Soffia sulle ventinove candeline Narcao Blues: dal 17 al 21 luglio ritorna nel cuore del Sulcis uno degli appuntamenti più attesi dell’estate in Sardegna, il più longevo festival isolano dedicato al genere di matrice afroamericana; una manifestazione che già dal nome richiama il suo stretto legame con Narcao, il paese (a sessanta chilometri da Cagliari e sedici da Carbonia) che lo ospita fin dalla prima edizione del 1989 e dove ha sede l’associazione culturale Progetto Evoluzione, che lo organizza e promuove.
Un appuntamento che nel corso di tre decenni ha ospitato alcuni tra i nomi più rilevanti della scena blues internazionale, come Michael Coleman, Popa Chubby, Canned Heat, Mick Taylor, Eric Sardinas, Robben Ford, John Mayall, Peter Green, Larry Carlton, James Cotton, Roland Tchakounté, Lucky Peterson, Luke Winslow-King, Billy Gibbons, Otis Taylor ma senza distogliere mai l’attenzione dai talenti nazionali e locali.
Quattro serate con due set per ciascuna, e il consueto assortimento di stili e di artisti internazionali e nazionali: così si articola tradizionalmente il palinsesto di Narcao Blues, cui si aggiunge quest’anno una quinta data (domenica 21). In arrivo sul palco allestito, come sempre, in piazza Europa, gli statunitensi Scott Henderson, The Original BluesBrothers Band e, in esclusiva nazionale, The Allman Betts Band; e, ancora, il canadese Anthony Gomes, lo spagnolo Gecko Turner, il maliano Vieux Farka Touré e gli italiani Noemi, Dany Franchi e Nannigroove Experience.
Organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione con il contributo dell’Assessorato della Pubblica Istruzione, Sport e Spettacolo e dell’Assessorato del Turismo della Regione Autonoma della Sardegna, della Fondazione di Sardegna e con il patrocinio del Comune di Narcao, il festival fa parte dell’Italian Blues Union, l’associazione che riunisce l’intero mondo del blues nazionale e si riconosce sotto l’insegna dell’European Blues Union, di cui è rappresentante per l’Italia proprio il direttore artistico di Narcao Blues, Gianni Melis.
IL PROGRAMMA – La ventinovesima edizione di Narcao Blues avrà inizio ufficialmente mercoledì 17 luglio alle 21.30 con il concerto del musicista spagnolo Gecko Turner con The Afrobeatnick All-Stars. Ogni serata del festival, come da tradizione, è battezzata da un titolo che ne rispecchia le scelte artistiche e quest’anno la prima giornata sarà all’insegna degli “Strange Fruits”. Per la prima volta sul palcoscenico di piazza Europa arriva, dunque, il musicista originario di Badajoz affiancato da Pablo Hernandez al sassofono, Frank Santiuste alla tromba, Javi Mojave alle percussioni, Patrick Umoh al basso, Miguel Zamora alla chitarra e Akin Onasanya alla batteria. Innamoratosi giovanissimo della musica di Rolling Stones, Elmore James, Muddy Waters e Big Joe Turner, tra gli altri, Gecko Turner lascia la sua Spagna a vent’anni per approfondire il proprio percorso artistico oltremanica (a Londra, per la precisione). Archiviata la prolifica esperienza inglese, ritorna in patria per fondare la band The Animal Crackers, caratterizzata da un suono metallico e con cui incide due album. Questa esperienza lo porta ad approfondire e sperimentare svariati generi musicali e nel 2003 pubblica l’album “Quapapaséa”, distribuito dall’etichetta indipendente “Lovemonk”, con il quale ottiene ottimi riscontri da pubblico e critica in Europa e Giappone. Il disco viene successivamente pubblicato dalla Quando Records negli Stati Uniti, portandolo a un importante tour promozionale e a numerosi concerti in radio e televisione tra Los Angeles, New York e il Texas. Nel 2006 esce “Chandalismo Illustrado” (Lovemonk), definito dalla rivista inglese Swell uno dei migliori venti dischi dell’anno e che lo porta a esibirsi a Berlino in occasione della Coppa del Mondo Fifa dello stesso anno. Nel 2007 Turner si trasferisce stabilmente negli USA pubblicando ben tre album (“Manipulado”, “Gone Down South” e “That Place By The Thing With The Cool Name”). Sul palco del Narcao Blues il chitarrista, cantante e tastierista estremegno proporrà la propria musica riarrangiata, per l’occasione, in chiave blues, condita dal suo stile eclettico e versatile, al cui interno mescola e fonde sapientemente generi differenti, e che ne caratterizzano il personalissimo marchio estetico.
