Nel cuore della terra, del mare e…nel vostro
Il Sulcis Iglesiente è una destinazione ancora poco conosciuta, ma sicuramente affascinante, sorprendente, in cui è possibile riscoprire l’antico fascino del Mediterraneo, nei suoi angoli più nascosti e più spettacolari.
Qui potrete vivere le esperienze più autentiche: riscoprire i ritmi lenti della natura, la sua forza, ritrovare il piacere della contemplazione, facendovi avvolgere e cullare dal vento che soffia, pescando a piene mani nella generosità di questo mare e di questa terra, lasciandovi andare, facendovi coinvolgere dalle feste, eventi esclusivi e di richiamo internazionale, dalle antiche tradizioni che si tramandano da secoli, riscoprendo i piccoli piaceri della vita, lasciandovi coccolare dal sorriso della gente e dall’ospitalità attenta e cordiale.
Rade tranquille con onde dolci che permettono di stare in acqua per un’intera giornata; scogliere impervie e selvagge lambite da un mare color cobalto ricco di pesci, gorgonie, coralli, dune di sabbia bianca in cui s’infrangono i cavalloni amati dai tanti surfisti, fiordi strettissimi circondati da alte pareti rocciose di origine vulcanica. L’erosione e gli agenti atmosferici rendono le coste del Sulcis Iglesiente ricche di fascino e perfette per praticare tutti i tipi di sport.
Il Sulcis Iglesiente vanta un’enorme varietà di scenari dovuti alla complessa morfologia del suo territorio. Silenziose dune di sabbia bianchissima bagnate da acque cristalline, vaste lagune che ospitano sorprendenti esemplari di flora e fauna e un sistema di grotte e di cavità carsiche di grande spettacolarità.
Sono molte le ragioni che spingono a visitare il Sulcis Iglesiente. Una delle più attraenti è la ricchezza della cultura Fenicio Punica, che si manifesta nei pregevoli siti archeologici, agevolmente raggiungibili e visitabili.
Splendide chiese, i cui stili architettonici vanno dal paleocristiano e romanico al neoclassico che al loro interno custodiscono tesori artistici di grande valore: dipinti, affreschi e sculture. Per un viaggio nella storia, in un contesto naturalistico incontaminato, maestose torri costiere di epoca spagnola, utilizzate come baluardo di difesa dalle incursioni piratesche, troneggiano fiere e possenti lungo i litorali.
L’originalità e la semplicità dei materiali e delle forme, caratterizzano arazzi, tappeti, cesti, filigrana, espressioni culturali di un popolo che ha saputo salvaguardare nel corso dei secoli tecniche tradizionali.
Nelle tante botteghe artigiane si mantiene viva la storia, il costume, la vita della gente. Come l’arte della tintura e tessitura del bisso che abili mani femminili tramandano dai tempi dei Fenici.
La magia di un territorio sta anche nella sua età. Il Sulcis Iglesiente è una delle terre più antiche del mondo il cui sottosuolo è percorso da grotte e miniere ricche di metalli.
Oggi i visitatoti, accompagnati dai minatori che nelle stesse gallerie hanno duramente lavorato, possono agevolmente attraversare quei misteriosi percorsi scavati nella roccia viva per farsi sorprendere dall’improvviso spettacolo di un selvaggio paesaggio marino.
E’ ammirevole l’orgoglio con il quale la gente conserva le sue remote tradizioni in cui s’intrecciano saperi antichi, riti religiosi, cultura popolare. Le numerose feste campestri in cui reminiscenze della cultura nuragica s’innestano in una tradizione cristiana contaminata da usanze di origine bizantina; gli intensi riti della Settimana Santa in cui si respirano le atmosfere sedimentate in quattrocento anni di presenza catalana e spagnola; gli eventi che ripropongono antichi mestieri legati alla cultura del mare, come la tradizionale pesca del tonno praticata nelle coste sulcitane secondo tecniche tradizionali immutate nei secoli.
