Vi presentiamo sette mete dedicate a tutta la famiglia, ricche di enogastronomia e storia, per scoprire il Lazio non appena la normalità tornerà a far parte della nostra vita, quando potremo tornare a viaggiare.
A cura di Cristiano Fabris
1) La Tuscia e Viterbo
Viterbo è il punto di partenza per scoprire la Strada dell’olio, del vino e dei prodotti tipici della Tuscia. Potrete iniziare dalle feste dedicate alla Castagna dei Monti Cimini, per proseguire con la Patata dell’Alto Viterbese IGP e la ‘susianella’ tipico salame divenuto di recente presidio Slow Food. Nel periodo estivo le frazioni di Sant’Angelo e Roccalvecce sono parte dell’itinerario delle Ciliegie della Tuscia.
Insieme alla vicina Celleno organizzano la loro tradizionale sagra con la sfilata dei carri allegorici e la maxi torta di ciliegie a forma di cuore. Non dimenticate inoltre a giugno la festa della nocciola gentile romana, che viene utilizzata per realizzare i dolci “tozzetti panpepato” e la confetteria. A Castiglione in Teverina invece riempite il frigo con la produzione vitivinicola di Orvieto D.O.C. testimoniata dalla presenza all’interno della strada del vino della Teverina e della strada dei vini dell’alta Tuscia. Il paese ha investito sulla vocazione vitivinicola sviluppando il Movies: Museo del vino e delle Scienze agroalimentari. L’ottimo vino, ben si accompagna con l’anguilla, da gustare alla pescatora o alla cacciatora, magari insieme alla lenticchia di Onano.
Dove sostare in camper?
Area Camper Renzo Battistelli a Orvieto Str. della Direttissima, 63, 05018 Orvieto Scalo TR
Tel: 0763 300161
2) Il litorale Pontino e l’arcipelago Ponziano
Latina rappresenta l’incontro fra storia antica e mare limpido. Fondata nel 1932 col nome di Littoria, nell’area della Bonifica delle paludi Pontine e si trova al centro dell’agro pontino: principale zona agricola del Lazio e vanta prodotti come il “Pecorino del Pastore” (che si è saputo conquistare la denominazione P.A.T. riservata solo ai prodotti agroalimentari tradizionali), i pomodori, gli spinaci, i carciofi e i kiwi. Merita notare come quest’ultima coltivazione sia stata introdotta solo negli anni ‘70 il cui successo ha portato all’ottenimento del I.G.P. (Indicazione Geografica Protetta) grazie al clima temperato umido e al suolo ricco di minerali di origine vulcanica.
Sabaudia città simbolo del razionalismo architettonico italiano degli anni trenta propone diversi motivi d’interesse, oltre alle sue dune e al mare cristallino: i laghi costieri di Paola, riconosciuti come “Zona Umida di Interesse Internazionale, il Lago dei monaci di Caprolace (anch’esso riconosciuto come “Zona Umida di Interesse Internazionale,) la Fonte di Lucullo, la Grotta artificiale Romana per Il Ristoro dei Viandanti, all’interno del Parco Nazionale del Circeo, riserva della biosfera UNESCO dal 1997.
Vi si allevano le bufale, per la produzione della mozzarella di bufala campana D.O.P. (denominazione origine protetta), che interessa parte dell’Agro Pontino: qui lungo il corso del fiume Amaseno è nata la strada della Bufala del Lazio. Il Sud Pontino si identifica facilmente grazie alla presenza del Promontorio del Circeo, luogo mitologico dove Ulisse fu stregato dalla maga Circe, da cui deriva il nome Riviera di Ulisse.
Proseguendo lungo la costa Pontina, arroccato su uno sperone roccioso si erge l’antico centro di Sperlonga, uno dei borghi più belli d’Italia, con le torri di avvistamento sul Mar Tirreno e la magnifica Villa di Tiberio. La gastronomia di questi luoghi è legata ad una cucina povera, come le zuppe di sarde di pesce alla sperlongana; molto apprezzati sono anche i bombolotti con ragù di seppie e tutta la cucina marinara in genere. SIete in una terra di confine tra il vecchio Stato Pontificio e il Regno Borbonico e non è inusuale trovare un incrocio di ingredienti nello stesso piatto.
