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Torino celebra i Macchiaioli, il movimento pittorico innovativo della seconda metà dell’Ottocento
Da febbraio ad aprile Torino ospita la mostra “I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia”.
“La mostra sui Macchiaioli a Torino ha un taglio particolare perché si concentra sulla nascita della pittura en plein air e sul confronto con la Francia, non con gli Impressionisti, che sono stati successivi alla macchia, ma con la scuola di Barbizon che, invece, è stata la radice comune tra Macchiaioli e Impressionisti, ma anche la realtà che ha dato ai Macchiaioli la certezza di essere sulla strada giusta nella ricerca sul vero che ha cambiato l’arte dell’800”.
Così la storica dell’arte Simona Bartolena ha introdotto la mostra di cui è curatrice, in occasione della presentazione alla stampa che si è svolta oggi al Museo Nazionale d’Artiglieria al Mastio della Cittadella di Torino.
La mostra, prodotta da Navigare Srl e patrocinata da Regione Piemonte e Città di Torino, presenta al pubblico circa 90 opere di 30 artisti tra italiani e francesi, con dipinti ad olio e acquerelli, e segue una suddivisione tematica per raccontare l’evoluzione della pittura macchiaiola nata a Firenze nel 1855.
“Le opere, tutte provenienti da collezioni private, sono state scelte per raccontare il rapporto nuovo con il plein air, con la pittura della realtà intesa come paesaggio ma anche di genere e di vita quotidiana – ha spiegato la curatrice Simona Bartolena –. Sono tutte poco viste e poco visibili, perché custodite in abitazioni private, ma rappresentano la macchia più sincera, più istintiva e più vera, quella che evidenzia molto bene ciò che i Macchiaioli volevano dire con la loro ricerca».
Tra le opere in esposizione, si distinguono quelle legate alla scuola francese di Barbizon e realizzate da Troyon, Rousseau, Daubigny, Dupré, insieme a numerosi artisti italiani, tra i quali Fattori, Cabianca, Signorini, De Tivoli, Sernesi, Lega, facenti parte del gruppo toscano dei Macchiaioli; quelle dei fratelli Palizzi della scuola napoletana, e di Fontanesi, che ebbe un forte legame con Torino e con la scuola piemontese di Rivara.
Tra i temi dell’esposizione, anche l’arte della caricatura, alla quale si dedicarono i giovani artisti del Caffè Michelangelo di Firenze, il primo caffè letterario della città toscana, nato in pieno fermento risorgimentale nel 1848. Il percorso espositivo dà l’opportunità di ammirare diverse opere caricaturali, come quelle di Telemaco Signorini, Angiolo Tricca, Eugenio Cecconi, Vito D’Ancona e Boldini, per citarne alcuni.
La mostra si conclude con le opere realizzate dagli eredi artistici dei Macchiaioli, tra i quali Adolfo, Angiolo e Ludovico Tommasi, Silvestro Lega e i fratelli Francesco e Luigi Gioli, e la cui eco arriverà sino alle generazioni successive.
La mostra nasce in co-produzione con Diffusione Cultura e AICS Sezione Provinciale di Torino e in collaborazione con ViDi – Visit Different, Ono Arte Contemporanea, Museo Storico Nazionale d’Artiglieria –Mastio della Cittadella e Difesa Servizi S.p.A.. I Macchiaioli e la pittura en plein air tra Francia e Italia sarà aperta da sabato 3 febbraio e si chiuderà il 1° aprile.
Apertura tutti i giorni con orario continuato: nei giorni feriali 9.30 – 19.30; sabato, domenica e festivi 9.30 – 20.00.
Visit Cantina: in Veneto tornano tour e degustazioni della Strada del Prosecco di Valdobbiadene
L’antica Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano-Valdobbiadene propone anche quest’anno “Visit Cantina”, una iniziativa che offre la possibilità di visitare tenute, vigne e cantine, conversando con i proprietari e degustando vini iconici, non solo il Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg e Cartizze Superiore Docg, ma anche Bianco e Rosso dei Colli di Conegliano Docg, Torchiato di Fregona Docg, Refrontolo passito Docg e Verdiso Igt.
Ad aprire cancelli e portoni sarà un nutrito gruppo di soci della Strada, che si sono resi disponibile a raccontare la loro storia, che inevitabilmente si innesta nella più ampia narrazione di una terra che si è sempre contraddistinta per generosità di frutti e biodiversità; per questo i vini, come le piccole produzioni locali, spiccano per sfumature di gusto, uniche e irripetibili.