Un viaggio nel gusto ricco di piacevoli sorprese. La cucina sarda ripropone i sapori della vita pastorale si accompagna, nell’arcipelago del Sulcis, alle specialità di una popolazione di origini Liguri e Tabarchine che propone il tonno e il cous cous cucinati secondo antiche ricette.
Chiudete gli occhi. Immaginate una terra tra le più antiche d’Italia. Distese di ulivi, chiome ondulate mosse dal vento, vigneti baciati dal sole, boschi mediterranei in cui si confondono il profumo di mirto lentisco, cisto e rosmarino, corbezzolo e ginepro. Seguite il vento che soffia, a cavallo di candide dune di sabbia, scogliere a picco, faraglioni ed arcipelaghi che nascondono misteriosi anfratti che sfumano in acque limpide e spumeggianti.
Immergetevi tra i fondali che stupiscono per la loro ricchezza, e nelle viscere della terra, fino a scoprirne l’anima: vene d’argento, cunicoli, pozzi, grotte, stalattiti, stalagmiti, colonne e concrezioni disposte in perfetta armonia dal disegno della natura con una fantasia che lascerebbe a bocca aperta il più geniale degli artisti. Scoprite in Medioevo ed un Rinascimento caldo e spagnoleggiante, fatto di torri che dominano le coste, mura che cingono le città, vicoli e carrugi, chiese e campanili che svettano alti per congiungere cielo e terra, riti mistici ed arcani, i segreti della medicina popolare, le energie terapeutiche racchiuse nei luoghi vissuti dai sardi antichi.
Avventuratevi in un passato non troppo lontano, in cui il duro lavoro di uomini coraggiosi, in una terra ricchissima di risorse, ha contribuito al benessere di tutti: scendete nelle viscere della terra per diventare eredi di un inestimabile Patrimonio dell’Umanità, solo qui: le miniere che hanno servito l’Italia. Celebrate un mare ricco e pescoso, dove sarete iniziati ai segreti della pesca del tonno, un rituale quasi unico nel mediterraneo.
Stupitevi davanti a Sa Reina, l’olivo più imponente di tutta la Sardegna, con i suoi 16 metri di circonferenza. Di fronte ad una donna, unica al mondo, che in una piccola isola, custodisce il sapere millenario e quasi scomparso della tessitura del bisso, una seta cangiante finissima che nasce dal mare. Gustate la delicatezza dei funghi che avrete raccolto passeggiando tra i boschi. Il sapore sublime del pane caldo appena sfornato condito con un filo d’olio o accompagnato da una scaglia di formaggio sapido e genuino.
L’intensità del tonno cucinato in mille e più modi. Ascoltate il fragore delle onde che si frangono sulla battigia, gli uccelli che cantano il loro amore, il riverbero del vento che si insinua tra le rocce, avvolge le colonne di un tempio romano, si confonde ad un blues o al suono limpido di una tromba solitaria, che si leva alto nel buio di una calda notte d’estate.
Aprite gli occhi. Siete nel Sulcis Iglesiente, vero spettacolo della natura, nel sud ovest sardo, nel cuore del Mediterraneo, ancora autentico, sconosciuto, unico, che non potete perdere. Il primo approdo sicuro di nobili ed antichissime civiltà nel passato e, oggi, con la sua ospitalità, e le sue genti, pronto a regalarvi un viaggio ricco di sensazioni e ricordi indimenticabili.
Tra sole e mare bianche falesie e spiagge dorate
La costa del Sulcis Iglesiente racchiude in duecento chilometri tutta la straordinaria varietà delle coste del Mediterraneo. In questo tratto di Sardegna basta spostarsi di pochi chilometri per ritrovarsi in paesaggi molto diversi tra loro, alcuni selvaggi ed incontaminati, altri ottimamente attrezzati per garantire tutti i comfort per una vacanza in pieno relax e divertimento.
