Viaggio in camper in Portogallo svolto dal 2 agosto 2010 al 24 agosto 2010 da Mirko (44 anni), Monica (47 anni), Eva (12 anni), Stella (10 anni)
Tappe:
Llivorno – Barcelona (ci arriviamo in traghetto) – Haro (E) – Burgos (E) – Léon (E) – Braga (P) – Bom Jesus do Monte (P) – Porto (P) – La Madalena (P) – Aveiro (P) – Coimbra (P) – Fatima (P) – Tomar (P) – Obidos (P) – Lisboa (P) – Sintra (P) – Faro (P) – Sevilla (E) – Gibilterra (GB) – Torremolinos (E) – Malaga (E) – Granada (E) – Crevillente (E) – Barcelona (E) – Ceriale (Liguria)
Campeggi/Aree di sosta:
Barcelona: camping “El Vedado”, Carretera Masnou-Granollers km 7 – 08188 Vallromanes (Barcelona) Spain www.campingelvedado.com
Haro: “Camping de Haro”, Avda Miranda 1, 26200 Haro (La Rioja) www.campingdeharo.com
Burgos: parcheggio cittadino, gratis
Léon: parcheggio custodito, a pagamento
Braga: parcheggio cittadino, a pagamento (sosta max 2 ore)
Bom Jesus do Monte: parcheggio della funicolare, gratis
Porto: parcheggio comunale, a pagamento
La Madalena: “Parque de Campismo da Madalena”, Rua do Cerro 608, Praia da Madalena, 4405-736 Vila Nova de Gaia madalena@orbitur.pt
Aveiro: parcheggio cittadino, gratis
Coimbra: “Parque Campismo Municipal de Coimbra”, Rua da Escola-Alto do Areeiro Santo António dos Olivais, 3030-011 Coimbra www.cacampings.com
Fatima: parcheggio della cattedrale, gratis
Tomar: “Parque Campismo Municipal de Tomar”, Praça da República, 2300 Tomar www.campingtomar.com
Óbidos: “Parque de autocaravanas de Óbidos” pacobidos@gmail.com
Lisboa: “Parque de Campismo de Lisboa”, Estrada da Circunvalacao 1400-061 Lisboa
Faro: parcheggio stradale, gratis
Siviglia: “Camping Villsom”, Autovia Sevilla-Cádiz km 555, 41703 Dos Hermanas (Sevilla)
Gibilterra: parcheggio stradale, a pagamento
Torremolinos: “Camping Torremolinos”, Loma del Paraíso 2, 29620 Torremolinos (Málaga) www.campingtorremolinos.com
Malaga: parcheggio stradale, gratis
Granada: camping “Sierra Nevada”, Avda Juan Pablo II 23, 18014 Granada (España) www.campingsierranevada.com
Crevillente: “Camping Internacional de 1^ Las Palmeras”, Ctra Murcia-Alicante km 45, 03330 Crevillente www.laspalmeras-sl.com
Ceriale: camping “Baciccia” via Torino 19, 17023 Ceriale (Sv) www.campingbaciccia.it
1° giorno – 2 agosto, lunedì
TRAGHETTO
Partenza ore 15,40. Arrivo a Livorno ore 19,30 e cena in camper. Conosciamo una famiglia di Milano che ha due ragazzi della stessa età delle nostre figlie. Ore 22,30: imbarco sul traghetto, chiacchieriamo con i nuovi amici e poi… a nanna in cabina. Qui ci sono 4 letti a castello, bagno, 4 armadietti e niente frigo-bar (noi per esempio avevamo dei farmaci da tenere in frigo).
2° giorno – 3 agosto, martedì
BARCELONA (E)
Dopo una notte agitata dal rollio della nave, ci svegliamo con un lieve malessere, e affrontiamo la noiosa traversata fino alle 20 circa, ora di attracco al porto di Barcelona. Usciamo dal porto e, assieme al camper degli amici milanesi, raggiungiamo un Park+Ride (GPS N: 41° 24′ 48,59″ – E: 2° 13′ 18,27″). C’è la fermata del tram “Can Llima” proprio all’uscita del parcheggio. Dopo una rapida cena ci dirigiamo in centro città con tram e metropolitana: scendiamo alla fermata Diagonal in Passeig de Gràcia e, al numero civico 92, vediamo Casa Milà (la Pedrera) solo da fuori ma illuminata sapientemente; passeggiando per il viale vediamo poi i tre edifici della “Manzana de la discòrdia” anch’essi illuminati esternamente. Io, Monica, sono in visibilio… Erano due anni (dallo scorso viaggio in Spagna) che aspettavo di vederli, anche se manca la visita agli interni.
Fatti 650 km
3° giorno – 4 agosto, mercoledì
HARO (E) (solo pernottamento)
Paghiamo € 20,90 per la notte (senza corrente, poiché eravamo in zona camion). Salutiamo gli amici che faranno un giro nel sud della Spagna, ma nei prossimi giorni ci sentiremo al cellulare per salutarci e tenerci aggiornati sui rispettivi viaggi. Lasciamo il Park&Ride “Fòrum” di Barcellona alle ore 10,20; ci sono 28° e un sole appena velato. Direzione Zaragoza. Ci fermiamo in autostrada x un pranzo veloce e ripartiamo per fermarci verso le 17,30 ad Haro, un pò dopo Logroño, solo per la notte.
Sostiamo al Camping de Haro, Avda Miranda 1, Haro La Rioja.
Campeggio con piscina, ma non facciamo in tempo a sistemarci che arriva anche qui il “viento fuerte” di cui avevamo già letto sui cartelli luminosi in autostrada. Nonostante il vento pranziamo all’aperto, poi programmazione dell’itinerario e infine … nanna!
