Un itinerario di viaggio tra Repubblica Ceca e Germania visitando Praga e Berlino, con meta finale il Mar Baltico, più precisamente l’Isola di Rugen, la più estesa isole tedesche, meta ambita dagli amanti dell’avventura e della vacanza all’aria aperta, con le sue spiagge sabbiose, le sue scogliere, i suoi parchi nazionali, la sua storia.
Tre settimane per le tanto sospirate ferie… finalmente di nuovo in camper. Viaggio svolto dal 26 luglio al 15 agosto e raccontatoci da Antonio e Monica.
Partiamo da Foggia alle ore 15.00 circa in un super afoso 26 luglio. Facciamo una sosta notturna sull’autostrada nei pressi di Trento.
DA GABI E HANNES
Arriviamo dopo pranzo a Regensburg il 27 luglio. Siamo qui per far visita ad Hannes e Gabi, cari amici tedeschi, e per fare anche una meritata pausa dopo il lungo viaggio. Il caldo è incredibile – quasi 40° – e la passeggiata per la bella città si rivela subito un’impresa, causa la continua caccia all’ombra.
Ci parcheggiamo nella stradina vicino ai nostri amici e dopo una buonissima cena bavarese andiamo a letto congedandoci dai nostri squisiti ospiti… domani ci aspetta Praga.
A PRAGA AL DANA TROJA
Di buon mattino il 28 luglio ci mettiamo in marcia. Siamo diretti nella capitale ceca, decisi a raggiungere il piccolo campeggio Dana Troja, situato nella parte nord di Praga.
Ne abbiamo letto le caratteristiche su Internet, grazie ad un altro resoconto di camperisti italiani. Al confine decidiamo di fare gasolio e nell’area di sosta sull’autostrada subito notiamo insegne, poste vicino ad un chioschetto, che ci offrono il cambio in corone.
Acquistiamo quindi le prime monete ceche al cambio di 21,150 corone per un euro. Ci rendiamo però subito conto dell’offerta non proprio conveniente, perché 100 metri dopo, alla cassa del distributore di benzina, offrono l’euro a 23,00 corone.
Faremo esperienza per le prossime volte… Alle 13.00 circa giungiamo al campeggio grazie alle coordinate (N 50°7’78’’- E 14°25’54.32’’) e subito ci rendiamo conto della bontà della scelta. La struttura è piccola ed è situata nella strada Trojska al n.7. E’ attrezzata di tutto.
Per i camper c’è carico d’acqua potabile, anche vicino alle piazzole, e scarico acque grigie e scure. Ci sono servizi igienici, docce e anche uso lavatrice. Il gestore ci spiega con generosità – in un inglese molto comprensibile – come sistemarci e come raggiungere il centro di Praga.
I tickets per il tram n.17 li vende lui e la fermata è molto vicina. Ci fornisce anche delle chiavi del cancello che chiude alle 22,00 ogni sera. Alla reception è’ possibile comprare anche un minimo di vettovaglie come acqua, yogurt, caffè… persino il pane, da prenotare però la sera prima… molto organizzato !
Continua però a fare molto caldo – esagerato per Praga ci dicono – e quindi dopo esserci sistemati e riposati per un po’, decidiamo di andare in città per le 18.00.
Il viaggio in tram dura circa 15 minuti fino al ponte Manesuv most, dove ci hanno consigliato di scendere. Cartina alla mano – che fornisce sempre il gestore del Camp – raggiungiamo lo Staré Mesto, la città vecchia. C’è molta gente per strada, la maggior parte turisti, e notiamo tanti caffè e ristoranti, già pieni di ospiti. La città offre per così dire un’atmosfera parigina.
La piazza principale è uno spettacolo, grande e circondata da edifici dall’aspetto imponente e di sicura rilevanza storica, come il Municipio, la chiesa di S. Nicola e la chiesa di Santa Maria di Tyn. Si vede che è il cuore pulsante dell’antica Praga… tanti turisti, artisti da strada che si esibiscono qua e là e tanti locali con tavolini all’aperto. Bellissima ! Notiamo però un folto gruppo di persone rivolto verso la torre dell’orologio astronomico del municipio. Comprendiamo subito che essendo quasi le 19.00 si aspetta che qualcosa suoni o accada nei pressi dell’orologio.
E infatti ad ogni ora precisa c’è il ‘corteo degli apostoli’, le cui statue ‘si affacciano’ da due finestrelle poste sopra la circonferenza dell’orologio.
L’evento è accompagnato dal suono di una campanella mossa da una statuetta raffigurante la morte (uno scheletro) poco al di sotto. Il tutto viene rigorosamente fotografato e si conclude con un grande battito di mani da parte degli astanti. Giriamo a zonzo per un po’ e poi decidiamo di cenare in uno di quei locali vicini con gulasch e insalata Caesar, bagnati con birra scura.
Il caldo continua ad essere insopportabile… anche alle 20.30 ! Torniamo stanchissimi al Camp e andiamo subito a dormire. Di notte per fortuna piove a dirotto e questo rinfresca notevolmente l’aria.
PRAGA IN FREE TOUR
Il 29 luglio si presenta subito una bella giornata, fresca ma soleggiata. Ritiriamo il pane prenotato – 8 panini al burro tipo sandwiches –, compriamo i biglietti per il tram e zainetti in spalla diamo inizio al nostro primo tour cittadino. Decidiamo di andare all’ufficio del turismo nella piazza del municipio per chiedere di poter partecipare ad una visita guidata del centro storico. Ci dicono di indirizzarci verso l’altro punto informazioni vicino all’orologio, perché più adatto alle nostre esigenze. Prima di giungervi però veniamo avvicinati da un ragazzo con una maglietta bianca con su scritto Free Tour che ci propone un giro gratis del centro storico in italiano.
Ci indica un punto in cui sono riuniti altri giovani – guide pensiamo subito – con degli ombrelli bianchi aperti sempre con la stessa scritta. Ci avviciniamo alla ragazza con la bandiera italiana e subito ci dice di chiamarsi Laura, dandoci il benvenuto. Ci spiega di far parte di questa agenzia di guide turistiche che offrono un giro del centro storico gratis per promuovere poi altre escursioni su Praga e dintorni.
Ci spiega che il Free Tour è un giro a cui si può partecipare senza alcun impegno, né economico, né di permanenza. Se il servizio sarà di gradimento si potrà lasciare alla fine una mancia alla guida. E’ una buona strategia di marketing per presentare il loro lavoro.
