Equipaggio: Graziano: autista, responsabile delle aree di sosta; Anna: cuoca, navigatore con l’immancabile cartina; Silvia: consigliere generale, redattrice del giornale di bordo e interprete ufficiale del viaggio.
24/07/11 CASA – VIPITENO
Eccoci qui, pronti a ripartire e, finalmente per la meta tanto ambita, l’Inghilterra. Sono le 17.30, e tra la pioggia e nuvoloni più o meno minacciosi ci mettiamo in marcia, direzione Brennero. Ci arriviamo dopo tre ore di viaggio e qui sostiamo presso l’Autocamp di Vipiteno, conosciuto e punto riferimento per i viaggi al nord.
Le aspettative per questo viaggio sono alte, il desiderio di vedere i posti che abbiamo deciso, grande. Con tali propositi ci addormentiamo, consapevoli della lunga giornata che ci attenderà domani.
25/07/11 VIPITENO – BINDERSBACH
Sveglia relativamente presto, servizi e via di nuovo. Entriamo in Austria attraverso il Brennero e usciamo a Innsbruck sud, dopo aver pagato il pedaggio (8,00 €) del ponte Europa. Fino a qui la Vignette non è necessaria. Prendiamo la statale 171 per il Ferpass fino a Fussen, entrando così in Germania.
Proseguiamo per le autostrade passando per Uhlm, Stoccarda e Karlsruhe e arrivando verso sera a Bindersbach.
Troviamo l’area di sosta indicata, ma non essendone pienamente convinti, poiché è situata lungo una strada, sebbene non molto trafficata, decidiamo di proseguire un po’ giungendo al paesetto e sostando così nella piazza senza alcun problema.
26/07/11 BINDERSBACH – DUMKERQUE
Dopo i consueti servizi, ripartiamo. Ringraziamo la cittadina per la tranquilla notte trascorsa. Sul viaggio di oggi niente di particolare da segnalare. Abbiamo seguito il percorso Sarbrucken, Lussemburgo (dove abbiamo fatto gasolio risparmiando 0,10 € rispetto alla Germania), Lille, per arrivare in serata a Dumkerque.
Decidiamo di fare qui l’attraversata, a Calais ci andremo al ritorno. Chiediamo info per il traghetto delle 20.00, ma dal momento che il prezzo richiesto è di 100 €, optiamo per quello delle 6.00 di domani mattina, che costa 51,00€.
Passiamo la notte nel parcheggio del porto con altri camper e diverse auto. Domani ci aspetta una levataccia!
27/07/11 DUMKERQUE – CANTERBURY – LONDRA
Sveglia all’alba per presentarci al check in alle 5.00 e per imbarcarci alle 6.00. L’operazione non risulta complicata nonostante il sonno, e una volta salita sulla nave; giriamo con curiosità per capire come sono disposti i servizi (bar, tiolette, supermarket).
Ci accaparriamo un tavolino e da lì non ci muoviamo più. Io riesco anche a dormire, non potendo così gustarmi il panorama: cielo grigio e mare, tanto mare. La traversata dura due ore, ma arriviamo a Dover ugualmente alle 7.00: in Inghilterra bisogna mandare le lancette indietro di un’ora! Appena sbarcati, Graziano si pone il dubbio: e adesso sa che parte sto?! Inizialmente non è facile la guida a sinistra, particolarmente nelle rotatorie, ma seguiamo la massa. Prima tappa inglese, Canterbury.
Ci arriviamo dopo un’oretta di viaggio, e parcheggiamo nel piazzale del supermercato Lidl. Sono sole le 8.00 e tutto apre alle 9.00!! abbiamo così il tempo per fare colazione e un po’ di spesa, poiché il supermarket è già aperto! Ci incamminiamo poi verso il centro che, sinceramente ci ha lasciati indifferenti. Merita invece la cattedrale, sede dell’arcivescovo inglese.