Tutti capaci di regalare un’autentica esperienza a stretto contatto con la natura, qui ancora poco antropizzata e lontana dagli itinerari più battuti: dalla rigogliosa valle di Porto Pino, al Golfo di Palmas, tra stagni e saline da una parte e isola di Sant’Antioco dall’altra, che insieme all’Isola di San Pietro e ad altre piccolissime isole minori costituisce l’Arcipelago Sulcitano.
Quindi il golfo di Gonnesa, e il famoso Pan di Zucchero, fino alla spiaggia di Portixeddu, nei pressi di Buggerru, amata dai surfisti di tutta Europa. Un itinerario alla scoperta delle spiagge e delle coste del Sulcis Iglesiente non può lasciare il viaggiatore indifferente.
Per chi ama il relax e ancora cerca calette e intimi anfratti, le coste del Sulcis Iglesiente sono ideali da esplorare via mare, con la tradizionale vela latina o con un moderno e veloce gommone. Splendida è la fascia costiera a nord della provincia, raggiungibile percorrendo un tratto della 126 e poi deviando a sinistra, subito dopo Gonnesa, da cui si succedono le località di Porto Paglia, Plag’ e Mesu, Fontanamare, Nebida, Masua e Porto Flavia, Cala Domestica, Buggerru e Portixeddu.
Alte scogliere intervallano spiaggette candide dalle acque limpidissime battute dal vento, spesso raggiungibili solo a piedi, ideali per praticare diving, surf da onda, vela e kite surf. In particolare, l’ampia spiaggia di Fontanamare è caratterizzata dall’alternanza di sabbia a grani grossi mista a sabbia molto fine e dune ricoperte da una fitta vegetazione da cui scorgono le suggestive rovine di un porto minerario risalente al XIX secolo.
Proseguendo verso nord, ancora nel Golfo di Gonnesa, gli amanti del free climbing non potranno perdere una sosta a Nebida, la cui costa è caratterizzata da numerose calette d’acqua trasparente intervallate da spettacolari falesie tutte da scalare.
Sul promontorio meridionale di Cala Domestica, dall’alto di una torre difensiva del XIX secolo, resterete incantati dalla spiaggia nascosta in fondo ad un fiordo che si apre nella falesia calcarea: una vera e propria perla del Mediterraneo da cui agli anni ’40 partivano i minerali provenienti dalle miniere della zona, dove il mare color smeraldo contrasta con il candore quasi accecante della sabbia. Dalla spiaggia principale , al termine di una galleria mineraria percorribile a piedi, si apre una stupefacente spiaggia minore chiamata La Caletta.
Qualche chilometro verso nord, raggiungerete la spiaggia di Buggerru direttamente collegata al paese, anche qui, per gli amanti degli sport d’acqua trovano venti e correnti ideali per emozionanti avventure marine. L’itinerario prosegue fino a San Nicolò e Portixeddu, la cui lunghissima spiaggia, oltre 3 km, dalla sabbia dorata conduce quasi al confine della Provincia. Circondata da dune e da una vegetazione di ginepri, querce e pini domestici, il primo tratto di spiaggia di San Nicolò, noto come paradiso per i surfisti, vi regalerà tramonti infuocati assolutamente indimenticabili.
Dimora di antiche civiltà: archeologia e dintorni
Meta ideale per chi vuole abbinare al classico soggiorno balneare la scoperta della cultura dei luoghi, il Sulcis Iglesiente regala al visitatore siti di interesse archeologico e un passato ricco di storia.
La varietà e la ricchezza del patrimonio archeologico, storico, culturale e architettonico, ma anche la ricca tradizione, i saperi, i riti e le usanze di queste terre fanno sì che il Sulcis Iglesiente sia la meta ideale per un turista culturale alla ricerca dell’autenticità dei luoghi, dei dettagli ancora immutati , che ama vivere la destinazione anche attraverso un dialogo e la conoscenza della gente che la anima.