Decidiamo di fare questa esperienza e vediamo subito che non saremo soli. Già altri italiani avevano approfittato dell’occasione. In tutto siamo 11 persone. Alle 10.15 partiamo con Laura alla scoperta di Praga vecchia.
Si parte dalla maestosa piazza del municipio, teatro di numerosi eventi storici, lieti e tragici: dalle rivolte protestanti ussite dell’inizio del ‘600, all’inaugurazione nel 1915 del monumento a Jan Hus, capo della rivolta protestante giustiziato da eretico, all’accoglienza dell’armata rossa nel 1945 e al sogno infranto della ‘Primavera di Praga’ dai carri armati sovietici. Padroneggia sulla piazza la bella chiesa di Santa Maria di Tyn con le sue splendide guglie, uno dei simboli della città di Praga. Del Municipio originario rimane solo la torre con l’orologio astronomico, che come ci racconta Laura, è rimasto indenne agli attacchi aerei della 2a guerra mondiale.
La sapiente guida, nonostante la giovane età di 23 anni, ci racconta di quanto Praga abbia sofferto per le lotte religiose tra protestanti e cattolici nel corso dei secoli, tanto da provocare oggi un ateismo molto diffuso. Diverse sono infatti le chiese dove non si svolgono più culti religiosi e in quelle dove è ancora possibile ci sono solo poche messe al giorno e nel peggiore dei casi alla settimana.
La chiesa di S. Nicola, capolavoro di architettura barocca che si trova nella piazza, ne è un esempio. Infatti lì si svolgono prevalentemente concerti ed eventi culturali. Laura ci porta ora verso la parte del centro storico denominato Josevof, sede dell’antico ghetto ebraico e risalente al X secolo.
Facciamo però prima delle foto davanti al monumento di Franz Kafka, che come ci spiega Laura, i cechi hanno conosciuto veramente solo dopo la caduta del muro di Berlino, perché le sue opere furono bandite sia dai nazisti, perché ebreo, sia dai comunisti, perché borghese.
Nel ghetto si sono avvicendate nel corso dei secoli molte azioni persecutorie nei confronti della popolazione ebraica fino a culminare con quella più cruenta del periodo nazista. Si conta che fu trucidato quasi il 90% dei residenti di allora.
Il complesso non ha più le mura ma non è difficile immaginarsele, data l’estrema vicinanza e concentrazione dei vari edifici.
Il sito è come un museo a cielo aperto con le sue sinagoghe, il vecchio cimitero ebraico, il municipio ebraico. Nel vecchio cimitero ci dice la guida che sono sepolte oltre 100.000 persone, sovrapposte l’una sull’altra, a causa della ristrettezza degli spazi disponibili, con solo circa 12.000 lapidi. Tra le sinagoghe visitate da fuori la più bella è quella spagnola, con i suoi variopinti tratti moreschi.
Laura ci propone una pausa, prevista dal ‘pacchetto’ Free Tour, in una birreria praghese, la Gambrinus, dove poter degustare il dolce tipico praghese, la torta al miele medovnίk con gelato e panna. Mentre ci rifocilliamo Laura ci spiega le altre possibili escursioni a pagamento da fare a Praga.
Decidiamo di seguire nel pomeriggio la guida al castello e al quartiere di Malá Strana per 250 corone a testa (€10,00), la sera alle 19.00 il tour della birra con degustazione di 4 tipi di birre in diverse birrerie per 350 corone a testa (€15,00) e il giorno dopo la visita al campo di concentramento di Terezίn, compreso viaggio in treno e bus, per 800 corone a testa (€ 33,00).
La torta è molto gustosa e insieme prendiamo anche un cappuccino. Riprendiamo il nostro giro e Laura ci fa vedere la Torre delle Polveri passando però prima dalla casa della Madonna Nera, un edificio in stile cubista che ha sulla facciata angolare la statua di una madonna nera con bambino, che si dice sia stata ritrovata sotto le macerie dell’edificio precedente.
Oggi la casa ospita il Museo del Cubismo Ceco. La grandiosa Torre delle Polveri, alta 65 m. fu importante crocevia e punto di difesa del quartiere.
In essa fu custodita una polveriera ed è possibile salirvi in cima. Il tour si conclude alle 13.00, salutiamo Laura che ringraziamo per la bella performance e ci dirigiamo per la piazza Venceslao, piena di bancarelle di souvenirs e non. Facciamo acquisti, mangiamo i nostri panini, beviamo un caffè e raggiungiamo di nuovo il punto d’incontro sotto l’orologio per la visita al castello.
Ci aspetta questa volta Alessia che ci fornisce di biglietti del tram n. 24 per arrivare sul colle dove è situato.
La visita si prospetta abbastanza lunga, perché il castello praghese è composto da più edifici, diversi cortili e dalla splendida cattedrale di S. Vito, come una sorta di città nella città, situata al di là del fiume Moldava.
Visitiamo tutto dall’esterno arrivando fino al terzo cortile dove lascia senza fiato la visione dell’enorme cattedrale in stile neo-gotico. Ci si può entrare, ma è possibile sostare solo nella parte iniziale della chiesa
. Proseguiamo il cammino per gli altri edifici, la piazza S.Giorgio, fino ad arrivare alla caratteristica viuzza d’oro o vicolo degli Alchimisti, testimonianza della Praga ‘magica’.
Qui si dice che nelle piccolissime abitazioni ci fossero prima dei laboratori di alchimisti, che inseguirono il sogno della pietra filosofale, e in seguito degli orafi. Al n. 22 sarebbe vissuto persino Kafka con la sorella Ottla, dove avrebbe scritto alcuni racconti.
Oggi le casupole ospitano pittoresche botteghe con vendita di souvenirs e prodotti artigianali. Bellissima la veduta di Praga dalle mura di cinta del castello e dai suoi giardini. Scendiamo al centro a piedi attraverso il quartiere di Malá Strana – quartiere piccolo – antica zona residenziale. Passiamo per la Chiesa di S. Nicola, esempio di barocco boemo, e ui Quivisitiamo poi la chiesa di Santa Maria Vittoriosa con all’interno la veneratissima statuetta del Bambin Gesù di Praga.
Ad un certo punto giungiamo davanti ad un muro con numerosi disegni e immagini, molto pasticciato in verità. Alessia ci spiega che questo è il Muro di John Lennon, celebrazione della grande ammirazione verso la musica in lingua inglese da parte delle giovani generazioni ceche degli anni 60-70.
