Il Carnevale di Mamoiada (NU) è fra le più antiche manifestazioni folkloristiche popolari della Sardegna. La festa di S.Antonio Abate sancisce l’ inizio del Carnevale Mamoiadino, tradizione molto sentita dall’intera comunità che si riversa nella piazza principale per esibirsi instancabilmente nelle danze tradizionali di “su passu torrau”, su sartiu” e “su dillu”, al suono dell’organetto o dell’armonica a bocca. Numerosi sono i turisti che ogni anno giungono ad assistere a questo spettacolo, in cui vengono coinvolti, non come spettatori, ma come attivi protagonisti, e vengono trascinati all’interno della cerchia di ballerini. La festa viene rallegrata dai colorati costumi tradizionali, indossati per l’occasione da donne, uomini e bambini. Tra la folla l’attenzione di tutti viene richiamata dall’arrivo in piazza dei Mamuthones e Issohadores, simbolo del Carnevale Mamoiadino che col loro passo deciso e ritmo incalzante trascinano il pubblico. Altro simbolo del Carnevale è Juvanne Martis, un fantoccio la cui comparsa denota la conclusione del carnevale. Questo enorme pupazzo, colpito da una grave malattia, viene posizionato su un carretto trascinato da un asino. Attorno ad esso qualche chirurgo e infermiere procedono a trapanare il cranio, a eseguire tagli di decine di metri d’intestino e ad effettuare trasfusioni di vino locale all’interno della botte che costituisce il corpo dell’infermo. Uomini e donne vestiti in abiti tradizionali femminili ne piangono poi la morte cantando sconsolatamente. A conclusione dei tre giorni di balli e sfilate in piazza e nelle vie del paese, a tutti gli ospiti vengono offerti dolci di produzione locale, fave miste e lardo di maiale, il tutto condito con l’ottimo cannonau locale.
Il Carnevale di Mamoiada quest’anno si festeggierà secondo il seguente calendario:
Domenica 23 febbraio
Lunedì 24 febbraio
Martedì grasso 25 febbraio
La domenica e il martedì sono previste le sfilate dei gruppi Mamuthones e Issohadores Pro Loco e Atzeni, gruppi spontanei in costume e gruppi i maschera.
I Mamuthones e Issohadores rappresentano il simbolo del folklore, delle tradizioni, del Carnevale della Sardegna e l’hanno in diverse occasioni rappresentata e da quando il gruppo è sotto la tutela della Pro Loco, ha partecipato ad importanti manifestazioni in Italia (dal trentino alla Sicilia) e all’estero (Inghilterra-Francia-Spagna-Germania-Grecia-Bulgaria-Croazia-Svizzera-Austria–Cuba-Cina-Singapore)
Il lunedì è il tradizionale pomeriggio dedicato al Carnevale dei Bambini.
Il Martedì grasso sono previste le mascherate spontanee e costumi tradizionali, la sfilata dei Mamuthones e Issohadores, il tradizionale carretto con il fantoccio di Juvanne Martis Sero, i balli in piazza e la tradizionale offerta di fave con lardo.
Mamoiada – Cenni turistici
Mamoiada è sita a 650 metri s.l.m., mentre l’altitudine media del suo territorio è di 736 metri circa. Situata a nord della catena montuosa del Gennargentu, confina con i territori di Fonni, Gavoi, Ollolai, Sarule, Orani, Nuoro e Orgosolo. Dista da Nuoro 17 km circa, con cui è collegata dalla strada a scorrimento veloce Nuoro-Lanusei-Arbatax (Ogliastra) quasi a ricordare l’antica strada “Kalàribus-Ulbiam”, passante per i paesi dell’interno, tra i quali Soràbile (tra Fonni e Mamoiada). Il suo territorio si estende complessivamente per 4.903 ettari, da “Trumùghine” a “Sas Baddes”, da “Bisèni” a “Sa Radichina”, da “Sa Làcana” a “Su Dòvaru”. Una parte di questi terreni è estremamente accidentata con notevoli dislivelli e formazioni granitiche, mentre altre, vedi la zona “San Cosimo”, comprendono un territorio ricco di sorgenti naturali, corsi d’acqua, terreni a pascolo e a colture (“Marghine” ed altopiano di “Lidana”). Le attività produttive prevalenti sono: pastorizia e viticoltura, che danno prodotti di ottima qualità.
Il patrimonio architettonico
L’emblema di Mamoiada, dal punto di vista architettonico, è rappresentato dalla Chiesa di Nostra Signora di Loreto- nella foto qui a sinistra – di probabile origine medioevale. Tra le chiese campestri, oltre a quella di Loret’Attesu – nella foto qui a destra – risalente alla seconda metà del XVIII secolo, restaurata di recente, notevole importanza riveste il santuario dei SS. Cosma e Damiano, sull’altopiano di “Lidana-Marghine”, a 6 Km. dal paese. Alcuni studiosi ritengono sia il più antico di tutta la Barbagia. Risalirebbe al VII secolo d.c. All’interno vanta una pregevole nicchia in trachite rosa del ‘600 ed alcuni affreschi di stile bizantino, nonchè 14 formelle in ceramica smaltata, di buona fattura, raffigurante le stazioni della “Via Crucis” realizzate in Spagna, nella fabbrica di Alcora, a Castellon de la Plana, nella seconda metà del ‘700, dall’artista Jacinto Causada; le stesse sono state ammirate da tutto il mondo nel 1998 in occasione della “Via Crucis” del Venerdì Santo, officiata dal Papa Giovanni Paolo II, al Colosseo.
I dolci e i cibi tradizionali
Mamoiada produce una svariata gamma di dolci tipici, tutti di ottima qualità. Ne citiamo alcuni: in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Antonio Abate (16-17 gennaio): – Popassinu biancu – Popassinu nigheddu – Coccone in mele – Caschettas. A Pasqua: – Gateau – Sas hasadinas – Sos rujolos. A carnevale (febbraio-marzo): – ‘Ulurjones de mendula – Orulettas – Hathas. Durante il resto dell’anno e per tutte le occasioni: – Amarettos – Pistoccos – Guelfos (ovos de monza) – Sevadas. Altri prodotti tipici locali sono: – Pane ‘e vresa – Pane vrattau – Pane ‘e granza – Pane ‘in gherda – Pane modde ‘in patata – ‘Ulurjones de ‘asu o de re’ottu. Il cibo, in generale, dipende dalla disponibilità stagionale dei prodotti locali, legati alla cultura e alla tradizione: ottimi formaggi, di vario tipo, saporiti salumi, carne ovina, minestre e paste fatte in casa, il tutto in nome della genuinità e ospitalità da conservare e tramandare. E’ sempre presente nella nostra tavola il vino locale, corposo e profumato, ottenuto dall’antico vitigno “cannonau”.
Altre info: https://prolocomamoiada.it/