L’edificio, colpito per due volte da un incendio (1067 e 1174), contenne le reliquie di Thomas Becket fino a che Enrico VIII non si impossessò dei tesori della cattedrale e distrusse le reliquie del santo. Una volta visitato tutto l’edificio e le sue strutture annesse, con tanto di ascolto delle prove del coro, usciamo e facciamo ritorno al camper. Si riparte, questa volta direzione Londra! Ci dirigiamo direttamente all’Abbey Wood, il campeggio che leggendo altri diari di bordo, risulta essere il più comodo per visitare la città, ma lo troviamo pieno.
Ci indirizzano ad un altro, l’Alderstead Heat sempre dello stesso gruppo di campeggi, ma preferiamo provare prima al Crystal Palace Camping, più vicino, ma manco a dirlo senza aver prenotato è impossibile trovare un posto. Nel foglietto in italiano che gentilmente le proprietarie ci danno, sono indicate le strade per l’Alderstead Heat (N 51° 17’ 08’’, W 0° 08’ 16??). Ok, abbiamo capito. Lì si trova posto.
Percorsa un po’ di strada, capiamo il perché: è fuori città, quasi in collina, ma comunque i proprietari sono molto gentili, il camping è grande e pulito. La sfortuna è però ancora con noi: appena usciamo dalla reception, troviamo la ruota anteriore destra forata! Uno dei custodi gentilmente aiuta Graziano con il cambio ruota, ed entriamo nel camping. Ormai però è tardi per muoverci (le 17.30, ma in Inghilterra a quest’ora dove vuoi andare?!): doccia calda e cena, poi relax. London, we are coming!!
28/97/11 LONDRA
Dopo una tranquilla nottata, sveglia alle 8.00 per prendere il pulmino che dal campeggio ci porterà alla stazione. Dalla Merstham Station prendiamo il treno in direzione London Bridge Station, alla quale ci si arriva in 35 minuti, poi Londra!
Appena usciamo, siamo storditi, non capiamo dove andare, ma per fortuna compriamo subito la cartina della città. Ora non ci resta che camminare! Visitiamo: Tower Bridge, Tower of London, St. Paul Cathedral, Tate Modern (gratuito!!) Shakespeare Globe theatre.
Facciamo ritorno alla London Bridge Station. Siamo impressionati dalla grande quantità di persone in abito da ufficio che girano per la città e che passano la pausa pranzo nei parchi, giardini (tipo la cattedrale di St. Paul) e nei vari locali che offrono pasti veloci e a buoni prezzi. Ritorniamo al campeggio con il pulmino delle 18.
29/07/11 LONDRA
Sveglia e subito ci si pone il primo problema: la ruota che abbiamo forato. Usciamo quindi dal campeggio e seguiamo, anche grazie al Tom Tom, le indicazioni per il Ford Garage che ci erano state date. Non riusciamo però a trovarlo, salvo passarci poi davanti per sbaglio, ma ci imbattiamo in un “casottino” sperso alla fine di un parcheggio. Ci riparano subito la gomma e possiamo far ritorno al camping (trovare un parcheggio per lasciare qui il camper è un’utopia!) e prendere un taxi che ci porti alla stazione.
Prendiamo il treno e siamo così a Londra, Victoria Station. Prima tappa, Wenstminster Abbey. Le 16£ a testa per entrare le vale tutte. Qui di recente si è svolto il royal wedding di William e Kate e in una parte della cattedrale, infatti, possiamo vedere le foto della cerimonia.
È possibile visitarla con l’ausilio delle audio guide facendosi spazio tra le tantissime persone che la affollano. Usciti, ci dirigiamo al Parliament e quindi foto di rito al Big Ben. Evitiamo di salire sulla London Eye, sebbene mi dispiaccia perdere la meravigliosa (dicono) vista dall’alto della città, e ci dirigiamo verso il n°10 di Downing Street.