Alle 23 ad accendere gli amplificatori e imbracciare la chitarra sarà il maliano Vieux Farka Touré, spesso definito dalla critica il “Jimi Hendrix del Sahara”. Il musicista di Niafunké è figlio del leggendario chitarrista Ali Farka Touré, scomparso nel 2006. E proprio al padre rende omaggio Vieux nel suo primo omonimo disco, pubblicato nel 2007 per la World Village, traducendo attraverso la sua personalissima cifra stilistica il linguaggio e la musica dell’Africa occidentale, nella quale affonda le sue radici il bluesamericano. Nel 2009 Touré prosegue il suo percorso di sintesi e ricerca con il secondo disco “Fondo” (Six Degrees Records), sviluppando il proprio suono arricchito da elementi attinti dal rock, dalla musica latina e africana. Dopo due intensi anni di concerti (che lo vedono esibirsi, inoltre, nel concerto di apertura della Coppa del Mondo Fifa in Sudafrica) e con all’attivo un album dal vivo “Live” (Six Degrees Records, 2010), pubblica il suo terzo album in studio “The Secret” (Six Degrees Records, 2011) con l’intenzione di far percepire all’ascoltatore segreti, tradizioni e consuetudini del blues tramandato di generazione in generazione e di padre in figlio. È con questo album che si afferma definitivamente come uno dei più fulgidi talenti della nuova generazione di musicisti africani, collaborando l’anno successivo (nel 2012) con il musicista e compositore israeliano Idan Raichel, con cui realizza l’album “The Tel Aviv Session” (Cumbancha), battezzato da fan e critici come un capolavoro e uno dei migliori album di collaborazioni nella storia della musica internazionale. Nel 2013 pubblica “Mon Pays”, lavoro che lo porta a ricordare al mondo la bellezza e la cultura del Mali, sua terra d’origine, mentre è del 2017 il suo ultimo disco “Samba”, registrato di fronte a un pubblico dal vivo in studio a Woodstock (NY). Al contrario di quanto si possa pensare, il titolo è lontano dal genere di origine brasiliana, ma deriva dal nomignolo attribuitogli dalla sua famiglia, che nella lingua Songhai significa “secondo nato”. Ad accompagnare Touré ci saranno Marshall Henry al basso e Adama Kone alla batteria e percussioni.
Giovedì 18 luglio la notte intitolata “Guitar Masters” sarà illuminata da due vere e proprie stelle del firmamento blues mondiale, di ritorno a Narcao più di vent’anni dopo la loro prima esibizione nel Sulcis. Apre, alle 21.30, il blues tagliente e ruvido di Anthony Gomes, chitarrista, cantante e cantautore inserito a ragione nella Billboard BluesArtist, classifica stilata dall’autorevole rivista statunitense. Gomes si caratterizza per i suoi concerti ad alta energia, conditi dal suo indiscutibile carisma e dall’inconfondibile presenza scenica, che lo rendono uno dei migliori artisti nel circuito rock e blues attualmente in circolazione. Recentemente balzato agli onori della critica per il disco “Peace, Love & Loud Guitars” (Up 2 Zero, 2018), nominato miglior album blues dai magazine Blues Rock Review e Sound Guardian Magazine, il bluesman canadese è un artista creativo con la missione di riportare il blues nella sua strada maestra. La sua volontà mira a ricreare le emozioni che i musicisti delle origini generavano in chi li ascoltava, ritrovando quella scintilla creativa presente agli albori del genere, nel contempo strizzando l’occhio alla modernità e alle evoluzioni del nostro tempo. Nel corso della sua carriera, il musicista originario di Toronto, si è esibito al fianco di artisti del calibro di B. B. King, Buddy Guy, Robert Plant, Jonny Lang, Robert Cray, solo per citarne qualcuno. Fortemente convinto che la musica possa e debba ispirare lo spirito umano, Anthony Gomes si è fatto fondatore nel 2010 della Music Is The Medicine Foundation, organizzazione senza scopo di lucro impegnata a migliorare la vita dei più sfortunati attraverso il potere curativo dell’arte dei suoni. Gomes (voce e chitarra), sarà affiancato da Jeremy Howard alla batteria e Jacob Mreen al basso.
