Resoconto del viaggio di una settimana svolto in Piemonte dal 15 al 24 luglio 2011 da Cristina e Paolo con il loro camper.
15 luglio – da Bologna, partenza nel pomeriggio per raggiungere in una sola tappa Venaria Reale. Arrivo in serata, con telefonata per comunicare arrivo oltre l’orario di apertura all’area di sosta RELAX AND GO, che si trova di fianco alla reggia, a circa 300 metri dal suo ingresso, molto ben segnalata e ben gestita, su erba con servizi, luce, carico e scarico, possibilità di aprire la veranda, possibilità di nolo bici, costo 15 euro a notte. Serata a passeggio per il borgo, bellissimo e molto suggestivo, con bei negozi, molto vivace lungo la strada principale che arriva (o parte) proprio dall’ingresso della reggia

16 luglio – visita alla reggia di Venaria Reale, dimora sabauda con bellissimi giardini in via di completo recupero in quanto quasi completamente abbandonati in seguito alla fine della monarchia e all’arrivo di Napoleone, nonché all’utilizzo come sito esclusivamente militare. L’interno stesso risulta davvero povero, in quanto la maggior parte degli arredi non ci sono più. Resta la grandiosità delle sale e l’ottimo recupero effettuato attraverso l’accompagnamento del turista in un percorso obbligato, con audio guida, filmati, video che ripercorrono la storia di questa meravigliosa dimora reale. Serata di nuovo alla villa per assistere ad uno spettacolo musicale con i colori e le fantasie delle fontane “danzanti” (ingresso gratuito tutti i sabati per chi nella giornata ha visitato la reggia).

17 luglio – visita alla città di Torino, che si può raggiungere comodamente in bus (n° 11, fermata in paese) o con navetta (biglietto a/r 5 euro) che parte dal parco “La Mandria”, adiacente la Reggia ( a circa 200 metri dall’area di sosta, poco prima dell’ingresso alla reggia). Da ricordare: il lunedì quasi tutti i musei sono chiusi, quindi se si vogliono visitare luoghi come Palazzo Madama, la Mole, e simili è meglio evitare questa giornata)
18 luglio – giro in bici nel parco La Mandria, anch’esso un tempo di proprietà sabauda, utilizzato come luogo di caccia e di riposo, ora Parco Regionale ad ingresso gratuito, con sentieri aperti al pubblico, percorribili sia a piedi che in bicicletta. All’interno del parco ci sono diverse aree da pic-nic, attrezzate con tavoli di legno, dove potersi fermare, oltre ad un ristorante – bar. Il parco ospita anche un centro di equitazione molto ben attrezzato, compreso di allevamento cavalli, le cui scuderie però non sono visitabili: si può solo girare per le strade del parco costeggiando gli immensi paddock dove i cavalli pascolano beatamente.
In serata partenza da Venaria Reale con destinazione Valle Po: ci fermiamo presso l’agriturismo L’CHABOT, sulle pendici del MonBracco, che ha alcune piazzole dedicate alla sosta camper. L’agriturismo si trova in località Colletto, poco prima di Paesana, paese da cui si entra in Alta Valle Po.

In questo agriturismo, non molto ben segnalato per chi come noi arriva dal paese di Barge (troviamo la stradina che porta all’agriturismo sulla nostra sinistra, da imboccare con una curva molto stretta: meglio entrare nel parcheggio del ristorante, che si trova proprio a fianco, e fare manovra), si coltivano mirtilli e susine (molto piccole e scure, simili ad acini di uva, ovviamente con il nocciolo, molto buone). L’accesso è un po’ angusto e la stradina è ripida, ma il camper non ha problemi a percorrerla, tanto più che quasi certamente dalla parte opposta non arriva nessuno, e comunque si tratta di una stradina molto breve.
Il costo della sosta è di 18 euro per una sola notte e di 16 euro se si resta almeno due notti, con luce e servizi, carico e scarico, e con possibilità di aprire la veranda. Ovviamente si possono comprare mirtilli e susine, sono buonissimi entrambi!! Attenzione però: non fa ristorazione, ma offre solo alloggio e prima colazione.
19 luglio – giro in camper a vistare i paesi attorno al MonBracco, in particolare Paesana che si trova proprio a pochi chilometri dall’agriturismo, per fare due passi nel piccolo centro, e Saluzzo, molto antica, sede dell’omonimo Marchesato, con il borgo antico, la salita al Castello (non visitabile, probabilmente privato, è stato in passato anche un carcere), la bellissima chiesa di San Giovanni e Casa Cavassa, antica dimora signorile del rinascimento, da cui si gode un piacevole panorama della cittadina e della pianura sottostante. Anche la parte più nuova dell’abitato, ai piedi della collina, con piazza pedonalizzata, è molto piacevole da visitare. In tutti questi paesi i parcheggi sono ben segnalati e si localizzano senza difficoltà.

