Le Dolomiti sono veramente un dono che la natura ci ha riservato, lo spettacolo che offrono è maestoso, soprattutto se visto e scoperto durante un tour in moto e non ci sono parole per spiegare quello vedono gli occhi.
Massimo ci racconta la sua avventura alla scoperta delle Dolomiti, dei suoi fantastici passi e dei suoi incantevoli paesaggi.
Martedì 26/06
Vedano – Pozza di Fassa Km 430
Partenza martedì 26/6 ore 6….direzione Svizzera.
A Mendrisio prendo l’autostrada verso nord per il ”Sanbernardino”. Sull’autostrada trovo poche macchine (tranne il primo tratto mendrisio-lugano i soliti frontalieri che si recano quotidianamente al lavoro) poi sono quasi solo, man mano che salgo verso il passo sento però cambiare la temperatura e dopo il ”tunnel”…SORPRESA !!!! PIOVE..
Mi fermo e metto maglione e tuta antiacqua e proseguo colla speranza che smetta di piovere e sopratutto il freddo alle mani,non diventi un problema.
Esco dall’autostrada a Thusis e prendo la deviazione per Davos,ma niente non smette di piovere,anzi aumenta il freddo;decido di non fermarmi per fare foto e continuo per il Fuelapass,qui entro in una nebbia fitta fino in cima al passo.
Per fortuna che dopo si dirada e mi permette di fare la discesa fino a Zernez in sicurezza;un termometro esterno mi indica che siamo a 8°….non dico altro tutta Italia era tormentata da caronte e il suo caldo…qui…vabbè.
Dopo Zernez giro a sinistra e prendo la Val di Mustair; finalmente smette di piovere e la strada è asciutta, mi fermo allora a fare benza e per cambiare i guanti ormai fradici e riprendo di corsa perchè la pioggia del Fuelapass mi raggiunge. Faccio di corsa l’Ofenpass e finalmente si comincia a vedere qualche macchia di azzurro nel cielo, riprendo un po’ di morale e continuo per Umbrailpass (il SantaMaria per noi) e raggiungo la vetta dello Stelvio.
Qui il freddo è fastidioso anche perchè c’è un vento da sud che martella la cima del passo costantemente e capisco che è meglio scendere vero l’Alto Adige.
Già ai piedi del passo a Prato dello Stelvio esce un bel sole che mi scalda e mi asciuga, però dopo Merano devo fermarmi per togliere la tuta perchè il caldo diventa insopportabile e ne approfitto per farmi un panino e una birra visto che sono le 13.
A Bolzano nord esco e prendo la Val d’Ega, faccio una deviazione per il passo del Lavazè per poi ridiscendere e fare il Passo del Costalunga; qui sembra che dei nuvoloni neri minacciano un temporale imminente, perciò preferisco continuare e raggiungo Pozza di Fassa e mi rifugio in albergo (Hotel Touring). Scarico la moto, che è sporca per via della pioggia del mattino e dello sterrato dell’Umbrailpass, entro nella mia camera e subito sotto la doccia per togliersi via la fatica della giornata e riprendere le forze
Dopo scendo e trovo Cinzia ci salutiamo e mi preparo per l’abbondante cena, buonissima; poi 4 passi a piedi per digerire e poi a nanna il vecchio orso deve dormire perchè mi aspetta una mattina da oltre 200 Km…
Mercoledì 27/06
Pozza – Lago di Braies – Pozza Km 223
Dopo colazione mi dirigo prima verso Canazei e da lì inizio a salire prima verso il Passo Sella e poi verso il passo Gardena. Non c’è una nuvola in cielo e lo spettacolo che offrono le Dolomiti è maestoso, non ci sono parole per spiegare quello vedono gli occhi, forse solo le foto posso avvicinarsi alla realtà…qui le foto si sprecano!