Contakm 830
Fatti km 550
4° giorno – 5 agosto, giovedì
BURGOS (E) + LEON (E)
Abbiamo dormito addirittura con la copertina: in effetti alla reception avevamo letto le previsioni settimanali del tempo che davano temperatura max 28° e minima 15°. Ci svegliamo che pioviggina, ci sono 21°. Paghiamo € 27,15 per campeggio libero (no corrente) 2 adulti+2 bambini. Carico/scarico acque e partenza ore 10 per Burgos.
Finalmente vediamo bei paesaggi: colline di vigneti e campi di girasoli in cui si snoda la striscia nera della ben asfaltata N232, che ci conduce all’ autostrada. Arrivati a Burgos impieghiamo circa 1 ora per trovare posteggio (esistono molti parcheggi interrati, ma pochi in superficie). La nostra costanza sarà premiata perché Burgos è proprio carina: oltre alla splendida cattedrale (la visita costa € 5 adulto, € 1 bambino) con cupole forate sulla sommità da rosoni che sembrano pizzi inamidati e la tomba di El Cid Campeador, abbiamo molto apprezzato il lungofiume che lungo una riva è piuttosto naturale con prati su cui passeggiare o anche prendere il sole, mentre sull’altra riva c’è un viale lastricato e alberato con platani potati in modo da formare una galleria naturale. Siamo arrivati alle ore 12 con 18° ventosi, e ce ne andiamo con uno splendido sole e 22°.
Alle 16,45 ripartiamo in direzione Léon. A pochi km dalla destinazione, la polizia ci fa deviare: attraversiamo paesini sperduti, percorrendo stradine a volte larghe come un senso unico ma a doppio senso. Per reimmetterci sulla strada principale, poiché dobbiamo girare a sx, ci impieghiamo un’ora visto che davanti a noi ci sono una quindicina di veicoli che devono fare la stessa cosa. Alla faccia della cortesia degli spagnoli: nessuno che lasci passare queste povere auto! Finalmente arriviamo in città: a Léon c’è uno splendido sole e circa 25° (leggiamo le temperature sui display all’aperto, e ognuno segna qualcosa di diverso). Ci dirigiamo verso un parcheggio che conosciamo dal precedente viaggio: Parking Feve, Avda Padre Isla 48, Leon. Si trova molto vicino al centro storico, è tranquillo e custodito 24h. Facciamo un giretto prima di cena: le calli sono invase dai tavolini dei mille bar e ristorantini che servono le tapas. La visita ci delude un pochino: tolta la gente, resterebbe poco dato che l’architettura degli edifici è semplice e a volte scadente, spesso le facciate sono trascurate con grovigli di fili elettrici che corrono sotto le finestre e i terrazzini. Insomma abbiamo apprezzato molto di più Burgos. Entrambe le cittadine sono una tappa del Cammino di Santiago. Rientriamo al camper alle 21,30 mentre il sole sta tramontando: non ci si accorge neanche di fare così tardi finché c’è luce.
Contakm 1115.
5° giorno – 6 agosto, venerdì
BRAGA (P) + BOM JESUS DO MONTE (P)
Partiamo alle 7,45: ci sono 11° fuori, 18° in camper. Paghiamo il parcheggio € 10 per 12 ore di sosta. Percorriamo un’autostrada senza pedaggio: attenzione alle stazioni di servizio perché generalmente per raggiungerle si esce dall’autostrada ma non si rientra dalla stessa via. Noi, dopo il rifornimento, siamo tornati indietro di circa 4 km su strada normale prima di poter rientrare in autostrada nel nostro senso di marcia. Queste autostrade sono ben tenute e poco trafficate, ma non hanno piazzole di sosta, solo corsie di emergenza strettine con canali di scolo laterali. Infatti abbiamo visto un’auto in panne ferma tutta inclinata a metà dentro queste canalette x non ingombrare la circolazione. A mezzogiorno entriamo in Portogallo! Foto sotto cartello prima della vecchia dogana. Eccoci sull’autostrada portoghese: situazione simile alla precedente. Corsie di emergenza un pò più larghe, però quando non c’è corsia emergenza ci sono micropiazzole di sosta in corrispondenza delle colonnine SOS. Quello che cambia parecchio è il paesaggio: da brullo e arbustivo è diventato più coltivato e con alberi ad alto fusto.
Arriviamo a Braga e con grande fortuna troviamo un posto di lato a Praça do Comercio (piazza Mercato). Giriamo a piedi questa bella cittadina, ricca di fiori e giardini e anche fontane che per fortuna alleviano momentaneamente il gran caldo: 32,5° all’ ombra. Parecchi palazzi sia antichi che moderni sono rivestiti di piastrelle, a volte decorate a volte tinta unita, e questo dona agli edifici una certa “giovinezza”: infatti le case più rovinate sono quelle intonacate. Braga è proprio carina.
Molto soddisfatti della visita torniamo nel forno-camper (38°!) e partiamo per il Santuario di Bom Jesus do Monte, a 6 km da Braga. Lasciamo il camper in uno slargo sterrato: è dedicato agli autobus, ma essendo venerdì ce n’è uno solo. La cattedrale è una normalissima e piccola chiesa, ma la cosa straordinaria è la monumentale scalinata fatta costruire nel 1700 da un cardinale. Si scende agevolmente, e la salita sarebbe pesantina se non fosse per le fontane dei 5 sensi che si fanno proprio guardare per l’originalità: ognuna fa sgorgare l’acqua dall’organo dedicato ad un senso (occhi, bocca, naso, ecc…). Ma non è solo il santuario l’attrattiva della collina: dietro c’è un bosco con camminamenti a gradoni, grotte artificiali con stalattiti e fontane o cascatelle, c’è anche un laghetto in cui affittano barche a remi per giri di 15 minuti alla volta. Parecchia gente fa il pic-nic, insomma sembra un luogo di scampagnate. Ci è piaciuto moltissimo l’insieme di architettura, natura, misticismo e divertimento, senza contare l’incantevole paesaggio (e brezzolina) che si gode da lassù. Scendiamo col camper al parcheggio della funicolare che porta al Santuario e dormiamo lì: fa sempre molto caldo. Giornata super-produttiva con mete azzeccatissime: non male come inizio, speriamo di continuare così.