Dal litorale pontino ci si imbarca per l’arcipelago delle Isole Ponziane: Ponza rinomata per le spiagge bianchissime e il mare trasparente, è un luogo ideale per le immersione dei sub; caratteristico è il suo porticciolo costruito su un anfiteatro naturale sui resti delle antiche installazioni romane.
Ventotene, amata anch’essa dai sub per i suoi fondali, vanta anche i resti dell’antica Villa Giulia che fu l’imperdibile residenza estiva dell’Imperatore Augusto. Sul promontorio del monte a Ventotene si produce una nota lenticchia festeggiata in estate. L’isola di Santo Stefano invece ospita il panottico utilizzato anche come carcere dove furono rinchiusi illustri detenuti politici, mentre sulla tavola si possono trovare diverse specialità come l’insalata di pesce, il filetto di pesce in crosta di patate, gli spaghetti con i granchi felloni e le pezzogne arrostite.
Per sostare in camper vi suggerisco: Quirino Area Camper Via Flacca, km 21,700 Gaeta – Tel.3283736209
3) Valle dell’Aniene – Tivoli
È uno degli itinerari più amati dai romani per una gita fuori porta. La Villa Gregorianae, le Cascate del fiume Aniene, le acque sulfuree di Bagni di Tivoli e i due Patrimoni UNESCO, Villa Adriana e Villa d’Este. Si parte dalla via Salaria per incontrare come prima tappa, Palombara Sabina. È immersa nel parco regionale dei Monti Lucretili, nota per il Castello Savelli e per l’Abbazia di San Giovanni in Argentell. Palombara Sabina rientra a pieno titolo nella strada dell’olio della Sabina DOP festeggiato a marzo nella Rassegna Nazionale dell’Olio: le caratteristiche che rendono unico questo prodotto sono il colore giallo oro, l’odore fruttato, il sapore vellutato e aromatico dolce. Uno dei segreti dell’olio Sabino e la bassissima acidità ottenuta grazie alla raccolta e ai tempi ridotti che trascorrono tra la raccolta e la spremitura. Un altro segreto dell’olio Sabino è il terreno: le colline Sabine ne hanno uno sassoso che favorisce la crescita di piante di olivo.
Palombara Sabina rientra – insieme a Moricone, a Montelibretti e a Poggio Nativo – nell’itinerario delle Ciliegie della Sabina. La ciliegia viene festeggiata con la sagra e con la sfilata dei carri allegorici a giugno. Riprendendo la via Tiburtina, incontriamo Vicovaro, nota per i palazzi nobiliari degli Orsini e per la Grotta di San Benedetto. Seguendo il corso del fiume Aniene, incontriamo Castel Madama fra i Monti Prenestini e di Monti Tiburtini dove, a luglio, si organizza il palio della Madama Margarita, una rievocazione storica rinascimentale. Proseguendo l’itinerario arriverete a Palestrina nota per la Chiesa di San Agapito a cui viene dedicato il palio ad agosto e per il Santuario della Fortuna sulla cui sommità troveremo anche il Museo Archoelogico Nazionale del palazzo Barberini. Palestrina vanta la produzione di nocciole a cui viene dedicata, una sagra a settembre da cui nascono il pangiallo ed i noccioleti. Da Palestrina vi consiglio l’incantevole panorama ancora oggi visibile dalla torre medievale. Durante la bella passeggiata nel Borgo stupiranno le mura poligonali e la Chiesa della Santissima Annunziata.
Se poi amaste l’avventura e i luoghi nascosti dal turismo di massa, vi suggerisco ancora una tappa a Subiaco dove presso l’Associazione sportiva Vivere l’Aniene l’associazione potrete praticare canoa, rafting, speleologia e canyoning.
4) La campagna romana
Il panorama del parco degli acquedotti ripreso dall’alto da Fellini ne “La Dolce Vita” resterà per sempre immortalato di chi ha visto quella pellicola. Si tratta di un’area verde di Roma facente parte del Parco Regionale dell’Appia Antica, che prende il nome dei sette antichi acquedotti che rifornivano la capitale. Il parco ricade quasi interamente nel territorio di Roma, pur toccando i comuni di Ciampino e Marino.