Scendo verso Corvara e prendo la strada per Brunico attraversando una vallata verde e fitta di pinete giro destra seguendo per Dobbiaco e dopo il paesino di Monguelfo giro a destra per il lago di Braies seguendo le indicazioni dei cartelli stradali e dopo 8 Km arrivo in uno dei posti più belli del mondo: mi trovo davanti a un lago incantato, contornato da conifere e dolomiti (nell’estate del 2010 è stata girata la fiction ”un passo dal cielo” con Terence Hill)
E’ possibile effettuare il giro dl lago a piedi in mezzo a pini e godere le bellezze paesaggistiche e le cristalline acque, la camminata è facile, solo che l’abbigliamento da biker mi intralcia nei camminare e mi fa sudare. Preferisco fermarmi e godermi lo spettacolo con in mano un panino e una birra.
Per ulteriori informazioni su questo lago vi consiglio di visitare il sito …”Wikipedia.org/Lago_di_Braies ”
Lascio il lago e scendo la valle (8 Km) per poi girare a destra per Dobbiaco e poi prendo la strada per Cortina d’Ampezzo. La strada è stupenda, la mia moto la divora velocemente e in un attimo arrivo a Cortina ma non mi fermo, preferisco continuare per i Passi del Falzarego e poi del Pordoi, strade che sono state rese famose dall’imprese dei ciclisti nostrani al giro d’Italia.
E’ inutile provare a raccontare quello che si vede,tante moto riempiono i parcheggi dei passi e fanno da coreografia al panorama classico delle montagne (peccato che molti tedeschi scambiano i nostri passi per delle piste, a volte l’inciviltà di pochi danneggia l’intera comunità dei bikers).
Arrivo all’albergo abbastanza stanco, doccia e poi grande e buona cena; conosco Wilmer che ha la mia stessa moto parliamo po’ ci scambiamo consigli… Poi a letto.
Giovedì 28/6
Pozza – Passo Giau – Alleghe – Pozza Km 140
Faccio colazione e parto rifacendo in parte la strada del giorno prima (Passo Pordoi e Falzarego) l’unica cosa che cambia e la luce che fa cambiare alle montagne il colore, alba e tramonto danno a queste montagne aspetti molto diversi, credo che ognuna di queste montagne va fotografata con la luce migliore, le dolomiti poi non sono come le altre alpi che le vedi solo da sud verso nord….qui puoi scendere e salire le valli che le circondano e trovare le angolazioni o le prospettive migliori per ogni foto.
Arrivo su al Passo Giau dopo un infinità di curve e tornanti (non so quanti penso 200 tornanti) e lo spettacolo è impressionante d’innanzi a noi si erge una montagna fatta come una piramide (Nuvolau) anche oggi non ci sono molte nuvole in cielo e dal passo il panorama è da mozzafiato,un numero interminabile di montagne cingono i fortunati motociclisti che arrivano fin qui ad ammirare le bellezze di madrenatura…
Dopo un buon caffè, un po’ di foto e quattro chiacchere con altri biker scendo verso Caprile, la strada è in ottime condizioni ma diventa più impegnativa la guida,le pendenze sono superiori qui che dall’altro versante e anche la natura ne risente,non vedono più prati e sentieri per lunghe passeggiate ma rocce,dirupi e vallate scoscese…qui il vecchio biker decide che è meglio rallentare e godere il panorama,ma da Caprile in poi la strada ritorna dolce e facile da fare.
Dopo pochi Km arrivo a Alleghe (siamo in provincia di Belluno), il paesino è in riva all’omonimo lago è una delle località più conosciute ed apprezzate delle dolomiti; qui si possono praticare tutti gli sport, dalla pesca al trekking, dalla mountine bike all’alpinismo.
Mi fermo in riva al lago vicino a un chiosco di legno che fa panini,e mentre mangio mi godo un meritato riposo,altri biker si uniscono e ci facciamo una chiaccherata scambiandoci consigli sulle strade da fare…
Riprendo il viaggio per il paese di Concedighe Agordino, qui devio a destra e comincio a salire verso il Passo del San Pellegrino, attraversando paesi e borghi molto belli, poi la strada diventa dura e ripida, i tornanti non addolciscono per niente la pendenza anzi i tornanti di destra in moto sono molto impegnativi e rigorosamente fatti in prima marcia.
