvegesi. 5 km oltre l’abitato, sul lago, c’è una grande AA con acqua ed elettricità (costo 150 NOK) ma noi optiamo, vista anche l’esigua differenza di costo, per il campeggio. Il Camping Notodden (nell’omonima cittadina a 9 km da Heddal) è piccolo ma funzionale ed è situato al di là della pista di un piccolo aereporto (per ultraleggeri): per raggiungerlo si attraversa la pista dell’aeroporto (un semaforo blocca il passaggio in caso di aereo in decollo/atterraggio)
Nota: 1 km prima di Jørpeland, area pic-nic con scarico (non abbiamo visto se c’era anche il carico) e ad Ardal, camper-service vicino supermercato Coop.
26 luglio Le stavkirke di Heddal e Uvdal km 356
Il biglietto (160 NOK) per la bella stavkirke di Heddal (10-17) è in abbinamento con un bellissimo museo all’aperto con antichi granai e case con arredi e belle decorazioni del 17° e 18° secolo, visitabili all’interno; fra tutte spicca il “Rambergstugo”. Riprendiamo la E134 seguendola fino a Kongsberg dove prendiamo la 40 (in direzione di Geilo) dirigendoci a Uvdal per ammirare un’altra bella stavkirke (12,86 € – 120 NOK). La 40 è una bella strada, quasi sempre di una larghezza che consente una comoda guida e il tratto tra Kongsberg e Uvdal è molto bello dal punto di vista panoramico, per il verde, per i corsi d’acqua e i laghi che la costeggiano, per le costruzioni storiche (indicate da cartelli), le fattorie e i granai tipici del luogo che abbiamo visto al museo all’aperto di Heddal. Inoltre, per chi è interessato, questo è un luogo di pesca e spesso troviamo indicazioni a tal proposito (cartello con il pesce all’amo) in abbinamento a indicazioni di campeggi, alberghi o semplici parcheggi. Visto che in tutta la Norvegia abbiamo notato, in ogni luogo, gente che pescava, dobbiamo dedurre che quelli segnalati siano posti particolarmente favorevoli. Ad Oslo il campeggio Ekeberg (che sta, praticamente, in città) ha solo posti senza elettricità (dovendoci stare tre notti non ci fidiamo della tenuta delle batterie di servizio); pertanto andiamo al campeggio Bregstad. Il campeggio (dominato dall’alto dal trampolino olimpico) è grande e funzionale, con ampie piazzole e bei servizi, ma con seri problemi di organizzazione; adiacente all’entrata distributore di carburanti (caro) con lavaggio a gettone, adatto ai camper (aspiratore gratuito) e supermercato. Autobus per il centro città di fronte all’ingresso.
27 luglio Oslo
Dal campeggio a Oslo con il bus 32 (biglietto 24h: 90 NOK – over 67 anni la metà). L’edificio del municipio è, all’esterno, di aspetto alquanto tetro mentre l’interno, con i suoi affreschi celebrativi è più interessante; volendo ci sono visite guidate (10-12-14), anche in inglese e altre lingue (secondo la disponibilità delle guide), gratuite come anche l’ingresso. Il Museo delle navi vikinghe (Vikingskipshuset – 11 € – 100 NOK con sconto over 60 – con il bus 30 dal municipio) è molto piccolo, ma assai interessante per i pochi ma preziosi reperti esposti e per le due grandi navi incredibilmente conservate. Sempre con il 30 andiamo a vedere la scenografica architettura del Den Norske Opera & Ballett (tutta in marmo di Carrara) poi, a piedi, fino all’Aker Brygge, sul lungomare, un tempo cantiere navale e magazzini, ora completamente riqualificata con bei palazzi e tantissimi ristoranti, che termina con L’Astrop Fearnley Museet progettato da Renzo Piano (museo privato).