6° giorno – 7 agosto, sabato
PORTO (P) + LA MADALENA (P)
Lasciamo presto, alle 7,00, il parcheggio della funicolare e alle 8,20 siamo a Porto al Parque Duque de Loule, un parcheggio centralissimo a pagamento aperto 24h. Incominciamo la visita, con 27,5°, prendendo un autobus panoramico (a due piani, aperto sopra), che propone il tour della città. In molte città, se ne abbiamo il tempo, facciamo così per avere una panoramica generale della città e poter poi visitare quello che ci ha colpiti di più. Anche stavolta la scelta si rivela esatta perché visitiamo zone di Porto che non avremmo mai pensato di raggiunge: nel prezzo è compresa una sosta ad uno degli stabilimenti di produzione del vino Porto. Anche se nessuno di noi beve vino, la visita è piacevole anche per evitare per 1/2 ora il caldo torrido. Il giro comprende il centro storico, parecchio decadente e trascurato, e i dintorni più prossimi, come la zona al di là del fiume Douro: l’autobus a volte arranca per ripide salite e fila come un razzo per le discese (autista scapestrato, come quasi tutti i guidatori portoghesi!). Porto è una piccola S. Francisco per quanto riguara salite/discese ma con strade ingarbugliate, difficile da girare senza una mappa dettagliata. Noi infatti non l’abbiamo e perdiamo un pò di tempo in cerca di scendere al lungofiume. Quando ci riusciamo guardiamo con un misto di paura, ammirazione e divertimento un folto gruppo di ragazzini che si tuffano dal ponte De D. Luís I! Che paura! Ma loro si divertono. Stremati dal caldo che ha raggiunto i 35°, torniamo al camper e cerchiamo un campeggio poco a sud di Porto. Ci fermiamo al “Matilda” (in località ”La Madalena”) perché sorge in una pineta: finalmente un pò di sollievo. Qui la sera ci mettiamo persino la felpa. Il fresco controbilancia gli aspetti negativi: paghiamo € 34 per una notte, i servizi sono bruttini e malfunzionanti (le porte di docce e WC non si chiudono). Dormiamo bene.
7° giorno – 8 agosto, domenica
AVEIRO (P) + COIMBRA (P)
Prima di lasciare definitivamente la località ”La Madalena” facciamo una visitina in spiaggia. Spiaggia, scogli, sassolini levigati e ovali come confetti conquistano le nostre figlie. Ripartiamo e arriviamo ad Aveiro. Si tratta di un paese ben curato, con attrazioni confezionate ovviamente per i turisti come il giro sulle barche colorate che servivano per la raccolta delle alghe. Del resto lo stesso succede a Venezia. Apprezziamo la zona pedonale pulita e ben tenuta, e anche un bel centro commerciale con il corridoio centrale all’aperto e portici con negozi ai lati. Acquistiamo anche un piccolo barile decorato in cui inseriscono l’ «ovo mole», una crema che assomiglia all’uovo sbattuto con filini di canditi e… non si sa che altro: buona! Dopo pranzo, ci beviamo il caffé seduti sulla sponda del canale, vedendo passare queste barche pittoresche piene di turisti e guardando i pesci che guizzano sotto di noi. Ripartiamo verso Coimbra dove, con un pò di difficoltà troviamo il campeggio comunale “Parque de Campismo Municipal de Coimbra”, Rua da Escola-Alto do Areeiro-Santo António dos Olivais. Anche se sono solo le 16,30 decidiamo di fermarci a rassettare un pò il camper: visiteremo Coimbra domani, sperando che passi l’afa che ci sta “cucinando”. Il campeggio è in collina, a gradoni, con bellissimi servizi, nuovi e pulitissimi. Paghiamo € 21,65 di una notte.
8° giorno – 9 agosto, lunedì
COIMBRA (P)
Prendiamo l’autobus per Coimbra: la fermata è proprio all’ uscita del campeggio. Arrivati a Largo da Portagem troviamo subito l’ufficio per il turismo e ci facciamo consegnare la pianta della città. Girando un pò ci rendiamo conto che, come a Porto, si alternano vie estremamente povere, trasandate e malconce, ad altre rinnovate e ben tenute. Anche lungo la stessa strada le porzioni di edifici passano dal decadente al ristrutturato con gusto; tra botteghe fatiscenti si trovano bei negozi. A volte girare a piedi con bambini può diventare inquietante, c’è questa aria di abbandono che (secondo noi) non ha nulla di pittoresco come in altre città; ogni tanto si vedono solo le facciate, dietro è tutto crollato. Può anche essere l’afa pazzesca che c’è oggi (35°) ad offuscare il nostro giudizio: si lamentano anche i residenti (esercenti, clienti del supermercato e persino una gentile vecchietta alla fermata dell’autobus). A questo punto diciamo che pensavamo di avere problemi con la lingua del posto, invece si capisce abbastanza. Forse è anche meglio dello spagnolo; in ogni caso chiacchieriamo molto. Nel primo pomeriggio facciamo una sorpresa alle nostre figlie portandole a visitare “Portugal dos Pequenitos”, una sorta di Italia in miniatura portoghese: le bimbe si divertono tantissimo e noi con loro. Piccolo imprevisto al momento del ritorno: stanchi e carichi di spesa fatta in un supermercatino, aspettiamo per 45 minuti il nostro autobus per scoprire infine che si è rotto e che “al più presto” ne manderanno un altro. Stanchi e accaldati giungiamo finalmente in campeggio: unica consolazione è l’escursione termica della zona collinare che ci consente di dormire decentemente di notte senza troppo caldo.