Il primo, cerniera fra Roma e i Castelli Romani, è famoso per i resti della Villa di Pollione, avamposto militare dell’agro Romano. Marino, invece, è una nota cittadina dei Castelli, famosa anche per essere la patria del Vino Bianco D.O.C., che viene festeggiato a settembre in una sagra, che rievoca con un corteo storico il miracolo della Fontana dei Quattro Mori dove si spilla vino. Notevoli anche la Basilica di San Barnaba, Palazzo Colonna ed il parco di Villa Desideri che rappresentano il viatico per immergersi nel verde del Parco dei Castelli Romani. Spostandoci sulla Appia Antica – partendo da Porta Capena, lungo il primo tratto che conduce a Porta San Sebastiano – le Catacombe di San Callisto e San Sebastiano, il Circo di Massenzio e il Mausoleo di Cecilia, la tomba di Annia Regilla fino ad arrivare alla Villa dei Quintili. In questa zona si possono degustare, la ricotta romana D.O.P., il pecorino romano D.O.P. la profumata cicoria locale ripassata in padella con olio e peperoncino.
Dove sostare con il camper? Area Camper Romae Via dell’Arco di Travertino, 5, 00178 Roma
Tel. 06 788 6904
5) La Ciociaria
La Ciociaria è una zona dove convivono tradizione, spiritualità e natura. Vi suggerisco di partire da Fiuggi ai piedi dei Monti Ernici, nota per le sue salutari Terme fra le più famose d’Europa. Da lì successivamente potrete proseguire verso la Riserva Naturale del Lago di Canterno, sino a raggiungere Fumone, la cui cucina locale si esalta nelle fettuccine senza uova. L’Acropoli Romana, cinta da mura megalitiche, sovrastata dalla Porta Maggiore, annuncia l’ingresso ad Alatri antica capitale del Popolo Italico. Qui a giugno in occasione del Corpus Domini, come nelle vicine Fumone, la città organizza la tradizionale infiorata, con tappeti floreali a tema eucaristico a cui è dedicato il premio speciale. Non distante, arroccata sui monti, sorge Veroli, nota per la duecentesca Abbazia Cistercense di Casamari con l’antica farmacia, la biblioteca, il museo archeologico. Alla fine di luglio Veroli si anima con i Fasti Verolani, festival di teatro e di strada. Veroli adagiata sulle colline ciociare, domina la Valle del Sacco ed è terra dove si produce il Cesanese del Piglio DOCG (Denominazione di origine controllata garantita). Al Cesanese è dedicata l’omonima strada di cui ne fanno parte anche Serrone, Anagni, Paliano e Affile dove, a ottobre, si svolge la sagra in onore del vino. Al Cesanese del Piglio viene associato a salumi stagionati, bucatini all’amatriciana, primi piatti con sughi di carne agnelli alla cacciatora, pajata, fegatelli di maiale alla griglia, trippa in umido, pollame e coniglio arrosto, Tutta la Ciociaria vanta di formaggi di eccellenza, tra i quali la Caciotta di bufala di Amaseno e il Pecorino del Pastore.
Dove sostare con il camper? Area Camper Fiuggi a due passi dalle terme: Via delle Felci, Fiuggi (FR) e il Punto Sosta a Veroli (FR) in Via XXI Aprile (coordinate: Lat: 41.693456 – Long: 13.422084)
6) La Sabina
Il primo invito che vi rivolgo è quello relativo alla visita di Rieti, dove vi consiglio di non perdere anche l’itinerario alla scoperta della città “sotterranea“. La splendida cittadina è ubicata nel bel mezzo di una spettacolare valle, ricca di storia che inizia nel lontanissimo 290 a.C. quando fu conquistata da Marco Curio Dentato. Eletto console lo stesso anno, portò a compimento un’opera idraulica che ha cambiato le sorti dell’intera valle: fece eseguire un vero e proprio taglio delle Marmore, consentendo al fiume Velino di precipitare nel fiume Nera e creare lo spettacolo delle Cascate delle Marmore. Se poi decideste di visitare Rieti a giugno, in occasione della festa di Sant’Antonio da Padova, la troverete colorata con la Processione dei Ceri che si svolge di fronte alla cattedrale e con la tradizionale infiorata. Seguendo il corso del fiume incontriamo Colli sul Velino, affacciato sulla Riserva Naturale dei Laghi. Se da Rieti invece seguiste, la via Salaria incontrerete prima Castel Sant’Angelo, borgo medievale noto per le Terme di Cotilia e per il Lago di Paterno. Proseguite e arriverete ad Antrodoco noto per il suo liquore, oltre che per il pregiato Marrone Antrodocano IGP.