28 luglio Oslo
Un violento acquazzone ci coglie lungo la strada della Galleria Nazionale (Nasjonalgalleriet). Errore, non avevamo portato gli ombrelli perché, all’uscita dal campeggio, il cielo non ci sembrava così brutto e, doppio errore, non avevamo consultato il meteo: risultato entriamo al museo fradici. Da visitare assolutamente questa Galleria, e non solo per “l’urlo” di Munch. Casualmente scopriamo che il giovedì non si paga (sulla Lonely c’era scritto che era la domenica). Usciamo con il tempo che si è rimesso e dopo facciamo una passeggiata nella zona pedonale (incontro gradito: una Boutique Nespresso). Dopo la cattedrale (Domkirke), dove ammirare le vetrate, il soffitto e la pala d’altare, ci dirigiamo al Parco Vigeland (o Parco delle sculture, un’area all’interno del Frognerparken) con le particolari e bizzarre sculture di Gustav Vigeland. Facciamo appena in tempo a vederle prima che il parco sia chiuso per l’affollatissimo concerto di Bruce Springsteen. Arriviamo (con la metro) al Parco Holmenkollen dove c’è il famoso trampolino olimpico per il salto con gli sci (per gli stomaci forti che vogliono provare l’ebrezza del salto, sotto la parte alta del trampolino, c’è un simulatore.
29 luglio Da Oslo a Göteborg (S) km 324
Aspirazione del pavimento della cabina (ne aveva bisogno) e gonfiaggio ruote al distributore all’ingresso del campeggio e partenza alla volta di Tunum, dove ci sono dei bellissimi petroglifi (anche qui colorati in rosso come ad Alta) e, a 300 m, il museo Vitlycke, con aspetti della vita nell’età del bronzo e del ferro (entrambi gratuiti). Arrivo a Göteborg nella AA (anche qui prendiamo l’ultimo posto disponibile). Nell’AA non c’è scarico per acque grigie e nautico; c’è un tubo per il carico acqua ma è lo stesso che serve per i lavaggi dello svuotatoio wc (per fortuna si svitava facilmente e abbiamo potuto usare il nostro tubo).
30 luglio Gotebörg – Farø (DK) km 458
È una bella città, Göteborg, vivace e cosmopolita. Dopo un giro del centro ci rechiamo al Museo Volvo (180 SEK), per gli appassionati del genere molto interessante. Da Göteborg verso Malmö, con la E6, attraversamento del ponte di Øresund (390 DKK) e ripercorrendo in senso inverso il tragitto dell’andata, arrivo alla AA di Farø, la stessa utilizzata all’andata.
Nota1: davanti al museo Volvo, alla fine di un parcheggio per auto (ma volendo anche per camper) c’è un parcheggio sul mare con ristoro. Noi ci siamo andati di domenica pertanto era tutto vuoto essendo una zona di fabbriche e uffici, ma nei giorni feriali?
Nota2: come già scritto l’AA di Farø è priva di scarico per acque grigie e nautico, ma lungo la strada, a Happernøje, circa 25 km prima di Farø, distributore carburanti con camper-service completo di comodo scarico acque grigie e nautico e nessun divieto di sosta notturna (N 55°10’05” – E 11°57’26”).
31 luglio 1a tappa di ritorno: da Farø a Lipsia (D) km 606
Seguiamo le indicazioni del TomTom che ci porta dalla A1 alla A9 con strade secondarie e arriviamo ad un campeggio sul Kulkwitzersee, nei pressi di Lipsia (sempre indicato dal navigatore)
1 agosto 2a tappa di ritorno: da Lipsia a Vipiteno (I) km 643
Da Lipsia con la A9 fino a Norimberga, poi Monaco, Innsbruck e, infine Vipiteno, nel collaudato Autocamp Sadobre.
2 agosto 3a tappa di ritorno (deviazione): da Vipiteno a Predazzo km 132
Deviazione per Predazzo per trovare degli amici, vedere l’interessantissimo Museo Geologico delle Dolomiti e fare un salto a Termeno a caccia di bottiglie di Gewurztraminer. Pernottamento a Predazzo, al campeggio Valle Verde.
3 agosto Predazzo km 0
Alla Baita Segantini (con bus navetta, non abbiamo più l’età per lunghi percorsi di trekking) con pranzo e l’incantevole vista delle Pale di San Martino (e il Cimon della Pala con il “cappello”).
4 agosto 4a tappa di ritorno: a casa km 760
A casa, non dopo aver fatto qualche deviazione, in Trentino, per rifornimento di Muller Thurgau.
CONCLUSIONI
È stato senz’altro un viaggio fantastico, per i panorami sublimi, per il senso di pace e tranquillità che ti accompagna sempre, immersi in una natura apparentemente, ma solo apparentemente, inospitale e per la luce; la luce del giorno, lassù, è diversa, sembra illuminare le cose in modo particolare. Certo, alcune città (Stoccolma, Bergen, Ålesund) sono belle ma è la natura (con i fiordi, i boschi, i panorami a 360°, i ghiacciai) la vera protagonista di un viaggio lassù ed è essa che s’impone relegando il resto a comparsa.
