Pellegrino e viaggiatore tra templi, chiese e moschee. La terra delle tre grandi religioni monoteisticheoffre un paesaggio mistico, il cui fascino è subito da tutti.
La storia è relativa, le date non contano: questa terra c’è sempre stata. Quando, mille anni prima di Cristo, il re David stabilì a Gerusalemme la capitale del suo regno, la città aveva già almeno un millennio di vita alle spalle. Un viaggio pasquale ha in Israele e Palestina il suo scenario quasi obbligato. Si scopre così che il Golgota, il Santo sepolcro, il sudario, la via Dolorosa, il Getsemani, non sono solo luoghi dell’immaginario cristiano, ma hanno un indirizzo, talvolta poco rigoroso da un punto di vista archeologico, ma facilmente riconoscibile. Gerusalemme racchiude tutto questo e non solo questo.
Città santa e città contesa che ancora oggi non trova un equilibrio tra le sue mille anime, ma resiste da sempre a guerre e divisioni. La città vecchia, dentro le mura si può visitare in poco tempo. Il centro della Gerusalemme cristiana è la basilica del Santo Sepolcro, la tradizione dice che qui è avvenuta la crocifissione, l’unzione la sepoltura e la resurrezione di Gesù. Niente di meno. La chiesa ingloba la collina del Golgota ed è gestita in maniera conflittuale dalle diverse confessioni del cristianesimo che si dividono le aree in base allo status quo del 1852.
Usciti dalla basilica si percorre la via Dolorosa con le stazioni della via crucis. Il Muro del pianto, luogo sacro dell’ebraismo è a poche centinaia di metri da qui, e così anche la Spianata delle Moschee, dove secondo l’Islam, Maometto ascese al cielo. Un paesaggio mistico, il cui fascino è subito da chiunque, ma è spesso deturpato dagli integralismi che ne rivendicano con violenza un’assurda purezza. Fuori dalle mura della Città vecchia sorgono altri luoghi simbolo per la tradizione cristiana: il Monte degli Ulivi, il giardino del Getsemani, il Cenacolo, luogo dell’ultima cena.
In una chiesa ortodossa alle pendici del Monte degli Ulivi è ospitata la cosiddetta tomba di Maria, mentre la chiesa Ein Karein ci ricorda la nascita di Giovanni, Battista. Info Per raggiungere la città dall’aeroporto, circa 50 km, si può prendere il bus 947 ( 40 minuti, corse ogni mezz’ora, euro 4. Il taxi costa invece più di 50 euro. Una soluzione pratica è prendere il taxi collettivo, lo sherut, circa 10 euro. Questo mezzo utilissimo anche per spostarsi da una città all’altra: per esempio il viaggio da Gerusalemme a Tel Aviv costa 15 euro.
Ma la Terrasanta non è solo Gerusalemme, i luoghi cristiani in Israele sono tantissimi: segni e testimonianze bibliche sono presenti soprattutto in Galilea. A Nazareth ci sono le rovine del villaggio in cui Gesù trascorse la sua infanzia, a Tiberiade sorge il lago dove secondo il Vangelo, Cristo camminò sulle acque.
Dei percorsi cristiani fa parte anche il Monte delle Beatitudini, scenario del discorso della Montagna. Ma l’elenco dei luoghi sacri è lunghissimo e chi cerca una lista dettagliata in italiano il consiglio è di visitare il sito del turismo israeliano www..go-israel.it. Anche al di là del Giordano i luoghi da visitare sulle orme della storia del cristianesimo sono molti. La Giordania è famosa nel mondo per le meraviglie di Petra, per l’incredibile deserto del Wadi Rum, per le sponde magiche del Mar Morto e per la vivacità di Amman, ma c’è dell’altro.
La città di Betanía, dove si celebrò il battesimo di Cristo (e dove pare vivesse Giovanni Battista) è una meta di pellegrinaggio popolare da sempre. Il fiume Giordano non è molto rigoglioso, e per tornare indietro alle atmosfere serve molta fantasia. Per ritrovare i percorsi di Mosè si può visitare Madaba, siamo a 35 chilometri da Amman, in una delle città più multiculturali del mondo arabo (i cristiani sono oltre ventimila) ove sorge la chiesa di San Giorgio all’interno della quale c’è lo splendido mosaico bizantino con la mappa di Terrasanta.
Ma il luogo più rilevante da un punto di vista biblico (e anche paesaggistico) è il Monte Nebo, a pochi minuti di macchina da Madaba. Da qui Mosè vide la Terra santa, prima di spirare. E il panorama è ancora molto suggestivo: abbraccia il Mar Morto, la Valle del fiume Giordano, Gerico e le lontane colline di Gerusalemme.
Betlemme: la Palestina cristiana
Alcune mete classiche dei pellegrinaggi, turistici e religiosi, si trovano nella zona amministrata dall’Autonomia palestinese. Questo complica la visita, ma non la pregiudica affatto. Betlemme con la sua Basilica della Natività, sorge a meno di 40, chilometri da Gerusalemme, ma per raggiungerla bisogna valicare il muro costruito dagli israeliani. Se si viaggia, come ha fatto il sottoscritto, ( turista fai da te), il modo migliore di raggiungerla è prendere un taxi da Gerusalemme. Stessa situazione per Gerico, la più antica città del mondo, a 260 metri sotto il livello del mare. Qui, secondo il Vangelo, Cristo dovette resistere alle tentazioni di satana. Da Gerusalemme si può ammirare lo splendido deserto popolato dai beduini.
Rischi burocratici: le frontiere ed i passaporti
In questa parte di mondo così turbolenta occorre preparare il viaggio con qualche accortezza. Per esempio se si arriva all’aeroporto di Tel Aviv è bene chiedere alla polizia di non apporre timbri israeliani sul passaporto. Molti Paesi arabi, infatti, (Egitto e Giordania fanno eccezione), non ammettono l’ingresso a stranieri con timbri israeliani sul passaporto. Tra Israele e Giordania ci sono tre frontiere,la più comoda da valicare è quella più a sud, a Eilat. Meglio fare qualche ora di macchina per raggiungerla, rispetto alle ore di fila assicurate sul Ponte Allenby (45 min. da Gerusalemme).