La tappa successiva è Amatrice il borgo che continua a cercare di lasciarsi alle spalle il dramma causato dal recente terremoto: per questo motivo ogni camper che sale verso Amatrice è visto dagli abitanti come un autentico messaggio di solidarietà e di vicinanza umana, elementi questi per loro ancora più importanti delle troppe promesse roboanti mai attuate, purtroppo!
Tutto questo costituisce di certo un motivo in più per visitarla e partecipare agli eventi che vengono lì organizzati: a marzo ecco ii Palio dei Somari, la sfilata dei figuranti con l’elezione della Dama delle Dame. Il paese è famoso per il sugo all’amatriciana con il quale si condiscono spaghetti vermicelli o bucatini e a cui viene dedicata una sagra ad agosto. La tradizione culinaria in realtà è dovuta ai cuochi di Amatrice che prestarono servizio nelle cucine dei Papi, da cui nacque proprio l’amatriciana. Un’altra specialità di Amatrice sono gli gnocchi Ricci: il guanciale ingrediente base insieme al Pecorino del Pastore. Non ultimo vi consiglio di assaggiare la lenticchia di Rascino, la patata di Leonessa e il fagiolo di Borbona.
Dove sostare con il camper? A Rieti nel parcheggio ubicato in Via Fonte Cottorella. Ad Amatrice Sosta AgriCamperAmatrice – Area di sosta camper Frazione Retrosi n°57
02012 – Amatrice (RI) Tel. +39 0746 825071
Fax +39 0746 825071
7) I Castelli Romani
I Castelli Romani, rappresentano natura benessere e buona cucina. Partiamo da Genzano di Roma affacciata sul Lago di Nemi sede di un importante infiorata che si svolge a giugno formata e che è formata da un tappeto floreale realizzato con circa 350.000 fiori, per un’estensione di circa 2000 metri quadri sulla centrale via Belardi.
A settembre, Genzano festeggia il suo pane casereccio primo in Italia ad ottenere l’IGP: apprezzato per lo spessore della crosta, il colore bianco avorio della parte interna, il profumo del cereale e il sapore sapido. Genzano fa parte insieme ad Albano Laziale, Rocca di Papa, Grottaferrata Frascati, Monte Porzio e Catone, della Strada dei Vini dei Castelli Romani. Percorrendola nel mese di novembre, si potrà intuire quanto radicata sia la cultura del vino e dell’allevamento della vite, in questo territorio collinare e vulcanico. Ad Albano Laziale potrete degustare il suo rinomato vino rosso Colli Albani doc, magari immersi nel parco regionale dei Castelli Romani. Lasciato Genzano, dirigetevi verso Nemi e il suo delizioso lago: un piccolo angolo romantico che nel periodo di giugno festeggia le fragole.
Proseguite poi per Rocca di Papa, dimora dell’Antico tempio Sacro di Giove Laziale e che fonda la sua gastronomia sui prodotti tipici come le castagne con sagra ad ottobre e di funghi porcini. I piatti tipici dei Castelli Romani sono fettuccine appunto ai funghi porcini, polenta con salsicce, minestra di gialloni (fagioli borlotti) con la coratella alla santoreggia, intestino dell’abbacchio con fave e pizza ripiena. Molte tipicità gastronomiche si possono gustare anche a giugno nella Mangialonga, una passeggiata nei boschi con tappe enogastronomiche. Un altro centro che vi suggerisco di fare tappa è Grottaferrata sede della fiera più nota dei Castelli Romani che si svolge a settembre. Frascati invece è famosa per il suo vino bianco DOCG. Infine l’ultima tappa ad Ariccia, dove degustare la porchetta di maialino allo spiedo, con il pane, le coppiette realizzate con carne essiccata e aromatizzata con spezie, la caciotta Romana e la ricotta Romana DOP.
Dove sostare con il camper? A Genzano potete sostare nel parcheggio di fronte al Palazzetto dello sport. A circa 800 m. dal centro, gratuito, pianeggiante, illuminato, rumoroso. Ad Ariccia invece, provenendo da Albano Laziale potete sostare nei pressi del ponte che collega Albano ad Ariccia.
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Il presente articolo è tratto dalla nostra rivista GRATUITA Turismo all’Aria Aperta di questo aprile 2020, appena pubblicata sul nostro sito: sfogliatela cliccando qua!