Il regime comunista vietava l’ascolto delle canzoni in inglese e allora i giovani della primavera di Praga protestavano scrivendo frasi di canzoni o disegnando immagini simbolo di esse sul muro. La polizia di contro le cancellava. Di qui il grande pasticcio. Il Muro è stato intitolato a John Lennon subito dopo il suo assassinio avvenuto nel 1980. Di lui si ammira un’immagine del suo volto.
Arriviamo infine al Ponte Carlo, uno dei simboli della città, che unisce i due quartieri di Staré Mesto e di Malá Strana. Su entrambe le rive dominano il ponte due enormi torri e sul percorso si incontra una vera e propria galleria di sculture all’aperto… ben 30. Giusto al centro del ponte si trova la Statua di S. Giovanni Nepomuceno, il cui piedistallo bisogna toccare per augurarsi di ritornare a Praga.
Normalmente il ponte è pieno di turisti e di artisti da strada, ma al momento non c’è quasi nessuno, perché è cominciato a piovere e ci incamminiamo velocemente verso la piazza dell’orologio, dove ci aspetta Laura per iniziare il tour della Birra. Siamo in 4 a seguire la guida.
Piove a dirotto, ma a passo svelto cerchiamo di raggiungere la prima birreria dal nome Lokal.
Ci portano la birra Pilsner Urquell in boccali da 0,40 e quindi diamo il via alla nostra grande bevuta, mentre Laura ci spiega che la birra bevuta direttamente nelle birrerie è di loro produzione e non è pastorizzata e quindi è anche priva di gas. Continuando il tour ritorniamo al Gambrinus, il ristorante della mattina, e beviamo la birra omonima che in verità apprezziamo di più.
A questo punto, ormai brilli senza aver ancora mangiato, chiediamo a Laura di ‘saltare’ la terza degustazione e passare subito alla quarta, durante la quale per chi è interessato è prevista la cena con qualche specialità culinaria. Arriviamo allora alla birreria della Budweiser Budwar, la più nota birra ceca.
Trascorriamo la serata allegramente mangiando Stinco (gigantesco) e Knödel al prosciutto. Durante la degustazione Laura continua a spiegarci le origini della birra e alcuni aneddoti su di essa. Ci congediamo da tutti e raggiungiamo con il tram il Camp.
IL PAESE DELL’INGANNO
Il 30 luglio è tutto dedicato alla visita del Campo di Concentramento di Terezίn, a circa 70 km da Praga. Lo raggiungiamo in treno con Alessia della Free Tour. Il ‘ghetto’, o meglio un vero e proprio paese, serviva contemporaneamente al transito dei prigionieri, alla loro decimazione e soprattutto alla propaganda nazista.
Proprio qui fu girato un famoso film attraverso cui i nazisti cercarono di presentare Terezίn come ‘zona autonoma di insediamento ebraico’, nel tentativo di nascondere agli osservatori stranieri il tragico destino dei prigionieri e il vero volto della ‘soluzione finale’.
Ci fu persino una visita della Croce Rossa Internazionale che fu ‘guidata’ in percorsi ben precisi ‘abbelliti’ con bambini che giocavano e adulti affaccendati in attività ‘normali’, mentre contemporaneamente la macchina della morte proseguiva con i suoi macabri intenti. Del film si possono vedere solo 12 minuti nel museo del ghetto.
Con l’animo colmo di angoscia indescrivibile riprendiamo il treno alle 17.00 circa e ritorniamo a Praga. Stanchissimi andiamo presto a dormire, perché domani si parte per Berlino, dove siamo già stati nel 2004.
BERLIN, BERLIN !!
Alle 9.00 circa del 31 Luglio siamo in marcia per Berlino. ‘Armati’ di navigatore raggiungiamo la Sosta Camper attrezzata WohnmobilPark Berlin, che si trova all’indirizzo Waidmannsluster Damm 12-14 della capitale. E’ nella zona nord di Alt-Tegel, un quartierino residenziale molto carino con tanto di negozi, caffè, centro commerciale, fermata metropolitana (U-Bahn) e della sopraelevata (S).
La sosta camper prevede l’arrivo entro le 18.00. Avendo prenotato il posto dalla fine di giugno per mail, sapevamo che bastava avvisare per telefono dell’arrivo oltre le 18.00, affinché qualcuno della reception ti aspettasse. L’uso dei bagni è a pagamento (€ 4,00 al giorno ad equipaggio) e le docce calde costano € 1,00.
Se si accetta di usare la Sanitär Haus si ottiene una chiave per l’accesso dietro cauzione di € 10,00 o depositando la Camping Card. Gli orari della Platzwart, cioè la reception, sono dalle 10.00 alle 18.00. Quindi per gli arrivi e le partenze bisogna organizzarsi.
DER ‘ZERSTÖRTE VIELFALT’ – LA DIVERSITA’ DISTRUTTA
Il 1 Agosto iniziamo di buon mattino il nostro tour berlinese. Compriamo 2 Tageskarten al costo di € 6,50 ciascuna, che ci permettono di prendere qualsiasi mezzo per tutto il giorno, e arriviamo alla Pariser Platz, vicino la Brandenbürger Tor. Rivediamo il noto monumento e siamo però colpiti da un’adiacente mostra all’aperto che raffigura con immagini e didascalie tutte le fasi della ‘tragica storia’ tedesca dal 1933 al 1945. Il titolo dell’iniziativa è ‘Zerstörte Vielfalt’ (la diversità distrutta).
Apprendiamo dalle iscrizioni che sono disponibili altri allestimenti open-air, sparsi per la città, che si riferiscono alla stessa tematica. Molto interessante sembra essere quella vicino al Duomo, nel cosiddetto Lustgarten, che mostra enormi ‘tubi’ con su gigantografie di foto ritratto delle più grandi personalità aritistico-culturali di Berlino a partire dal 1920, successivamente ‘messe a tacere’ dopo il Pogrom del novembre 1938.
Tra essi molte donne, per lo più poetesse, scrittrici e attrici… c’è anche Marlene Dietrich. Decidiamo di andare a visitare il Reichstag con la cupola di vetro, attraversando un pezzo del Tiergarten, subito di fronte la Porta di Brandenburgo.
Anche se gratis la visita necessita di una prenotazione che possiamo ottenere facendo una fila al di là della strada, vicino ad un botteghino. L’attesa dura circa 20 minuti. Entriamo nell’edificio storico, controllati al metal detector e subito notiamo la modernità delle strutture e degli arredi.