Una settantina le cantine che proporranno le degustazioni disponibili sul portale dell’Associazione che ha ideato la manifestazione nel 2009 migliorandola di anno in anno per avvicinarla ai desideri dei winelovers attratti dalla bellezza dei Colli UNESCO, dalle numerose dimore storiche – castelli, abbazie, ristoranti, osterie – che si annidano lungo gli oltre novanta chilometri di itinerario panoramico e dall’unicità della Strada del Prosecco e Vini dei Colli Conegliano-Valdobbiadene alla quale spetta il primato di arteria enoica più longeva d’Italia (inaugurata nel 1966).
Per conoscere le cantine che accoglieranno i visitatori nel fine settimana 23-25 febbraio cliccare qua: https://www.coneglianovaldobbiadene.it/degustazione-in-cantina-conegliano-valdobbiadene-prosecco/
![](https://www.turismoitinerante.com/site/wp-content/uploads/2024/02/foto-archivio-strada-del-prosecco-1024x683.jpg)
Dal 21 al 29 febbraio la mostra “Fifties in fashion a Milano”
Accademia del Lusso, Scuola di Alta Formazione nell’area fashion & luxury, dal 21 al 29 febbraio 2024 apre al pubblico la mostra “Fifties in Fashion” a cura di Stefano Dominella, Presidente onorario della Maison Gattinoni Couture, in collaborazione con Afro Fashion Association, nella sede di via Montenapoleone 5 a Milano.
L’esposizione ricorda, attraverso una ricercata selezione di abiti originali, il periodo irripetibile che dagli anni ’50 ha rivoluzionato lo stile della moda italiana creando la cultura del Made in Italy.
![](https://www.turismoitinerante.com/site/wp-content/uploads/2024/02/Milano-eventi-682x1024.jpg)
A Cremona dal 24 al 26 febbraio torna “Il BonTà”, un viaggio alla scoperta dei sapori italiani
Arrivato alla sua diciannovesima edizione torna con nuove date il BonTà in programma a CremonaFiere dal 24 al 26 Febbraio.
Un vero e proprio viaggio enogastronomico sulle vie del gusto Made in Italy alla scoperta dei sapori di alta qualità. Tre giorni di eventi, presentazioni, masterclass e premiazioni dove poter degustare delle vere eccellenze dei territori italiani oltre ad un’area dedicata esclusivamente ai produttori di vino grazie alla collaborazione con GustoDivino.
Dai prodotti caseari come il parmigiano reggiano di vacche rosse al pecorino con pera fichi e tartufo ma anche mozzarella di bufala o gorgonzola di svariati gusti, accompagnati da salumi e mostarde ma anche confetture e salse senapate. Da nord a sud tutte le eccellenze gastronomiche trovano spazio al BonTà dai prodotti ittici di Lampedusa affumicati e conservati sott’olio come il tonno o paté di pesce alla focaccia farinata toscana ma anche il pesto e testaroli liguri.
Aperture:
Sabato 24 febbraio dalle 10:00 alle 22:00
Domenica 25 febbraio dalle 10:00 alle 20:00
Lunedì 26 febbraio dalle 10:00 alle 18:00
Slow Wine Fair 2024: dal 25 al 27 febbraio a Bologna il giro del mondo in 80 sorsi
Dalle vallate rocciose dell’America Latina ai dolci pendii dell’Australia meridionale, passando per iconiche regioni vitivinicole d’Europa e inedite produzioni tra Turchia e Cina: la terza edizione di Slow Wine Fair, dal 25 al 27 febbraio, riunisce a BolognaFiere gli oltre 950 espositori selezionati dalla commissione di assaggio di Slow Food. Sono più di 200 le cantine provenienti da 25 Paesi, di cui 39 dalla Francia, 17 da Spagna, 18 dall’Austria e 7 dalla Germania, per un’offerta complessiva di oltre 5000 vini in degustazione, e debuttano quest’anno Australia, Giappone, Messico, Sudafrica e Svezia.
Dati che rendono la manifestazione un punto di riferimento per il panorama vitivinicolo internazionale, ma soprattutto arricchiscono il dibattito tra produttrici e produttori della Slow Wine Coalition, la rete mondiale composta da tutti i protagonisti della filiera del vino che ogni giorno portano avanti i princìpi del Manifesto del vino buono pulito e giusto, preservando l’ambiente e le sue risorse e mantenendo viva la loro comunità di appartenenza. Conosciamo insieme alcuni dei loro progetti.
Liberamente, il salone del tempo libero, del divertimento e della vita all’aria aperta, arriva alla sua diciottesima edizione e continua a crescere in qualità e quantità dell’offerta. L’appuntamento è a Bologna, presso il quartiere fieristico, da venerdì 23 a domenica 25 febbraio.
