La grande varietà di habitat si riflette nella variegata diversità del patrimonio floreale e di specie animali autoctone che qui svolgono in tutto o in parte il loro ciclo vitale, e offrono rifugio a specie animali e vegetali di particolare interesse conservazionistico come la lontra, o di difficile avvistamento come l’occhione e la ghiandaia marina.
Dalla sorgente sul monte Le Corne, le acque del fiume Alento scendono a valle attraversando il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, e da esso trae origine, probabilmente, il toponimo del Cilento. Il primo tratto del suo corso si snoda lungo una stretta valle alluvionale che più avanti si espande in un’ampia pianura, dominata dai massicci montuosi del Monte Stella, Monte Gelbison e Monte Chianello.
Il corso d’acqua è il cuore pulsante dell’ampia riserva naturale Oasi Fiume Alento cosparsa di bellezze storico-culturali e riconosciuta nel 1992 come Sito di Importanza Comunitaria per le sue caratteristiche di biodiversità.
Vari sono i suoi habitat: il lago; la macchia mediterranea di leccio, lentisco mirto, fillirea, corbezzolo; il bosco di latifoglie ricco di querce, roverella, ontano, cerro, acero; la foresta a galleria lungo le rive del fiume è un intreccio di salici bianchi e rossi, salice ripaiolo, pioppo bianco e nero, mentre le aree adiacenti, periodicamente allagate, vedono svettare la typha latifolia.
Nelle zone limitrofe si alternano terreni agricoli incolti, prateria arbustiva sfumata di ginestra, erica ed elicriso; la steppa, le zone umide di canneti, i campi coltivati a vite, ulivo e frutta. Nel bosco ripariale dalla golena alla foce, si estende una florida vegetazione di salice, pioppo nero, ontano nero, robinia pseudoacacia, sambuco.
La grande varietà di habitat si riflette nella variegata diversità del patrimonio floreale e di specie animali autoctone che qui svolgono in tutto o in parte il loro ciclo vitale, e offrono rifugio a specie animali e vegetali di particolare interesse conservazionistico come la lontra, o di difficile avvistamento come l’occhione e la ghiandaia marina.
Nel parco tematico un’ampia area è dedicata ai bambini con i giochi e un piccolo allevamento di capre, asini e alpaca andini. Vi si possono svolgere tutte le attività sportive e di svago legate all’acqua e all’aria aperta: trekking, mountain bike, bird watching, escursioni in battello, pesca sportiva e picnic nelle aree attrezzate. Nei punti d’osservazione per l’avifauna lungo i 4 chilometri di sentieri, è possibile avvistare aironi cinerini, usignoli di fiume, ballerina gialla, coturnici, merli acquaioli, piccoli trampolieri. Il primo dei laghetti è Fiumicello contornato da salici su cui nidificano gli aldeidi, vi si fermano le folaghe e il martin pescatore.
Gli altri sei, Cifari, Selva, Isca della Chianca, Vallone Ponte Rosso, Isca Landi e Tortorella, sono coperti da canneti di typhe. Questi specchi d’acqua hanno profondità diverse per accogliere specie con esigenze ecologiche differenti, dai pochi centimetri per gli aironi e le anatre di superficie a 1,5 m per le folaghe e le anatre di profondità.
Il bacino idrografico dell’Alento, che si estende su una superficie di 40.000 ettari in buona parte compresa nel Parco, è stato sottoposto negli anni ’80 a opere di infrastrutture per ottimizzare l’utilizzo delle risorse naturali e valorizzare il territorio, con la prospettiva di una riqualificazione economica del Cilento.
Il clima della zona, infatti, è caratterizzato da abbondanti precipitazioni invernali e siccità estive con penuria d’acqua in estate e autunno, e il territorio è privo di corsi d’acqua perenni essendo i monti costituiti di arenarie porose e assorbenti, tranne l’area dell’Alento.
È stato necessario quindi realizzare invasi per l’accumulo d’acqua a uso potabile, irriguo, industriale, idroelettrico e per regolare la portata e il corso torrentizio del fiume nel quale l’acqua viene fatta defluire per mantenere le forme di vita presenti. Il Consorzio di Bonifica Velia nel 1994 ha completata la diga, ultima delle 6 costruite nel bacino del fiume, che ha generato un lago artificiale di 150 ettari, a valle del quale si trovano i laghetti che formano il sistema di zone umide di valore naturalistico. Il fiume prosegue il suo corso fino a sfociare nel mar Tirreno nei pressi di Velia, dove sorgono i resti dell’antica città greca di Elea, patria del filosofo Parmenide.
Si tratta di una diga di terra, costruita con materiali sciolti utilizzando il terreno come fondo, così come realizzate fin dall’antichità remota poiché richiedono solo materiali presenti allo stato naturale. Comprende una centrale idroelettrica, un impianto di potabilizzazione, un centro di monitoraggio con rilevamento satellitare. Alta 43 m e larga 420 m, sul coronamento è attraversata da una strada lunga 600 m e larga 8. Lo sbarramento forma un lago artificiale lungo 3 km, con una capacità di 26 milioni di metri cubi.
L’uso irriguo dell’invaso idrico consente di sottrarre all’abbandono, a causa delle avverse condizioni climatiche, superfici a vocazione agricola, fornendo acqua non inquinata quando è necessario, migliorando la produzione e aumentando l’estensione agricola con una rete di tubature e vasche di raccolta, ben inserite nel paesaggio collinare e ricoperte di un manto erboso.
Il progetto della diga Alento e del Centro polifunzionale turistico è quindi un’opera in equilibrio tra ingegneria e ambiente, un polo idrico strategico di valenza turistica e ambientale.
L’Oasi costituisce una suggestiva cornice per eventi culturali, aziendali, scientifici, enogastronomici, sportivi. Vi si svolgono laboratori e visite guidate sui temi dell’energia, dell’acqua e dell’ambiente, stage e programmi didattici personalizzati e campus sportivi per ragazzi ospitati nella foresteria, tirocini formativi e progetti PON.
Chi visita l’Oasi può constatare come l’acqua sia davvero sinonimo di vita: influenza il clima, modella il paesaggio, fornisce energia, soddisfa i bisogni primari, consente l’agricoltura.
Come arrivare
in auto: autostrada A3 Salerno-Reggio Calabria, uscita Battipaglia; imboccare SS 18, direzione Agropoli. Proseguire sulla variante della SS 18 direzione Vallo della Lucania, uscita Diga dell’Alento
Informazioni
Cooperativa Cilento Servizi
tel. 0974837003 – 3471531360
e-mail: info@oasialento.it
www.oasialento.it
Testo di Tania Turnaturi
Foto fornite dall’Oasi fiume Alento