Ovviamente non è possibile passarci davanti, visti i possenti cancelli, ma la si può vedere Attraverso questi. Proseguiamo per la Whitehall giungendo a Trafalgare Square; al centro la colonna eretta in ricordo del generale Nelson che nella battaglia di Trafalgare perse la vita. Sullo sfondo la National Gallery. Entriamo (entrata gratuita) e ci gustiamo la vista dei quadri di Canaletto, Caravaggio, Botticelli, Manet, Monet, Seraut, Van Gogh… : un’ora abbondante passa come niente! Acquisto dei suovenir in un negozio dall’altra parte della strada e ritorno alla Victoria Station con il famoso bus a due piani, nel quale riusciamo a prendere i posti davanti al piano superiore. Che stana sensazione!!
Rientrati al camping con il solito pulmino all’entrata troviamo un tipo che cucina Fish&Chips per la gioia di Anna! Cena, doccia calda e consueta pianificazione della giornata prima di domani. Devo dire che oggi mi sono sentita a Londra: ieri si era un po’ dei pesci fuor d’acqua, la realtà visitata ieri sembra non appartenere a un’altra città rispetto a oggi, dove ci si sentiva uno dei tanti turisti che da tutto il mondo vengono a visitare la capitale inglese.
30/07/11 LONDRA
Ultimo giorno nella capitale londinese. Sveglia prima del solito perché vogliamo prendere il primo bus delle 9.00. solito tragitto ed eccoci a Buckingham Palace. Maestoso il palazzo sede reale; la bandiera è issata, e la fantasia vola nell’immaginare cosa stia facendo la famiglia reale al di là di quel cancello e di quelle mura. Non attendiamo il cambio della guardia, sono le 10.30, dovremmo aspettare 1ora, ma ci sono già persone che si sono accaparrate i posti in prima fila, e ci dirigiamo in metrò fino a Madame Tussauds.
Ci sono però tre ore di fila per entrare, così a malincuore decidiamo di andarcene, pensando di ritentare nel pomeriggio: se avessimo prenotato non avremmo avuto problemi! Metro direzione British Museum con l’obiettivo di vedere la Stele di Rosetta e i fregi del Partenone, ma dato che siamo qui un giro veloce per gli antichi resti è d’obbligo.
Una volta usciti, rinfrancati da un fantastico frappuccino con panna e caramello di Starbucks; decidiamo di ritentare da Madame Tussauds. C’è lo stesso tempo di attesa. Purtroppo abbandoniamo l’idea e prendiamo la metrò per raggiungere l’Hard Rock Cafè: anche qui c’è fila, per entrare, ma in circa 20 minuti usciamo contenti degli acquisti. P
rossima tappa obbligatoria Harrods. I magazzini sono immensi, e non abbiamo la pretesa di visitarli tutti (anche perché il motto qui dentro è “guardare e non toccare” anche se notiamo che i maggiori acquirenti sono donne arabe, il cui conto in banca deve presentare diversi zeri) ma esco orgogliosa con la busta verde di Harrods contenente un modesto astuccio.
Soddisfatti della giornata, prendiamo metro e treno per raggiungere il camping, ormai rassegnati all’idea di dover prendere un taxi dato che sono le 19, ma appena usciamo dalla stazione troviamo il pulmino: il sabato parte alle 18.40, 19.00, 19.20. che fortuna!
31/07/11 LONDRA – OXFORD – LIVERPOOL
Sveglia più tardi del solito, oggi niente Londra. Servizi e partiamo in direzione Oxford, sede dei più prestigiosi college britannici assieme alla rivale Cambridge. Troviamo con difficoltà un posto per lasciare il camper, ma lo troviamo vicino a un parcheggio per sole auto dal quale abbiamo la possibilità di prendere un bus per arrivare in centro. La città ci sembra più a nostra dimensione. Visitiamo il Merton college (2£ per l’entrata), uno dei più antichi, fondato nel 1286: ne restiamo affascinati. Poi passeggiando tra i numerosi altri college, entriamo gratuitamente al Lincoln college, ma la sua visita non eguaglia quella del college precedente.