Arrivati in cima si apre una vallata totalmente differente da quella appena percorsa, la strada scende dolcemente, non ci sono tornanti e in un attimo si arriva al centro di Moena nella Val di Fassa…qui si gira destra e in pochi minuti arrivo all’albergo,visto che ho qualche ora da far niente mi sdraio al sole,un po’ per riposare e un po’ per abbronzarsi. La serata è decisamente speciale si gioca Italia-Germania….e non solo…qui si intrecciano il futuro anche dell’euro,la credibilità dell’Italia in Europa,il futuro del governo Monti…ecc ecc.
Non seguo la partita perchè non ho voglia di sentire urlare i tifosi e poi non amo molto il mondo del pallone. Però Cinzia organizza una cena tipicamente tirolese,all’aperto con cibi delle vallate,funghi,formaggi,cervo in salmì e polenta…
Invece di mangiare su tavoli separati come è di solito, siamo tutti vicini e questo ci aiuta a conoscerci e parlare; lo trovata un idea geniale, spesso in albergo ci si limita a dirsi sol ”buongiorno e buonasera” questa volta siamo stati costretti a parlarci e discutere di calcio, moto, trekking, di come si vive in Milano, ecc ecc…
Tra una portata e un altra vedo come la gente si scioglie e chiacchera liberamente …ripeto una trovata geniale
Finisco la cena ed esco a fare i soliti 4 passi ma questa sera sono solo,t utta pozza e i suoi turisti sono attaccati al televisore, sento le urla uscire dalle finestre della case e gli urli di gioia, capisco che che avvenuto il miracolo. Ritorno all’albergo e vedo visi che sprigionano allegria e vado a letto contento anche io.
Venerdì 29/06
Pozza – Lago di Carezza – Castelrotto – Passo Sella Pozza Km 118
Il tour in moto riprende con partenza intorno alle 9:00, dopo la colazione per il Lago di Carezza, attraverso Vigo di Fassa e dopo poche curve arrivo al parcheggio, scendo le scale e arrivo sul balcone di legno che domina il lago. Il colore dominante è il verde delle acque e dei pini che lo circondano alle spalle del quale dominano il Gruppo del Latemar e il Catinaccio che si riflettono nelle acque limpide, oggi, peccato dei nuvoloni coprono le cime delle montagne ma garantisco che lo spettacolo è imponente.
Riparto e faccio il Passo di Nigra poi incomincio a scendere attraversando boschi di conifere e il paesino di Tires (siamo in provincia di Bolzano). La strada ha delle pendenze inquietanti, in alcuni punti si vedono cartelli che indicano la pendenza del 20% e in queste situazioni il biker affida la moto e l’anima al dio Brembo…. e rallenta vistosamente la velocità.
In pochi Km passiamo dai 1688 mt del Passo Nigra ai 880 mt di Fiè allo Sciliar, sfioriando l’autostrada del Brennero per poi prendere la strada di Castelrotto paese del campionessa di scii Denise Carbon, molto bello in stile tipico di queste vallate e ai piedi dell’Alpe di Siusi, la cui vicinanza a permesso lo sviluppo del turismo estivo e invernale.
Salgo su all’Alpe di Siusi, non sono molti Km (8 strada molto larga); arrivati in cima il panorama è a perdita d’occhio grandi distese di prati si perdono verso l’orizzonte, di fronte si vede il Massiccio dello Sciliar (che è però avvolto da nubi)
Dopo una breve sosta riparto e scendo in Val Gardena e mi fermo a visitare Ortisei,il più importante paese della valle. La prima sensazione però è quella di essere in Germania, nulla fa capire (tranne qualche scritta) che siamo ancora in Italia.
Visito un po’ la cittadina, molto bella e pulita, piena di negozi e turisti; il caldo qui oggi si sente e penso che sia meglio salire a 2000 mt è godere del fresco che offrono le montagne.
