Un viaggio nell’isola di Gotland, in Svezia, rivela l’esistenza di numerosi labirinti, antichi e arcani, dai quali emergono scosse di energie telluriche.
Nell’immaginario collettivo, se si parla di un’isola e di labirinti, il pensiero vola al mito classico di Minosse, Dedalo, Teseo, Arianna ed il Minotauro e all’isola di Creta nel Mar Egeo. Ma gli scavi degli archeologi non hanno portato alla luce alcuna struttura identificabile con il concetto di labirinto. Eppure un’isola dei labirinti esiste davvero. Anch’essa, come Creta, si trova al centro di un grande mare chiuso tra le terre, non caldo come il Mediterraneo e a latitudini decisamente più settentrionali. Si tratta del Mar Baltico e l’isola è quella di Gotland.
Ed è lì che Giancarlo Pavat, scrittore e ricercatore triestino, è sbarcato la scorsa estate, seguendo il filo d’Arianna che dal “Cristo nel labirinto di Alatri” e dal labirinto affrescato nella chiesetta di Grinstad, nella foresta svedese, potrebbe portarci alle radici del simbolo stesso del Labirinto. Sul numero 52 di febbraio 2013, la rivista FENIX pubblica un lungo articolo di ben 8 pagine (con molte foto inedite di Giancarlo Pavat e Fabio Consolandi) scritto dallo stesso Pavat, in cui ci racconta i misteri relativi agli antichissimi labirinti di pietra presenti sulla svedese isola di Gotland al centro del Mar Baltico. Si parla pure di altri enigmi relativi a siti megalitici e sulla presenza dei celebri Cavalieri Templari sull’isola.
Infine, per la prima volta, Pavat racconta l’incredibile esperienza che lui e gli altri membri della spedizione italiana hanno vissuto al centro di un grande labirinto preistorico.
“Presso il grande labirinto di Visby sono stati registrati fenomeni che sembrano adombrare conoscenze dimenticate in possesso degli sconosciuti artefici. Quel tardo pomeriggio dell’estate scorsa a Gotland, a turno abbiamo percorso a piedi nudi le spire del labirinto, con calma, in silenzio. Giunto al centro, sono saliti sul grosso masso tondeggiante posizionato dai creatori proprio al centro del Trojaborg e, chiudendo gli occhi, ho disteso le braccia lungo il corpo, rilassandomi ed assaporando il tepore dell’aria. Ad un tratto, prima in maniera quasi impercettibile, poi sensibilmente più forte, ho cominciato a sentire una sorta di piccola scossa elettrica salire dai talloni lungo le gambe e poi lungo la spina dorsale.”
Queste ricerche, che stanno avendo grande risonanza a livello nazionale, grazie pure alla partecipazione di Giancarlo Pavat a note trasmissioni televisive come “Voyager” di Rai2, o “Mistero” di Italia 1, o a interviste come quella di Rai1, hanno condotto Pavat e il suo staff di collaboratori sino alla Scandinavia. Dal giugno 2011 ad oggi sono state ben tre i viaggi di studio e ricerche storiche guidati da Pavat in Svezia. Ricerche corredate da interessanti scoperte che hanno avuto risonanza anche sugli organi di informazione di quel Paese.
Al seguente link potete trovare le altre fotografie di GIANCARLO PAVAT