Tra i tanti itinerari culturali che questa terra propone, il viaggio attraverso le antichissime origini del Sulcis parte da Villaperuccio, al sito di Montessu, dove si trova la più importante necropoli di domus de Janas della Sardegna meridionale.
Risalente a circa 5000 anni fa, questa necropoli custodisce circa quaranta domus de Janas (le case delle fate o delle streghe, secondo la tradizione popolare), scavate in orizzontale e di diverse tipologie. Da qui si raggiunge velocemente la fortezza fenicia di Pani Loriga nei pressi di Santadi, dove una vasta necropoli con tombe di varia tipologia testimoniano le diverse fasi dell’insediamento fenicio-punico. La rotta dei fenici prosegue fino a spingersi all’isola di Sant’Antioco, dove già l’istmo artificiale che collega l’isola al resto della Sardegna costituisce un esempio della raffinata ingegneria portuale del periodo fenicio-punico, con rimaneggiamenti di epoca romana.
Di ritorno dalla terraferma, in prossimità di Carbonia, si arriva al sito archeologico di Monte Sirai, dove, su un insediamento nuragico, si possono visitare i resti di un centro fortificato punico. Monte Sirai rappresenta un vero e proprio laboratorio a cielo aperto dove è possibile vedere con i propri occhi il passaggio di secoli e secoli di storia leggendaria. Nei pressi di Fluminimaggiore, nella vallata di Antas, la storia fa tappa al tempio Sardus Pater, identificato con la divinità cartaginese Sid, protettore dei naviganti e dei cacciatori.
A nord di Sant’Antioco, a poche miglia di mare, l’isola di San Pietro, con la bellissima cittadina di Carloforte: nel diciottesimo secolo fu popolata da un gruppo di pescatori liguri cacciati dalla Tunisia dove si erano insediati. Ancor oggi a San Pietro si parla il genovese antico, così come in parte a Calasetta, la seconda città dell’isola. Sull’isola un’oasi Lipu per la protezione del falco della regina. A est di San Pietro, l’isola Piana. Completano il panorama le isole della Vacca, del Vitello e del Toro, tutte a sud di Sant’Antioco, tutte disabitate, che offrono un mare cristallino, voli e grida di uccelli, passaggi di pesci pelagici, rocce modellate dal mare e dal vento di maestrale.
Natura da vivere con ogni mezzo: il regno della vacanza
Se siete appassionati di trekking , mountain bike, bird watching, arrampicata, cicloturismo è molto probabile che conosciate già la Sardegna – oggi meta ideale per molti sport. Quello che forse non sapete ancora è che il Sulcis Iglesiente offre agli appassionati della vacanza attiva paesaggi incontaminati, dall’interno alla costa, e percorsi poco conosciuti ma suggestivi, da vivere con ogni mezzo: a piedi, in bicicletta, mountain bike, cavallo, moto, fuoristrada, camper, durante tutti i mesi dell’anno.
Percorsi evocativi sono offerti dal massiccio Linas – Marganai, dove è possibile avventurarsi tra la ricca vegetazione attraverso sentieri percorsi un tempo da minatori e carbonai, o seguire misteriosi tracciati in piano ereditati dalle antiche Decauville, ferrovie a scartamento ridotto su cui un tempo passavano i vagoni minerari. Nel Basso Sulcis, i trekkers scopriranno un altro paradiso a Santadi, tra i boschi di Pantaleo e Gutturu Mannu, considerati la foresta di specie autoctone più estesa del Mediterraneo.
Qui ogni primavera si tiene la passeggiata collettiva “Incontro con la natura”. I patiti dell’arrampicata non avranno che l’imbarazzo della scelta con una selezione di siti adatti a questo sport. Bianche falesie che emergono dal bosco oppure a picco sul mare: in qualsiasi condizione meteorologica troveranno la roccia adatta. Opportunità interessanti anche per gli appassionati di mountain bike.