Viviamo ormai, ci piaccia o no, in periodo globalizzato, dove le caratteristiche e le peculiarità tendono a ridursi e l’omogenizzazione ad aumentare. Pertanto le atmosfere delle città (piccole e grandi) storiche e urbanisticamente caratteristiche non sono più quelle che immaginavamo, quelle che erano un tempo più o meno remoto. Questo fenomeno, che in alcune realtà è ormai diventato devastante, nella Scandinavia è, per fortuna, ancora molto contenuto. Le città, grandi e piccole, sono tranquille, ordinate e conservano la loro atmosfera. Certo, i graziosi paesini delle Lofoten ormai si assomigliano tutti, non sono più i caratteristici borghi di pescatori e le loro case, le rorbuer, le tipiche casette rosse su palafitte, oggi sono, originali o ricostruite, trasformate in strutture alberghiere. Pur con questi limiti, questi posti rimangono di un fascino straordinario.
Il viaggio in numeri:
- 19 i traghetti presi
- 200 i km percorsi (ovviamente al netto di quelli fatti dai traghetti)
- 712,38 € le spese per traghetti
- 669 € le spese per carburante
- 123,76 € le spese per autostrade/tunnel/ponti/ingressi in città (in Norvegia) a cui aggiungere 14,09 € per la RV64 non compresa nel sistema di pagamento EPCplc (vedi NOTE – PREPARAZIONE DEL VIAGGIO)
- 786 € le spese per i pernottamenti
- 35,6 € le spese per le vignette austriache e il Brennero
- 955 € le spese per musei e altre attrazioni
- innumerevoli i tunnel e ponti attraversati
NOTE
PREPARAZIONE DEL VIAGGIO
L’unica cosa da preparare in Italia prima della partenza è la registrazione per il pagamento, in Norvegia, delle autostrade/strade/ponti/tunnel/ingressi in alcune città a pagamento.
Per farlo occorre andare sul sito www.epcplc.com, registrarsi (con nome, tipo e targa del veicolo); dopodiché non occorre fare altro. Non esistono caselli, all’imbocco delle autostrade/strade/ponti/tunnel/città a pagamento, una telecamera riprenderà la vostra macchina. La fattura verrà inviata, via mail, e si può pagare tramite CC o bonifico. Nel nostro caso la fattura è arrivata dopo circa 2 mesi.
In Germania, Danimarca e Svezia le autostrade sono gratuite (in Germania stanno tentando di introdurre il pagamento, ma finora non se n’è fatto nulla).
COSTI
Abbiamo pagato ovunque (tranne le citate eccezioni) e per qualsiasi importo (anche pochi centesimi) con la carta di credito, pertanto i primi prezzi/costi riportati in questo diario sono in € come risultante da pagamenti con CC (con commissione cambio valuta) seguiti da quelli in valuta locale come indicato nello scontrino; in caso di pagamento in contanti riportiamo, per primi i prezzi/costi nella valuta locale come da scontrino e poi in € (con commissione cambio valuta in quanto prelevati con sportelli ATM). Abbiamo notato che i costi di commissione dei prelievi ATM (Bancomat) sono superiori a quelli dei pagamenti con CC.
Per quanto riguarda i costi di musei e attrazioni riportiamo, qualora sussista, il doppio prezzo (normale e ridotto per anziani) considerando che in Scandinavia quasi dappertutto gli over 65 (senior/pensionär) pagano ridotto, quasi metà prezzo (in alcuni casi anche gli over 60, in un caso gli over 67, ma queste eccezioni le abbiamo indicate). Nei casi in cui tale differenza non esiste (o ci siamo dimenticati di annotarla), riportiamo il costo complessivo per due persone.