Con l’audio guida cominciamo a percorrere il camminamento in salita su per la cupola. Mentre si va lo speaker ti spiega ciò che si può ammirare fuori, indicando i diversi monumenti con i relativi cenni storici. Al centro la famosa struttura di specchi che regge tutta la cupola… molto interessante. Prendendo il bus 100 nel viale Unter den Linden raggiungiamo l’Alexanderplatz, dove c’è una specie di piccola fiera con bancarelle di vario genere.
Mangiamo in un ristorante lì vicino e poi proseguiamo con la U-Bahn per la Potsdamerplatz, dove ci concentriamo sul Sony Center, un ‘cerchio’ di grattacieli ultra moderni, provvisti di cinema, grandi magazzini e tanta tecnologia, con al centro una fontana.
Dopo aver fatto ‘un salto’ al Duomo per la mostra all’aperto, prendiamo la metro per il ritorno alla sosta camper… ultra stanchi.
OST SIDE GALLERY
Il 2 Agosto è dedicato alla visita alla Fernsehturm dell’Alexanderplatz, che raggiungiamo agevolmente con la U-Bahn (ormai Antonio è diventato un super esperto). Facciamo la fila alla cassa e sappiamo subito che la nostra ‘salita’ sarà tra tre quarti d’ora. Ne approfittiamo per farci un giro per la piazza e berci un caffè.
Con l’ascensore, che effettua 6 m. al secondo, raggiungiamo il punto panoramico della torre, a 203 m. di altezza. E’ un po’ come la torre della televisione di Monaco: da lì si vede tutta Berlino e guidati da foto della città si riesce a distinguere in lontananza la maggior parte delle attrazioni berlinesi.
Scendiamo con un gruppo di 20 persone e decidiamo di raggiungere il quartiere Kreuzberg, dove vive e lavora un ragazzo di Foggia. Purtroppo non lo troviamo al suo ristorante, causa giornata libera…
Ci fermiamo a mangiare in un locale lì vicino e dopo il relax ci dirigiamo, sempre con i mezzi, alla Ost Side Gallery, che si raggiunge uscendo alla fermata della U-Bahn Warschauer Platz. Si tratta di un buon pezzo di muro di Berlino, a ridosso della Sprea, decorato da artisti di tutto il mondo (ci sono anche italiani) con murales dai temi più svariati, come pace, amore, guerra ecc… e costituisce quindi una mostra all’aperto.
Peccato che molti dei murales siano danneggiati da scritte ‘ricordo’ di molti furboni. Mentre percorriamo il lungo fiume ci accorgiamo di stare davanti alla fermata del battello che fa il giro turistico della città. Non ci facciamo pregare e decidiamo di salirvi subito al prezzo di € 11.00 a testa per un tour di un’oretta. Fa tanto caldo e prendiamo tanto sole sul pontile superiore del battello.
Il giro è molto suggestivo: assistiamo anche alla chiusura e apertura delle chiuse che permettono il giusto livello di navigazione del fiume. Scendiamo nei pressi della stazione della S-Bahu Bellevue e da lì raggiungiamo di nuovo in metro Alt-Tegel, dov’è il nostro camper. Dopo una bella doccia e lauta cena andiamo a letto stanchi ma soddisfatti.
BERLINER BIERFESTIVAL
Il 3 Agosto è l’ultimo giorno da trascorrere nella capitale tedesca. Mentre siamo nella metro per raggiungere il centro Antonio legge delle pubblicità riguardo ad una festa della birra, addirittura la 17° edizione.
Ci facciamo indicare dall’ufficio informazioni il punto esatto sulla cartina e stabiliamo di andarci dopo la visita al Mausoleo agli Ebrei d’Europa che si trova di fianco la Brandenbürger Tor e che nel 2004 non riuscimmo a vedere, perché ancora in costruzione. Si tratta di un serie notevole di blocchi di cemento di misura irregolare, posti a distanza ravvicinata l’uno dall’altro, che obbligano ad un camminamento ‘angosciante’ da parte del visitatore, quasi a ripercorrere le tristi ‘tappe’ dell’olocausto.
Al termine del labirinto, dalla parte opposta, c’è l’ingresso al museo, sottoposto alla grande struttura di blocchi
. Con l’audio guida anche in italiano è possibile avere la traduzione delle didascalie di tutti i pannelli con foto, che raccontano la storia delle discriminazioni prima e delle deportazioni poi di tutti gli ebrei d’Europa, dai polacchi, ai russi, agli italiani, agli ungheresi, ai rumeni, sinti e rom.
La cosa interessante è che poi la mostra prosegue con storie vere di famiglie ebree provenienti da diverse zone europee, con tanto di foto e di documentazione, oltre che con stralci di diari, poesie e scritti di persone direttamente coinvolte nel genocidio.
Usciamo veramente sconvolti ma ancor più arricchiti, come sempre, da tali visioni. Prendiamo la metro e raggiungiamo il Bierfestival . E’ la più lunga festa della birra, perché tutta posizionata su una strada lunghissima, la Karl Marx Allee. Ci sono centinaia di stands che invitano a bere birra, a mangiare specialità, tutto proveniente da tutto il mondo. C’è anche la birra cinese, scopriamo.
Si può acquistare al prezzo simbolico di € 3,50 il boccale nominativo della festa e con questo ottenere degustazioni nella misura di 0,20 l. ogni volta al prezzo simbolico di € 1,50. Beviamo, mangiamo e degustiamo più birre. Scopriamo che di sera c’è anche la musica di diverse bands sparse lungo il percorso… sembra l’Oktoberfest berlinese.
Dopo la goduria ‘birresca’ abbandoniamo il sito per raggiungere l’ovest berlinese, nello specifico il Ku’damm (o per meglio dire il Kurfursterdamm), il quartiere commerciale di Berlino con negozi rinomati, l’Hard Rock Café e il famoso KdW , il Kaufhaus des Westens. Si tratta di un grande magazzino risalente al dopo guerra in stile liberty.
Nei suoi 6 piani ospita articoli di ogni genere, persino specialità culinarie. I prezzi sono elevati essendo una zona d’elite. Dopo gli acquisti di rito prima di andar via, riprendiamo la U-Bahn e raggiungiamo il camper, dove trascorriamo l’ultima serata a Berlino.
ALLA SCOPERTA DEL NORD
Alle 10 del 4 Agosto partiamo da Berlino con direzione Isola di Usedom, che è collegata alla terraferma attraverso un ponte.