Una pedalata nei dintorni di Fluminimaggiore è l’occasione per vedere la sorgente di Pubusinu e, strada facendo, gli imponenti impianti minerari di Su Zurfuru. A Buggerru una vista mozzafiato è quella della profonda gola di Gutturu Cardaxius, interamente percorribile in sella. Per riposarsi si potrà salire sul vecchio locomotore che percorre i binari della Galleria Henry: un cunicolo di un chilometro che di tanto in tanto si apre sul mare con grandi finestroni. Un’esperienza che non si dimentica.
Il campeggio sul mare della Sardegna: sole, spiagge, natura incontaminata, storia, sport, relax e divertimento
Dedicato a chi desidera distrarsi dalla vita frenetica e godersi il Sulcis Iglesiente in tranquillità ma anche agli appassionati di enduro e cross, il Camping Ortus de Mari è situato nel cuore incontaminato della campagna di Buggerru, ad appena un chilometro dalle sue incantevoli spiagge.
La cordialità discreta dei proprietari ed una serie di servizi per la pratica di diversi sport sono il fiore all’occhiello della struttura particolarmente attenta anche le esigenze dei più piccini.
Nella parte ovest dell’isola di Sant’Antioco, a circa 12 km dal paese omonimo, si trova il camping Tonnara, una struttura completamente immersa nella natura. Qui anticamente aveva sede la Tonnara. Il camping si affaccia su una caletta con spiaggia sabbiosa e rocce, Cala Sapone (anticamente Cala de Saboni). La presenza degli scogli non toglie comfort e non impedisce la balneazione: le pietre sono piuttosto grandi e lisce e formano dei piacevoli lettini naturali. Usciti dalla vostra casa, camper o tenda, percorsi pochi metri, vi affacciate su un incanto di luci, colori, profumi, suoni. E da qui è possibile ammirare uno strepitoso tramonto e sognare…la prossima vacanza a Sant’Antioco, al campeggio Tonnara.
Una miniera di sapori sulla tavola e nel bicchiere. Una terra e un mare forti e generosi, che regalano sapori intensi, curati da amorevole passione e orgoglioso rispetto dagli abitanti di queste terre.
Se in vacanza cercate i sapori ed i profumi, la risposta è Sì, Sulcis Iglesiente. I profumi, i sapori, gli antichi racconti e le tradizioni di un territorio da scoprire nei suoi piatti che si tramandano nei secoli. Il mirto, l’olio, il tonno, principe della tavola e protagonista del celebre Girotonno di Carloforte, il miele d’asfodelo, di cardo selvatico, dai sapori intensi che si accompagnano con un magnifico Carignano DOC, il prestigioso vitigno introdotto dai Fenici.
Scopri il Sulcis Iglesiente, un viaggio nel gusto ricco di piacevoli sorprese. La cucina sarda ripropone i sapori della vita pastorale si accompagna, nell’arcipelago del Sulcis, alle specialità di una popolazione di origini Liguri e Tabarchine che propone il tonno e il cous cous cucinati secondo antiche ricette.
Del tutto straordinaria, in particolare è la produzione alimentare delle isole di San Pietro e Sant’Antioco, dove il retaggio tabarchino si palesa anche nella gastronomia. Se, infatti, nel resto della provincia sono le carni il piatto forte della cucina locale, a Carloforte e Calasetta a dominare è il pesce, e in particolare il tonno.
Protagonista della mattanza e del popolare Girotonno carlofortino, la sagra che nel mese di maggio attira frotte di turisti, il tonno è alla base di molti prodotti tipici locali, come la tunnina, ricavata dalle carni meno grasse, la bottarga, ovvero le uova essiccate, e il musciame, risultato dell’essicazione e salatura del filetto.
