Dall’ 8 dicembre l’arte dei presepi trentini arriva anche ad Assisi, per avvolgere con un abbraccio di fraternità la città che diede i natali al fondatore del primo presepe al mondo, San Francesco. Fino al 2 febbraio la tradizione dei maestri della Val di Fiemme renderà ancora più forte il messaggio di pace che Assisi rivolge al mondo con l’allestimento di un presepe composto da 12 figure a grandezza naturale in legno e il dono di un grande albero nella piazza della Basilica Inferiore.
L’incanto si estenderà alla Basilica Superiore, con la rappresentazione della Natività nella parte antistante il coro, fino al museo della Porziuncola dove si potranno ammirare le più belle natività delle valli trentine degli ultimi 400 anni (tra i manufatti più antichi, raffigurazioni su formelle del 1624 e un presepe in legno di cirmolo del 1912).
L’iniziativa – realizzata dalla Provincia Autonoma di Trento in collaborazione con l’Associazione Amici del presepio di Tesero, l’APT della Val di Fiemme e un comitato della Val Rendena – intende unire due grandi tradizioni: da una parte quella originaria del presepe vivente voluta nel 1223 dal Santo fondatore dell’Ordine incentrato sulla fraternità; dall’altra quella della Val di Fiemme, radicata da secoli nella cultura locale al punto di essere tramandata di generazione in generazione con lasciti testamentari.
Un’arte, quella della scultura e della preparazione del presepe, vissuta dai Trentini come un rito collettivo, con centinaia di comunità e famiglie ogni anno impegnate nel trasformare case, viuzze e cortili in elementi architettonici di un unico gigantesco presepe. Ma anche un’arte da condividere. Dal 2006 infatti la Val di Fiemme ha scelto di ‘esportare’ la sua tradizione nei luoghi più significativi della spiritualità cristiana, a partire dalla collaborazione con la Santa Sede per il presepe in Piazza San Pietro per arrivare al Santuario della divina Misericordia di Lagiewniki, fino all’esperienza a L’Aquila nel 2009.