Percorriamo in camper tutta la strada che costeggia la zona nord, andando a dare anche una sbirciatina al confine con la Polonia, dove a causa di un notevole traffico, decidiamo di non fermarci. Il paesaggio è prevalentemente pianeggiante coronato da distese di verde e boscaglie qua e là. Diretti a nord ovest attraversiamo tutta l’isola fino al ponte levatoio di Wolgast che ci riporta sulla terra ferma.
Data l’ora tarda decidiamo di fermarci a Loissin, in un campeggio nei pressi di Greifswald, una delle città importanti della zona. Lo Stellplatz è grandissimo, direttamente sulla spiaggia ed è raggiungibile con le coordinate N 54°6’34”’- E 13°29’28’’. C’è uso dei servizi igienici; le docce calde costano € 0,50 per 4 minuti; c’è la connessione a internet con € 4,00 al giorno.
Ci rilassiamo con cena a base di Pilzsuppe e Wurstsalat. Cominciamo a realizzare di essere una rarità. Ci sentono parlare italiano e girano la testa. Un signore ci saluta con un tenerissimo ‘ buon giorno ’ nonostante siano le 21.
BISMARKHERINGE E SEDIE DI VIMINI
Il 5 Agosto riprendiamo il cammino decisi a visitare la città di Greifswald. Arrivati sul posto seguiamo le indicazioni del ‘parcheggio camper’, ma scopriamo subito dopo che si trova nei pressi del porto canale con parcheggio libero, dove preferiamo sostare.
Passeggiamo per il centro cittadino e godiamo della zona pedonale e dell’Altstadt. Anche se piccola Greifswald possiede molte affascinanti chiese in stile gotico, che non ci risparmiamo di visitare.
Tra esse solo una è cattolica, tutto il resto è di spiritualità evangelica. Notiamo che alle pareti interne delle chiese evangeliche sono appesi quadri e fotografie di ispirazione comune come paesaggi e nature morte.
L’altare è di solito al centro e i banchi sono disposti in cerchio verso il celebrante. Ci colpisce il caratteristico Kinderecke, uno spazio dedicato alla cura dei bambini, si presuppone, durante le celebrazioni religiose.
Ci sono giochi e disegni di bambini di ispirazione evangelica appesi alle pareti. Molto interessante ! Nella zona pedonale Antonio si fa attrarre dalle invitanti pubblicità di panini alle aringhe.
Non resiste e così si ordina un gustosissimo Bismarkheringe con un’aringa marinata, salsa Rahm, cipolle e foglie d’insalata. Raggiungiamo il camper e decidiamo di sederci sulla ’riva’ del porto-canale. L’aria è dolcissima ed invita al relax. Riprendiamo il cammino verso Stralsund, altra importante città poco prima del passaggio sull’isola di Rügen. Troviamo parcheggio vicino la ferrovia e a piedi raggiungiamo il centro.
Lo stile della città è simile a quello di Greifswald, con la piazza principale grande, il Rathaus legato alla cattedrale di S. Nicola e una lunga zona pedonale piena di negozi. Ci fermiamo a prendere un caffè in un locale italiano sperando in una buona degustazione. E’ in piazza e si chiama Isabella; appartiene ad un ‘echter Italiener aus Brindisi’, come è scritto sulla lavagna pubblicitaria.
Facciamo conversazione con i proprietari che sono qui da oltre 20 anni e che tessono le lodi della qualità di vita tedesca… hanno davvero ragione !! Dopo aver ripreso il camper ci dirigiamo verso il ponte di collegamento per Rügen. E’ moderno e misura 2 km e 800 m. Il passaggio è molto soft e senza alcuna esitazione continuiamo verso Sellin, una delle famose zone balneari dell’isola.
Abbiamo le coordinate di un’area di sosta nei pressi del centro, ma apprendiamo dal custode che è tutto pieno. Girando scopriamo un altro parcheggio permesso anche ai camper: €5 tutto il giorno.
Si trova proprio vicino alla ferrovia del trenino a vapore Rasender Roland che fa il giro dei maggiori centri dell’isola a prezzi modici… un po’ come il trenino delle Cinque Terre in Liguria. Sistemiamo il camper nel parcheggio e ci facciamo una passeggiata diretti al centro e allo Seebrücke di Sellin. La zona pedonale è molto bella, costeggiata da antiche ville bianche in stile marinaro, molte delle quali – scopriamo – sono diventate pensioni.
Non mancano negozi e ristoranti con specialità di pesce: fra questi molti italiani. Il percorso fino al ponte è abbastanza lungo e in salita. Ma la visione che si gode alla fine è splendida! Un ponte sull’Ostsee con al centro una costruzione su palafitta che ospita un ristorante… molto suggestiva !
Giù la spiaggia larghissima di sabbia chiara e sottile dove sono disposte le famose Strandkörbe , le sedie di vimini con tettuccio, tipiche di queste zone. Non perdiamo l’occasione di fare un giro in spiaggia e sederci sulle famose sedie. Dopo il ristorante continua il ponte terminando sul mare aperto, dove notiamo la struttura di una navicella in acciaio.
Ci si può immergere in mare per 4 metri e 50 assistere ad un film in 3D sull’Ostsee. Antonio decide di fare l’esperienza pagando il prezzo happy hour di € 5,00, essendo dopo le 19.00. L’impresa comunque non vale la spesa. Dagli oblò non si vede nulla se non acqua marrone e la visione del film è una rappresentazione abbastanza scontata della flora e fauna marina, tutto rigorosamente in tedesco.
Lasciamo il pontile e ritorniamo sulla zona pedonale. Decidiamo di mangiare in un ristorante a base di pesce (aringa e salmone), bagnato ovviamente da birra. Stanchi raggiungiamo il camper e andiamo a dormire.
AL PARCO NAZIONALE DI JASMUND
Il giorno dopo, il 6 Agosto, di buon mattino prendiamo il trenino diretti a Göhren, altro centro balneare, che si trova più a sud. Il biglietto costa € 3,60 a testa andata e ritorno ed è possibile acquistarlo direttamente sul treno. Il mezzo è davvero d’altri tempi, con tanto di fumo nero e arredi d’epoca. Il viaggio dura 20 minuti.
Il giro a Göhren è piacevole; anche qui ancora ville antiche sulla zona pedonale che termina sul pontile. La spiaggia è piena di gente; il clima non sarebbe dei più favorevoli perché c’è vento e il sole è un po’ velato, ma molti sono in mare o sdraiati al sole.
Notiamo che non ci sono ombrelloni (causa vento, pensiamo noi) sapientemente sostituiti dalle sedie in vimini o da piccole tendine semicircolari.