Primo protagonista di Liberamente è il camper, il mezzo più apprezzato da tutti coloro che amano le vacanze outdoor e prive di vincoli. Anche dopo la pandemia l’interesse per le vacanze su quattro ruote ha continuato a crescere, come evidenziano le vendite di camper nel nostro Paese. L’andamento delle immatricolazioni, infatti, durante il 2023 ha registrato ottimi dati: da giugno a novembre, si è verificato un aumento del 12,26% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
I camperisti e i semplici curiosi potranno ammirare i nuovi modelli proposti dai più prestigiosi marchi, dai più semplici e spartani alle vere e proprie case viaggianti, e scoprire gli accessori utili per una vacanza en plein air. Complessivamente l’area dedicata sarà di oltre 13 mila metri quadrati, l’equivalente di due campi da calcio. Grazie alla collaborazione con l’attivissimo Camper Club di Bologna, i camperisti saranno accolti nel parcheggio gratuito dedicato, che nel 2023 ha ospitato oltre 850 mezzi.
Dopo il grande successo delle prime due edizioni, ad arricchire l’offerta dedicata ai visitatori ci sarà anche lo Sport Village, uno spazio che si sposa perfettamente con il divertimento, il tempo libero e la vita all’aria aperta. L’area è promossa dalla delegazione regionale Emilia-Romagna del CONI e ha l’obiettivo primario di promuovere sani stili di vita e, in particolare, le attività sportive.
Le Federazioni presenti saranno 35, ben 60 le differenti discipline che i visitatori potranno provare in totale sicurezza grazie all’assistenza di istruttori qualificati. Accanto alle aree dimostrative dedicate agli sport più popolari, come calcio, pallavolo, basket, ciclismo e tennis, si potranno scoprire discipline emergenti altrettanto spettacolari e coinvolgenti. Si potrà impugnare la racchetta per provare qualche scambio di pickleball, sport a metà tra il tennis e il padel, nato negli Stati Uniti e approdato in Italia nel 2018. I più giovani potranno avvicinarsi al parkour e ammirare le esibizioni dei tracciatori, così si chiamano gli atleti di questa disciplina, o mettere alla prova il proprio equilibrio salendo su uno skate board.
Da non perdere inoltre le combinazioni tra sport e tecnologia che permettono di cimentarsi in discipline altrimenti impossibili da praticare indoor. Grazie a sofisticati software ci si potrà mettere nei panni di un tiratore al piattello, o alzarsi virtualmente in volo utilizzando un simulatore. I meno temerari potranno dedicarsi a una partita a bocce, a bridge, a biliardo, o riscoprire i giochi di una volta come il tiro alla fune o il lancio del formaggio.
Sul palco di Visioninmusica arriva uno dei chitarristi fingerstyle moderni più creativi al mondo: Mike Dawes. Il virtuoso musicista britannico, nominato “Best Guitar Player in the world” da “Total Guitar Magazine” e “MusicRadar” nel 2017 e 2018, senza uscire dal podio negli anni seguenti, si esibirà in un concerto da solista venerdì 23 febbraio alle ore 21 presso l’Auditorium Gazzoli di Terni.
Sarà un’occasione per ammirare dal vivo i movimenti delle dita di Mike Dawes, che eccezionalmente corrono sul manico della chitarra per poi spingersi più in alto, fino a pizzicare le corde sulla paletta, oltre il capotasto, e in basso, oltre il ponte, per tamburellare sulla tavola armonica. Il chitarrista britannico è noto infatti per oltrepassare i limiti della normale esecuzione, osare e utilizzare ogni parte dello strumento, come se non ne fosse altro che un prolungamento.
Il virtuosismo di Dawes, infuso di sfumature e grande complessità tecnica (anche se lui lo definisce “soltanto una stratificazione di numerosi livelli di semplicità”), lo ha portato in tournée in quasi tutti i continenti del pianeta meravigliando ogni volta il pubblico con le sue spettacolari esecuzioni, il suo gentile umorismo da gentleman britannico e il suo imprevedibile estro artistico che lo lancia in folli improvvisazioni.
Sabato 24 febbraio a Palazzo del Drago di Bolsena (VT) la serata “Art, History, Food & Bevarage”
Palazzo del Drago, antica fortezza e dimora signorile cinquecentesca nel cuore del borgo vecchio di Bolsena, sarà sabato 24 febbraio, dalle 19,30, la suggestiva cornice di “Art, History, Food & Bevarage”, un evento in cui si fondono enogastronomia e arte. Ideata e organizzata da Voltumna srl, la serata proporrà una serie di vini straordinari della cantina Banfi, presentati da un sommelier della celebre tenuta, che saranno abbinati ai piatti preparati dalle sapienti mani degli chef del rinomato ristorante “Il pirata”. “Sarà un viaggio sensoriale nelle terre del Brunello del Montalcino e nella tradizione della tavola italiana – sottolineano dal gruppo di lavoro Voltumna srl -. All’eccellenza enoica si unirà l’eccellenza culinaria, per una bellissima esperienza che sarà ulteriormente impreziosita dall’arte”.