Nel secondo set della serata di giovedì 18, intorno alle 23, il festival cala uno dei suoi assi: il funambolico e geniale chitarrista Scott Henderson, leader dei Tribal Tech e sideman di fiducia di autentiche leggende della musica come Joe Zawinul, Chick Corea e Jean-Luc Ponty. Caratterizzato da un fraseggio nervoso, scattante e a tratti isterico, lo stile del chitarrista statunitense prende forma fin dalla sua adolescenza, quando viene fortemente influenzato dalla musica di Jimi Hendrix, Jimmy Page e B.B. King, tra gli altri, ottenendo la definitiva consacrazione a trent’anni, nel 1984, con i Tribal Tech, formazione fusion da lui fondata e con la quale inciderà ben dieci album (tra i quali “Face First”, votato miglior disco fusion dell’anno, nel 1993, dal celebre magazine musicale Pulse!). Miglior chitarrista del mondo, secondo i sondaggi indetti dalle prestigiose riviste “Guitar World” nel 1991 e “Jazz Guitarist” nel 1992, sempre alla ricerca di nuovi stimoli e nuove contaminazioni, nel 1994 Scott Henderson decide di concentrare studio e scrittura sul blues registrando il disco “Dog Party” (Mesa/Bluemoon Recordings) insieme alla leggendaria vocalist Thelma Houston (attiva in ambiente Motown negli anni Settanta). Tre anni dopo, galvanizzato dai tanti consensi raccolti, prosegue nel solco della musica del diavolo incidendo “Tore Down House” (Mesa/Bluemoon Recordings), granitica raccolta dove il meditato e sofferto sound del Delta incontra quello più brioso e ruvido del Texas. Risale al 2002, invece, “Well to the Bone” (Shrapnel Records), disco registrato in studio con la Scott Henderson Blues Band, che ne testimonia ancora una volta la vicinanza al genere dalle dodici battute, la straordinaria poliedricità e la innata capacità di muoversi sapientemente tra blues, rock e musica jazz. A Narcao il chitarrista di West Palm Beach sarà affiancato dal bassista Romain Labaye e dal batterista Archibald Ligonniere, pirotecnici musicisti con cui forma un trio dall’elevata carica energetica.
“From Blues to Rock” è il titolo della serata di venerdì 19 luglio, che alle 21.30 accenderà i riflettori su Dany Franchi, tra i migliori talenti nel nuovo panorama bluesinternazionale. Classe 1990, il chitarrista e cantante genovese ha inciso nel 2012 il suo primo disco, “Free Feeling”, autoproduzione che due anni dopo (nel 2014) l’ha portato a registrare il suo secondo album, “I Believe”, negli Stati Uniti, in Ohio, alla corte di Sean Carney, vincitore dell’International Blues Challenge nel 2007. Nel 2017 la leggenda texana del blues Anson Founderburgh e Don Ritter di Category 5 Amps (nota casa produttrice di amplificatori su scala mondiale) decidono di produrre il terzo album di Dany Franchi, “Problem Child”, registrato nel famoso studio di Stuart Sullivan a Austin (Texas), coinvolgendo musicisti di primissimo piano sulla scena internazionale, come Jim Pugh e Wes Starr. Il disco ha raccolto una messe di consensi e si è classificato al quarto posto nella Billboard Blues Chart. Nel corso della sua ancora breve, ma intensa carriera, Dany Franchi ha condiviso il palcoscenico con artisti del calibro di Ronnie Earl, Kim Wilson & The Fabulous Thunderbirds e lo stesso Anson Founderburgh. Gli ultimi due anni l’hanno visto esibirsi in prestigiosi festival attorno al mondo (Blues From the Top in Colorado, Bayfront Blues Festival, Dallas International Guitar Festival, Greeley Blues Jam, tra gli altri), consacrandolo definitivamente come uno tra i musicisti più interessanti della sua generazione. Ad accompagnarlo a Narcao ci saranno Manu Ghirlanda all’organo Hammond, Michael Tabarroni al basso e Matteo Leoncini alla batteria.
Il secondo concerto della serata (ore 23) è un’esclusiva nazionale per Narcao Blues e investirà gradinata e platea con le atmosfere del più autentico Southern rock dell’Allman Betts Band, capitanata da due figli d’arte d’eccezione: Devon Allman e Duane Betts, cantanti, chitarristi e figli rispettivamente di Gregg Allman e Dickey Betts, storici fondatori del gruppo statunitense The Allman Brothers Band, capostipite del sottogenere della musica rock sviluppatosi nella seconda metà degli anni Settanta negli stati meridionali degli Stati Uniti. Dopo un anno di successi come The Devon Allman Project i due musicisti cresciuti a pane e Gibson Les Paul, uniscono le forze per continuare il messaggio tramandatogli dai genitori, con la decisa intenzione di incidere un nuovo album e affrontare un tour mondiale che includerà nuova musica, canzoni dei loro progetti solisti e brani classici degli Allman Brothers e Gregg Allman, in onore del cinquantesimo anniversario dalla nascita della storica band. Il nuovo album, attualmente in fase di lavorazione, sarà registrato nei leggendari Muscle Shoals Sound Studios e sarà prodotto da Matt Ross-Spang (già produttore di Jason Isbell, Margo Price, John Prine ed Elvis Presley). Sul palco di piazza Europa Devon Allman e Duane Betts saranno accompagnati da Johnny Stachela alla chitarra, Berry Oakley Jr. al basso, John Lum alla batteria, John Ginty alle tastiere e cori e R. Scott Bryan alle percussioni.