Alle 10.48 riprendiamo il treno per Sellin e dopo 30 minuti circa siamo al camper. Raggiungiamo Binz, la più famosa tra le città balneari, con il camper. Troviamo parcheggio a pagamento in una zona alla periferia del centro, dove è permesso sostare per €1,50 all’ora.
Il posto è denominato P-Zentrum e le sue coordinate sono N54,40249°-E13,60223°. La zona pedonale non è proprio vicinissima… occorre un quarto d’ora a passo svelto. Ritroviamo anche qui la stessa architettura marinara e arriviamo anche qui fino al pontile. La spiaggia di Binz è ancora più grande ed è colma di gente nulla da invidiare alla nostra Rimini.
Il mare è agitato a causa del vento, ma molti fanno il bagno. Notiamo sul ponte alcuni ragazzetti che fanno tuffi nel mare aperto, e supponiamo molto profondo, divertendosi tanto. Torniamo stanchissimi al camper e dopo aver pranzato ci riposiamo un po’.
Alle 16.00 circa riprendiamo il cammino decidendo di passare per il famoso Seebad Prora (Bagno di Prora), una località balneare progettata dall’organizzazione nazionalsocialista che potesse accogliere contemporaneamente oltre 20.000 villeggianti.
Dopo l’inizio della seconda guerra mondiale i lavori di costruzione vennero interrotti, oggi ne rimane la parte centrale del progetto complessivo, il cosiddetto colosso di Prora composto da otto edifici identici e affiancati che si estendono lungo la costa per un totale di 4,5 km e che attualmente, benché tutelati in quanto monumento storico, si stanno rapidamente degradando.
Dopo un’occhiata veloce e qualche foto ci dirigiamo al Parco Nazionale di Jasmund, dove c’è il cosiddetto Königsstuhl con le bianche scogliere di Rügen.
Arriviamo ad uno dei centri informativi del Parco dove esiste un parcheggio a pagamento per auto per camper, persino con servizi igienici il cui ingresso è € 0,50, docce calde con gettone da € 0,50 da recuperare da un addetto o alla cassa entro le 18.00, carico per € 1,00, scarico grigie gratis e scure per € 1,00. Le coordinate sono N54,56195° – E13,626 30°. Si trova nella zona di Hagen.
Decidiamo di sostare perché il posto ci sembra abbastanza confortevole e ci sono già molti camper.
Domattina faremo da lì la nostra Wanderung direttamente al Centro del Parco Nazionale, attraverso un fitto bosco di faggi, proprio adiacente il Parkplatz . Volendo però si può prendere il bus navetta che parte proprio dal parcheggio diretto all’ingresso delle scogliere, al prezzo di € 1,65 a corsa.
DA VIKTORIA A KAP ARKONA
Dopo una notte tormentata da una fitta pioggia, per fortuna il sole splende anche la mattina del 7 Agosto. Usufruiamo dei servizi che non sono niente male e presto ci incamminiamo per il bosco. Il percorso è lungo circa 2 km. ed è ben indicato, quindi è impossibile perdersi.
Durante il tragitto ammiriamo il bellissimo sottobosco con i maestosi faggi che raggiungono altezze incredibili e coprono qualsiasi ‘ritaglio’ di cielo. E’ natura pura, quasi incontaminata dalla mano umana, se non fosse per quelle indicazioni e la strada ben delineata.
Incontriamo qua e là dei laghi, di cui alcuni completamente coperti da foglioline verdi, dove i faggi si adagiano con i loro tronchi ricurvi, quasi ad imitare una sorta di danza… che spettacolo !!
Arriviamo al Zentrum. All’ingresso si paga un biglietto cumulativo di € 7,50 che permette ai visitatori di raggiungere la ‘veduta’ sulle Kreidenfelsen, il già citato Königsstuhl (sedia del re), la visione di un museo interattivo e quella di un film di circa 20 minuti, che illustrano la storia del sito, ormai dichiarato patrimonio universale dall’UNESCO.Incantevole e suggestivo il panorama sulle scogliere di gesso a strapiombo sul mare !
Una di queste si chiama Viktoria, in onore della omonima giovane principessa, nuora dell’imperatore Guglielmo I. Visitiamo tutto il centro e per il ritorno decidiamo di prendere il bus navetta per questione di tempi, perché nel pomeriggio vogliamo raggiungere la punta più a nord dell’isola, Kap Arkona.
Dopo un veloce panino Bismark ripartiamo e dopo circa 20 km. di strada per buona parte acciottolata, arriviamo a Putgarten, dove è possibile sostare in un parcheggio a pagamento anche per i camper. Da lì si può raggiungere a piedi la punta estrema sul mare oppure si può prendere un trenino al prezzo di € 3,50 andata e ritorno. Prendiamo il trenino e scendiamo vicino all’antico faro di Arkona.
Intorno sono sorti piccoli ristoranti e negozietti di souvenirs. Scendiamo fino alla spiaggia a piedi, anche se il cammino sulla scogliera, costeggiata da faggi, ci sembra un po’ lungo, ma alla fine riusciamo a trovare l’accesso diretto a mare. Anche qui la natura è incontaminata.
Davanti a noi una distesa non molto larga di sabbia sempre chiara e finissima, mista a pietre. Sulla battigia si vedono grosse pietre tondeggianti dai colori che vanno dal bianco, al grigio e al nero. Raccogliamo per ricordo un paio di ciottoli tra quelli più piccoli, dai caratteristici colori bianco e nero, e dopo un po’ di foto risaliamo.
Dopo aver fatto il tragitto al contrario arriviamo al camper, decisi a raggiungere Rostock in serata. Alle 20.00 circa siamo nelle vicinanze della città, ma subito scopriamo che la sosta camper, come da coordinate N54°10’43’’- E12°5’28’’, non è proprio al centro della città ‘moderna’, ma bensì sulla punta estrema del porto canale.
Il posto si chiama Warnemünde e sembra che sia un antico paese di pescatori, oggi centro balneare importante, nel cui porto turistico attraccano barche, velieri e navi da crociera da tutto il mondo. L’area di sosta camper è davvero posizionata in un punto strategico: direttamente sul porto ! E’ a pagamento ed è ben messa.
Siamo felicissimi della scelta e dopo aver trovato con un po’ di fortuna un posto, perché ci sono già tantissimi camper, andiamo a scoprire curiosi la bella cittadina marinara. Nonostante l’ora c’è tanta gente per il lungo mare… ammiriamo a bocca aperta le navi gigantesche attraccate… C’è aria di festa. In lontananza si sente della musica da concerto di qualcuno che in tedesco incita il pubblico a cantare.
