Situata nella provincia di Fermo, nel versante orientale del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, Amandola rappresenta uno dei centri più importanti dell’entroterra marchigiano per le sue risorse storico-culturali, per le prelibatezze tradizionali della tavola locale e per le sue valenze ambientali e paesaggistiche. Si incunea tra i Comuni di Montefortino e Sarnano nell’alta Valle del Tenna, in un susseguirsi di colline e panorami montuosi.
La molteplicità dei paesaggi che caratterizzano questo territorio è uno degli elementi che lo rendono straordinario; le creste aspre e selvagge della dorsale montuosa, le valli disegnate dalla forza dei fiumi, e i piccoli borghi sapientemente incastonati tra le colline si mescolano in un unico respiro, passato e presente.
UN RICCO PATRIMONIO ARTISTICO E ARCHITETTONICO
La cittadina di Amandola nacque nel 1248 sui tre colli di Agello, Leone e Marrubbione, ed il suo centro storico è ricco di architetture civili e religiose: per queste caratteristiche è stata insignita, nel 2019, della Bandiera Arancione. Passeggiando nel centro di Amandola resterete ammirati davanti ad imponenti e sontuosi palazzi storici e vi lascerete affascinare dai suoi tanti vicoli, nascosti ed eleganti.
Tra le tante bellezze architettoniche di Amandola spiccano sicuramente Piazza Risorgimento, il Santuario del Beato Antonio, il Teatro della Fenice e l’Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale.
Piazza Risorgimento e il Santuario del Beato Antonio
Piazza Risorgimento rappresenta il cuore della cittadina marchigiana. La sua forma è semicircolare, ed è limitata ad est dalla Porta San Giacomo, con arco a sesto acuto e orologio sovrastate, mentre ad ovest troviamo la scalinata del Santuario del Beato Antonio, una chiesa molto elegante costruita intorno al 1300 e ampliata successivamente dal Priore Antonio Migliorati (divenuto poi il Beato Antonio). Il Santuario si compone di un’unica navata con copertura a volta, e il suo presbitero affrescato da Francesco Ferranti risale al 1900. Dello stesso Ferranti sono l’ “Esaltazione del Beato Antonio” che campeggia al centro dell’abside, mentre una “Vocazione del Beato” e una “Madonna della Cintura” ornano i primi due altari laterali. Sempre nell’abside, alcune scene del pittore Orazio Orazi rappresentano i “Miracoli del Beato”.
Il Teatro della Fenice
A pochi passi dalla Piazza Risorgimento troviamo il Teatro della Fenice. L’attuale assetto del teatro ricalca le innovazioni mutuate dai grandi teatri italiani verificatesi nell’ottocento con l’adozione di una pianta ellittica, come il Teatro dell’Aquila di Fermo, e tre ordini di palchi sovrastati dal loggione a galleria con arcate definite da ringhiere a piastrini. Le decorazioni originali furono dell’amandolese Vincenzo Pascucci. Il Teatro è rimasto chiuso dal 1958 sino ad oggi subendo un restauro iniziato nel 1991 e protrattosi sino ai giorni nostri.
L’Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale
Spingendoci a qualche chilometro di distanza dal centro di Amandola arriviamo fino alla Valle del Tenna per visitare la bellissima Abbazia dei Santi Ruffino e Vitale. Si tratta di una struttura primitiva, coperta a botte e scavata nel tufo, che conserva sulle sue pareti una delle pagine artistiche più antiche della regione. La chiesa romanica si articola in tre navate, un alto presbiterio è accessibile mediante una scalinata centrale di più recente realizzazione, mentre ai lati due aperture conducono alla cripta sottostante, caratterizzata da cinque navatelle. Nell’abside centrale sono collocati i resti umani di S. Ruffino, protettore dell’ernia. La torre quadrangolare del XIII secolo presenta sul lato est lo stemma del Comune di Amandola.
UN TERRITORIO IMMERSO NELLA NATURA
Nei dintorni di Amandola troviamo tante altre bellezze paesaggistiche, con un affascinante ambiente naturale fatto di tanto verde e corsi d’acqua. In queste zone è possibile svolgere tante attività sportive: dalle escursioni in mountain bike al trekking, dal kayak alla pesca sportiva, sono numerose le possibilità che il territorio marchigiano vi propone per passare in tranquillità e relax qualche giorno di primavera.
Vi suggeriamo in particolare la quiete del Lago di San Ruffino: situato ai piedi dei Monti Sibillini, si tratta di un prezioso ecosistema acquatico di 260.000 mq di superficie, in cui vi sarà possibile godervi la natura noleggiando una canoa, una piccola barchetta a remi, un pedalò o semplicemente passeggiando lungo le sue rive.
UNA GASTRONOMIA DI ALTO LIVELLO
Anche a tavola Amandola vi sorprenderà e vi cullerà con le sue specialità: tra le invitanti crispelle e il gustosissimo ciauscolo, il salume spalmabile dal gusto irresistibile, spicca l’eccellenza del tartufo. Bianco pregiato, nero e scorzone, il tartufo è probabilmente la principale eccellenza gastronomica del territorio e viene celebrato con un grande evento denominato “Diamanti a Tavola”, che si tiene solitamente nel mese di marzo.
E come può mancare un buon bicchiere di liquore alla fine del pasto? Amandola vi propone il vino cotto, una bevanda alcolica dal sapore dolce, oppure il mistrà, un liquore ottenuto dalla distillazione del vino e dai semi di anice, una specialità dell’entroterra marchigiano resa famosa dalla ditta Varnelli.
Ringraziamo per la gentile collaborazione l’Ufficio Turistico di Amandola e il signor Giorgio Tassi per le bellissime fotografie.
Il presente articolo è tratto dalla nostra rivista GRATUITA Turismo all’Aria Aperta di QUESTO MESE.