A cura di Tommaso Fabretti
In questi mesi estivi che si stanno avvicinando, avremo tutti bisogno di un po’ di riposo, un periodo di qualche giorno per rilassare il cuore e la mente, per lasciarci alle spalle i momenti difficili che hanno contraddistinto questa prima parte dell’anno.
E se parliamo di relax, aria buona, contatto con la natura e percorsi sportivi, che cosa c’è di meglio di un’uscita in Valle d’Aosta?
Un territorio da sempre ricco di scorci panoramici incantevoli, ospitalità e cortesia, una zona montana ideale per ricaricare le batterie e fare una boccata di ossigeno e di.. ottimismo. Benvenuti in Vallée allora, tra una passeggiata e l’altra, circondati da tanti colori e da tante meraviglie della natura.
La via dei giganti: trekking d’alta quota tra le vette più alte d’Europa
L’Alta Via n. 1, denominata alta via dei giganti, è un itinerario escursionistico dallo scenario incomparabile: si sviluppa infatti ai piedi dei massicci più elevati d’Europa quali il Monte Rosa, il Cervino e il Monte Bianco.
Questo itinerario offre, accanto ai superbi esempi di architettura naturale delle Alpi, basti pensare all’elegante piramide del Cervino, impareggiabili testimonianze di architettura rurale, strettamente legata alla vita degli alpeggi, come le costruzioni tradizionali Walser della Valle di Gressoney e dell’Alta Valle di Ayas. Tracciata lungo la sinistra orografica della Dora Baltea, l’Alta Via n.1 è percorribile da chiunque poiché si snoda lungo sentieri ben tracciati, con larghezza media di 80 cm. e interamente segnalati. L’escursionista abituato a camminare in montagna potrà percorrerla integralmente, mentre coloro che vogliono provare, per la prima volta, l’esperienza dell’andare per sentieri, potranno percorrerne anche solo qualche breve tratto, più in basso.
L’itinerario conduce da Donnas a Courmayeur, con 17 tappe giornaliere che richiedono in media 3-5 ore di marcia ciascuna, offrendo punti di sosta per ogni necessità: campeggi, bivacchi, rifugi, alberghi e dormitori. Il percorso scende, quasi ad ogni tappa, nel fondovalle dove è possibile usufruire dei servizi dei paesi oppure interrompere il tragitto con rientro in autobus. L’itinerario è percorribile nei mesi estivi e si sviluppa nella media e alta montagna, fra prati, pascoli, boschi e pietraie, mantenendosi ad una quota media di 2.000 metri e sfiorando spesso i 3.000 m. (sul Col Malatrà si raggiungono i 2925 m.).
L’elevato valore naturalistico di questi ambienti, che testimoniano il rispetto e l’equilibrio della cultura contadina tradizionale nell’uso delle risorse del territorio, e le alte e celebri montagne, cariche di storia e di imprese, che ne fungono da superba cornice, offrono un quadro d’altri tempi che l’escursionista dovrà semplicemente ammirare ed apprezzare.
La via naturalistica: un trekking alpino per scoprire flora e fauna
L’Alta Via n. 2, denominata alta via naturalistica, è un itinerario escursionistico di eccezionale interesse: buona parte del suo percorso si snoda infatti nei territori del Parco Nazionale del Gran Paradiso e del Parco Regionale del Mont Avic.
Questo itinerario attraversa zone selvagge dai paesaggi suggestivi, dove vivono numerosi esemplari di flora e fauna alpina, anche delle specie più rare, e zone abitate nelle quali è possibile scoprire le origini antiche delle tradizioni e dell’artigianato valdostani e dove poter degustare i prodotti tipici locali. Tracciata lungo la destra orografica della Dora Baltea, l’Alta Via n. 2 è alla portata di tutti poiché si snoda lungo sentieri ben tracciati, con larghezza media di 80 cm., e interamente segnalati. L’escursionista abituato a camminare in montagna potrà percorrerla integralmente, mentre coloro che vogliono provare, per la prima volta, l’esperienza dell’andare per sentieri, potranno percorrerne anche solo qualche breve tratto, più in basso.