Durante il nostro tragitto incontriamo anche grandi barche adibite a friggitorie dove è possibile acquistare al volo del pesce fritto… ne approfittiamo subito. Raggiungiamo il concerto e ci accorgiamo che la musica viene da una nave attraccata a quel punto di molo.
Su di essa un folto gruppo di festanti tutti vestiti in stile marinaro che ballano a ritmo di musica incitando i passanti a cantare insieme e a battere le mani. Due cantanti conducono il ‘baraccone’, vestiti alla Elvis Presley e con tanto di parruccone.
Tutti sono eccitati e seguono ben volentieri l’invito a far festa che giunge dalla barca, che dopo l’ultimo motivo, riprende il largo, sempre con musica ed equipaggio ballerino. Facciamo una passeggiata per il paese fino alla spiaggia… è davvero incantevole.
La distesa di sabbia è immensa e alcuni locali sono sistemati direttamente sulla spiaggia. Il mare è calmo e con le luci del paese emana un fascino speciale. Torniamo al camper e dopo un po’ di cena andiamo a letto, emozionati per la bella sorpresa ricevuta.
MOIN, MOIN !!
La notte piove di nuovo e anche questa volta a dirotto. Il mattino dell’8 Agosto si presenta nuvoloso, ma per fortuna non c’è pioggia. Siamo decisi a goderci Warnemünde ancora per una mezza mattinata.
E’ davvero carina ora che c’è ancora più vita ! Sul molo ha attraccato, sicuramente in nottata, una gigantesca nave da crociera. Si chiama Aida Bella ed è di fabbricazione genovese. Dalle scale laterali scendono i suoi occupanti per andare a vedere la bella cittadina.
Alcuni sono già di ritorno e notiamo che prima di salire sono obbligati a lavarsi le mani ad un dispenser messo lì di proposito… forse per evitare diffusione di malattie a bordo !?! Poco distante visitiamo un enorme magazzino di souvenirs ‘marinari’, compriamo qualcosa per i nostri cari e proseguiamo la passeggiata fino al molo più estremo sul mare, passando dalle stradine più interne, che sono davvero una delizia.
Le case sono basse e piccole con un piano terra e sopra direttamente una mansarda, tutte colorate con finestre decorate con tende, nastrini e cartelli con su scritto ‘moin,moin’ – il saluto tipico di queste zone.
Prima del molo c’è una duna abbastanza grande che si affaccia sulla spiaggia. Per noi niente di particolare dopo la visione di quella di Pila in Francia. Purtroppo comincia a piovere e dopo aver acquistato del pesce affumicato agli stands al molo, raggiungiamo il camper e riprendiamo il ‘passo’ con direzione Weimar.
Ci aspettano più di 400 km. da fare, ma non abbiamo scelta se sabato dobbiamo essere ad Augsburg per prendere Martina. Arriviamo a Weimar alle 21.00 e, come da coordinate N 50.98465 – E 11.31748 attinte dal super elenco degli Stellplätze in Germania, raggiungiamo la Hermann-Bril-Platz, dove troviamo già molti camper parcheggiati.
Si tratta di un punto sosta camper, per il quale si paga € 4,00 al giorno con l’uso di scarico di grigie e di scure, mentre il carico è a pagamento (€ 1,00 per 10 minuti d’acqua). A pagamento c’è anche la corrente. Il ticket del parcheggio si ottiene ad un distributore all’ingresso. Contenti di aver trovato ‘riparo’, dopo un po’ di girovagare al buio e con un tempo uggioso, ceniamo e andiamo a dormire.
DA GOETHE E SCHILLER
Il 9 Agosto è dedicato per mezza mattinata alla visita di Weimar, la capitale europea della cultura. Qui vissero e operarono i ‘giganti’ della letteratura classica tedesca : Goethe, Schiller, Wieland ed Herder. Qui fu fondata la famosa ‘Repubblica di Weimar’ dopo il disastro della 1. Guerra Mondiale.
Qui nacque la scuola del Bauhaus, grazie all’architetto-designer Henry van de Velde. La città è piccolina e il centro si raggiunge facilmente a piedi direttamente dal parcheggio, percorrendo suggestive viuzze, la maggior parte delle quali costeggiate da palazzi e ville stile liberty.
Arriviamo nella piazza del Markt, dove le bancarelle cominciano ad allestire i loro prodotti. E’ piccola e ben squadrata: a destra il Rathaus, davanti al quale c’è un gruppo di persone ben vestite, probabilmente invitati ad un matrimonio, e poi ecco che arriva la sposa, giovane, bel fisico, vestitino corto color panna di pizzo, cappellino e scarpe delle stesso colore, ombrellino stile pagoda sempre panna. Nota dolente la giacca nera… poteva risparmiarsela!
Tutto intorno una serie di edifici importanti e belli: alcuni ospitano uffici, altri ristoranti (tra cui diversi italiani). Entriamo nell’ufficio informazioni proprio in piazza e ci forniamo di utile materiale. Goethe e Schiller hanno vissuto qui per un po’ di tempo alla fine del ‘700. Le loro case sono divenute musei accessibili a pagamento.
Decido di visitare la casa di Schiller (l’ingresso € 7,50) da sola, perché l’audio guida e i deplians informativi sono tutti in tedesco e quindi usufruibili solo da me. Antonio decide di farsi nel frattempo un giro libero per la città. La visita che dura circa un’ora è molto interessante. La casa è disposta su due piani con una mansarda e alcuni mobili sono quelli originali, se si pensa che Schiller morì lì nel 1805 all’età di 45 anni.
L’audio-guida spiega, oltre che dell’evoluzione della sua opera letteraria e dell’incontro determinante con Goethe, anche molto della vita familiare del grande drammaturgo e del suo rapporto molto stretto con le donne della sua vita : Charlotte (la moglie) e Caroline (la sorella di lei). All’uscita della Schillershaus Antonio mi aspetta e insieme passeggiamo per il centro e le stradine limitrofe per ‘sentire’ l’atmosfera artistico-letteraria di Weimar.
Passiamo per la chiesa luterana dei SS. Pietro e Paolo, detta anche Herderkirche, per le numerose occasioni in cui Herder vi predicò. Entriamo e gustiamo la musica d’organo del Mittagskonzert che si sta tenendo. Purtroppo ci sono lavori di restauro e la famosa ‘Pala’ dei pittori Kranach, raffigurante la Crocefissione, non è accessibile al pubblico. Tuttavia ne vediamo una riproduzione in dimensioni naturali proprio davanti al luogo in cui è posta.
