Fontane, giardini, boschi, stradine color ocra, una grandiosa basilica e paesi appoggiati alla falesia: una Provenza inedita nell’entroterra, a breve distanza da famose città d’arte.
Finestre color lavanda e cespugli di rosmarino, cascate di glicini, ulivi e iris gialli. E’ la Provenza che tutti riconosciamo, anche nei dipinti di artisti famosi. Ma c’è una Provenza meno nota, più nascosta e tutta da scoprire. E’ la Provence Verte, che a questo scoppio di colori e profumi aggiunge colline boscose, mille sorgenti d’acqua, paesini arroccati ai piedi della falesia, abbazie imponenti. Situata nel cuore del Var, il dipartimento che si estende dal Golfo di Saint-Tropez al massiccio dei Maures, dal promontorio dell’Estérel ai Pays de Fayence e alle Gole del Verdon, la Provence Verte é il territorio ideale per fare sosta e partire per escursioni ogni giorno diverse.
Tra il Verdon, la Sainte Baume e la Sainte Victoire si presenta come un’oasi soleggiata di freschezza e calma, con i suoi 39 comuni, le sue foreste profumate, le valli e le sorgenti che cantano, una natura intatta che ha dato alla Provence Verte il suo caratteristico colore. I suoi centri sono per lo più sconosciuti al turista italiano: Brignoles, Cotignac, Barjols, Mazaugues, piccoli centri che contano al massimo 15/18.000 abitanti. Ma sono vicinissimi a grandi città ben collegate con l’Italia come Marsiglia, Tolone, Aix en Provence, Cannes, Monaco.
Poco più di un’ora di volo, con il recente lancio della tariffa speciale Air France, unisce Malpensa all’aeroporto di Marsiglia e treni veloci corrono lungo la costa frequentemente. Tuttavia è meglio sapere che qui il mezzo di trasporto ideale é la macchina privata, che permette di scorrazzare in libertà su e giù per le colline, fermandosi spesso a fare foto, curiosare nelle botteghe artigiane, assaggiare una specialità e un bicchiere di vino. Prima regola: non avere fretta. Seconda regola: essere curiosi di tutte le attrattive di questa terra. Che é famosa per l’“arte di vivere”: dolce, riposante, tranquilla.
Per alloggiare molte sono le soluzioni a portata di mano: dall’hotel economico, soprattutto durante il fine settimana, come la catena Ibis, alle case in affitto, alle chambre d’hotes. E’ questa forse la soluzione più attraente e pittoresca che immerge decisamente nell’atmosfera tipica delle case provenzali. Alcune di loro aprono le sale da pranzo (table d’hotes) per fare gustare la gastronomia Testo e foto di Franca Dell’Arciprete Scotti provenzale. Con particolare attenzione alla tavola e alle stoviglie decorate.
Si affitta una camera in una casa privata abitata dalla famiglia, con la prima colazione servita in soggiorno o nella grande cucina insieme con gli altri ospiti e i familiari. Sono spesso case di campagna circondate da giardini di fiori e di erbe aromatiche come Le Mas des Tours di Cotignac, oppure case storiche dei piccoli paesi come La Licorne, in cui scale e scalette interne portano a terrazzini assolati e verande affacciate sul campanile.
Le camere sono arredate con grandissimo gusto, rispettando sempre il cliché provenzale rustico: colori pastello, coperte a fiorellini, mattonelle piccole decorate a mano, mille particolari deliziosi, dai fiori secchi, ai cappellini vintage, dagli asciugamani cifrati ai saponcini alla lavanda, dai merletti della nonna ai cestini di paglia. Anche rimanendo solo due notti si può assaporare completamente l’atmosfera autentica del borgo provenzale.
La prima colazione é adeguata all’atmosfera: immancabile la baguette con burro di campagna e marmellate fatte in casa, formaggi di capra, yogurt e frutta biologica. La giornata si svolge piacevolmente passeggiando nei piccoli centri storici e girovagando per le colline.
La Provence Verte, prima zona della regione francese PACA, che ha ottenuto l’etichetta “Paese d’arte e storia” dal Ministero della Cultura, offre numerosi itinerari. Il suo territorio è stato terra ancestrale dei signori della Provenza, la sua storia è scritta nelle mura monumentali dei castelli, delle abbazie, dei Palazzi dei cavalieri Templari. Cotignac è un village de caractère, esempio perfetto di un paesino di atmosfera e stile provenzale. Ai piedi di una maestosa roccia di tufo di 80 metri di altezza, è circondato da uno scenario naturale unico.
Tra le rocce si trovano alcune abitazioni troglodite, case che hanno mantenuto parte dell’abitazione scavata nella roccia. Con un microclima eccezionale, al riparo dai venti provenzali, il paese mostra il panorama collinare immerso in una natura rigogliosa. Il vecchio quartiere, costruito ai piedi delle rocce, offre ai visitatori un susseguirsi di case del XVI e XVII secolo: facciate, vicoli, ornamenti di pietra o di ferro che sono la testimonianza del passato.
Tra ristoranti caratteristici e brasserie, atelier di artisti e negozi artigianali, zampillano numerose fontane e lavatoi che, con la loro acqua limpida, danno un’idea di freschezza. Da non perdere il Santuario di Notre Dame de Grâce, del 1519, a cui si recò in pellegrinaggio Anna d’Austria, madre di Luigi XIV, per ringraziare la Vergine di aver adempiuto al suo desiderio di maternità.