Il cambio era (giugno – luglio 2016):
1 € = 7,328692 DKK (Corona Danese)
1 € = 9,250694 SEK (Corona Svedese)
1 € = 9,223301 NOK (Corona Norvegese)
TEMPO E TEMPERATURE
Fino ad oltre Rovaniemi, quasi fino a Capo Nord, le temperature erano decisamente estive; da Capo Nord fino a Tromsø decisamente invernali, per farsi primaverili alle Lofoten e decisamente estive da Bergen in giù. Ovviamente sono giudizi soggettivi: noi abitiamo a Roma e il nostro concetto di “freddo invernale” è un po’ diverso da quello di un abitante di Aosta o Agrigento. Diversamente da quanto si potrebbe supporre, la costa ovest (Norvegia), a parità di latitudine, è molto più fredda della parte est (Svezia e Finlandia). In Norvegia il tempo muta drasticamente, complice anche la particolare configurazione del territorio: non è raro imboccare uno dei numerosi e lunghi tunnel con cielo plumbeo e pioggia e uscire con il sole. Avevamo letto e sentito, quasi dappertutto (diari di viaggio, guide, amici che ci erano andati), di tempo perennemente piovoso e di rare giornate di sole. Noi di giornate di sole ne abbiamo trovate abbastanza e nei posti dove erano necessarie (ad esempio nelle Lofoten, a Bergen e, parzialmente, a Capo Nord): siamo stati particolarmente fortunati o il clima sta cambiando decisamente anche nel profondo Nord?
In tutta la Lapponia, nel nostro percorso il tratto che va da Gammelstad (S) a Capo Nord (N), le zanzare costituiscono un vero problema. In alcuni punti, come a Inari (vedi diario), ti assalgono in sciami. Pertanto, oltre ai consueti repellenti e fornelletti, è indispensabile portarsi un cappelletto dotato di retina di protezione. Su Amazon ce n’è, tra gli altri, un tipo, poco più di 2 €, dotato di cerchio alla base del collo che fa si che la retina rimanga distante dal collo; purtroppo il tempo di spedizione (circa 30 gg) non ci ha permesso di acquistarlo (dovevamo pensarci in tempo) e abbiamo ripiegato su uno quasi simile, preso per 6 € da Leroy Merlin.
CIBO (ristoranti – negozi)
In Norvegia la maggior parte dei negozi chiude presto (17/18); solo i supermercati hanno orari più lunghi (dalle 7/8 alle 22/23) e detti orari sono, di solito, inseriti a caratteri cubitali nella stessa insegna del supermercato. I prezzi sono, eccezion fatta per il salmone, abbastanza elevati (esempio: una lattina di birra da 33 ml non costa meno di 2,5 €). Le verdure non sono un gran che così come la frutta (a parte mirtilli, ribes e fragole che sono buoni perché produzione locale). Visto che avevamo letto del caro-cibo in Norvegia abbiamo provveduto (saggia decisione) a riempire ogni spazio possibile del nostro piccolo camper di derrate alimentari, ovviamente non deperibili, in modo da acquistare in loco solo quelle deperibili. I ristoranti hanno prezzi decisamente elevati; quello che abbiamo pagato noi a Bergen ha dell’incredibile; e non si tratta di un caso isolato o di una truffa (i prezzi erano esposti). Non a caso dopo Bergen, in caso di pranzo in città, abbiamo ripiegato, noi amanti della buona cucina ma non certo dei Paperoni, sui McDonalds (pur sempre più cari di quelli del resto del mondo da noi visitato).
In Svezia i prezzi sono invece sullo stesso livello dei nostri ed è facile trovare anche prodotti italiani (abbiamo visto tortellini Rana, pasta Barilla, caffè Lavazza) ad un prezzo solo leggermente superiore (almeno rispetto ai prezzi di Roma). Nell’unica esperienza di pasto in ristorante in Svezia (a Stoccolma) abbiamo trovato qualità ottima e prezzi abbordabili. Anche in Svezia gli orari dei supermercati sono abbastanza lunghi (per es. alla Coop di Högsby è 6-22).
TRAGHETTI
Innanzitutto occorre dire che abbiamo pagato sempre con carta di credito (contrariamente a quanto letto su alcuni diari). Le modalità di pagamento sono essenzialmente tre:
- in alcuni si paga ad un casello tipo autostrada, l’addetto indica poi la corsia dove occorre posizionarsi;
- in altri (la maggior parte) c’è un addetto che passa lungo le file nelle corsie per fare il biglietto;
- in altri, infine, il biglietto si fa a bordo, una volta entrati, in una postazione generalmente adiacente al bar. In questo caso viene rilasciato, oltre alla ricevuta, un cartoncino colorato, da restituire all’uscita a riprova dell’avvenuto pagamento.