“Celebrating the Festival” è il titolo della penultima serata (sabato 20 luglio), che evolverà, come di consueto, in una grande festa per salutare la ventinovesima edizione della manifestazione. Apertura alle 21.30 con Nannigroove Experience, progetto del giovane batterista di Berchidda Giovanni Gaias, affiancato da Giuseppe Spanualla chitarra e Jim Solinas all’organo hammond, pianoforte e basso. Cresciuto ai piedi del Limbara, Giovanni Gaias è entrato prestissimo nel mondo della musica iniziando a suonare la tromba nella Banda “Bernardo Demuro” del suo paese. Dopo qualche anno capisce, però, che la batteria sarebbe stato il suo strumento, e inizia a studiarla con dedizione, sacrificio e passione. L’incontro con il bluesman Francesco Piu risulta decisivo nel suo percorso di crescita e, dopo averne aperto i concerti, viene in breve tempo inserito stabilmente nella sua formazione. La musica gli scorre nelle vene, e per questo motivo decide di partire per andare a studiarla e perfezionarsi alla Lizard, rinomata accademia musicale di Firenze, dove si diploma con il massimo dei voti. Nonostante la giovanissima età (è nato nel 1996), Giovanni Gaias vanta già al suo attivo l’apertura di concerti per Doyle Bramhall II, Trombone Shorty, Matt Schofield, Lurrie Bell, Vintage Trouble e la partecipazione a importanti festival come Pistoia Blues Festival, Blues Sur Seine, Narcao Blues Festival, La Nuit Blues de Marnaz, Bitonto Blues Festival, Madame Guitar, Pignola in Blues, tra i tanti. L’anno scorso ha lavorato al suo primo progetto discografico, “Nannigroove Experience vol. I”, da lui composto, arrangiato, missato, cantato e suonato. Il suo stile è venato da molteplici influenze che si diramano tra black music, funk e i loro derivati.
Alle 23 a catalizzare l’attenzione sarà il famosissimo gruppo statunitense The Original Blues Brothers Band, formazione il cui nucleo fu scelto personalmente da John Belushi e Dan Aykroyd per accompagnarli nel celeberrimo film del 1980 di John Landis, considerato uno dei capolavori della storia del cinema (ha avuto il merito di rendere il bluescinematografico) e al quale hanno partecipato in veste di attori/cantanti James Brown, Aretha Franklin, Ray Charles, Cab Calloway, tra gli altri. La band ha segnato un punto di partenza importante per tutto l’universo blues, contribuendo in maniera determinante alla diffusione capillare del genere musicale, spesso colpevolmente ignorato dai media. Dalla sua formazione, si è esibita trionfalmente in contesti internazionali di spessore, partecipando alla maggior parte dei festival jazz e blues in tutta Europa, come la fiera di Nimes in Francia, il North Sea Jazz Festival nei paesi bassi, Pistoia Blues Festival, il celeberrimo Montreux Jazz Festival in Svizzera e il prestigioso Olympia di Parigi, dove, per la prima volta nella sua storia, sono state rimosse le sedie per far ballare gli spettatori. The Original Blues Brothers Band è capitanata dal sassofonista “Blue Lou” Marini, musicista del leggendario Saturday Night Live (programma comico e di varietà in onda il sabato sera sulla NBC), dove nel 1975 John Belushi, all’epoca attore dello show, lo aveva notato e ascoltato nella sezione fiati suonare con Joe Cocker, Ray Charles e Aretha Franklin; con lui, a Narcao, Murphy “and The Magic Tones” Dunne al pianoforte, Leon “The Lion” Pendarvis alle tastiere, Tommy “Pipes” McDonnell ai cori, Birch “Crimson Slide” Johnson al trombone, Rob “The Honeydripper” Paparozzi ai cori, James “Hags” Haggerty al basso, Steve “Catfish” Howard alla tromba e Lee “Funkytime” Finkelstein alla batteria. Tra i membri che non facevano parte del nucleo originario, John Tropea, chitarrista che vanta collaborazioni con Van Morrison e Billy Cobham e una carriera solista di rispetto. Dall’anno in cui si è riunita (nel 1988), la band ha inciso dischi con Dan Aykroyd, alias “Elwood Blues”, B.B. King, Eric Clapton, James Brown e molti altri, ma è dal vivo che sa esprimere al massimo la sua coinvolgente energia.