Arrivo al passo intorno alle 13:00 e una moltitudine di biker e ciclisti riempono quei pochi metri quadri del Passo Sella, entro nel rifugio per prendere un panino e una birra e fatico a trovare un tavolo e una sedia; mentre sto mangiando arriva la telefonata di mio nipote Eddy che mi comunica di aver passato l’esame della maturità; è contento e che adesso pensa solo a riposare e poi alle ferie.
Lascio il passo e scendo verso Canazei e mi dirigo verso l’albergo: il programma prevede di provare la moto di Cinzia una Triumph Street Triple 675.
La Street Triple è davvero una bella moto; sarà per il doppio faro anteriore, marchio di fabbrica delle naked Triumph, o per la linea semplice e aggraziata ma da qualsiasi angolazione la si guardi ispira sempre grinta ed eleganza. Il motore a 3 cilindri in linea da 675 cc è un fenomeno di regolarità, coppia e grinta. Non credevo fosse così facile guidarla. Ringrazio Cinzia di avermela prestata per una mezz’oretta.
Dopo però devo cominciare a preparare i bagagli perchè domani si parte.
Il motoraduno dello Stelvio chiama, onestamente mi preoccupa più il caldo che i Km che dovrò fare,le previsioni prevedono che l’anticiclone ”caronte” farà schizzare le colonnine di mercurio verso i 35°….Ahimè…affronteremo anche questo supplizio.
Sabato 30/06
Pozza – Stelvio – Livigno – Chiavenna – Spluga – Vedano Km 460
Sabato giorno di saluti. Saluto Max e Pina, Cinzia penso che stia dormendo, con la promessa di ritornare l’anno prossimo perchè mi son trovato troppo bene all’ Hotel Touring: andateci ve lo consiglio (visitate il sito www.touringhotel.info)
Dopo i saluti parto verso le 8 del mattino; voglio sfruttare le ore più fresche del mattino mi aspettano molti Km e molti passi alpini da fare.
Brucio Bolzano, Merano e tutta la Val Venosta per fermarmi poi giusto a far benzina a Prato dello Stelvio e poi su per i 48 tornanti del Passo dello Stelvio che mi aspettano.
Sulla cima mi aspettano un numero impressionante di bikers giunti per lo Stelviointenational, il motoraduno più importante della stagione: quasi 6000 iscritti più un numero impreciso di motociclisti che non hanno voluto mancare alla grande festa del motore che si svolge da 36 anni.
Faccio l’iscrizione,mangio un panino e poi giù a bormio,attraverso le strade più belle per un biker…i 2700mt di altitudine sono la mecca per noi insaziabili arrampicatori di passi alpini.
Mi fermo un attimo a Livigno per prendere un regalo alla moglie poi riparto per il passo della forcola e il passo del bernina…foto poi Saint Moritz…località turistica famosa della svizzera,si continua …passo del Malojia, Chiavenna…e ancora su….per l’ultimo passo …il passo Spluga…
Molto bello è il paesino di Montespluga, qui mi fermo e bevo perchè il caldo comincia a farsi sentire; arrivo al in cima al passo ormai non c’è la più dogana, la si passa senza problemi e si scende verso Splugen in una vallata stupenda e molto veloce…
Da qui prendo l’autostrada svizzera e mi bevo i 90 Km che mi mancano a casa. Anche per quest’anno il tour sulle Dolomiti si è concluso col mitico Stelviointernational; l’unico neo è stato uno spavento che un mi hanno fatto prendere sul Passo del Fuscagno prima di Livigno: qui ho rischiato tanto di farmi male….. questa gente che prende la moto e crede di essere più bravo dei Valentini e degli Stoner farebbe bene a starsene a casa e non andare in giro a rischiare la loro vita e sopratutto quella degli altri.
Comunque per il resto tutto ok, un po ‘ pioggia il primo giorno, oi sempre sole… l’hotel touring (che è un Bikerhotel) mi coccolato e nutrito nel migliore dei modi….
Le dolomiti sono veramente un dono che la natura ci ha riservato a noi italiani,e le strade e i passi magari già fatti tante volte che però non stancano mai …
CIAOOOOOOOOOO… prepariamo già il tour 2013….