I traghetti non sono eccessivamente cari e nel diario riportiamo quanto da noi pagato, quindi per un camper inferiore ai 6 metri con due persone a bordo. Occorre tener presente che in molti traghetti la tariffa del camper include anche il conducente e che, come abbiamo verificato, nei paesi scandinavi gli over 65 pagano molto meno, quasi la metà (non solo sui traghetti ma anche nei musei, autobus, …). Inoltre i camper oltre i 6 metri pagano molto di più, anche più del doppio, rispetto a quelli inferiori ai 6 metri. Quanto detto per i traghetti vale anche per i ponti e tunnel a pagamento.
Spesso gli intervalli tra una partenza e l’altra sono molto lunghi e, quindi, conviene regolarsi di conseguenza (tipo: se l’ora di pranzo è vicina arrivare all’imbarcadero, verificare l’ora di partenza e, se c’è da aspettare, pranzare mentre si è in fila o dedicarsi alle varie incombenze che sempre ci sono durante un viaggio in camper), inoltre tali orari spesso cambiano a seconda dei giorni della settimana. Alcuni traghetti, specie quelli in cui il traghetto non è alternativo alla strada, ma obbligatorio (la traversata è parte integrante della strada, non ci sono alternative) hanno partenze molto frequenti. Come detto nell’introduzione, rimaniamo disponibili a fornire, a chi le richiedesse, le foto con gli orari dei traghetti da noi utilizzati.
Noi, a volte abbiamo utilizzato il traghetto, altre volte abbiamo optato per un percorso stradale, ovviamente più lungo, ragionando sugli orari dei traghetti e sui tempi di attesa vista l’ora in cui saremmo arrivati all’imbarcadero; non si può fare una regola generale, occorre valutare caso per caso.
STRADE E CARBURANTI
Per quanto riguarda il rifornimento del carburante in Norvegia, l’abbiamo fatto quasi sempre con la carta di credito e la prassi è molto semplice (con spiegazioni in inglese) e simile a quella adottata in Italia: inserita la carta e digitato il PIN, si rimuove la carta, si digita il n° della pompa e si fa rifornimento. Per avere la ricevuta occorre reinserire di nuovo la carta; una volta estratta la stessa la macchina stamperà la ricevuta. È raro trovare distributori di carburanti fuori dei centri abitati. Solo in pochissimi distributori scandinavi abbiamo trovato il gasolio di qualità superiore accanto a quello standard. Non siamo riusciti a capire se l’unico presente nella maggior parte dei distributori era super o standard; facile, invece, trovarlo in Germania e Austria (è denominato “green” o “teach”).
Costi (minimo e massimo) dei nostri rifornimenti di gasolio:
Norvegia 1,17 – 1,52 €/litro
Germania 1,23 – 1,26 €/litro (gasolio superiore)
Finlandia 1,22 €/litro
Svezia 1,24 – 1,37 €/litro
Austria 1,21 €/litro
Italia (a giugno) 1,53 €/litro (gasolio superiore)
Italia (ad agosto) 1,39 €/litro (gasolio superiore)
Data la morfologia della Norvegia, ci aspettavamo tanti tunnel, ponti e traghetti, ma la realtà ha abbondantemente superato la nostra immaginazione. Tunnel lunghi fino a più di 24 km, tunnel a spirale dove si entra ad una quota e si esce ad una altra quota, tunnel sottomarini, tunnel con al loro interno rotatorie e diramazioni, tunnel che sbucano su ponti che, a loro volta, finiscono in un altro tunnel, strade che terminano in un imbarcadero di un traghetto e riprendono all’imbarcadero di arrivo (terminano e riprendono non sono termini esatti: il tratto di mare è parte integrante della strada e non ci sono alternative) e poi ponti in continuazione che uniscono una miriade di isole e isolotti e tanti, tanti traghetti.
In caso di sensi alternati, per lavori stradali, aspettarsi forti rallentamenti: infatti una volta fermatisi al punto di blocco (semaforo o addetto che ferma il traffico) occorre aspettare una “safety car” che, a velocità da lumaca, traghetti la colonna di auto oltre l’interruzione.
Sia in Svezia che in Norvegia frequenti autovelox (ben segnalati) o rilevatori di velocità tipo “Tutor” (segnalati, in Norvegia, con cartelli con 2 autovetture una sopra l’altra).
In Svezia tutte le strade denominate con la E sono considerate autostrade anche se hanno limiti a 90 km/h e sono ad una corsia con incroci a raso; in tutti gli incroci il limite è 70 km/h con immancabile autovelox.
In Svezia e, in misura inferiore, in Norvegia, lungo strade e autostrade molte aree pic-nic con tavoli e panche (spesso con tettoia), wc, acqua e, spesso, svuotatoio per wc chimici.