Visitiamo anche l’Abbazia di Staffarda, che si trova sempre alle pendici del MonBracco, sulla strada che collega Saluzzo a Cavour . Si tratta di un antico complesso abitativo sviluppatosi attorno all’abbazia fondata dai monaci cistercensi, con annesso mercato coperto e foresteria, tutto da visitare (non di lunedì, naturalmente) al costo di 5 euro, completo di audio guida. Si parcheggia il camper gratuitamente nel grande cortile sterrato antistante l’Abbazia. In serata torniamo all’agriturismo e ci riposizioniamo al posto della sera precedente (ci siamo solo noi in camper, mentre gli appartamenti sono quasi tutti occupati).
20 luglio – partenza di buon ora per arrivare prima possibile alla fine della strada che percorre la Valle Po, o meglio nel punto estremo della valle in cui i camper sono ammessi: il PIAN DELLA REGINA. Si trova oltre l’abitato di Crissolo, ultimo paese della valle. Ci sistemiamo nell’AREA CAMPER gestita dalla vicina Locanda della Polenta, in erba, su un meraviglioso terrazzo pianeggiante in faccia alla parete nordest del MonViso: praticamente la parte della montagna che viene illuminata dalle prime luci dell’alba e va in ombra a partire dal pomeriggio. L’area di sosta offre carico e scarico, ma non ha servizi di alcun tipo, il costo è di 12 euro per notte, da pagare direttamente alla Locanda.

Essendo arrivati molto presto, ci avviamo lungo il sentiero che in un’ora di cammino ci porta al Pian del Re, dove si trovano, poco oltre l’omonimo rifugio, le sorgenti del Po. Dopo le foto di rito proseguiamo per il lago Fiorenza a circa una mezz’ora di cammino, e poco oltre ci fermiamo a goderci il panorama, scegliendo di non proseguire per il rifugio Quintino Sella dal quale ci separa ancora almeno un’altra ora di cammino: siamo contenti così, ci basta avere davanti agli occhi questa bellissima montagna, il “Re di Pietra”, la cui visione non ha mai mancato di accompagnarci in tutta la giornata.
Rientriamo dopo un breve spuntino sul prato, con pausa-torta al rifugio di Pian del Re, incontrando sul nostro cammino ben due marmotte, sulle rocce a pochi passi da noi, e diversi grossi grilli verdi sul sentiero. La sera scegliamo di cenare alla Locanda, che fa anche ristorante a menù fisso: al costo di 30 euro/persona si mangiano – dopo l’aperitivo – degli ottimi antipasti (quattro portate) e diversi piatti a base di carne e funghi accompagnati dalla polenta.
Poi dolce della casa e caffè, e per chi lo desidera anche il genepì come digestivo. Se non si riesce a mangiare tutto ciò che viene portato in tavola, la gentilissima signora Roberta dice di essere ben lieta di poterlo incartare per chi, come i camperisti, può metterlo in frigorifero e mangiarlo la sera dopo alla sua salute! La sera fa piuttosto freddo (quando il sole se ne va si scende di 10-12 gradi in pochi minuti), e il cibo che viene servito ben si abbina con l’ambiente che ci circonda! Stasera abbiamo acceso la stufa!!!
21 luglio – oggi il Tour de France passa in Italia: sale da Pinerolo al Colle dell’Agnello, in Val Varaita, per tornare in Francia. Perciò le strade che percorre sono chiuse al traffico fino alle ore 13, e noi ne approfittiamo per restare ancora in Valle Po, scendere in bici al paese di Crissolo, visitarlo approfittando del mercato che oggi vi si tiene (anche qui c’è un Area di Sosta Camper, senza servizi, a pagamento), e risalire al Pian della Regina dopo una piccola digressione sia all’eremo di San Chiaffredo, patrono di questa valle (deviazione indicata), che all’interno di alcune delle “borgate” incontrate lungo la strada.