9° giorno – 10 agosto, martedì
FATIMA (P) +TOMAR (P)
Dopo la spesa fatta in un grande supermercato, alle 10,45 partiamo per Fatima per arrivare alle 12, tra deviazioni per lavori e 20 minuti di coda al casello autostradale. Il luogo su cui sorge il santuario è enorme, tutti gli edifici sono bianchi e, tranne la chiesa, hanno geometrie moderne e squadrate. Fa sempre caldissimo (35-36°); alle 17 ripartiamo per Tomar. L’autostrada è in fase di ultimazione ed ancora chiusa al traffico: percorriamo una statale ben asfaltata e larga che attraversa una piacevole campagna collinare prevalentemente di vigneti. A Tomar saliamo innanzitutto al Convento de Cristo, ma è già chiuso. Scendiamo in paese e, con la solita fortuna, troviamo immediatamente da parcheggiare. Visitiamo rapidamente il centro storico che ci appare piacevole e ben curato, anche se alcuni edifici sono decadenti ma nell’ insieme lo troviamo pittoresco. La cittadina è stata fondata da un templare e troviamo disseminati simboli dell’Ordine. È tardi e né sul Tom-Tom né sulla nostra guida ai camping europei sono indicati campeggi a Tomar. Decidiamo di tornare a dormire a Fatima, ma alla seconda rotonda in uscita dal paese troviamo l’indicazione di un “campismo”. Dopo un giro tortuoso ma egregiamente segnalato, giungiamo ad un piccolo e grazioso campeggio in super-centro sul lungofiume. Una meraviglia! Ci racconta il custode che, dopo essere stato chiuso per 6 anni, lo hanno riaperto solo un anno fa. Si chiama “Parque de Campismo Municipal de Tomar”. Dopo cena il giretto by-night che facciamo ci conferma la piacevolezza del paese.
10° giorno – 11 agosto, mercoledì
OBIDOS (P) + LISBOA (P)
Visitiamo il parco comunale di Tomar lungo il fiume: è proprio carino, ci sono anitre e anatroccoli, una miriade di pesci anche piuttosto grandi, canoe e “pedalò”, poi campi sportivi (atletica, calcio, beach-volley, basket) e infine la piscina comunale che confina col campeggio. Paghiamo € 16 per una notte e ripartiamo per Obidos. Fa sempre molto caldo, alle 10,30 c’erano già 33°. La fortuna è che la sera la temperatura scende notevolmente, anche qui e non solo in collina, consentendo di dormire. Nelle vicinanze di Obidos ci impenseriamo: il paese è arroccato su una collina e sembra inaccessibile. Invece è attrezzatissimo: oltre a vari parcheggi per auto, ce n’è uno dedicato ai camper con tanto di scarico acque. Si paga € 2 per sola sosta diurna e poco più per la notte. La visita al paese si rivela entusiasmante: è pulitissimo e ordinatissimo, anche se è palese che vive di turismo. Il centro è un dedalo di viuzze che si intersecano in salita o discesa a partire dalla via principale disseminata di botteghe di prodotti locali. Tutte le case sono imbiancate a calce, con fasce ocra o blu sul basamento e lungo gli spigoli. La vegetazione è rigogliosa, è un paradiso per i fotografi tanti sono gli scorci caratteristici. Inoltre le alte mura che circondano il nucleo sono percorribili (da chi non soffre di vertigini dato che non c’è il parapetto) e da lassù il panorama è fantastico. Nella piazza d’armi del castello stanno allestendo palco e stand per una rassegna di Opera lirica che si terrà l’ultima settimana di agosto. Riteniamo che, assieme a Tomar e Braga, Obidos sia una tappa da non perdere in Portogallo. Ci dirigiamo verso Lisbona dove giungiamo verso sera al Parque de Campismo Munucipal “Lisboa”, l’unico della città. Una lunga fila ci attende alla reception, ma anche qui va tutto bene perché ci assegnano subito una piazzola. Il campeggio è immerso nella pineta di Monsanto e appena sistemati avvistiamo uno scoiattolo. Ogni piazzola ha la propria colonnina dell’elettricità, quella dell’acqua e un cestino per i rifiuti; l’area su cui sorge il camping è enorme, c’è la piscina vicino a noi. Peccato che i servizi comuni lascino parecchio a desiderare per un campeggio così grande. Dopo cena intravediamo delle nuvole strane, che riconosciamo come fumo. Di seguito sentiamo parecchie sirene, e quando Mirko rientra da un giro di perlustrazione ci dice che c’è un incendio nell’area adiacente al campeggio proprio dal nostro lato ma circa 100 metri più a sud. Un gruppo di camperisti italiani ha dato l’allarme e si è dovuto spostare dalle piazzole per il troppo fumo. Da noi per fortuna non arriva nulla, ma ci addormentiamo con una sottile ansia, con pochi bagagli pronti per una eventuale evacuazione.
11° giorno – 12 agosto, giovedì
LISBOA/LISBONA (P)
Per fortuna l’incendio è stato domato in qualche ora, e al mattino è tutto tranquillo. In tarda mattinata prendiamo un autobus pubblico per il centro di Lisboa fino in Praça da Figueira, poi giriamo per i dintorni: piazza Rossio, stazione ferroviaria Rossio, Avda da Liberdade dove mangiamo seduti vicino ad una cascatella dei giardini. Acquistiamo i biglietti dell’autobus panoramico che durano 48 ore: nel prezzo (€ 38, bambine gratis) sono compresi due tragitti diversi, l’utilizzo dei mezzi pubblici di superficie, sconti presso monumenti e musei. Iniziamo il primo tour che dura due ore: molto bello. Prendiamo infine la funicolare della Calcada da Gloria che ci porta al Belvedere de Alcantara, da cui si gode un panorama stupendo verso la foce del fiume Tago. Ritorniamo in campeggio che sono già le 20,25. C’è parecchio vento e servono le felpe pesanti.