L’itinerario conduce da Courmayeur a Donnas, con 14 tappe giornaliere che richiedono in media 3-5 ore di marcia ciascuna, offrendo svariati punti di sosta: campeggi, bivacchi, rifugi, alberghi e posti tappa. Il percorso scende, quasi ad ogni tappa, nel fondovalle dove è possibile usufruire dei servizi dei paesi oppure interrompere il tragitto con rientro in autobus. L’itinerario è percorribile nei mesi estivi e si sviluppa nella media e alta montagna, fra prati, pascoli, boschi e pietraie, mantenendosi ad una quota media di 2.000 metri e raggiungendo talvolta i 3.000 m. (sul Col Loson si sfiorano i 3.300 m.!!).
Qui, dove la natura si mostra ancora intatta, è possibile ammirare la grazia di un camoscio in corsa oppure l’elegante volo dell’aquila reale, o trovarsi circondati da un branco di stambecchi maschi che, nelle ultime ore del giorno, si radunano a brucare l’erba nelle vallette ai piedi delle morene e delle nevi perenni. Il periodo ideale per ammirare la flora è il mese di luglio, quando ha luogo la massima fioritura in montagna. Piccole macchie di fiori dai colori brillanti, che in basso si confonderebbero con la vegetazione più lussureggiante, quassù assumono un particolare valore: rappresentano la vittoria della vita sulla severità dell’ambiente.
Il Parco Nazionale Gran Paradiso
Il Parco Nazionale Gran Paradiso si estende su 70.000 ettari di territorio d’alta montagna, tra gli 800 metri di fondovalle e i 4.061 metri del Gran Paradiso.
In Valle d’Aosta, il Parco nazionale Gran Paradiso ha tre centri visitatori, a Cogne, Valsavarenche e Rhêmes-Notre-Dame. I centri visitatori permettono di approfondire in ogni stagione i vari aspetti naturalistici dell’area protetta.
Da non perdere, a Cogne, il giardino alpino Paradisia, soprattutto a luglio, quando molte delle oltre 1.000 specie del giardino sono in piena fioritura.
La storia del Parco nazionale Gran Paradiso è legata alla protezione dello stambecco. Nel 1856, infatti, il re Vittorio Emanuele II dichiarò queste montagne riserva reale di caccia e salvò così lo stambecco dall’estinzione. Il re creò anche un corpo di guardie specializzate e fece costruire una rete viaria per la protezione della fauna e per le escursioni. Nel 1920, Vittorio Emanuele III donò la riserva allo Stato italiano perché ne facesse un parco. Il Parco nazionale Gran Paradiso fu effettivamente istituito nel 1922.
Gli animali
È difficile fare un’escursione nel Parco nazionale Gran Paradiso senza avvistarne gli animali, spesso anche da vicino.
Lo stambecco, simbolo del parco, è piuttosto confidente e si incontra facilmente al pascolo. I maschi, riconoscibili dalle lunghe corna ricurve, vivono in piccoli gruppi, mentre le femmine, dalle corna più corte, restano con i piccoli. Anche il camoscio è comune, ma assai più schivo e difficile da osservare.
Altro protagonista del parco è la marmotta, simpatico roditore che scava lunghe gallerie per sfuggire ai pericoli e preparare il letargo invernale.
Tra gli uccelli sono rappresentati i rapaci, come l’aquila reale, e molti piccoli passeriformi. Acquisizioni più recenti del parco sono il gipeto, grande avvoltoio scomparso nel 1912 e tornato sulle Alpi per un progetto internazionale, e la lince, splendido, piccolo predatore.
La flora
Nei boschi di fondovalle si trovano larici, abeti rossi, pini cembri e abeti bianchi. Salendo, gli alberi sono sostituiti prima dai pascoli alpini, ricchi di fiori in primavera, poi da rocce e ghiacciai.
Tra i fiori rari del Parco nazionale Gran Paradiso ricordiamo: la Potentilla pensylvanica, che cresce nei prati aridi sopra i 1.300 metri; l’Astragalus alopecurus, che si trova solo in Valle d’Aosta; l’Aethionema thomasianum; la Linnaea borealis, un relitto glaciale che ha trovato rifugio nei boschi di conifere; la Paradisea liliastrum, un giglio bianco da cui prende il nome il giardino alpino Paradisia di Cogne.
Il presente articolo è tratto dalla nostra rivista GRATUITA Turismo all’Aria Aperta di questo mese.