Siete amanti della natura? Cercate sport adrenalinici? Vi interessa la cultura? Volete trascorrere una vacanza attiva? La Valle dell’Isonzo come vostra meta vacanziera può soddisfare le vostre aspettative!
La tipologia di viaggio prevalente in questa zona è la “vacanza attiva“, la quale offre esperienze adrenaliniche lontano dal monotono vivere in città. La parola chiave è “essere sostenibile”, infatti, in questa regione molti turisti vengono per rilassarsi e praticare salutari sport all’aria aperta.
I turisti che vogliono provare emozioni forti e intense possono praticare rafting, kanyoning, hydrospeed e kayaking, parapaendio, mountain-bike e pesca.
Per vivere la vacanza nella valle da una prospettiva nuova e diversa è necessario spendere un giorno al Soca Fun Park, un parco divertimenti di recente apertura. Questo, è stato pensato come svago per tutta la famiglia.
Il tema è il viaggio d’avventura attraverso un poligono tra le chiome degli alberi con altezze che variano tra 1 e 8 m. Sono stati creati inoltre quattro bellissimi percorsi (Arancione, Blu, Rosso e Flying Fox) differenziati a seconda delle difficoltà e dell’ età dei partecipanti.
Per le famiglie, gli amanti del verde e per gli escursionisti, la parte settentrionale della Valle offre numerosi sentieri ben segnalati, di diverse difficoltà: dalle rilassanti passeggiate nel cuore verde delle Alpi, fino alle pareti rocciose per gli appassionati di arrampicata. Coloro che al contrario, preferiscono scoprire il lato culturale di questa affascinante località non devono temere. La valle, oggi ,piena di giochi di luce e suoni della natura, porta dentro di se numerose memorie di turbolento passato. In questo luogo,infatti, fu combattuta la battaglia di Caporetto tra il 24 ottobre e il 26 ottobre 1917.
Per vivere in prima persona queste forti emozioni non bisogna farsi sfuggire le visite ai numerosi musei esistenti. Si parte dal Museo di Kobarid ,che racconta gli avvenimenti della prima guerra mondiale al fronte d’Isonzo, passando per il Museo di Tolmin che conserva il ricco patrimonio culturale dell’Isontino giungendo infine ai Musei e alle collezioni private che mostrano la ricca collezione storica (Prima guerra mondiale) ed etnologica.
Un’altra peculiarità è il fiume omonimo, che scorre in parte nel Goriziano Sloveno e in parte in Friuli-Venezia Giulia. Il suo nome deriva dal latino Aesontium o forse Sontium e da alcuni viene anche chiamato “la bellezza di smeraldo “ per il colore verde acceso delle sue acque. Non tutti sanno che in questo incantevole habitat vive una particolare specie di trota , la “Salmo trutta marmoratus “ o “trota marmorata”. Questa specie oggi è ritenuta a rischio di estinzione.
La Valle viene ricordata anche dal punto di vista letterario, » I Fiumi« di Giuseppe Ungaretti e »All’Isonzo » di Simon Gregorcic ne sono un incantevole esempio.
Affascinante, è l’esistenza della leggenda bisiaca, che descrive l’origine dei tre fiumi Drava, Sava e Isonzo conosciuti in Friuli Venezia Giulia. Qui, come in tante leggende la fantasia si mescola con la realtà, confondendo le sorgenti dei fiumi, che in questa leggenda sembrano avere origine dallo stesso monte.
Famoso, è il festival « Soca Riversplash Reggae« a Tolmin ( non lontano da Udine) un evento che attira ogni anno più di 30.000 persone. Dal 15 al 19 luglio la Valle dell’Isonzo invita quindi gli amanti della musica reggae alla 9^ edizione di uno tra gli avvenimenti più rinomati d’Europa.
…tutte queste bellezze vi attendono.. non perdete tempo, la Valle dell’Isonzo vi aspetta!
Approfondimento – Leggenda sulla nascita dei tre fiumi
“All’inizio dei secoli l’Isonzo, la Drava e la Sava erano tre fratelli che vivevano su un monte altissimo. Un giorno fecero una scommessa su chi fosse arrivato per primo al mare. Il Padreterno si raccomandò che fossero onesti nella scommessa, come si conviene tra fratelli, e regalò alla Drava un piccone, alla Sava un’ascia e all’Isonzo delle scarpe ferrate per compiere l’impresa. La partenza era stabilita per l’alba. La Drava però partì durante la notte, rompendo i massi che le bloccavano la strada con il piccone.
La Sava, sentendo il rumore si svegliò ed inseguì la sorella tagliando i larici ed i pini con l’ascia, mentre l’Isonzo dormiva. All’alba l’Isonzo si svegliò e vide che le sorelle erano già partite. Furioso per l’imbroglio cominciò a tirare calci ai massi e alle rocce con le sue scarpe chiodate.
A mezzogiorno, con le scarpe consumate, arrivò in pianura. Stanco per l’impresa si stese e lentamente arrivò fino al mare. Allora sentì il Padreterno che gli diceva di averlo aiutato perché era stato onesto. Le due sorelle invece, per la fretta di arrivare prime non giunsero al mare, ma sbagliarono strada andando a gettarsi in un fiume più grande.”
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