Domenica 13 settembre il cuore della cittadina marchigiana di Matelica (MC) si veste a festa: con l’evento Vie del Verdicchio vi aspettano musica, piatti gustosi e tanto divertimento.
L’evento Vie del Verdicchio nasce per promuovere il noto vino bianco marchigiano, ma anche per dare risalto angoli del centro storico di Matelica che solitamente non sono conosciuti da turisti o cittadini di borghi limitrofi. L’evento inizia alle ore 12 e prosegue fino alla mezzanotte: nel corso di queste 12 ore verranno coinvolte diverse associazioni e realtà cittadine, con la possibilità di bere e mangiare prodotti tipici durante tutto il corso dell’evento. Location principale di Vie del Verdicchio (tutte le aree coinvolte saranno allestite seguendo il principio della rigenerazione urbana) sarà Piazza Valerio, antistante la storica chiesa di Sant’Agostino, caratterizzata dal portale gotico inclinato rispetto al resto della struttura. Oltre a musica, cibo e vino, ampio spazio anche alla cultura con la creazione di un percorso unico all’interno del Teatro Piermarini. Nel foyer sarà allestito un temporaneo museo del Verdicchio con foto e oggetti storici, con la visita che proseguirà poi nel teatro ottocentesco e nelle terme romane (appena restaurate) che si trovano proprio al di sotto del palco.
Una giornata diversa dal solito che unisce turismo, cultura, intrattenimento ed enogastronomia. Un format innovativo che punta a diventare una pietra miliare del fine estate matelicese.
L’appuntamento è per domenica 13 settembre. L’intero evento seguirà uno specifico protocollo anti Coronavirus.
IL VERDICCHIO DI MATELICA
Il Verdicchio di Matelica è un vino quasi nascosto, fatto in una terra quasi nascosta. Siamo in provincia di Macerata e, in piccola parte, nelle campagne più a ovest della provincia di Ancona.
Il territorio dove si coltivano le uve del Verdicchio di Matelica comprende il cuore dell’Alta Vallesina. L’unicità e la rarità di questo vino parte da questa valle: è l’unica valle (di queste dimensioni) della regione Marche ad essere disposta nord-sud, identificabile nel territorio delimitato dal Comune di Castelraimondo (MC) a sud e dal Comune di Cerreto d’Esi (AN) a nord.
Tutte le altre grandi valli marchigiane sono posizionate in direzione ovest-est: nascono nei monti dell’Appennino, in particolare nel maceratese, nella zona preappenninica dei Monti Sibillini, e si svolgono fino ad arrivare perpendicolare al Mare Adriatico.
Il Verdicchio di Matelica vive questa unicità pedoclimatica, trasformandola in tipicità produttive e sensoriali.
La peculiarità del Verdicchio di Matelica è quindi sostanzialmente riconducibile al territorio e, in particolare, alla condizione orografica della valle chiusa al mare. Questo posizionamento parallelo al mare crea, nell’Alta Vallesina, un clima continentale, caratterizzato dalla mancanza del volano termico mitigante del mare stesso. La vite di Verdicchio legge queste difficoltà termiche nel periodo freddo e conseguentemente differenzia poche gemme a frutto, perché valuta di non riuscire ad avere una sufficiente sommatoria termica utile a una maturazione adeguata per un abbondante carico di uva.
Ma poi, con l’allegagione e quindi con l’inizio della maturazione, la vite trova il sole del 43° parallelo, perfetto per il soleggiamento utile all’attività fotosintetica del Verdicchio: i pochi grappoli fruiscono, fino ad ottobre, di una grande forza maturativa, tanta energia in pochi frutti. Per questo equilibrio ambientale il Verdicchio di Matelica ha un elevato contenuto in zuccheri (e quindi in alcol nel vino…), un alto valore in estratto secco e in sali minerali.
Sette sono i comuni il cui territorio entra in parte nei confini definiti dal disciplinare di produzione: Matelica, Esanatoglia, Gagliole, Castelraimondo e Camerino in provincia di Macerata, Cerreto d’Esi e Fabriano in provincia di Ancona.
Il Verdicchio di Matelica nel 2009 ha raggiunto un traguardo importante e rarissimo nel panorama vitivinicolo nazionale: è un vino a “Denominazione di Origine Controllata” e la tipologia Riserva è una “Denominazione di Origine Controllata e Garantita”.