Nella chiesa c’è la tomba di Herder. Proseguiamo la nostra passeggiata andando a visitare il cimitero storico, dove il Granduca Carlo Augusto fece costruire un mausoleo dove seppellire i nobili familiari, oltre che a Goethe e Schiller. Percorriamo un lungo tratto nel luogo santo e arriviamo al mausoleo, la cui visita costa € 5,00 con audio-guida in tedesco.
Decidiamo di rinviare il nostro ingresso dato il poco tempo a disposizione. Dalle notizie lette scopriamo che i resti dei due grandi scrittori furono salvati dal Nazismo, che ne dispose la distruzione, grazie al coraggio di un ufficiale tedesco che li nascose accuratamente. A piedi raggiungiamo il parcheggio. Pranzo veloce e riposino, prima delle operazioni di carico/scarico e poi via in viaggio per Augsburg.
ULM
Il 10 agosto ad Augsburg si riunisce la famiglia… Martina viene prelevata dalla famiglia tedesca ospitante e insieme al suo amico Luca ritorna a far parte del nostro equipaggio.
Ad Augsburg al parcheggio di un Lidl ritroviamo anche i cugini Gianni e Letizia con le loro bellissime bambine, Cecilia e Chiara.
Con loro decidiamo di andare ad Ulm, città tedesca più ad ovest, la cui cattedrale ha la torre più alta del mondo. Il parcheggio ad Ulm è quasi al centro della città (N48°24’27,918″ – E10°00’33,012″). Bastano circa 15 minuti a piedi per raggiungerlo. Nel pomeriggio andiamo alla scoperta dell’Altstadt e lì ci sorprende la visione grandiosa dell’imponente cattedrale gotica con la sua torre altissima.
E’ davvero difficile fotografarla tutta !! Il centro dà l’impressione di un paese di pescatori con il fiume che si insinua tra le casette caratteristiche e pittoresche.
C’è molta gente e davanti al municipio, davvero caratteristico con i suoi singolari affreschi, si svolge una piccola fiera con canti e musica ad alto volume. La cena la consumiamo tutti insieme in un locale caratteristico… tutto a base di stinco, Würste e Bier. Torniamo al parking e andiamo a dormire ben soddisfatti del tempo trascorso insieme.
DA BRIGITTE
Le nostre strade si dividono l’11 Agosto. Luca prende il treno per Hamburg da Augsburg, dove siamo ritornati, Gianni e Letizia fanno una puntata a Füssen e noi ci dirigiamo a Mettenheim-Hart, vicino Mühldorf am Inn. Lì c’è Brigitte che ci aspetta, una vecchia amica che vive a ridosso di una foresta in piena Baviera.
Con il camper riusciamo a parcheggiare vicino la sua casa e dopo aver degustato un po’ di Birra e Brezel, ci incamminiamo verso la foresta per una breve passeggiata prima di cena.
Ci accompagna anche Greta, il cane della vicina che corre soddisfatto tra gli altissimi faggi. Brigitte ci mostra i resti di un bunker che i Nazisti decisero di costruire a scapito dei lavori forzati di poveri ebrei. Ci racconta che è diventato un luogo della memoria, per ricordare tutte le vittime di quei lavori terribili.
Torniamo a casa e consumiamo la cena fuori, in compagnia anche dei cari vicini di Brigitte. Per il giorno dopo è prevista una bella escursione all’ Hochfelln, una montagna a ridosso del Chiemsee. Andiamo a dormire stanchi, ma felici per i bellissimi incontri.
Il CHIEMSEE DALL’ALTO
Il 12 Agosto partiamo di buon mattino. La cara Brigitte ci accompagna con la macchina fino al Chiemsee e da lì raggiungiamo le pendici dell’Hochfelln. Prendiamo la Seilbahn che ci porta fin su la cima. Lo spettacolo intorno è splendido, grazie anche alla bellissima giornata che ci ha accolto.
In cima c’è un rifugio, una chiesetta e la possibilità di fare un giro a piedi tutto intorno. Da lì si ammira il Chiemsee, riconoscibile dalla sua sagoma irregolare e dalla presenza delle sue tre isole. E’ una veduta che toglie il fiato. Ci accomodiamo al belvedere e ci intratteniamo a fare fotografie. Il rifugio ospita un tipico ristorante, di cui approfittiamo subito data la fame stimolata dalla bell’aria di montagna.
Degustiamo specialità del posto e dopo un po’ riprendiamo la Seilbahn e torniamo giù. Dopo aver fatto una sosta nei pressi di un monastero, torniamo a casa di Brigitte, dove ceniamo a base di Schweinbraten e Kartoffelnsalat. Salutiamo la carissima amica e ripartiamo con direzione Italia (il confine non è distante) per incontrare di nuovo Gianni e Letizia presso un’area di servizio dell’autostrada.
VERONA
Il 13 Agosto raggiungiamo con Letizia e Gianni i cugini Giuseppe e Cristina a Tonezza del Cimone una località di montagna dove stanno soggiornando. Vogliamo salutarli per conoscere il loro bimbo, appena giunto dall’Etiopia. Con loro partecipiamo ad una piccola escursione in compagnia di tre piccoli asinelli, in mezzo alla natura e con il sottofondo di storie raccontate ai bambini partecipanti… molto bello. La sera la trascorriamo in un ristorante tipico, ospiti dei nostri cugini, dove godiamo di tutte le più buone specialità del posto. Ci congediamo dai cari parenti e andiamo a dormire.
Il 14 agosto proseguiamo per Verona, dove ci aspetta il fratello di Gianni. Lì trascorriamo tutta la giornata in buonissima compagnia e la sera prendiamo la via di casa. Il 15 sera dobbiamo necessariamente stare a Foggia. La vacanza è terminata, tanta strada abbiamo percorso, tanto è stato scoperto e tante sono state le persone che abbiamo rincontrato. Solo con il camper è possibile tutto questo! Alla prossima…
Totale km percorsi 4770.
Equipaggio: Antonio (53) e Monica (51)
Camper: RIMOR BRIG 678
Navigatore: MIO-TECH C520
Guida della Germania del Touring Club
Guida turistica di Praga
Diari di bordo di altri camperisti ricavati da internet
Cartina stradale della Germania e della Repubblica Ceca
PC portatile ACER
TOUR IN CAMPER : PRAGA – BERLINO – ISOLA DI RÜGEN
Testo e foto di Antonio e Monica