L’isola di Sant’Antioco e il sud-ovest della Provincia sono la patria del Carignano del Sulcis, il vino rosso che ha ottenuto la certificazione Doc nel 1977. Il vitigno, presumibilmente introdotto in Sardegna dai fenici, si caratterizza per la resistenza ai venti salmastri e alla fillossera. Per la produzione del Carignano possono concorrere fino al 15% anche vitigni di Monica, Pascal e Alicante Bouschet, da viti senza porta innesto coltivate nelle zone argillose del basso Sulcis: il risultato è un vino dal colore rubino scuro tendente al granato, dal bouquet ricchissimo e intenso, con sentori di prugna cotta, frutta secca e marasche, e dal gusto pieno e ben strutturato, che ha ricevuto alcuni tra i più prestigiosi premi a livello nazionale e internazionale.
Nel resto del territorio, invece, fra le specialità più radicate è da citare il carciofo spinoso sardo, caratterizzato da grosse spine, colore verde-viola intenso e sapore corposo. E’ molto diffuso nei terreni di Santadi, Masainas, Villarios e Giba, dove a Marzo si svolge la Sagra del Carciofo, con tipiche preparazioni a crudo.
Nell’area sulcitana inoltre, si trova facilmente il pecorino, una famosa specialità isolana nelle varianti Romana e sarda, prodotte soprattutto a Carbonia, Santadi, Villamassargia. Di recente si sono diffusi anche il formaggio di capra, più salato, e la ricotta affumicata, particolarmente pregiata. Per assaporarli, si può approfittare dell’apertura dei caseifici, che nelle domeniche di maggio accolgono i visitatori in diverse località.
Tesori da mani sapienti: tra botteghe e laboratori
Un territorio vasto ed eterogenee o non poteva non riflettere queste caratteristiche nella sua produzione artigianale. Argilla, legno, sughero, rame, argento e preziosi filati sono solo i materiali di partenza da cui gli abili artigiani traggono le loro piccole opere d’arte: ceramiche, mobili intagliati, panieri e cestini intrecciati, gioielli, costumi tradizionali, tappeti, arazzi, corredi e tutti i tipi di utensili variamente decorati.
L’Iglesiente, inoltre, con i suoi ricchi giacimenti minerari, è diventato la culla dell’alta coltelleria, in grado di produrre le “Arresolas”più raffinate, dalle linee semplici e la fattura elaborata, che un tempo costituivano l’orgoglio del pastore e oggi fanno brillare gli occhi del collezionista. Attualmente, è a Fluminimaggiore che la maestria di un artigiano produce i coltelli più ricercati, famosi sia per la cura dei modelli destinati all’uso comune che per la fedeltà nella riproduzione delle fogge antiche e l’audacia dei modelli più artistici.
Come arrivare:
In aereo: l’aeroporto Cagliari Elmas dista 50 km da Iglesias e 60 km da Carbonia. Ci sono molti voli giornalieri da Roma e Milano.
Durante tutto l’anno vi sono collegamenti diretti con le grandi città d’Europa, mentre d’estate arrivano molti voli charter.
In nave: nel porto di Cagliari attraccano giornalmente navi provenienti da altri porti italiani (Genova, Livorno, Civitavecchia, Napoli, Palermo, Trapani).
In treno: le città di Carbonia e Iglesias possiedono entrambe stazioni ferroviarie collegate ogni ora da e per Cagliari.
In automobile: il Sulcis Iglesiente è collegato con Cagliari per mezzo degli autobus FMS che effettuano diverse corse giornaliere da e per Carbonia e Iglesias. Esiste una buona rete stradale in tutta la provincia che consente agevoli collegamenti verso il resto dell’isola (SS 131 Olbia – Sassari; SS 130 Cagliari).
In auto o Camper: Porto di Olbia – Porto di Porto Torres – Porto di Cagliari
Informazioni turistiche: STL Sulcis Iglesiente Ufficio Provinciale del Turismo
Via Mazzini, 39 – 09013 Carbonia (Cl) Tel, +39 0781 6726326