Si tratta di piccoli agglomerati di case, arroccate sul lato della valle esposto al sole per la maggior parte della giornata, ancora abitate, molto ben tenute, costruite originalmente in pietra e legno dai primi abitanti, e conservate nel tempo dalle famiglie di questi nel rispetto delle tradizioni. Le strade di questi piccoli borghi sono per lo più lastricate con pietre o addirittura ricoperte di erba, tanto da sembrare anch’esse piccoli giardini a fianco dei giardini veri e propri adiacenti ad ogni singola casa.
Risaliti al Pian della Regina, dopo un veloce pasto, partiamo per raggiungere il paese di Pontechianale, in Val Varaita, con l’intenzione di fermarci lungo la strada per visitare l’antico abitato di Balma Boves, anche questo sulle pendici del MonBracco. Si tratta di un antico borgo ora disabitato, dove a inizio del secolo si registrava l’esistenza di ben tre famiglie. In seguito venne abbandonato, ma ora è visitabile in quanto museo “all’aria aperta”.
Le abitazioni sono state costruite al di sotto di enormi sporgenze rocciose, dette appunto “balme”, che riparavano così dalle intemperie tutto l’abitato. Le famiglie che qui vivevano avevano alloggi distinti ma molti ambienti erano comuni, come ad esempio il forno che veniva utilizzato a turno da tutti gli abitanti della borgata.
Per visitare Balma Boves è necessario sostare con il camper presso il parcheggio del cimitero del paese di Rocchetta (bivio sulla sinistra dopo Paesana, il cartello si vede all’ultimo momento. Il parcheggio presso il cimitero viene suggerito proprio da un secondo cartello affisso in loco), e proseguire a piedi prima sulla strada che attraversa il paese, poi sul sentiero, seguendo le indicazioni. Si può anche salire per il “sentiero nel bosco”, anch’esso indicato con deviazione poco prima del cimitero, ma non sappiamo come sia questo percorso. Partendo dal cimitero occorre circa mezz’ora per raggiungere l’abitato, quindi per la visita completa bisogna calcolare circa un’ora e mezza.

In serata raggiungiamo il CAMPEGGIO LIBAC di Pontechianale, ben segnalato, su prato, con piazzole non delimitate (il gestore ci dice dove piazzarci), praticamente attaccato al paese ed in prossimità dell’omonimo lago artificiale. Il costo giornaliero in questo periodo dell’anno (media stagione fino al 29 luglio) è di 6 euro per la piazzola, 4,5 euro/persona e 2 euro per l’elettricità.
Il campeggio gestisce anche un’AREA di SOSTA per Camper ben delimitata e segnalata, poco prima del campeggio stesso, che offre solo carico e scarico acqua (no elettricità, no servizi), e viene utilizzata come camper service anche da chi sceglie la soluzione del campeggio. L’area è a pagamento, da effettuarsi direttamente alla direzione del campeggio.
22 luglio – escursione verso il rifugio Helios, raggiungibile con una comoda e nuovissima seggiovia, realizzata nel 2010, e attrezzata per il trasporto biciclette (poche alla volta! I seggiolini con apposito gancio non sono molti). Alla reception del campeggio si può richiedere il buono sconto di 2 euro per persona sui prezzi dell’impianto, da presentare alla cassa. Abbiamo intenzione di salire con l’impianto e scendere con le bici, percorrendo la strada sterrata che in poco più di 5 chilometri ci porterà di nuovo in paese. Arrivati al rifugio approfittiamo però della bella giornata di sole per fare, prima della discesa a valle, una breve escursione a piedi dalla stazione di arrivo della seggiovia fino alla località “Le Conce” (sentiero ben segnalato, dislivello totale circa 100 metri), da cui si gode una vista particolarmente suggestiva sul MonViso, diametralmente opposta a quella di cui abbiamo goduto solamente ieri, quando ancora ci trovavamo al Pian della Regina. Le Conce offrono anche un bellissimo scorcio del Vallone di Vallanta, lunga e stretta valle che scende dal gruppo del MonViso fino all’abitato di Castello, sulla diga che forma il lago di Pontechianale.