Per fare chiarezza su questo argomento, peraltro molto ostico al consumatore non necessariamente acculturato del settore enoico, affermiamo che il Verdicchio di Matelica ha potuto applicare con la massima efficacia la filosofia che guida e discerne la logica delle Denominazioni di Origine in Italia: un certo vitigno in un definito e limitato territorio produce un vino che, per le sue peculiarità, viene riconosciuto a D.O.C. (con un personalissimo disciplinare di produzione che è legge dello Stato e definisce vitigni, territorio, produzione); se inoltre è riconosciuta un’”eccellenza produttiva”, solo a questa piccola frazione di prodotto può essere riconosciuta la D.O.C.G. Questo è successo al Verdicchio di Matelica (D.O.C.) e quindi alla “Riserva” (D.O.C.G.).
Oggi, quindi, esistono due Verdicchio di Matelica: il “Verdicchio di Matelica D.O.C.” e il “Verdicchio di Matelica Riserva D.O.C.G.”, ognuno con il relativo disciplinare di produzione. Il Verdicchio di Matelica è un vino prodotto in un territorio “molto limitato e molto delimitato”.
Per tutte le informazioni sul Verdicchio di Matelica, visita il sito Internet dell’Associazione Produttori Verdicchio di Matelica: http://www.produttoriverdicchiodimatelica.it.
CENNI TURISTICI
La Città di Matelica sorge a 354 m s.l.m., nella splendida vallata del fiume Esino. Il suo comune si estende per 81 kmq; il territorio è in prevalenza collinare, con le montagne che la costeggiano ai lati della valle, tra cui il Monte San Vicino e il Monte Gemmo.
Matelica, piccolo comune delle Marche con circa 10.000 abitanti, è situata nella Provincia di Macerata e nel cuore dell’Alta Valle Esina. Comprende ben quindici frazioni: Balzani, Braccano, Castiglione, Cavalieri, Colferraio, Collepere, Colli, Mistriano, Pezze, Piane, Poggeto, San Nicola, Terricoli, Valbona, Vinano.
La città offre al turista splendidi scenari naturali, innumerevoli ricchezze storico-artistiche e un’antica tradizione enogastronomica, sapientemente recuperata e custodita dai produttori locali.
Le origini della città sono antichissime, com’è documentato dalle testimonianze archeologiche d’epoca picena e romana, rivenute nel comprensorio comunale e raccolte nel Museo Civico Archeologico, allestito all’interno del Palazzo Finaguerra (inizi del XVIII secolo), con le sue decorazioni pittoriche di pareti, soffitti e porte che fanno da cornice alle apprezzabili collezioni di reperti archeologici e alle opere d’arte medioevali e rinascimentali in esso conservate.
L’importanza rivestita da Matelica nel corso dei secoli è testimoniata dall’eleganza e dalla varietà architettonica degli edifici del centro storico, il cui punto nevralgico è l’antica piazza, oggi intitolata a Enrico Mattei. Al centro di essa, la bella fontana ottagonale, in pietra bianca e ornata da quattro statue di divinità marine, mentre ai lati Palazzo del Governo (1271), la Torre Civica, la Loggia degli Ottoni (1511), Palazzo Ottoni (1472), Palazzo Comunale (acquisito dal comune nel 1606) e la Chiesa del Suffragio la rendono più ricca e particolare.
Da visitare è Palazzo Piersanti, sede dell’omonimo Museo, in cui sono esposte le collezioni di Monsignor Venanzio Filippo Piersanti, maestro cerimoniere pontificio dal 1718 al 1761, donate nel 1906 al Capitolo della Cattedrale.
Tra le notevoli opere conservate, si possono apprezzare dipinti di Bellini, Francesco Gentile da Fabriano, Salvator Rosa, Carlo Maratta, oltre ad argenti pregiati e mobili di rara fattura. Al XIX secolo risale il grazioso Teatro Piermarini, inaugurato nel 1812, la cui progettazione viene affidata al celebre architetto del Teatro alla Scala di Milano, Giuseppe Piermarini. Ogni anno vi si svolgono una stagione teatrale e una concertistica molto seguite dai matelicesi.
Fra gli edifici religiosi, di notevole interesse sono la Cattedrale di Santa Maria Assunta, dominata dalla mole della torre campanaria insolitamente eretta al centro della facciata, e la Chiesa di San Francesco (1268), una vera galleria d’arte in cui è conservato il più antico ciclo agiografico francescano delle Marche risalente al XIII secolo, con il bellissimo portale gotico, unico elemento sopravvissuto alle successive demolizioni.
Per altre info:
http://www.comune.matelica.mc.it/turismo/informazioni-turistiche.asp