12° giorno – 13 agosto, venerdì
LISBOA/LISBONA (P)
Bellissima giornata di sole, un pò ventilata, si sta proprio bene. Con l’autobus scendiamo a Belém, dove per prima cosa acquistiamo 3 pastéis de Bélem nella famosa pasticceria “Antiga Confeitaria de Belem”: c’è la coda alla cassa. I pasticcini, buoni, sono dei cestini di pasta fillo con crema alla vaniglia cotta che consegnano con una bustina di cannella e una di zucchero a velo. Dopo la pausa dolce guardiamo solo da fuori il Monasteiro dos Jerónimos, anche perché c’è una coda di circa un’ora per entrare. Saliamo invece sul monumento del lungofiume “Padrão dos Descobrimentos”: è alto 52 m. e da lassù c’è un fantastico panorama. Pranziamo sull’erba ai giardini di lato a Praça do Imperio dove molta gente mangia o si riposa sul prato. Ristorati, iniziamo il secondo giro panoramico compreso nel biglietto di ieri. Questo tour passa nell’area dell’Oceanario, una piccola città nella città, strutturata con splendide architetture contemporanee, camminamenti con fontane e pulizia estrema: bellissima. Al ritorno verso il centro passiamo per la zona più antica di Lisbona, in cui si trovano ancora edifici di campagna con l’orto annesso. In questa città non si nota la povertà di Porto e di alcune zone di Coimbra. Lisbona è splendida, ci piace di più di Madrid (tanto per stare nell’ambito delle capitali europee). Finito il tour, anche se si sta avvicinando il tramonto, decidiamo di inerpicarci fino al Castelo de S. Jorge che chiude alle 21. Da lassù il panorama è super, ma lo è anche il vento che a volte solleva mulinelli di terra che colpiscono gli occhi: spesso la gente, noi compresi, cammina a ritroso per evitare il vento. Una cosa che non ci è per nulla piaciuto è che le norme di sicurezza non sono affatto rispettate: si può salire sulle mura merlate, ma non ci sono parapetti e dove li hanno costruiti sono bassi, a noi adulti arrivano a metà coscia. Usciti dal castello scendiamo a comperare qualcosa in un supermercato dietro a Praça Rossio in cui già ieri avevamo fatto acquisti, mangiucchiamo qualcosa di veloce e, ammirando la città illuminata, aspettiamo l’autobus che finalmente ci riporta in campeggio. Un consiglio: qui a Lisbona è bene portarsi sempre qualcosa per coprirsi perché al mattino presto ma soprattutto verso sera il vento fa rabbrividire (anche le residenti uscivano la sera almeno con uno scialle).
13° giorno – 14 agosto, sabato
SINTRA (P)
Stamattina restiamo in campeggio a riposare e fare qualche lavoretto (carico, scarico acqua, bucato), portiamo le bambine in piscina e dopo pranzo prendiamo il treno per Sintra. Subito fuori dal campeggio c’è l’autobus 750 che ci conduce alla stazione di Benfica, da cui saliamo su un treno locale. Ne parte uno ogni 20 minuti, e in circa 40 minuti si è arrivati. In stazione a Sintra c’è l’ufficio informazioni che ci indica l’autobus circolare (€ 4,60 cad. andata e ritorno) che sale fino alla collina del Palacio de Sintra, all’interno di un bosco. Il palazzo, che si presenta più come un castello, è meraviglioso: colorato sia fuori che dentro, con ridondanti decorazioni sia moresche che manueline. Il panorama che si gode da lassù è inaspettato: si vede persino una porzione di mare. Anche il parco, enorme e collinare, sarebbe stupendo da visitare, sennonché siamo quasi all’ora di chiusura e dobbiamo rientrare fino a Lisbona: un vero peccato! Giunti al campeggio passiamo per la prima volta alla zona bar-minimarket: parecchia gente cena al buffet organizzato davanti al bar e il personale cucina alla griglia carne e pesce; sembra di essere ad una sagra paesana, il clima è allegro e piacevole.
14° giorno – 15 agosto, domenica
FARO (P) + SEVILLA (E)
Ci alziamo alle 7 e andiamo a pagare, dato che la reception è aperta 24h su 24 e si può lasciare il Campismo a qualsiasi ora entro le 19 del giorno di pagamento. Uno scoiattolo ci attraversa la strada due volte, non siamo abituati a vederli così spesso. Partiamo alla volta di Faro. Il tempo è sempre bello, il cielo finora è sempre stato limpido tranne un giorno a Coimbra che sembrava arrivasse un temporale e invece era solo afa. Sostiamo per il pranzo a Faro, facendo una breve passeggiata nella zona del porto turistico: che delusione, le vie sono sporche e trasandate e, come vedremo dopo una paio d’ore, è più ordinata la periferia del centro storico. Ci sono solo 30° ma tanta afa, il sole è velato da nuvole di passaggio. Unica cosa positiva: uscendo dal paese troviamo un grande supermercato aperto anche oggi che è ferragosto e facciamo una spesona. Riprendiamo l’autostrada, con il solito solleone. Entriamo in Spagna alle 16,35/17,35 tornando al nostro fuso orario. Ed ecco iniziano i guai: l’unico campeggio segnato sia sulle mappe che sul Tom-Tom non esiste più. Ne abbiamo la conferma da una famiglia spagnola arrivata sul posto poco prima di noi che ci dice di essere stata lì l’anno scorso e che adesso non c’è più nulla. Fortunatamente i nostri amici milanesi erano passati a Siviglia la scorsa settimana e, con difficoltà maggiori alle nostre, avevano scovato un campeggio a 25 km dalla città di cui ci danno il nome per telefono. Sbagliando strada un paio di volte alle ore 20, esausti (soprattutto Mirko che guida dalle 8 di stamattina), troviamo questo campeggio. Si chiama “Villsom” ed è in località Dos Hermanas, Autovía Sevilla-Cádiz km 555. Alla reception parlano parecchie lingue, compreso l’italiano, benché il posto sia piccolo. Dopo aver sperimentato una piazzola tutta in pendenza ne troviamo un’altra in piano e ci sistemiamo per la notte. Fa caldo ed è anche umido, ma il posto è carinissimo con tanta vegetazione: palme, agrumi e parecchi altri arbusti.