Riprendiamo quindi il bus e partiamo per Liverpool. Lungo la strada troviamo due incidenti che rallentano la nostra corsa facendoci arrivare a destinazione intorno alle 20. Qui inutilmente cerchiamo un posto per passare la notte; cerchiamo anche nel porto, magari c’è un parcheggio gratuito, ma niente: pensare di trovare aree per sostare qui è impossibile. Il nostro Tom Tom ci indicava un camping a Ormskirk, l’Abbey Farm Park (N 53°34’54’’ W 2°51’26’’) e con molta difficoltà lo raggiungiamo. Nonostante arriviamo mezzora dopo la chiusura, il proprietario ci fa entrare lo stesso, dicendoci però che avremmo pagato l’indomani. Lo ringraziamo e ci postiamo, di come arrivare a Liverpool, ce ne occuperemo domani. Prima di addormentarci però scopriamo che la difficoltà nel trovare il camping è stata causata da Graziano, che aveva impostato male il navigatore!!
01/08/11 LIVERPOOL
Dopo una tranquilla notte ci svegliamo sotto un cielo plumbeo che minaccia pioggia, che difatti troveremo lungo la giornata. Dopo aver pagato, chiediamo per andare alla stazione per prendere un treno che ci avrebbe portati a Liverpool, e ci viene detto che sono circa 2km. Decidiamo di scendere a piedi. La città di Liverpool non può che essere associata ai Beatles. Infatti, visitiamo il museo a loro dedicato, “The Beatles Story”situato sul caratteristico bacino dell’Albert Dock.
Al suo interno viene raccontata e rivissuta, anche grazie all’aiuto delle audio guide, la vita dei FabFour. Il pianoforte bianco sul quale John Lennon compose “Imagine” chiude la spettacolare ed esaustiva mostra. Visitiamo quindi la cattedrale di Cristo Re, sede dell’arcivescovo di Liverpool e chiesa madre dei cattolici del Nord dell’Inghilterra; poi l’arco cinese, il più grande al di fuori dell’Asia e ingresso del quartiere cinese della città; infine la chiesa anglicana, che con i suoi 1400m2 è la più grande del mondo. Facciamo quindi ritorno alla stazione e da lì prendiamo un taxi per tornare al campeggio.
02/08/11 LIVERPOOL – STRATFORD ON AVON – CHIPPENHAM
Sveglia anche oggi sotto un cielo che minaccia pioggia. Con calma prendiamo la strada del ritorno. Decidiamo di fermarci a Stratford On Avon, città natale del drammaturgo Shakespeare. Visitiamo il centro e la tomba del poeta. Tornando al camper ci imbattiamo in una pasticceria che all’esterno vende fette di dolce a 1£. Decidiamo di prenderle, ben consigliati anche da un cameriere che è italiano!
Ripartiamo in direzione di Bath, e passiamo la notte in un’area attrezzata a Chippenham – una delle pochissime in Inghilterra – (N 51°29’21’’ S 2°7’38’’) con tanto di capretta (ci è stato detto essere “friendly”!) che mantiene l’erba all’altezza di un degno giardino all’inglese.
03/08/11 CHIPPENHAM – BATH – STONEHENGE – WINDSOR
Dopo i soliti servizi partiamo e percorriamo i 20 km che ci separano da Bath. La cittadina è caratteristica per le sue fonti acqua calda prima ancora che i romani nel I secolo dC arrivassero e la trasformassero in “centro benessere”. Giriamo il centro arrivando al Circus, esempio perfetto dello stile classico con le sue case tutte uguali che lo circondano.