Dettagli tecnici: la discesa in paese effettuata in bici non presenta particolari difficoltà: è tutta su strada sterrata con pendenza costante, 600 metri di dislivello in circa 5 Km. L’ultima parte è asfaltata. Si arriva direttamente al campeggio, e volendo si può proseguire, sempre in bici (ma ovviamente anche a piedi) sul sentiero segnalato appena fuori dal campeggio, che costeggia il lago, e consente di raggiungere, attraverso il bosco, sulla riva destra, la diga di Castello. Il ritorno si può fare per la stessa via, oppure percorrendo la strada provinciale, peraltro non molto trafficata.
Ultima nota, per chi ama la natura: l’ambiente montano di questa valle offre, in quota e in questa stagione, una fioritura incredibilmente varia e colorata, tanto che si è quasi costretti a stare sul sentiero per non rischiare di pestare inavvertitamente una stella alpina! Le marmotte, poi, ci hanno più di una volta salutato dall’imbocco della loro tana mentre passavamo in seggiovia!
23 luglio – stamattina c’è nuovamente il sole in Val Varaita, è una bella e fresca giornata estiva, molto fresca! L’escursione termica della notte ci ha costretti, nelle prime ore del mattino, ad accendere ancora la stufa, ma con il sole si risale velocemente di una decina di gradi!
Decidiamo di avvicinarci lentamente a Bologna, per arrivarci domani nel pomeriggio. Partiamo quindi in mattinata dal campeggio facendo prima una breve deviazione verso il Colle dell’Agnello (cioè verso la Francia) per visitare il paese di Chianale, annoverato tra i borghi più belli d’Italia, che in effetti non delude le nostre aspettative: borgo antico, case in sasso e tetti con le “scandole” (pietre grigie, lisce e sovrapposte, appoggiate su un telaio di assi di legno, a copertura dell’ambiente interno sottostante). Le strade sono piccole, strette e chiuse al traffico; le persone più anziane chiacchierano volentieri con i pochi “forestieri” che hanno voglia e tempo di farlo. Il camper non può sostare nel parcheggio segnalato a inizio paese, perché c’è il cartello di divieto. Meglio proseguire ancora qualche decina di metri sulla provinciale verso il confine di stato e fermarsi a lato della strada, in uno slargo erboso a destra, proprio in prossimità di un secondo accesso al borgo, da cui a piedi può facilmente essere raggiunto.
Ripartiamo verso le 12, e percorrendo la valle notiamo la presenza di diversi punti sosta per camper molto ben tenuti e segnalati, che vale la pena di elencare:
- Area Sosta Camper Comunale nel paese di Melle, con piazzole ben delimitate in autobloccanti, con carico e scarico, servizi (no doccia), alberata, vicina al paese, al costo di 4 euro nei mesi di giugno, luglio ed agosto, e di 2 euro il resto dell’anno (passa un addetto per la riscossione);
- Area Parcheggio Camper (ma abbiamo visto anche auto) tra Brossago e Vernasca, segnalata specificatamente con il disegno di un camper simile a quello che abitualmente identifica i camper services, ma senza la parte relativa allo scarico, alberata, probabilmente gratuita, senza servizi ma con tavoli in legno da pic-nic (comunque non abbiamo potuto verificare di persona, avendola solo vista transitando sulla provinciale);
- diversi altri punti sosta non vietati ai camper, quindi sfruttabili, attrezzati con tavoli in legno da pic-nic e ben alberati.
Ci dirigiamo verso Acqui Terme, passando per il territorio delle Langhe (Savigliano, Bra, Alba, Castino, Bubbio) , che possiamo ammirare durante il viaggio nel suo continuo susseguirsi di noccioleti e vigneti, per finire tranquillamente sul fondovalle del(la) Bormida.
Ad Acqui Terme passiamo la notte all’AREA ATTREZZATA PER CAMPER vicina alle vecchie Terme e al centro sportivo, in viale Einaudi, di fronte alla piscina coperta: qui i posti riservati ai camper sono davvero tanti, si tratta di un intero parcheggio dedicato, anche se sono presenti molte auto, ma le posizioni da cui ci si può attaccare alla corrente sono circa una decina, e gli attacchi sono solo quattro!
A parte questo piccolo particolare, per il resto l’area è ben gestita: c’è carico e scarico, lavello per le stoviglie e regolamento ben visibile sulla fruizione dell’area, in modo da aver ben chiaro il concetto che qui non si fa campeggio! Il costo è di 5 euro per 24 ore, conteggiate dal momento in cui si paga alla colonnina predisposta accanto al camper service, che accetta solo monete (no banconote) .Il ticket è da esporre sul parabrezza.

Il centro del paese, chiuso al traffico, con un bel Duomo e con la curiosa “Bollente” (fontana di acqua termale che sgorga a circa 75°), si raggiunge comodamente a piedi dall’Area di Sosta, attraversando il ponte sul(la) Bormida, in circa 10 minuti.
24 luglio – ultimo giorno di viaggio: ci dirigiamo verso Bologna, che intendiamo raggiungere nel primo pomeriggio. Nessun particolare da segnalare su quest’ultima tappa, solo trasferimento e fine del viaggio. Davvero un viaggio che ha superato le nostre aspettative, come spesso ci accade quando decidiamo di dirigerci verso luoghi mai visitati fino ad ora: è sempre una piacevolissima sorpresa!