La quinta e ultima serata del festival, domenica 21 luglio, ha per protagonista assoluta Noemi, a Narcao per una tappa del suo Blues & Love Summer Tour 2019, in cui la cantante romana omaggia la black music, riproponendo alcuni tra i suoi brani più celebri in chiave blues, spaziando dal funky al reggae e interpretando le cover dei più grandi artisti internazionali che hanno influenzato la sua carriera. Noemi, al secolo Veronica Scopelliti, ha partecipato nel 2009 alla seconda edizione di X Factor, mettendosi in luce per la sua voce grintosa e graffiante e con il singolo Briciole scala l’airplay radiofonico e le classifiche, ottenendo il disco d’oro e firmando un contratto per l’etichetta discografica Sony Music. Al suo attivo vanta cinque partecipazioni al Festival di Sanremo e numerosi premi e riconoscimenti, inclusi cinque Wind Music Awards ed, un Premio TV – Premio regia televisiva oltre a varie nomination ai World Music Awards, ai TRL Awards, all’OGAE e una al Nastro d’argento. Il 21 giugno 2017, nel giorno della Festa della musica, Noemi è entrata nei Guinness dei primati per il maggior numero di concerti eseguiti in 12 ore. Ad accompagnarla sul palco di piazza Europa ci saranno Gabriele Greco al basso, Marcello Surace alla batteria, Michele Papadia alle tastiere, Andrea Palombini alla tromba, Matteo Acclavio al sassofono, Giorgio Capovivo al trombone e Maurizio Filardo alla chitarra.
DOPOCONCERTO – Spenti i riflettori in piazza Europa, la musica proseguirà ogni sera presso l’agriturismo in Località Santa Croce. Mercoledì 17 luglio tingerà la prima nottata di note blues il duo di Marco Farris (armonica e voce), accompagnato per l’occasione da Femi Precious (chitarra e voce). L’indomani (giovedì 18 luglio) a cantare sotto le stelle sarà la formazione The Sharecroppers duo, con Alberto Murru (voce e chitarre) e Matteo Oggianu (chitarre). Venerdì 19 luglio la nottata si farà giovane con il Femi Precious duo, con Femi Precious (chitarra e voce) e Marco Farris (armonica e voce). Sabato 20 chiuderà la serie il Jim Solinas Project, con il leader Jim Solinas alle tastiere,Giuseppe Spanu e Vincenzo Melchiorre Ricci alle chitarre e Giovanni Gais alla batteria.
IL FESTIVAL – Narcao Blues prende vita nel 1989 per iniziativa dell’associazione culturale Progetto Evoluzione, nata l’anno prima con l’obbiettivo di contribuire alla crescita e lo sviluppo socioculturale del Sulcis, con una particolare attenzione verso i giovani. Oltre al festival vari progetti paralleli sono nati nel corso del tempo, dal South In Blues allaGospel Explosion (rassegna itinerante che si tiene a dicembre, quest’anno alla sua sedicesima edizione), e poi seminari e conferenze per le scuole: iniziative che dimostrano come l’attività dell’associazione culturale Progetto Evoluzione e del proprio staff sia in continua crescita ed espansione, nonostante le difficoltà e le sfide che si presentano ogni anno. Di recente il Narcao Blues si è anche messo in luce per essere uno dei festival fondatori dell’Italian Blues Union, l’unione degli organizzatori e appassionati di bluesdello Stivale. L’associazione fa capo alla più estesa European Blues Union, realtà che riunisce al suo interno ben ventitré nazioni.
BIGLIETTI E ABBONAMENTI – I biglietti interi per le serate di mercoledì 17, giovedì 18, venerdì 19 e sabato 20 luglio costano 12 euro, 10 i ridotti, 35 euro l’abbonamento per le quattro serate; 15 euro è invece il prezzo per la sola serata del 21 luglio con il concerto di Noemi. A tutti i prezzi vanno aggiunti i diritti di prevendita. Biglietti e abbonamenti si possono acquistare online e nei punti vendita del circuito Boxoffice Sardegna o direttamente dal sito dell’associazione..
Per informazioni, l’associazione culturale Progetto Evoluzione risponde all’indirizzo di posta elettronica infoblues@narcaoblues.it e al numero 0781875071.
Ringraziamo gli organizzatori e i loro fotografi per le immagini.