Brignoles è la cittadina più importante della Provence Verte, attraversata un tempo dalla via Aureliana. Dal 1222 acquistò importanza sotto i conti di Provenza, che qui avevano un grande palazzo, attualmente trasformato nel Museo dei Pays Brignolais, con testimonianze di storia locale, dipinti, e il più antico sarcofago del cristianesimo trovato in Provenza, del II° secolo. A Brignoles soggiornò anche Luigi XIV con la sua corte nel 1660, mentre dal 1700 la cittadina diventò ricca per varie attività arti gianali e commerciali e soprattutto per lo sfruttamento delle miniere di bauxite.
Conquistata dai Romani, dai Franchi, dai conti catalani e dell’Anjou, Brignoles entrò a far parte del regno di Francia nel 1481, con tutta la Provenza. Correns, piccolissimo, ha il pregio di essere il primo paese certificato biologico di Francia: si è convertito alla coltivazione biologica circa venti anni fa e ha vinto la sfida di trattenere le giovani generazioni che lo stavano abbandonando.
A Barjols si comprende uno dei temi che caratterizzano la Provence Verte: l’abbondanza d’acqua. L’acqua ha modellato il paesaggio con le sue sorgenti, con i ruscelli e con il fiume Argens. A Barjols ci sono 28 fontane ancora zampillanti e una Casa Regionale dell’Acqua che crea e diffonde la conoscenza sull’acqua e sull’ambiente circostante. A parte i villaggi pittoreschi, non si può dimenticare che la Provence Verte ospita il più importante edificio religioso gotico della Provenza, la basilica di Saint- Maximin la Sainte-Baume.
Classificata Monumento Storico, questa chiesa grandiosa è costruita sul luogo in cui sorgeva una chiesa merovingia, che accoglieva la tomba di Santa Maria Maddalena. Fu iniziata da Carlo II d’Angiò ed eretta fra il XIII e il XVI secolo in tre successive campagne di lavori, mai completata. Nella nudità dell’interno, altissimo e aperto da grandi vetrate, é molto prezioso l’arredo, gli stalli del coro, una “gloria” in legno scolpito dorato che raffigura l’Estasi di Maria Maddalena, il grandioso organo del 1773, opera di frate Isnard del convento di Tarascon, classificato monumento storico.
Lucien Bonaparte lo salvò dalla distruzione durante la rivoluzione facendo suonare la Marsigliese e preservò la Basilica stessa che fu utilizzata come magazzino generale delle forze armate. Ma come mai la costruzione di questa imponente basilica proprio a Saint- Maximin? La sua origine è legata alla devozione verso Maria Maddalena, che avrebbe trascorso gli ultimi anni della sua vita in una grotta (baumo in provenzale), aperta nel Massiccio della Sainte-Baume.
E’ questo una muraglia di calcare che si eleva fino a oltre 1100 metri di altitudine e si estende da ovest a est su circa 14 chilometri di lunghezza, una impressionante barriera rocciosa che sovrasta Saint-Maximin. La grotta, attrezzata come luogo sacro nel XIII secolo, è uno dei luoghi di pellegrinaggio più visitati del mondo occidentale: ben 8 papi e 18 sovrani sono venuti qui dal Medioevo, in mezzo a una folla di anonimi pellegrini. La Sainte Baume figura, come la montagna Sainte Victoire e il Mont Ventoux, fra le montagne “sacre” della Provenza. Impressionante la scalata fino alla grotta e fino alle strutture di accoglienza collocate in alto, in cima al costone roccioso.
D’altra parte, scalate e arrampicate sono una costante per la Provence Verte, che è ricchissima di offerte per gli sport all’aria aperta e il turismo attivo: pratica di canoe e kayak sui fiumi, cicloturismo ovunque, equitazione in una dozzina di centri equestri, golf in due prestigiosi campi a 18 buche, il Golf di Barbaroux a Brignoles, e il Golf di la Sainte Baume a Nans Les Pins.
Gastronomia
Un discorso a parte merita tutta l’enogastronomia che valorizza al massimo i prodotti locali: erbe provenzali, aglio, basilico, olio d’oliva, tartufi, fichi, miele, castagne e marroni. Originali e tipici di un territorio così ricco di sapori, i mieli della Provenza profumano della grande varietà di piante aromatiche, oltre 200 specie. I piatti tipici della Provence Verte spaziano dalla Daube, tipico piatto di carne provenzale, alla zuppa al pesto, dall’aïoli, o maionese all’aglio, alla anchoïade o salsa alle acciughe, dalla ratatouille, alla famosa focaccia dolce pompe à huile, alla Roustide, fetta di pane passato con l’ aglio e innaffiato con olio d’oliva. Le olive si degustano da sole, con l’aperitivo o in purea, la tapenade. Un detto provenzale suona così: “Se puoi digerire un sostanzioso aïoli , sei pronto anche a mangiare un asino con gli zoccoli” E, dopo l’aioli tradizionale, perfetta la siesta in terrazza oppure sotto le foglie della vigna, nelle ore più calde del pomeriggio, cullati dal canto delle cicale…. Una vera scoperta sono i vini provenzali, soprattutto i rosé, prodotti in piccole vigne basse, curatissime ed estese, diffuse in tutto il territorio. Moltissime Maison de Vin invitano alla degustazione e all’acquisto, offrendo spesso, accanto all’enoteca, camere per gli ospiti e ristoranti gourmet. Ne è esempio lo Chateau Nestuby, casa di campagna del 19° secolo, in mezzo ad alberi di ulivi e vigne a perdita d’occhio.
Informazioni utili
Info: www.provenceverte.it in italiano.
Altri siti utili vacances@provenceverte.fr, location@provenceverte.fr www.sejourprovence. com Aree di sosta: Camping de Brignoles www.camping-brignoles.com aperto da marzo a ottobre.
Testo e foto di Franca Dell’Arciprete Scotti