Ha ufficialmente preso il via la manifestazione Nuoro Jazz, il festival che fa abitualmente da corollario all‘iniziativa didattica promossa dall’Ente Musicale di Nuoro: un cartellone di concerti di qualità, che avrà tra i protagonisti gli stessi docenti, con nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale, ma anche ex allievi dei corsi nuoresi, impegnati con i rispettivi gruppi e progetti.
Giovedì 20 spazio a Paolino Dalla Porta in compagnia del chitarrista Bebo Ferra, col quale condivide da anni le sorti di un affiatatissimo duo che in questa occasione si apre alla partecipazione del trombettista Fulvio Sigurtà. Tutti docenti dei Seminari, anche in questo caso, come pure i componenti del trio di scena il 21 agosto: l’armonicista e fisarmonicista Max De Aloe, il pianista Salvatore Spano e il contrabbassista Salvatore Maltana (da quest’anno – come già ricordato – alla direzione artistica di Nuoro Jazz). Il passaggio dalla cattedra al palco vale anche per il duo al centro dei riflettori nella serata del 22 agosto, formato da Emanuele Cisi e Dado Moroni, rispettivamente titolari della classe di sassofono e di pianoforte.
I corsi nuoresi rientrano nell’ampio background di formazione e studi musicali di Loris Leo Lari, contrabbassista cremonese, classe 1991, che domenica 23 agosto guiderà sul palco del giardino della sezione sarda della Biblioteca Satta il suo giovane quartetto con Francesco Orio al piano e tastiere, Stefano Bruni alla chitarra elettrica e Davide Bussoleni alla batteria. “La luce di Algeri” si intitola il progetto in programma: brani originali, dal suono fresco, in cui riecheggiano melodie, sonorità e ritmi etnici ascoltati e sperimentati da Loris Lari nei suoi tanti viaggi e in esperienze come Cairo Jazz Station, nata nell’ambito della rete Medinea (Mediterranean Incubator of Emerging Artists) e approdata anche a Nuoro Jazz, quattro estati fa.
Musicista, compositore, musicologo, Enrico Merlin, che ai Seminari nuoresi tiene il corso di storia del jazz, lunedì 24 agosto imbraccerà la sua chitarra per dare vita a una proposta atipica ispirata alla musica di Thelonious Monk, in compagnia di quattro musicisti sardi che hanno ruotato intorno ai corsi di Nuoro Jazz: Matteo Pastorino, clarinettista di fama internazionale, che vive principalmente a Parigi, ma torna periodicamente nella sua Sardegna, Edoardo Meledina al basso, Vito Cauli e Bachisio Pischedda alle batterie e alle percussioni.
Come Marcella Carboni, anche la cantante Francesca Corrias è approdata alla cattedra dei Seminari nuoresi dopo averne frequentato i banchi nel corso della sua formazione artistica. Il 25 agosto sarà di scena con Roundella, il gruppo cagliaritano attivo dal 2012, insieme ai membri originari – il chitarrista Mauro Laconi, il contrabbassista Filippo Mundula e il batterista Gianrico Manca – più Luca Mannutza, il pianista e arrangiatore con cui è iniziata tre anni fa una fortunata collaborazione, fissata anche sulle tracce del secondo album di Francesca Corrias e soci, prossimamente in uscita.
Due giovani formazioni al centro della penultima serata del festival, mercoledì 26 agosto. Aprono i Butterfly Cluster, sestetto composto dagli allievi vincitori dell’apposita borsa di studio nella passata edizione dei Seminari: Francesco Panconesi (sax), Paolo Petrecca (tromba), Alessandra K. Soro (voce), Gianluca Palazzo (chitarra), Kim Baiunco (contrabbasso) e Fabrizio Fiore (batteria); sei musicisti provenienti da varie parti d’Italia, uniti dalla passione per il jazz in tutte le sue forme. Il secondo set avrà invece per protagonista l’H-owl Project di Rossella Palagano (voce), Nicolò Petrafesa (pianoforte), Vito Faretina (basso) e Graziano Pennetta (batteria). Lo scorso anno, questo quartetto lucano ha vinto la seconda edizione dell’Onyx Jazz Contest e ha poi rappresentato Matera, capitale europea della cultura nel 2019, alla Jazz Marathon di Novi Sad, in Serbia.
Sipario sul festival, giovedì 27, con Claudia Aru e il suo progetto “Tra Sardegna e Africa: diario di una pandemia”; l’artista sarda, oltre a cantare e raccontare storie e vicende di singoli e collettività, dinamiche e regole non scritte che animano la vita tra le comunità isolane, aggiunge in questo spettacolo l’avventura vissuta in Niger nei mesi scorsi, quando un progetto di sostegno ai profughi salvati dalla Libia, patrocinato dall’UNHCR, che sarebbe dovuto durare due settimane, è diventato invece un soggiorno forzato di quattro lunghi mesi a causa della pandemia, trasformandosi in un’esperienza eccezionale da cui ha tratto collaborazioni, informazioni, ispirazione e un nuova spinta vitale. Ad affiancare Claudia Aru nell’ultimo concerto del festival, ci saranno il violinista Simone Soro – anche lui reduce dall’esperienza in Niger -, Fabrizio Lai alla chitarra e all‘ukulele, Matteo Muntoni al basso e Stefano Vacca alla batteria.
Dieci serate di musica attendono dunque il pubblico di Nuoro Jazz 2020: un impegno che l’Ente Musicale di Nuoro mette in campo con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna (Assessorato della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport e Assessorato del Turismo) e della Fondazione di Sardegna, con il supporto della Biblioteca Sebastiano Satta, della cooperativa sociale LARISO, di Mereu Auto, CTS Nuoro, Desacrè e cooperativa Maia.
I biglietti per i concerti si potranno acquistare online sul sito Ciaotickets e a Nuoro al CTS (Centro Turistico Sardo) in piazza Mameli, 1.
Per informazioni la segreteria dell’Ente Musicale di Nuoro risponde al numero 078436156 e all‘indirizzo di posta elettronica nuorojazz@entemusicalenuoro.it