15° giorno – 16 agosto, lunedì
SEVILLA/SIVIGLIA (E)
Oggi sono due settimane esatte che siamo in viaggio. Siamo stanchi e dormiamo parecchio, lasciamo il camper alle 11,45. Ci sono 31° e, per fortuna, il sole filtra solo ogni tanto dalle nuvole perché l’afa è già parecchia. L’autobus ci porta a Sevilla, in Plaza de España e saliamo subito sull’autobus panoramico. Gravissimo errore! Per la prima volta in tanti anni restiamo estremamente delusi del giro fatto: per la bellezza di € 32 (bambine gratis, per fortuna) ci portano a vedere una bruttissima periferia, i padiglioni dell’ Expo ’92 ormai in gran parte abbandonati o occupati da attività non sociali tranne un museo: sembrava di girare in una città fantasma. Le descrizioni che si ascoltano con le cuffie sono scarne e rare. Tra l’altro a metà percorso il nostro bus si rompe e dobbiamo aspettare il successivo per 20 minuti al caldo, ma questo è un imprevisto. Arrivati alla fermata 1 l’autista scompare per 1/2 ora senza preavviso (un’impiegata poi lo rimprovererà) e fatti 300 m. altra fermata sotto il solleone per circa 10 minuti. Sconsigliamo vivamente di fare il “Sevilla Tour” con l’autobus rosso: qui a Siviglia è stata una presa in giro, nelle altre città invece sono tours fatti bene. Delusi, pranziamo e ci incamminiamo verso la cattedrale Alle ore 15 ci sono 37°. Vistiamo la cattedrale gotica più grande del mondo: come dimensioni siamo d’accordo, ma la cattedrale di Burgos la batte in bellezza. Usciti dalla visita, senza essere potuti salire sulla torre della Gironda perché già chiusa, camminiamo per il centro storico e dobbiamo ricrederci della prima impressione negativa: Siviglia è una città veramente bella, curata e pulita al centro, ma appena un pò fuori è terribile. Alle ore 18,30 ci sono 34°, ma anche un pò di aria che rende sopportabile il caldo. Rientriamo in campeggio soddisfatti.
16° giorno – 17 agosto, martedì
GIBRALTAR/GIBILTERRA (GB) + TORREMOLINOS (E)
La reception apre alle 9, quindi ripartiamo alle 9,20 verso Gibilterra. Abbiamo pagato € 58,55 per due notti. Stamattina il cielo è nuvoloso. Ore 11: piove! Siamo in vista della Rocca di Gibilterra e c’è una coda ininterminabile di auto verso la frontiera. Mirko ha un’intuizione: lasciamo il camper a lato strada entro le strisce blu a pagamento e passiamo la dogana a piedi: 15 minuti e siamo in Inghilterra! Gibilterra infatti è territorio britannico. Ha appena smesso di piovere, però la Rocca è immersa nelle nuvole per cui non saliamo con la teleferica. Passeggiamo per Main Street che è affollatissima, piena di negozi aperti e, ovviamente, bar e ristorantini. Dopo una piacevole passeggiata con il sole, rientriamo nel camper: appena saliti ricomincia a piovere fitto per una decina di minuti. Ripartiamo verso Malaga e, per strada, esce ancora il sole. Arriviamo al campeggio “Torremolinos” in località omonima, lungo la tangenziale a circa 20 km dalla città. Ci sono 30° ventilati, si sta benissimo. Il campeggio è piccolo ma carinissimo, con tanto verde sia piantumato che in graziosi vasi, i pappagalli che volano sulle palme e servizi puliti e belli. Ceniamo al ristorante italiano “Pala d’oro” a Benalmádena, di proprietà un nostro amico che vive qui da anni. Sarà la pizza, sarà il caldo ma non riusciamo a dormire.