In Germania, Danimarca, e Svezia le autostrade sono gratuite; in Norvegia no e inoltre si pagano anche alcune strade, ponti e gallerie (per il sistema di pagamento in Norvegia vedere sopra in PREPARAZIONE DEL VIAGGIO)
Per un calcolo dei tempi di percorrenza, sottolineiamo che, di solito, siamo partiti verso le 10-10,30, tranne casi indicati e che, su strada (tranne che nel caso indicato nel diario) non superiamo i limiti ma neanche stiamo al di sotto.
In alcune strade della Svezia (ad esempio: prima di Sundvall e del ponte che ne attraversa il golfo) abbiamo visto un’indicazione di area di parcheggio e un simbolo (visto altre volte nei giorni precedenti in Svezia) consistente in una strada con sopra una mano con delle monete. Arrivati al ponte un tabellone indica dei “pedaggi” per tipologia di mezzo (es: auto 9 SEK); ci aspettiamo di dover pagare ad un casello, invece niente, nessun casello. In un primo momento abbiamo pensato ad un sistema di pagamento come quello norvegese ma né sui vari diari di viaggio che abbiamo letto, né sulla Lonely Planet e neppure sul materiale inviatoci dall’ufficio del turismo svedese, abbiamo trovato nulla a riguardo. D’altronde ci sembrava assurdo che sia un sistema di pagamente nel quale occorre uscire dalla strada, recarsi nel parcheggio per pagare e poi rientrare sulla strada! Non siamo riusciti a comprendere, ma, rientrati in Italia su Internet abbiamo trovato le disposizioni che riportiamo: Il pedaggio urbano è stato introdotto sia per migliorare la circolazione nel centro di Stoccolma e nelle strade attorno a Göteborg… Al passaggio alla barriera, il transito del veicolo viene registrato ed entro la fine del mese successivo viene inviata una fattura al domicilio dell’intestatario del veicolo. Non è quindi necessario fermarsi e pagare al momento, ma è sufficiente transitare attraverso la barriera. Le barriere di Stoccolma e Goteborg sono attive durante le ore del giorno. Il prezzo per il transito varia tra 9 e 35 SEK a seconda dell’orario e se si tratta di Stoccolma o di Goteborg. La tariffa massima giornaliera è di 60 SEKa Göteborg e 150 SEK a Stoccolma. Il transito durante le giornate di sabato, domenica, festivi, il giorno precedente una festività e per tutto il mese di luglio non è soggetto a pagamento. Per i ponti che attraversano l’insenatura di Sundsvall e il golfo di Motala il transito è a pagamento senza limiti di orario. Il prezzo per il transito varia tra 5 e 20 SEK alla volta, a seconda della dimensione del veicolo e se si tratta di Sundsvall o Motala. Noi abbiamo fatto tali passaggi nel mese di luglio, pertanto non dovevamo pagare nulla; ignoriamo la prassi da seguire in caso di passaggi negli altri mesi.
SOSTE (AA – campeggi – parcheggi)
In Scandinavia, i campeggi sono abbondanti in tutto il territorio; sono campeggi e non villaggi vacanze (come spesso in Italia, con megapiscine, attrazioni, discoteca, ….), minimalisti ma dotati di tutto quello che occorre, ad eccezione dello scarico acque grigie e wc nautico, che è presente solo in alcuni. Numerose le AA, a volte a pagamento a volte gratuite, con servizi a volte abbondanti e a volte limitati (anche qui spesso assente scarico acque grigie e wc nautico). Abbastanza diffusi i parcheggi con possibilità di sosta notturna (gratuiti o a pagamento); tranne rari casi (indicati nel diario) non abbiamo visto divieti. A volte la differenza di prezzo tra l’AA/parcheggio e il campeggio vicino è irrisoria (noi, in tal caso abbiamo optato per il campeggio, se non altro per una doccia comoda (quella del nostro piccolo camper a Maurizio “va stretta”).
In molti posti, in Scandinavia, i camper sono considerati “barche terrestri”, pertanto molte AA sono ubicate accanto ai porti turistici con i quali condividono i servizi.
Nella tabella dei pernottamenti abbiamo indicato le caratteristiche dei campeggi, AA e parcheggi, i prezzi, nonché le loro le coordinate GPS. Ovviamente nei campeggi ci sono tutti i servizi essenziali, per cui indicheremo solo quelli mancanti o particolari.
