Nella recente provincia di Barletta Andria Trani, undici comuni legati dal marchio “Puglia Imperiale” esprimono tracce di un passato glorioso immerso in una splendente natura.
Sapori, riti religiosi, pietre, castelli e cattedrali, pagine di storia che parlano di viaggi e di ritorni. È questo il segreto di un marchio interessante, che lega, con il nome Puglia Imperiale, undici comuni della recente provincia di Barletta Andria Trani.
Qui, dove la Puglia affonda profondamente le radici nella storia e una generosa natura fa da cornice a una cultura millenaria, il “genio del luogo” assume le sembianze di Federico II. I segni della presenza e del ruolo di questo personaggio affascinante, misterioso e di grande valore politico e culturale caratterizzano il paesaggio e l’identità delle comunità locali. Un’energia particolare sembra scaturire dal paesaggio: luci, ombre, profumi dei fiori, venti tra gli alberi, colori del cielo e dei campi, brezza del mare, invitano a vivere pienamente la vita e abbandonarsi ai piaceri della cultura, del cibo, del calore umano delle genti che abitano queste terre.
Forse anche l’Imperatore subì questo fascino nel passato, quando lui, uomo di sangue tedesco, ma appassionato di cultura italiana, nel 1240 firmò un decreto in cui ordinava la costruzione di un castello situato presso la chiesa (oggi scomparsa) di Sancta Maria de Monte. Così fu costruito il famoso Castel del Monte, simmetrico e possente, immerso in un nitore geometrico eppure misterioso, splendido edificio riconosciuto nel 1996 dall’UNESCO patrimonio dell’Umanità. Dalle sue imponenti bifore e trifore si può ammirare l’intero territorio, un paesaggio che arriva fino al Gargano.
L’itinerario nella “”Puglia imperiale” può cominciare proprio qui, ai piedi delle mura ottagonali del castello, che, anche nelle misure e nelle suddivisioni interne, esprime un potente simbolismo, e nello stesso tempo riflette la fusione di elementi culturali venuti dal nord Europa, dal mondo musulmano e dall’antichità classica. Impossibile toccare tutti i luoghi più suggestivi della Puglia Imperiale, che si snodano lungo la costa adriatica e nell’entroterra, tra borghi medievali perfettamente conservati, porti conosciuti dai Crociati che si imbarcavano per la Terrasanta, e poi nell’entroterra, nell’altopiano delle Murge.
I tesori di questa terra si chiamano Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa Corato, Margherita di Savoia, Minervino, San Ferdinando, Spinazzola, Trani e Trinitapoli. Tra varietà e uniformità, si può riconoscere in loro un’impronta comune. E’ questo il motivo del successo del marchio d’area “Puglia Imperiale”, che ha già celebrato i 10 anni, studiato con l’Unione Europea per identificare turisticamente in modo rapido la parte della Puglia tra Gargano e Salento.
Tra tutte le tappe possibili, scegliamo allora Andria, città “fidelis” e amatissima dall’Imperatore, come testimoniano la Porta di S. Andrea, detta anche “Arco di Federico II”, e la cripta della maestosa Cattedrale S. Maria Assunta, del XIII secolo, che conserva le spoglie di due delle tre imperatrici, mogli di Federico II. E poi passiamo a Barletta, la Città della Disfida.
La vicenda dei “tredici contro tredici” di cinquecentesca, leggendaria memoria sarebbe derivata da una involontaria leggerezza, ovvero l’accusa di vigliaccheria pronunciata da soldati transalpini ai colleghi italiani in un’osteria, la celebre Cantina della Sfida. Nel successivo, eroico combattimento tra cavalieri fu “lavata” l’offesa e l’audacia italiana mostrata nella Disfida fu sempre vissuta come un germoglio del futuro spirito nazionale. Ecco perché Barletta, orgogliosa di questo storico fatto d’arme, continua a rievocarlo ogni anno, facendone un evento di grande spettacolarità e grande attrazione turistica.
Così come perenne attrazione turistica è il famoso Colosso, statua in bronzo alta poco più di 5 metri, forse della fine del IV secolo, che si innalza sul fianco della Basilica del Santo Sepolcro e rappresenta forse un imperatore romano o un capo militare di alto rango. Sul mare si innalza anche Trani con la sua celebre Cattedrale, definita dal Lenormant “La regina delle cattedrali di Puglia”, massimo simbolo del “romanico”.
Fu costruita nel periodo normanno svevo, tra i secoli XI e XIII, quando la città raggiunse il massimo fulgore economico-commerciale ed artistico, imponendosi come porto tra i più importanti dell’Adriatico. Non a caso in questo periodo, operò a Trani, alle porte della Cattedrale, lo scultore Barisano da Trani, che lasciò i suoi capolavori anche nelle Cattedrali di Ravello e di Monreale.
Anche a Trani vive il “genius loci” di Federico II. Parla di lui il Castello Svevo, fatto edificare dall’imperatore a breve distanza dalla Cattedrale, in riva al mare, posto strategicamente a vigilare e difendere il porto e il centro abitato. Il nostro itinerario torna così circolarmente a lui, a Federico II, che ha impresso la sua cifra nelle terre della Puglia Imperiale, dove ancora si respira la “memoria” come viaggio nel passato, nella storia e in se stessi.
Testo di Franca Dell’Arciprete Scotti – Foto Archivio Puglia Imperiale
Informazioni utili
Una bella occasione per visitare le terre della Puglia Imperiale sarà, tra tutte, la mostra che si svolgerà a Barletta, dal 4 maggio al 19 agosto: “L’Odore della Luce.
Il mondo femminile nella pittura dell’Ottocento e del primo Novecento”.
Esposta presso le sale della Pinacoteca « Giuseppe De Nittis », Palazzo Marra, sarà una rivisitazione del mondo quotidiano, della natura delle campagne italiane, attraverso gli artisti che, nella seconda metà del 1800 e fino al primo ventennio del 1900, seppero cogliere lo spirito profondamente evocativo ed emozionale della piccola borghesia della provincia italiana. La mostra comprende quattro sezioni tematiche: sentimenti, i lavori del giorno, prati e giardini, confidenze. Protagoniste quasi sempre le figure femminili, donne raffigurate nelle diverse occasioni della vita, in ogni attimo della quotidianità, inserite nel perimetro familiare, in uno stretto rapporto con la scena campestre, dimora e allo stesso tempo ambiente sociale.
E’ qui che gli artisti scoprono, spesso con spontanea sensibilità, i loro momenti più personali ed intimi: l’adolescenza, il lavoro, le ritualità dei sentimenti.
Così, a partire dalle donne, la pittura scopre usi e costumi delle tradizioni locali nella società successiva all’Unità d’Italia. pinacotecadenittis@comune.barletta.bt.it www.comune.barletta.ba.it Aree di sosta consigliate: www.spiaggesalento.com – www.campingpinetamare.com