17° giorno – 18 agosto, mercoledì
MALAGA (E) + GRANADA (E)
Paghiamo, per una notte, € 45! Alle 8,30 siamo a Malaga e troviamo ovviamente subito parcheggio: mezza città sta ancora dormendo. Con un autobus pubblico arriviamo fino al faro, così facciamo anche una capatina in spiaggia che ha sabbia grezza ma bel panorama collinare dietro ai palazzoni. Passeggiamo verso il centro, attraversando uno splendido parco con piante tropicali ubicato tra le due corsie di marcia del viale principale. Non abbiamo voglia di andare per monumenti, così passeggiamo a caso per le vie pedonali. C’è un mare di gente che va e che viene, soprattutto dopo mezzogiorno quando inizia la Feira de Agosto, la sagra cittadina che coinvolge tutta la città: le donne sono quasi tutte vestite con abiti che ricalcano i costumi spagnoli tradizionali con balze sulle maniche e alle caviglie, e con un fiore in testa. Vediamo anche qualche bambina vestita così, ma la cosa che colpisce di più sono le scarpette col tacco da flamenco che le poverine devono sopportare: un paio di bimbe avevano poco più di un anno e cadevano continuamente dalle scarpine. La passeggiata ci piace molto, assistiamo ad alcuni spettacolini e all’allegria del pubblico. Verso le 13,30 riprendiamo il viaggio fino a Granada dove sostiamo al campeggio “Sierra Nevada” vicino alla stazione degli autobus. È di prima categoria, in base alla scritta all’ingresso, ma ci fanno per una notte un preventivo più basso del precedente campeggio. È molto ordinato e organizzato, i servizi sono belli, le docce sembrano delle camerette da quanto sono grandi. Alle 18.30 prendiamo l’autobus pubblico fino in centro a Granada. Vaghiamo un pò a caso finché scoviamo un ufficio informazioni, a dire il vero in posizione non proprio facile da trovare. Ci dicono che i biglietti per visitare l’Alhambra sono probabilmente esauriti per domani, di provare comunque ad un certo tipo di Bancomat oppure di andare domattina alle 7,30 direttamente alla cassa e sperare che ce ne siano ancora. Al Bancomat risultano esauriti non solo per domani ma fino a 5 giorni dopo! Rinunciamo a priori alla visita. Cerchiamo allora la cattedrale che individuiamo non facilmente perché è incastrata tra altri edifici, non gode di una posizione privilegiata in mezzo ad una piazza come le altre cattedrali visitate: che delusione. Visto che c’è ancora luce saliamo lateralmente al quartiere arabo Albaicìn fino ad un Belvedere con ristorantini e fontana su un grande spiazzo: Mirko mangia la paella con verdure, poi scendiamo ancora in città in cerca della fermata dell’autobus. C’è parecchia gente in giro, anche famiglie con bambini piccoli o donne sole, per cui si passeggia con tranquillità ovunque. Alle 22 saliamo sull’autobus e dopo mezz’ora circa siamo in camper.
18° giorno – 19 agosto, giovedì
GRANADA (E)
Ci svegliamo con la pioggia e con una antipatica sorpresa: l’acqua è entrata dalla finestra laterale bagnando i cuscini della dinette e anche un pò le bambine che dormono lì. Ci armiamo di pazienza e col phon asciughiamo il più possibile: se ci fosse il sole sarebbe più semplice. Anche volendo, a causa di questo contrattempo non avremmo potuto partire presto per l’Alhambra. Paghiamo € 40,10 per una notte e alla reception ci dicono gentilmente che possiamo lasciare il camper nell’immensa area di carico/scarico acqua fino al primo pomeriggio così da prendere l’autobus per il centro di Granada. Così facciamo, dopo aver ampiamente ringraziato per la cortesia, e ci dirigiamo ancora verso l’Albaicín, iniziando a salire lungo una scalinata con negozietti. Dopo vari giri, guardando scorci che credevamo anche più belli, giungiamo al Mirador S. Nicolás, un belvedere verso l’Alhambra: carino, ma non così strepitoso come ce l’avevano descritto. Decidiamo di tornare al camper, ormai sono le 14,30 e non vorremmo approfittare troppo della cortesia del camping. Granada ci era stata dipinta come città stupenda, ma a dire il vero non è un gran che: molto più belle Siviglia e anche Malaga dove ci siamo divertiti parecchio. Mangiamo qualcosa al bar del campeggio e poco prima di partire troviamo una signora che era vicina a noi nel campeggio di Siviglia: ci dice che si sono mossi stamattina alle 6,30 con un buio pesto per andare all’Alhambra dove comunque hanno fatto 2 ore di coda per entrare e che, si, è bella, ma rispetto alla moschea di Córdoba nulla tiene il confronto. Peccato che non sia nel nostro giro. Partiamo per avvicinarci il più possibile a Barcelona. Per strada affrontiamo un acquazzone, ma passa in breve. Speriamo in bene per stanotte, i cuscini sono ancora umidi ma il tempo sembra ormai volto al bello. Alle 19,30 scegliamo a caso un campeggio lungo il percorso, vicino a dove ci troviamo: arriviamo a Crevillente (un po’ prima di Alicante) al campeggio “Las Palmeras”, che è anche hotel e ristorante. È proprio un bel campeggio con vegetazione incredibile, anche più bella dei precedenti. Le palme sono ovunque e le bouganvillee inebriano col loro profumo. Paghiamo in anticipo € 37,40 per una notte, poiché domattina partiremo presto. Alle 23 c’è il silenzio totale, non sembra nemmeno di essere in Spagna.
19° giorno – 20 agosto, venerdì
BARCELONA (E)
Lasciamo alle 7,30 il camping con un solleone. Alla prima sosta, al bar della stazione di servizio, leggiamo sul quotidiano che il temporale di ieri ha provocato una tromba d’aria sulla spiaggia di Valencia e anche un morto. La cosa ci sconvolge abbastanza, per fortuna oggi è tutto passato. Arriviamo a Barcelona presto, alle 15,30, ed iniziano i contrattempi. Al parcheggio Fórum, nonostante si vedano posti vuoti, ci dicono che è tutto completo usando anche un tono sgarbato. Ci dirigiamo al campeggio più vicino, il “Masnou”, dove l’ultimo posto disponibile viene assegnato al camper davanti a noi: che sfortuna! Il gestore, gentilissimo, ci indica un campeggio in collina almeno per stanotte. Lo troviamo e ci sistemiamo, chiedendo quanto si paga per una notte: ci considerano 4 adulti e costa € 50,50 a notte. Ma il fatto è che i servizi sono terribili: c’è un wc chimico intasato e puzzolente nel locale in cui si lavano i piatti, i lavelli per le stoviglie “sparano” l’acqua con violenza, ci si fa anche la doccia contemporaneamente; le docce idem, “bucano” la testa come dice Stella, lo scarico delle acque grigie è fuori dal campeggio e difficilmente accessibile, il carico acqua da tutt’altra parte: insomma un disastro, e per di più costoso! Il campeggio, in collina a 300 metri di altitudine, si chiama “El Vedado”, Carretera Masnou-Granollers km 7, località Vallromanes. Ci sono anche le zanzare, per la prima volta in questa vacanza.