Ripartiamo in direzione Stonehenge. Che dire.. forse il fascino che l’antico sito possiede è maggiore quando lo si immagina, quando ci si chiede come si possa reggere una tale struttura, perché poi lì lì.. comunque spinti proprio da questo spirito e incuriositi dalle numerose leggende che vi girano attorno lo visitiamo: come saltarlo altrimenti, dato che siamo qui?! (ndr: sarebbe possibile sostare anche per la notte vicino al sito, c’è una stradina bianca con spazio a lato, ma senza servizi). Conclusa la passeggiata attorno ai monoliti ripartiamo in direzione Windsor. Qui sostiamo in un parcheggio, assieme ad altri camper, non molto lontano dal centro (N 51°29’3’’ E 0°36’52’’; 1.50£ dalle 19 alle 24, poi libero fino alle 9 del mattino).
04/08/11 WINDSOR – DOVER – CALAIS
Ci svegliamo sotto un cielo grigio e sotto un’insistente pioggia, ci dirigiamo verso il castello di Windsor, dove dobbiamo aspettare le 9.45 per entrare, (la decisione di arrivare la sera precedente a Windsor è stata premiata dal fatto che per entrare non abbiamo assolutamente fatto fila). Si può accedere solamente alla parte nord del castello, ovvero alla residenza ufficiale, poiché quella privata occupa l’ala sud e orientale dell’edificio.
Grazie all’ausilio delle audio guide, possiamo conoscere ogni dettaglio e la storia del castello. Uno dei brani spiega anche come capire se la regina è presente o meno: se è issata la bandiera del Regno Unito no, se c’è quella con il suo stemma sì. Oggi è verificata la prima opzione.
Ci viene quindi il dubbio che anche a Buckingham Palace, dove abbiamo fantasticato sull’”ordinaria” giornata della Queen, sia stato così, essendo assente la bandiera reale. Ah sta regina che è abitudine per gli inglesi, ma che tanto attrae i turisti! Pensiamo che sia nella tenuta in Scozia, come nel film “the Queen”. Ne usciamo 3 ore dopo con l’aria soddisfatta.
Notiamo anche che è possibile far firmare e timbrare il retro del biglietto permettendo così al possessore di tornare al castello un’altra volta entro un anno, gratuitamente. Lo timbriamo.. non si sa mai!
Ripartiamo, ma dato che necessitiamo di fare carico – scarico, pensiamo di andare a chiedere al campeggio dove abbiamo sostato nel nostro soggiorno londinese considerato che è poco fuori rispetto l’autostrada che stiamo percorrendo. I proprietari ci lasciano fare, al momento di pagare non vogliono nulla. Ancora una volta, nonostante il camping sia un po’ scomodo da London centre, si dimostra accogliente, e il personale gentilissimo.
Ci rimettiamo in cammino, direzione Dover. Decidiamo per l’attraversata delle 24.15, che ci costa 65€. Passiamo le 4ore che ci separano dal battello in un parcheggio 2km circa sopra il porto, che ci consente quindi una visuale magnifica sul mare e sul porto. Attendiamo le 23 per scendere al porto, recarci al check in ed essere pronti per l’imbarco. Alle 24.15 puntuali salpiamo, e la traversata dura un’ora e venti: sebbene sia più veloce rispetto a Dumkerque, la nave è meno bella (all’andata abbiamo viaggiato con Seaway, al ritorno con SeaFrance). Una volta usciti dalla pancia della nave ci portiamo al parcheggio dell’imbarco dove passiamo tranquillamente la notte in compagnia di molti altri camper. Sono le 2.45, abbiamo riportato le lancette dell’orologio un’ora avanti.
Dopo nove giorni British è giunto il momento da sintetizzare alcune considerazioni:
- il nostro autista si lamenta per quelle fastidiose borchie divisorie nelle strade, anche in quelle più strette, e che quindi avendo il camper largo, rendevano saltellante il nostro viaggiare, unito anche alla paura di forare di nuovo.
- Anche il fatto che le strade, comprese quelle strette, presentassero quasi sempre siepi in entrambi i lati, come delle gallerie d’alberi, non diminuiva la preoccupazione creata dall’idea di strisciare la fiancata.