Per quanto esposto si può ben capire che è possibile fare un viaggio come il nostro anche senza andare mai in campeggio; intanto è possibile fare facilmente carico di acqua nei distributori di carburanti, per lo scarico acque grigie ci sono molti sterrati per cui non è un problema, anche se in molte AA e campeggi non c’è tale servizio (purtroppo abbiamo visto molti camper tedeschi e norvegesi scaricare nei parcheggi, anche in quelli asfaltati, con le logiche conseguenze); per il wc a cassetta non c’è problema vista l’abbondanza di svuotatoi o wc lungo le strade. Bisogna, però, far attenzione al consumo di gas: il frigo ma, soprattutto le docce nel camper, consumano e, tenendo conto che per alcuni giorni si deve (al mattino) accendere la stufa, è facile che la riserva non basti. In Scandinavia le bombole sono diverse dalle nostre (non abbiamo verificato se anche gli attacchi) e rari sono i distributori di carburante che hanno il GPL. Tanto per regolarsi: noi, in 47 giorni, pernottando la metà delle volte in campeggi (quindi solo la metà dei giorni docce in camper), accendendo una mezz’ora la stufa una dozzina di volte e cucinando solo (ma tutte) le sere, abbiamo consumato una bombola intera ed un’altra all’80% (bombole da 10 kg).
Le lingue scandinave sono (almeno per noi) assolutamente incomprensibili, per fortuna quasi tutti, non solo i giovani studenti, parlano o almeno comprendono, l’inglese.
In Scandinavia, nelle AA e campeggi, la maggior parte dei rubinetti per la presa d’acqua hanno una filettatura da ½”, più piccola rispetto a quele usate in italia (che generalmente sono da ¾”), e le prese di corrente hanno, a volte la presa CEE a volte quella schuko (detta anche Siemens).
VARIE
In Norvegia la maggior parte delle attrazioni (musei, siti archeologici, …) ha orari molto corti (dalle 10/11 alle 17).
PERNOTTAMENTI
Data | Località (Stato) | Struttura | Indirizzo | Costo | Servizi / Note |
19 giugno | Vipiteno (I) | Autocamp Sadorbe | N 46°52’04” – E 11°29’05” | 15 €/24 h | elettricità e docce comprese nel prezzo |
20 giugno | Hann. Munden (D) | AA | N 51.41965° / E 9.64865° | 6 €/24 h | carico acqua 1€/100litri – elettricità 1€/watt – |
21 giugno | Farø (DK) | AA | N 54.949055° / E 11.986419° | gratuita | solo carico acqua e scarico wc a cassetta gratuiti |
22 giugno | Kalmar (S) | AA | N 56.660643° / E 16.361887° | 200 SEK/24 h – 21,62 €/24 h | solo elettricità (compresa nel prezzo?) |
23 giugno | Borgholm | parcheggio | N 56°52’59” – E 16°38’50” (sono le coordinate dell’AA, il parcheggio è 200 m prima) | gratuito | nessun servizio (carico acqua e scarico wc a cassette nella vicina AA) |
24 giugno | Mariefred | parcheggio del castello di Gripsholm | N 59°15’25” – E 17°12’52” | gratuito | nessun servizio (carico acqua e scarico wc a cassette nella vicina AA) |
25-28 giugno | Stoccolma | Camping Bredang | N 59°17’44” – E 17°55’23” | 145,42 €/4 notti
1360 SEK/4 notti |
metro a 10′ di cammino |
29 giugno | Mosjons | area di sosta autostradale | N 63°18’59” – E 19°00’40” | gratuita | nessun servizio (accanto c’è un campeggio) |
30 giugno | Gammelstad | parcheggio | N 65°38’52” – E 22°01’46” | gratuita | nessun servizio |
1 luglio | Peurasuvanto (FIN) | area di sosta | N 67,86182° – E 26,72547° | gratuita | nessun servizio |
2 luglio | Karasjok (N) | campeggio | N 69.46848° – E 25.48432° | 220 NOK – 28,35 € | docce a gettone – compresi 50 NOK per elettricità – wi-fi a tempo |