I partecipanti saranno infatti accompagnati dal principe Ferdinando del Drago, padrone di casa e per l’occasione guida d’eccezione, in una visita alla scoperta del palazzo, che, al suo interno, custodisce importanti affreschi tra cui quelli del pittore manierista bolognese Prospero Fontana, logge, saloni, gallerie, una cappella, una biblioteca, terrazze con vedute sul lago di Bolsena, giardini pensili e un grande parco. “L’iniziativa, che vede la collaborazione dell’enotabaccheria “Dal biondo 1977” – concludono da Voltumna srl -, è la prima di una serie di appuntamenti enogastronomici che si svolgeranno nelle dimore storiche di Bolsena, nell’ambito di un percorso di valorizzazione dello straordinario patrimonio storico e culturale della cittadina”. La prenotazione all’evento è obbligatoria. Si può scrivere alla email voltumna175@gmail.com o chiamare i numeri 328 8965009 – 320 2467716, per avere informazioni più dettagliate sulla serata e sui costi.
A Roma prosegue la mostra “Antonio Donghi. La magia del silenzio”
A Palazzo Merulana di Roma prosegue l’attesissima mostra “Antonio Donghi. La magia del silenzio”, un’approfondita retrospettiva, a cura dello studioso Fabio Benzi, che dal 9 febbraio al 26 maggio riporterà all’attenzione di appassionati ed esperti le opere del più grande esponente del Realismo magico del secolo scorso, per ricercarne e coglierne nuove suggestioni.
Classe 1897, romano, Donghi fu fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1963, un artista schivo e introverso, che tuttavia divenne noto in tutto il mondo e sul quale moltissimi critici si sono confrontati per definirne l’appartenenza culturale e classificarne lo stile. La sua è una raffigurazione della realtà chiara, gentile ma ambigua, all’apparenza semplice e decifrabile, ma che nasconde un magnetico e magico senso di aspettativa. Il progetto espositivo vuole offrire diverse chiavi di lettura attraverso un percorso che riunisce trentaquattro capolavori.
Il percorso artistico di Antonio Donghi è silenzioso e misterioso almeno quanto i contenuti della sua pittura, espressi in una forma algida e apparentemente impenetrabile. La sua produzione, nel giro di pochi mesi, tra la fine del 1922 e l’inizio del 1923, subì un mutamento radicale e rapidissimo con il passaggio da uno stile basato su una tradizionale pittura di matrice ottocentesca a una visione completamente rinnovata, capace di inserirsi e incidere nell’avanguardia europea che presto lo avrebbe visto incluso in quella tendenza del Magischer Realismus (Realismo magico), lanciata in Germania da Franz Roh, come uno dei maestri più significativi, e lo avrebbe proiettato con successo persino nelle mostre e nel mercato americano. Il curatore Fabio Benzi individua le ragioni del cambiamento nella frequentazione della galleria Bragaglia a Roma e nell’incontro con l’arte di Umberto Oppi, che nella stessa galleria arrivò con una sua personale: “Le opere di Oppi, con i personaggi immobilizzati in un’atmosfera senz’aria, i paesaggi costruiti da edifici geometrici sovrapposti nella loro volumetria come negli affreschi giotteschi, il disegno nitido e affilato, le espressioni interrogative e penetranti, l’aria di realismo magico al limite della “Nuova Oggettività” tedesca devono essere state il vero precedente saliente e l’ispirazione scatenante per Donghi. Ma la folgorazione di Donghi non fu passiva. Al glamour rarefatto di Oppi, egli preferì una popolarità nostrana, quasi romanesca, che spogliava la figurazione dai preziosismi e la adattava a lavandaie, donne del popolo, cacciatori e teatranti dell’avanspettacolo”
Dal 22 al 25 febbraio riparte Choco Italia: appuntamento a Fiumicino
Ripartirà da Fiumicino il tour primaverile di Choco Italia, il quale animerà la parte antica del comune della città metropolitana di Roma.
In Via di Torre Clementina, con vista sul Tevere, da giovedì 22 a domenica 25 febbraio andrà in scena la Fiera del cioccolato artigianale e dolcezze d’Italia.
Quattro giorni per avvicinarsi all’affascinante mondo del cioccolato artigianale e conoscere da vicino produttori e produzioni. Non mancheranno, assieme alle tante aziende del Made in Italy che aderiscono al tour ormai da anni, dolci tipici provenienti da tutte le regioni.
Per la prima volta a Fiumicino, Choco Italia è ad ingresso libero e gratuito, sempre aperto dalle ore 10 a mezzanotte.
Vi ricordiamo inoltre che nelle vicinanze di tutte queste zone potrete usufruire degli sconti esclusivi riservati da molti esercizi turistici ai possessori della nostra Tessera Turit.
Buon weekend!!