- La segnaletica comunque è abbastanza chiara, e senza troppa difficoltà ci si abitua alla guida a sinistra.
- È quasi impensabile voler dormire e parcheggiare in posti che non siano campeggi: le strade sono quasi tutte private, e non esistono aree attrezzate con la conseguente impossibilità di fare CS. I campeggi, anche quelli più dispersi (come a Liverpool), sono tenuti bene, con il tipico prato inglese.
- Pure i trasporti pubblici sono organizzatissimi e puntualissimi, per la nostra esperienza non troppo cari, in particolari i taxi.
05/08/11 CALAIS – LE CROTOY
Dopo aver recuperato un po’ di sonno, riprendiamo il nostro viaggio per la home: abbiamo deciso di attraversare la Francia. Ci fermiamo ogni tanto lungo la costa francese della Manica a rimirare il paesaggio. Poi ci aspetta un po’ di strada per arrivare a Le Crotoy, dove passiamo la notte in un campeggio lungo il percorso i cui standard sono ben lontani da quelli ai quali i camping britannici ci avevano abituato.
06/08/11 LE CROTOY – PARIGI – FONTAINEBLEAU – BRIARE
Dopo i soliti servizi, accendiamo il camper e iniziamo a scendere. E siccome abbiamo deciso di andare a visitare il castello di Fontainebleau sotto Parigi, optiamo anche per attraversare la capitale. E così eccoci qui, esattamente tre anni dopo, sotto l’Arc du Triomphe, il Louvre, la Tour Eiffel, Notre Dame.. c’est magnifique!
Riprendiamo poi il nostro cammino e ci ritroviamo a Fontainebleau. Dal momento che sono le 17 e il castello chiude alle 18, e quindi solo un’ora di visita e solo una parte dell’edificio, usufruiamo dello sconto: 5€ a testa. Questa fu la residenza di caccia già dai capetingi nel XII secolo, grazie ai 25 mila ettari di foresta presenti; Francesco I nel 1528 iniziò a costruire il maestoso palazzo, che oggi vediamo e che Napoleone II amava particolarmente.
Terminiamo la visita sentenziando: “bello, ma dopo Windsor, al momento nessun’altra visita regge il confronto!”. Riprendiamo la strada fino a Briare, un centinaio di km sotto Parigi, e ci sistemiamo lungo un affluente della Loira che passa per il paese, salvo poi scoprire il giorno dopo che c’è anche un’area di sosta nuova di zecca. (N 47°37’55’’, E2°44’23’’).
07/08/11 BRIARE – LE BURG D’OISSANS
Oggi è una giornata di solo viaggio. Prima di partire però consultiamo la nostra guida Michelin per vedere cosa ci dice del paesino nel quale abbiamo dormito. Scopriamo che ha un canale costruito da Enrico IV che, applicando alla perfezione il principio di Archimede, collegava i bacini della Loira e della Senna. Con i suoi 662,68 m è il più lungo del mondo, e posa su 15 piloni di granito progettati da Eiffel.
Ripartiamo e viaggiamo tutto il giorno fino ad arrivare a le Burg d’Oissans, località posta sulla statale per Briançon all’incrocio con la strada che porta all’Alpe d’Huez, dove passiamo la notte.
08/08/11 LE BURG D’OISSANS – CASA
Sveglia tranquilla, e ultimo pieno per questo viaggio. Riprendiamo la strada direzione Briançon, ma quest’anno contrariamente alla tradizione, non ci fermiamo alla cittadina che, con i suoi 1321 m, è il più alto d’Europa. Attraversiamo quella che era la dogana e decidiamo di scendere per sostare e dare un’ultima occhiata nei dointorni. Arriviamo nel vicentino e quindi a casa. Ringraziamo i posti visitati per le emozioni che ci hanno trasmesso e i ricordi lasciati, ma proprio per questo è bello anche tornare a casa.