20° giorno – 21 agosto, sabato
BARCELONA (E)
Lasciamo presto il campeggio e riproviamo al parcheggio del Forum: questa volta ci va bene perché ci assegnano un posto. E’ un parcheggio anche per camion, è dotato di corrente (ma noi siamo troppo lontani per allacciarci), carico/scarico acqua, una sorta di wc chimico, c’é anche un container con le docce e ci sono i wc a cabina che di solito si usano per le manifestazioni. Va benissimo, ci dobbiamo solo dormire. Andiamo a piedi alla metro, senza prendere il tram (2 fermate) al fine di cercare negozi di alimentari: troviamo così il centro commerciale “Forum” che è immenso. Ci torneremo stasera. Inizia la visita alla città. Acquistiamo un biglietto giornaliero valido per tutti i trasporti pubblici. Con la metro scendiamo in Plaza Catalunya, poi percorriamo un pezzo delle Ramblas. Voltiamo a sinistra assieme ad una moltitudine di persone che gira per un’altra moltitudine di negozi. Arriviamo alla cattedrale, in ristrutturazione, ma con una bella piazza davanti e altrettante belle calli intorno. Pranziamo, poi passeggiamo nei dintorni trovando uno splendido cortile da cui si accede sia ad un museo di realtà virtuale, sia ad un bar in cui prendiamo il caffè. Ripartiamo e, passata Plaza Real, andiamo a vedere la facciata di Palazzo Guell: anche questo edificio è in ristrutturazione, però di fronte sorge l’hotel Gaudì con una bella panchina maiolicata in atrio che merita una super-foto. Ritorniamo in Plaza Real per visitare un po’ del Barrì Gotic, percorrendo una calle che in fondo ci inquadra la cupola della chiesa di S.ta Mari del Mar: fantastica! Arriviamo al porto e percorriamo il ponte pedonale che porta al centro commerciale “Maremagnum”, in cui entriamo per ristorarci. Usciamo dalla parte opposta e ci incamminiamo verso la Barcelloneta, arrivando fino alla spiaggia: bellissimo panorama e sulla spiaggia un formicaio di gente. Decidiamo di salire sulla funicolare che porta alla collina di Montjuic: già dalla torre di partenza (75 m di altezza) si gode di un panorama stupendo, e il viaggio è molto coinvolgente, anche per il fatto che in pochi minuti si passa dalla spiaggia alla collina. Anche dalla collina c’è un bellissimo panorama e soprattutto una piacevole brezza, dato che oggi fa molto caldo, abbiamo letto 36° su un display stradale. Gelatino e bibita, poi giù a piedi per prendere la metropolitana fino a Diagonal: qui raggiungiamo casa Milà-La Pedrera almeno per vederla da fuori di giorno. Mirko dice d’aver sentito di code chilometriche per entrare, invece (che sorpresa!) impieghiamo meno di 10 minuti per acquistare i biglietti! Paghiamo solo per due adulti (€ 11 cad), le bimbe sono gratis; a proposito della scarsa coda, bisogna specificare che sono le ore 18, in agosto l’orario di apertura è 9-20, ultimo ingresso 19,30. La visita è stupenda, era una vita che l’aspettavo; ci divertiamo tutti, soprattutto sul tetto con i comignoli a forma di “meringa”. All’uscita mi attardo a fare qualche foto della facciata esterna poi, dato che siamo tutti molto stanchi, prendiamo la metro fino a Meresme-Forum . L’ultima tappa consiste nella spesa al supermercato del centro commerciale Fòrum che avevamo visitato stamattina. Con il tram, stremati, arriviamo al camper che ci accoglie con una temperatura di 38°! Mangiamo fuori, ma addormentarsi sarà un problema. Nota sul controverso parcheggio “Fòrum”: la posizione è ottima perché il tram passa proprio davanti al parcheggio e in poco si arriva in centro; per contro la posizione vicino alla tangenziale può disturbare chi ha il sonno leggero.
21° giorno – 22 agosto, domenica
CERIALE (I)
Dopo una pessima notte per il gran caldo, alle ore 8 lasciamo il Fòrum, pagando € 25,12 per una notte in zona camper (all’andata ci avevano sistemati in mezzo ai camion, e avevamo speso qualcosa di meno). Giornata di viaggio con gran caldo: sosta pranzo in Francia con vento caldissimo, che non ci rinfresca per nulla. Alle 19 arriviamo a Ceriale, in Liguria, dove i nostri amici milanesi si riposano dalle fatiche spagnole: ci fermeremo un giorno con loro per riprendere le forze. Ceniamo tutti assieme alla sagra paesana e poi, con le bici, raggiungiamo il centro pedonale. Si tratta di un grazioso paese con lungomare e torre di pietra, un molo di legno con illuminazione a pavimento e stupenda vista sulle insenature illuminate di sera, paesaggio ligure tipico.
22° giorno – 23 agosto, lunedì
CERIALE (I)
Al mattino sistemo il camper e faccio le pulizie di fondo, così da avvantaggiarmi per il rientro; Mirko, Eva e Stella sguazzano in piscina con il nostro amico e i due figli. I bambini fanno gruppo con altri del campeggio e si divertono fino a sera tarda. Ceniamo tutti insieme e ridiamo fino all’ora di andare a dormire.
23° giorno – 24 agosto, martedì
Si torna a casa! Solito sole, sosta per rapido pranzo e alle 16,30 siamo a casa!!! Che caldo anche qui! Devo dire che la sosta in Liguria è stata positiva, perché all’arrivo riusciamo a scaricare completamente il camper togliendoci così un peso. E poi… riposooo!