Un turismo che si possa definire accessibile deve poter rendere disponibile a tutti le stesse strutture e gli stessi servizi, comprese le Persone con Disabilità e in generale chi necessita di bisogni speciali, cosicché chiunque possa apprezzare il piacere di viaggiare e prendere parte a qualsiasi tipo di eventi, in totale autonomia e sicurezza. Per far sì che tutto ciò sia concretamente realizzabile, però, non basta che la singola struttura in sé sia adatta ai disabili: è necessario anche che sia fornita di personale adeguatamente addestrato e sensibilizzato ai bisogni delle Persone con Disabilità, così come fondamentale è che le strutture siano inserite in un contesto adeguato (mezzi di trasporto, viabilità, strutture circostanti ed informazioni facilmente disponibili e comprensibili).
Un turista che ha necessità speciali è una persona, innanzitutto, un ospite che dev’essere accolto con la cura che merita ogni visitatore. Il concetto di disabilità, oggigiorno, è fortunatamente molto più sviluppato di un tempo, e comprende non solo i disabili motori permanenti ma anche quelli con necessità transitorie, così come coloro che soffrono di disabilità cognitive.
E di conseguenza, oltre ad essere una dimostrazione di un cambiamento culturale, l’apertura alle Persone con Disabilità significa anche aprire ad una fetta di mercato prima esclusa o fortemente limitata. Si stima, infatti, che nel mondo ci sia almeno un miliardo di persone che, a livello fisico o cognitivo, soffra di un qualche tipo di disabilità: solo in Italia, sono ben 9 milioni (compresi i soggetti oltre i 65 anni). Tutte persone con diversi problemi, ma accomunate dalla voglia di vivere una vacanza in tranquillità e sicurezza. Come tutti.
Il Ministero dei Beni Culturali ha creato un sito Internet apposito, raggiungibile all’indirizzo www.accessibilitamusei.beniculturali.it, per fornire a tutte le Persone con Disabilità le informazioni necessarie per visitare le strutture di propria competenza. Dal canto suo invece, la regione Emilia Romagna, che con i suoi chilometrici litorali è una meta molto ambita non solo per gli italiani, già da tempo sta lavorando su questo tema: oltre al monitoraggio costante dell’accessibilità delle proprie strutture (hotel, stabilimenti balneari, teatri, musei, parchi acquatici, centri termali e perfino gli Autogrill della rete autostradale regionale), vengono offerti dei veri e propri itinerari turistici interregionali, totalmente accessibili alle Persone con Disabilità, le cui informazioni sono disponibili su Internet e mediante un’apposita app per dispositivi mobili.
A livello locale, invece, sono tante le iniziative per promuovere una forma di turismo accessibile a tutti: dalle spiagge “autism friendly”, dove gli spazi sono progettati per favorire le famiglie con figli autistici e il personale è appositamente formato per seguirli durante la loro permanenza, a quelle attrezzate per i portatori di handicap fisici, dove accanto ai consueti servizi per disabili sono disponibili sedie con ruote speciali per spostarsi sulla spiaggia e perfino entrare in acqua, oltre a percorsi speciali per ipovedenti. Tante iniziative estremamente lodevoli che pure hanno fatto storcere il naso a qualche cliente “ignorante”, ma che a detta dei vari promotori rendono la vita più semplice e più felice a moltissime persone.
E, sempre parlando di riviera romagnola, non bisogna trascurare lo sforzo posto in essere dai gestori delle tante strutture ricettive della zona per permettere a tutti di trascorrere una vacanza tranquilla e rilassante al mare: ad esempio, negli hotel per disabili a Riccione sono state sistemate tutte le barriere architettoniche, creati spazi per accogliere anche chi è costretto su una sedia a rotelle, con ascensori appositi e ampie camere con bagni attrezzati a dovere. Negli hotel a Rimini per diversamente abili, invece, sono disponibili convenzioni con stabilimenti balneari adeguatamente attrezzati, per permettere alle Persone con Disabilità una vacanza in totale tranquillità e senza alcun pensiero.