3 luglio | Capo Nord | parcheggio | 58 €/24 h – 520 NOK/24 h | nessun servizio | |
4 luglio | E6 verso Alta | parcheggio | N 70°18’41” – E 24°12’18” | gratuito | solo wc |
5 luglio | Olderdalen | area di sosta | N 69°36’11” – E 20°31’48” | gratuita | nessun servizio |
6 luglio | Tromsø | parcheggio | Hjalmar Johansens gate, 14
N 69°38’36” – E 18°56’50” |
80 NOK/24 h
|
camper-service a 100 m con carico acqua e scarico wc a cassetta |
7 luglio | Husøy | AA | N 69°32’42” – E 17° 40’12” | 100 NOK/24 h | carico acqua – elettricità – scarico wc a cassetta |
8 luglio | Andenes | parcheggio | N 69°19’20” – E 16°07’52” | gratuito | nessun servizio |
9 – 10 luglio | Stave | camping Stave | N 69° 12’16” – E 15° 51’50” | 500 NOK/2 notti
54 €/2 notti |
no scarico acque grigie e nautico |
11 luglio | Flakstad | parcheggio “Lofoten” | N 68,10361° – E 13,28408° | gratuito | wc, ma con divieto di scarico wc a cassetta |
12 luglio | Eggun | area di sosta | N 68°18’26” – E 13°39’06” | 100 NOK/24 h | wc – carico acqua |
13 luglio | Innhavet | AA | N 67°57’50” – E 15°55’33” | 14 €/24 h – 130 NOK/24 h | carico acqua – scarico acque grigie e nautico – svuotatoio wc a cassetta – elettricità 30 NOK |
14 luglio | Grønsvik | parcheggio | N 66°”1’27” – E 13°00’24” | gratuito | nessun servizio |
15 luglio | Torghatten | Camping Torghatten | N 65°23’33” – E 12°05’53” | 30,15 € – 280 NOK | |
16 luglio | Trondheim | Camping Flakk | N 63°26’42” – E 10°11’35” | 34,47 € – 320 NOK | |
17 luglio | sulla Atlantic Road | parcheggio | N 63°01’14” – E 7°22’55” | gratuito | nessun servizio |
18 luglio | Ålesund | parcheggio/AA | N 62°28’36” – E 6°09’38” | 25 NOK/h oppure
250 NOK/24 h |
acqua, elettricità, bagni, docce calde (tutto compreso nel prezzo della sosta) scarico acque grigie e nautico |
19 luglio | Geiranger | Camping Dalen Gaard | N 62°04’06” – E 7°15’18” | 22 € – 205 NOK | no scarico acque grigie e nautico – docce a pagamento |
20 luglio | Byrkielo | Camping Byrkielo | N 61°43’48” – E 6°30’26” | 27 € – 250 NOK | docce a pagamento |
21 luglio | Flåm | Camping Flåm | 25 € – 230 NOK | docce a pagamento – ottimo scarico acque grigie e nautico | |
22 luglio | Voss | parcheggio | N 60°37’04” – E 6°22’26” | gratuito | nessun servizio |
23 luglio | Bergen | AA palazzetto del ghiaccio | 16 €/24 h | elettricità, scarico acque grigie e nautico, acqua potabile e calda | |
24 luglio | Preikestolen | Camping Preikestolen | N 58°59’53” – E 6°05’40” | 34 € – 320 NOK | |
25 luglio | Notodden | Camping Notodden | N 59°33’53” – E 9°12’36” | 25,5 € – 200 NOK | elettricità e docce a pagamento |
26-27-28 luglio | Oslo | Camping Bregstad | N 59°53’54” – E 10°46’21” | 119 €/3 notti
1110 NOK/3 notti |
comprese 6 docce che si caricano sulla card di entrata/uscita – scarico acque grigie e nautico |
29 luglio | Goteborg (S) | AA | N 57°42’10” – E 12°02’08” | 25 €/24 h – 240 NOK | solo elettricità, carico acqua e svuotatoio wc, gratuiti |
30 luglio | Farø (DK) | AA | N 54.949055° – E 11.986419° | gratuita | solo carico acqua e scarico wc a cassetta gratuiti |
31 luglio | Lipsia (D) | Campingplatz am Kulkwitzer See | N 51°19’12” – 12°14’33” | 21 € | compresa elettricità – docce a pagamento |
1 agosto | Vipiteno (I) | autocamp Sadorbe | N 46°52’04” – E 11°29’05” | 15 €/24 h | elettricità e docce comprese nel prezzo |
2-3 agosto | Predazzo | Camping Valle Verde | loc Sotto Sassa, 2 | 66,8 €/2 notti | compresa tassa di soggiorno |
Il mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina.
(Sant’Agostino)